tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post1310754954571982196..comments2024-01-01T04:22:02.896+01:00Comments on L'OPERA AL CINEMA: Armonie di Werckmeister ( I )Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-21859500605475703822017-05-01T14:16:10.381+02:002017-05-01T14:16:10.381+02:00la questione è molto più complessa, perché il sist...la questione è molto più complessa, perché il sistema temperato ha portato secoli di capolavori. C'è dietro tutta una questione molto tecnica, insomma. E' importante anche la questione del diapason, suonare con il diapason del '500 (oggi lo fanno molti gruppi che usano gli strumenti d'epoca) porta a un'acustica del tutto differente. Di mio aggiungerei questo, e penso che Bela Tarr ne sia più che cosciente: con l'amplificazione e con la musica di questo inizio di millennio tutto è stato ridotto a un livello molto banale e senza quasi più differenze, una "grande pialla" mentale prima che musicale. L'omologazione di cui parlava Pasolini (ormai mezzo secolo fa), perfettamente compiuta. <br />Direi anche che sono perfette le tre parole che hai scelto per chiudere il commento, forse è proprio di questo che ci sta parlando Bela Tarr: la possibilità di sentire, conoscere, scegliere.Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-62333506879508580502017-05-01T13:24:25.975+02:002017-05-01T13:24:25.975+02:00un alfabeto sonoro ridotto.. l'abitudine a un ...un alfabeto sonoro ridotto.. l'abitudine a un linguaggio che rende inevitabilmente estranea ogni altra espressione.. E' una questione nodale quella posta dal film , mi sembra, anche perchè viene posto il problema del linguaggio in generale, delle categorie di cui ci avvaliamo per sentire, conoscere, scegliere..Giacintahttps://www.blogger.com/profile/08790491462567946529noreply@blogger.com