tag:blogger.com,1999:blog-79994034773857438872024-03-25T00:32:19.474+01:00L'OPERA AL CINEMAGiulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comBlogger391125tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-29658587797865757552020-07-25T07:12:00.000+02:002020-07-25T07:12:41.551+02:00Le barricate misteriose<a href="https://youtu.be/aS8sgnxb5sk">qui </a>per l'ascolto<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgP0HzVWmJRgYL6eIW2ZrtG9WS1VjqsXErONC1Da1bX1EkpBH7RxJmoRgfJsHOTWp0i8PIHXfiRp40tRU4-c9AOnrOXn2cvl2LgmsJ14S3EaiFemsbsFnb5snKuP1X-cBLqEk3-SGXCPiy/s1600/couperin+baricades.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1122" data-original-width="861" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgP0HzVWmJRgYL6eIW2ZrtG9WS1VjqsXErONC1Da1bX1EkpBH7RxJmoRgfJsHOTWp0i8PIHXfiRp40tRU4-c9AOnrOXn2cvl2LgmsJ14S3EaiFemsbsFnb5snKuP1X-cBLqEk3-SGXCPiy/s400/couperin+baricades.jpg" width="306" /></a></div>
<br />
<br />Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-75830922407025163182020-07-23T08:14:00.001+02:002020-07-23T08:15:24.638+02:00Notturno (Schubert) I<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaDbZ_kxy1jnjpVJIHeHim0-4j4NSz1GA1PJWg-c69q66-PRwmKd0Hfrh5_MUNWPQvYMiAL3DlMVbormpRzZqjn2lVlJEex2QEYiuFq9hOEomEQFYiLXPsSCJDzvCegZeUNp3qwLkDisE4/s1600/lehner-1-%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="872" data-original-width="1193" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaDbZ_kxy1jnjpVJIHeHim0-4j4NSz1GA1PJWg-c69q66-PRwmKd0Hfrh5_MUNWPQvYMiAL3DlMVbormpRzZqjn2lVlJEex2QEYiuFq9hOEomEQFYiLXPsSCJDzvCegZeUNp3qwLkDisE4/s320/lehner-1-%25286%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Notturno (Mit meinem heissen Traenen,
1986). Regia di Fritz Lehner. Sceneggiatura di Fritz Lehner e Thomas
Pluch. Fotografia di Gernot Roll. Musiche di Schubert, Johann Strauss
sr. Interpreti:Udo Samel (Franz Schubert), Daniel Olbrychski (Franz
von Schober), Wojciech Pszoniak (Kajetan), Traugott Buhre (padre di
Schubert), Maja Komorowska (Anna Schubert), Gabriel Barylli (Moritz
von Schwind), Florentin Groll (Joseph von Spaun), Vitus Zeplichal
(Josef Hüttenbrenner), Wolf-Dietrich Sprenger (Johann Mayrhofer),
Therese Affolter (Magdalena), Erni Mangold (Gräfin Rieder), Dorothea
Neff (Die alte Gräfin), Christian Altenburger (Johann Strauss),
Michaela Widhalm (Josefa), Monica Bleibtreu (moglie di Ferdinand
Schubert) Despina Pajanou (dirimpettaia), Mareile Geissler, Jessica
Kosmalla, Charlotte Acklin, Dagmar Schwarz, Sylvia Haider, Annette
Uhlen, Huberta Haubmann, Moritz Bleibtreu, Wolfgang Hübsch, Peter
Strauss, Tomma Wember, Sebastian Baur, Karin Kienzer. Durata: 3
puntate, 285 minuti circa</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Notturno" di Fritz Lehner è
un film su Franz Schubert, in tre puntate, girato per la tv austriaca
nel 1986. E' un'opera di notevole livello, un film d'autore che ha
però alcuni gravi difetti, primo fra tutti la mancanza di un punto
di riferimento sulle fonti da cui è stata tratta la sceneggiatura
(difetto comune a molti altri film biografici, purtroppo). Per quanto mi
riguarda, inoltre, non amo affatto questo frugare nell'intimità
delle persone, spesso con compiacimento e quasi sempre senza un
autentico riscontro nella realtà; le immagini sono belle ma
l'abbinamento tra la musica e ciò che si vede è decisamente troppo
autoreferenziale. Lehner, come realizzatore di film ispirati alla
musica, ha dunque gli stessi difetti di Ken Russell anche se con
stile differente; e spiace, perché "Notturno" ha molte
belle sequenze. Da segnalare, a questo proposito, la fotografia di
Gernot Roll, magnifica negli esterni e maestro nel ricreare la luce
di candela degli interni; Gernot Roll ha anche collaborato a "Heimat"
di Edgar Reitz ed è uno dei punti fermi del cinema tedesco.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Particolarmente duro il primo episodio,
per via del quale ho rischiato di lasciar perdere la visione di
"Notturno"; consiglio a tutti di iniziare da uno degli
altri episodi. Nel secondo film si ricostruisce una gita in barca con
gli amici, un fatto ben documentato e raccontato in tutte le
biografie di Schubert. Nel terzo e ultimo episodio, oltre alla morte
del musicista assistiamo al suo rapporto con la giovane sorella
Josefa (sorella solo per parte di padre), poi a un incontro con una
vicina di casa (una prostituta molto attraente), e prima ancora con
il padre (maestro elementare). Le immagini sono sempre belle, gli
attori e le attrici lavorano molto bene, si vede volentieri quasi
tutto ma a dire la verità non è di questo che sentivo il bisogno.
Schubert meritava più attenzione, molte scene sembrano frutto della
fantasia di Lehner più che di qualcosa di realmente accaduto, e
certamente c'erano tante altre cose da raccontare, tanto più con
questo cast a disposizione e con il talento di Lehner come regista.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzvOXdyCMo_cr2Ig5EzeFgKHPm0xBF2BBveG3PX6-nVR7oHS0cROrc9ONhKcmTBHN-aQwy4JN_-nzGRHJu9U9ocCQoTK17SIUou3UGQpkV93L4hdWjePAzk29PVy610gGn9ZxEa_FIB5Be/s1600/lehner-1-%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="875" data-original-width="1210" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzvOXdyCMo_cr2Ig5EzeFgKHPm0xBF2BBveG3PX6-nVR7oHS0cROrc9ONhKcmTBHN-aQwy4JN_-nzGRHJu9U9ocCQoTK17SIUou3UGQpkV93L4hdWjePAzk29PVy610gGn9ZxEa_FIB5Be/s400/lehner-1-%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tra i personaggi di "Notturno",
oltre alle persone della famiglia di Schubert (il padre, la giovane
matrigna, il fratello Ferdinand, la sorellastra Josefa) non c'è
Wilhelm Müller, autore dei versi del "Winterreise", e
nemmeno Heinrich Heine (coetaneo di Schubert), ma ci sono il pittore
Moritz von Schwind, Johann Mayrhofer e Franz von Schober (autori dei
versi di alcuni Lieder di Schubert) e anche un giovane e aitante
Johann Strauss senior, nel secondo episodio. Infine, tutte le
biografie di Schubert raccontano della sua passione per l'opera e dei
suoi numerosi tentativi di avere successo in teatro, ma in "Notturno"
di tutto questo non si fa cenno. Vale la pena di ricordare almeno un
capolavoro come "Fierrabras", riscoperto di recente da
Claudio Abbado, ma il rapporto di Schubert con il teatro (musiche di
scena, oltre all'opera lirica) è stato costante per tutta la sua
vita e almeno un cenno si poteva fare, magari al posto di scene
insistite su dettagli secondari o gratuiti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Molto bravi tutti gli attori, il
protagonista Udo Samel ha una buona somiglianza con i ritratti a noi
giunti di Franz Schubert e Lehner lo fa cantare molto: Samel ha una
gran brutta voce ma è un vero musicista e fa tutto a dovere.
Coprotagonista, almeno nei primi due episodi, è Daniel Olbrychski
nella parte di Franz von Schober, amico fraterno di Schubert: alto e
biondo, fisico atletico, nessuna preoccupazione economica, Schober è
un dongiovanni impenitente. Parti di rilievo per Michaela Widhalm
(Josefa), Maja Komorowska (la matrigna di Schubert), Despina Pajanou
(la donna della finestra di fronte).<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjByTODtH0jLsELB0iVY05XG5L5_bkgx2_6AXqs4K8O-B8gATUrbDSfDH8uQDkoPDe8SR26cgRzlFJOvT_gSw3JdM9QDmO6Lj1Uh9Adiw1ENIPZ5u7BsF9RnLCaxJAcSO1gNOLdWaLQZWrR/s1600/lehner-1-%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="874" data-original-width="1205" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjByTODtH0jLsELB0iVY05XG5L5_bkgx2_6AXqs4K8O-B8gATUrbDSfDH8uQDkoPDe8SR26cgRzlFJOvT_gSw3JdM9QDmO6Lj1Uh9Adiw1ENIPZ5u7BsF9RnLCaxJAcSO1gNOLdWaLQZWrR/s400/lehner-1-%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Notturno", che ha per titolo
originale "Mit meinem heissen Traenen" ("Con le mie
calde lacrime"), è senza dubbio un ottimo film, e Fritz Lehner
mostra ottime capacità tecniche e autoriali, ma citare Tarkovskij
come ho visto fare on line è decisamente esagerato. Qualche tocco
qua e là, come la pioggia sulla tavola imbandita, dimostra che
Lehner conosce Tarkovskij; ma lo stile è completamente diverso, e
soprattutto direi che Tarkovskij non aveva le cadute di gusto che
purtroppo caratterizzano Lehner.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Più nel dettaglio, i tre episodi:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
1. "Die Liebe hat gelogen"
("L'amore ha mentito", è il titolo di un Lied di Schubert)
dura 1h39' ed è ambientato a Vienna nel 1823; Franz Schubert, nato
nel 1797, ha dunque ventisei anni. Gli rimane poco tempo ancora,
morirà nel 1828 di febbre tifoide ma già gravemente ammalato di
sifilide. L'inizio è molto duro da reggere: Schubert è ricoverato
in un ospizio per sifilitici e perde i capelli a ciocche, con
dettagli molto insistiti. L'ospizio è retto da frati francescani, lì
Schubert fa amicizia con uno zoppo che poi lo seguirà per tutto il
film muovendosi su una specie di triciclo; non so da quale fonte sia
stato tratto questo personaggio e se sia veramente esistito. Dopo
dieci minuti nell'ospedale-ospizio, Schubert esce fra la gente, passa
dal mercato, eccetera; lo zoppo lo segue sul suo triciclo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E' molto bella la ricostruzione d'epoca
delle vie di Vienna, con il mercato, le carrozze, le persone e gli
animali.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
Al minuto 14 vediamo Schubert (Udo Samel) a colloquio con
la seconda moglie di suo padre, interpretata da Maja Komorowska.
Personalmente trovo sempre molto fastidiosa l'insistenza su dettagli
privati, qui e con la sorellastra Josefa trovo che Fritz Lehner
avrebbe potuto tranquillamente sorvolare, così come sui dettagli
della malattia. E' vero che in uno dei suoi ultimi film Ingmar
Bergman ha fatto anche di peggio, con Schubert, ma per fortuna ha
solo raccontato senza mostrare immagini. Per strada, seguito
dall'amico sul triciclo, Franz Schubert ritrova l'amico Schober,
elegante e ricco donnaiolo, che lo invita in carrozza. Schober è con
una ragazza che deve essere piaciuta molto al regista, visto l'enorme
spazio che dedica a lei e alle sue effusioni; francamente sono scene
che io avrei tagliato, non portano a nulla e non sono neanche belle
da vedersi. Schober in carrozza accenna "Die Forelle" ("La
trota", uno dei brani più celebri di Schubert), ma prima duetta
con Schubert con un altro Lied, che non ho riconosciuto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 40 i due si ritrovano con gli
amici dopo la lunga (troppo lunga) scena tra Schober e la ragazza,
che serve più che altro per rimarcare la differenza fra il goffo e
timido Schubert e l'amico disinvolto ed elegante. Per gli amici,
Schubert suona delle danze (scelte tra le meno belle) poi finisce con
l'aggredire Schober (che ne è molto sorpreso) sempre per via della
ragazza.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A 1h02 troviamo Schubert solo nella
pioggia, per strada; ovviamente nel combattimento ha avuto la peggio,
Schober è molto più forte di lui. Vediamo poi il padre di Schubert,
maestro di scuola; sta facendo lezione e si fa beffe del figlio
facendo volare via la parrucca che nasconde l'alopecia derivante
dalla sifilide, poi canta con gli alunni una canzone (che io non
conosco); a scuola c'è anche Josefa, sorella per parte di padre di
Franz Schubert.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A 1h11 siamo in esterni, un tramonto
con cavalli lontani; Schubert canta "Die Liebe hat gelogen",</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
poi lo vediamo mentre lascia la casa
dove viveva con Schober. A 1h19', ancora in esterni, una corsa veloce
delle carrozze con Schubert e gli amici, un'altra sequenza troppo
lunga ma che può divertire. Arrivati a destinazione, trovano ancora
lo zoppo (che li ha seguiti attaccando il suo triciclo a una delle
carrozze), e il pittore Moritz von Schwind lo ritrae nei suoi
schizzi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A 1h26 Schober legge a Schubert il
testo di "Der Atlas", opera di Heinrich Heine, che verrà
poi messo in musica e che, dopo la morte del musicista, verrà
inserito nella raccolta "Schwanengesang", "il canto
del cigno". "Der Atlas" chiuderà la terza puntata,
cantata da Schubert in punto di morte.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In questo episodio non c'è molta
musica, si ascoltano molto estratti dalla Sinfonia n.8 (l'Incompiuta)
e dal quartetto "La morte e la fanciulla"; ma siccome nei
titoli di coda è citato l'elenco completo delle musiche, a
differenza degli altri due episodi, posso trascrivere con precisione
cosa si ascolta:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sinfonia n.8 incompiuta (sinf. SWF dir
Ernest Bour)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quartetto D810 La morte e la fanciulla
(Collegium Aureum)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quintetto D667 La Trota (Collegium
Aureum, Jorg Demus)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Trio D877 Notturno
(Ponti-Zimansky-Polaszek)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Erste Walzer D365, Letzte walzer D146
(Richard Fuller)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Morgenlied D685 (Robert Lehrbaumer)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaRe06iO67mcJrlg1kMiQT8VbSB2VGaGltAkHCGNHfWSVHhqwo2wR4chEFxVn_ig_e-FWDFvuheq585TI58ZDyMU2MM47ulhUjV3z5Rokbe-jrl9ZJJywes7mRJLiD0rko_9V_Kg8w7J3a/s1600/lehner-1-%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="862" data-original-width="1229" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaRe06iO67mcJrlg1kMiQT8VbSB2VGaGltAkHCGNHfWSVHhqwo2wR4chEFxVn_ig_e-FWDFvuheq585TI58ZDyMU2MM47ulhUjV3z5Rokbe-jrl9ZJJywes7mRJLiD0rko_9V_Kg8w7J3a/s400/lehner-1-%25289%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtIWpRWBo_J_D-5Ia8dzAY4KzMpicnpgoA6AzXgZH4qT_NcJ1Yp2HYxr65cvvPCxY8kNZwVdZqweKSvcxhOy_GG0Wjpn4RmWXFob5dOYi4afLyfZPH0WF45jbpCXXZTNJcneuXD_WvqGSK/s1600/lehner-1-%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="868" data-original-width="1225" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtIWpRWBo_J_D-5Ia8dzAY4KzMpicnpgoA6AzXgZH4qT_NcJ1Yp2HYxr65cvvPCxY8kNZwVdZqweKSvcxhOy_GG0Wjpn4RmWXFob5dOYi4afLyfZPH0WF45jbpCXXZTNJcneuXD_WvqGSK/s400/lehner-1-%252810%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKtykBjX1QgGH14_xJS4F4gilH4tQvJkhnoQ9YgrxxGEupNEHhWLCJHMekfQYqL51s91kZZG-6BrEZFadUyiuO4FaiCIORipox-mqWLFsFLRYLLMB2JK68JTFv3oeBCtlU-UKBu8IR520x/s1600/lehner-1-%252811%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="887" data-original-width="1236" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKtykBjX1QgGH14_xJS4F4gilH4tQvJkhnoQ9YgrxxGEupNEHhWLCJHMekfQYqL51s91kZZG-6BrEZFadUyiuO4FaiCIORipox-mqWLFsFLRYLLMB2JK68JTFv3oeBCtlU-UKBu8IR520x/s400/lehner-1-%252811%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
(segue)</div>
<br />Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-40450399818950899642020-07-23T08:14:00.000+02:002020-07-23T08:29:01.209+02:00Notturno (Schubert) II<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGE-HvqSAg8VThkwbZkMs9yY5WJRmgm7P8dPPW3l2Y8dM8HbDW1tB9ibX1ceWbYfiGHQ_w54oJf8CHiSJLt0T9ejChR2WwLySyQtd3iKo_9zwU29sxhkEnEGoFmKYFiTz23BJsHQmQjdxV/s1600/lehner-2-%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="767" data-original-width="1280" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGE-HvqSAg8VThkwbZkMs9yY5WJRmgm7P8dPPW3l2Y8dM8HbDW1tB9ibX1ceWbYfiGHQ_w54oJf8CHiSJLt0T9ejChR2WwLySyQtd3iKo_9zwU29sxhkEnEGoFmKYFiTz23BJsHQmQjdxV/s400/lehner-2-%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Notturno (Mit meinem heissen Traenen,
1986). Regia di Fritz Lehner. Sceneggiatura di Fritz Lehner e Thomas
Pluch. Fotografia di Gernot Roll. Musiche di Schubert, Johann Strauss
sr. Interpreti:Udo Samel (Franz Schubert), Daniel Olbrychski (Franz
von Schober), Wojciech Pszoniak (Kajetan), Traugott Buhre (padre di
Schubert), Maja Komorowska (Anna Schubert), Gabriel Barylli (Moritz
von Schwind), Florentin Groll (Joseph von Spaun), Vitus Zeplichal
(Josef Hüttenbrenner), Wolf-Dietrich Sprenger (Johann Mayrhofer),
Therese Affolter (Magdalena), Erni Mangold (Gräfin Rieder), Dorothea
Neff (Die alte Gräfin), Christian Altenburger (Johann Strauss),
Michaela Widhalm (Josefa), Monica Bleibtreu (moglie di Ferdinand
Schubert) Despina Pajanou (dirimpettaia), Mareile Geissler, Jessica
Kosmalla, Charlotte Acklin, Dagmar Schwarz, Sylvia Haider, Annette
Uhlen, Huberta Haubmann, Moritz Bleibtreu, Wolfgang Hübsch, Peter
Strauss, Tomma Wember, Sebastian Baur, Karin Kienzer. Durata: 3
puntate, 285 minuti circa</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
2. "Im Reich des Gartens"
("Nel regno del giardino"), è il secondo episodio; dura 1h31' e racconta di una
festa nella villa di campagna di una ricca signora, nei pressi di
Vienna. Schubert e i suoi amici, con molte ragazze, ci arrivano in
barca, navigando sul fiume. Noi vediamo tutto il viaggio, compiuto in
allegria; Schubert suona la chitarra e tutti cantano. Franz Schubert
deve però respingere le avances di un amico cantante; infastidito,
al termine della canzone si alza e va a baciare una ragazza dai
capelli rossi, Magdalena. Lo fa davanti a tutti, che sia ben chiara
la cosa; la ragazza corrisponde, sembra l'inizio di una bella
amicizia. La barca arriva alla villa dove il gruppo è atteso; il
biondo Schober, che guidava al remo tutto vestito di bianco, salta a
terra e ormeggia. Verrà scambiato per Schubert; l'amico musicista,
in barca, gli fa segno di stare al gioco. E' una bella giornata,
tutti sono contenti e la storia di Schubert con Magdalena sembra
davvero essere iniziata. Viene anche gonfiata una mongolfiera, con
l'aria calda; al pallone aerostatico viene appeso un ariete, che fa
un breve volo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
Il clou della serata è però Johann Strauss, al
violino e con la sua orchestra; è giovane ma già molto famoso, qui
ha poco più di vent'anni essendo nato nel 1804, di sette anni più
giovane di Schubert. I due si salutano di lontano, Schubert continua
a essere di buon umore e a mangiare e bere. A un certo punto, mentre
è con Magdalena, arriva Schober: il gioco non può più continuare,
gli hanno chiesto di suonare. Schubert acconsente ridendo, si fa
riconoscere e comincia a suonare. Ma la serata terminerà male:
Magdalena è stata pagata da Schober per fare compagnia all'amico, e
quando Schubert lo viene a sapere (dalla stessa Magdalena) torna la
disperazione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
C'è molta musica, che non sono
riuscito a identificare: la canzone con la chitarra sul fiume, il
Lied con l'amico respinto, una Sonata per violino e pianoforte
interrotta per cercare Magdalena, e i brani di Johann Strauss senior.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
3. "Die Winterreise"
("Viaggio d'inverno", titolo del ciclo di Lieder tra i più
importanti di Schubert, su testi di Wilhelm Müller); dura 1h36' e
vede Franz Schubert tornato a casa, ospite del fratello Ferdinand.
Gli fa compagnia la giovanissima sorellastra Josefa, figlia di suo
padre e della sua seconda moglie. Siamo a Vienna, nell'autunno 1828:
l'anno della morte di Franz Schubert.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Vediamo dapprima Franz Schubert entrare
a casa, accompagnato dal fratello, e poi mentre compone e trascrive
su carta. Lehner ci mostra molti dettagli d'epoca, assai ben
ricostruiti: lo scrittoio, le penne d'oca, l'inchiostro, più avanti
la pipa. Altri dettagli: una mosca che cammina sulla carta,
mischiandosi alle note musicali appena scritte, una farfalla notturna
vicino alla candela.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Schubert sta già male, non riesce a
scrivere la chiave di violino; poi sviene, si rialza, si riprende.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La Josefa voluta da Fritz Lehner
(l'attrice si chiama Michaela Widhalm) sembra uscita da un quadro di
Balthus, gatto compreso. E' sempre scalza, ha ancora dei giocattoli
(un cavallo di legno, con le ruote). Anche se queste scene sono ben
realizzate, devo dire che non mi sembrano fondamentali, e la mia
impressione è che appartengano più all'immaginario del regista
Lehner che non alla vera vita di Schubert. Insomma, se ne potrebbe
fare a meno.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Schubert suona ancora per gli amici,
che però da lui vorrebbero cose divertenti, non Der Winterreise; ci
sono molti luoghi comuni in queste sequenze, ma probabilmente siamo
molto vicini alla realtà. Va anche detto che il catalogo
schubertiano di musiche leggere e divertenti è molto nutrito,
Schubert sapeva divertire e direi che si divertiva molto anche lui,
basti pensare al famosissimo "Momento musicale n.3 in fa minore"
(che qui non c'è) o alle musiche scelte da Stanley Kubrick per
"Barry Lyndon" (non solo il Trio op.100, ma anche le "Danze
tedesche").</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Vediamo anche Schubert mentre osserva
la sua dirimpettaia, una bellissima donna (l'attrice si chiama
Despina Pajanou) che però è una prostituta. Il regista Lehner ci
mostra Schubert mentre danza con questa vicina, su musiche popolari
(ländler, forse con venature yiddisch) che vengono dalla strada
sottostante. Nel finale, vediamo la morte di Schubert: una forte
febbre tifoidea, che devastò il corpo del musicista già indebolito
dalla sifilide.<br />
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhorNtz0QldIks8od-Jmf_BgHLKviuMaO0KIxuD6flikeaeD0yuJVzvHLb_XjWBMFdqUOoWOgBFuVk3-X7OfTTPPpyfbjtEBL-go5z60BwjSDnrzTHBGi5d6MbC6AA-A72qlroYKxd-12GS/s1600/lehner-3-%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="759" data-original-width="1280" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhorNtz0QldIks8od-Jmf_BgHLKviuMaO0KIxuD6flikeaeD0yuJVzvHLb_XjWBMFdqUOoWOgBFuVk3-X7OfTTPPpyfbjtEBL-go5z60BwjSDnrzTHBGi5d6MbC6AA-A72qlroYKxd-12GS/s400/lehner-3-%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In questo episodio c'è molta musica,
purtroppo manca un elenco completo e mi devo un po' arrangiare -
chiedo scusa per gli errori, le correzioni sono più che benvenute.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
All'inizio Schubert trascrive la Sonata
n.8 per pianoforte, che non fu completata; Josefa ne riprenderà il
motivo cantando, in una sequenza successiva. Per uno di quei vuoti di
memoria che ogni tanto saltano fuori, non sono riuscito a
identificare con precisione la musica per pianoforte che segna il
malore di Schubert; ho cercato sui miei dischi ma si vede che non era
il momento (chiedo venia, è qualcosa che so a memoria ma proprio non
ci sono riuscito).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Segue un estratto dalla sinfonia n.9
(La Grande), il secondo movimento; al minuto 18, con panoramica sulla
strada di sotto e sulla vicina di casa, ascoltiamo frammenti dalla
Sinfonia n,8, (detta Incompiuta).<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQIDTJdIk7cYbFAdh1XWlNsSbMwTKCFMV1J5tlMTLpIXLGGMKuwNKCoeOwNdNoqsR5fHPdWHVuPxRu0s2aOfRa2LPwi8b4elqkGqDoDHNWN8R-8tIedW4jJGLvdwcDnITmahYRoNMj0kA8/s1600/lehner-3-%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="765" data-original-width="1280" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQIDTJdIk7cYbFAdh1XWlNsSbMwTKCFMV1J5tlMTLpIXLGGMKuwNKCoeOwNdNoqsR5fHPdWHVuPxRu0s2aOfRa2LPwi8b4elqkGqDoDHNWN8R-8tIedW4jJGLvdwcDnITmahYRoNMj0kA8/s400/lehner-3-%25289%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli amici sotto casa intonano Der
Lindenbaum (così mi è sembrato), la donna alla finestra comincia a
capire chi è il suo vicino di casa. Al minuto 25 Schubert (cioè Udo
Samel) canta "Der Doppelgänger", "il doppio
spettrale", sempre da Der Winterreise; Udo Samel ha una gran
brutta voce, ma canta in modo corretto. Per questo Lied, e per gli
altri che seguono, consiglio a chi non conosce Schubert le incisioni
di Hans Hotter, di Fritz Wunderlich, magari anche di Christa Ludwig;
ci sono tante eccellenti incisioni dei Lieder di Schubert, oggi con
youtube è facile ascoltarli come si deve.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 41, gli amici al pianoforte
accennano motivi di Schubert; poi Schubert stesso esegue "Der
Sturmische Morgen" e "Die Krähe" ("Il corvo",
sempre da Der Winterreise), suscitando gelo tra i presenti e ilarità
da parte delle ragazze; poi "Der Leiermann", sempre da "Der
Winterreise", che interrompe subito per accennare una danza
allegra, ma senza convinzione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 53 Schubert suona la chitarra
con l'amico Schober che tenta di replicare una pantomima che avevamo
visto nella festa del secondo episodio, ma non è il momento giusto
per essere allegri.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 56 il Quintetto per archi
D956 quando Schubert fa il gioco della corda con Josefa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 59, dopo la lanterna magica,
in strada si esegue musica popolare, dei ländler con probabile
influenza yiddisch o gitana; su questi ritmi Schubert danza poi con
la vicina.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A 1h07 un accenno del Trio op.100, a
1h12 ancora la sinfonia n.9 (la Grande) e poi la sinfonia n.8
(incompiuta). A 1h18, quando Schubert vede il suo doppio in strada,
temi da "La morte e la fanciulla"</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A 1h24, nella scena con il barbiere,
Schubert canta "Am Meer" dalla raccolta "Schwanengesang"
(Il canto del cigno, raccolta uscita postuma). Nella scena della
morte, con gli spasimi della febbre tifoide, Schubert canta "Der
Atlas" di Heinrich Heine, sempre da "Schwanengesang".</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il finale, sui titoli di coda, è con
un Sanctus che non sono riuscito a identificare, sempre per il genere
"la so a memoria ma non mi riesce di ricordare" (chiedo
scusa ancora una volta).<br />
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCZaKRwVPiUvRaduPd7QklZprktMEEYF1hWpTGQQ4fhzXAgT9J_aO5FsrTpVcVzIOVbYzJhR9AOlXYlS0lIQRSGmHM6ytxpTt-LehUpd3HnYDfE-q3P4KACJbC4g_ybKDL14yEw03y1O5T/s1600/lehner-2-%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="771" data-original-width="1280" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCZaKRwVPiUvRaduPd7QklZprktMEEYF1hWpTGQQ4fhzXAgT9J_aO5FsrTpVcVzIOVbYzJhR9AOlXYlS0lIQRSGmHM6ytxpTt-LehUpd3HnYDfE-q3P4KACJbC4g_ybKDL14yEw03y1O5T/s400/lehner-2-%25286%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questo è il testo di "Der Atlas",
che riprende il mito di Atlante:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
8. Der Atlas (Atlas)
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>testo di Heinrich Heine (1797-1856) </i>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ich unglücksel'ger Atlas! Eine Welt,
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Die ganze Welt der Schmerzen muß ich
tragen.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ich trage Unerträgliches, und brechen</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Will mir das Herz im Leibe.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Du stolzes Herz, du hast es ja gewollt!
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Du wolltest glücklich sein, unendlich
glücklich,
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Oder unendlich elend, stolzes Herz,
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Und jetzo bist du elend.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>(Io, sventurato Atlante! Un mondo,
l'intero mondo di dolore devo portare. Sopporto ciò che è
insopportabile, e mi si vuole spezzare il cuore nel petto. Tu cuore
orgoglioso, tu l'hai voluto! Volevi essere felice, per sempre felice,
oppure per sempre triste, cuore orgoglioso, e ora eccoti infelice.)</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Con questo Lied chiude anche il blog
"L'Opera al cinema", non so dire per quanto tempo, forse
per sempre. Ci sarebbe ancora tanto da scrivere, ma direi che per
quello che mi riguarda può bastare anche così.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9QAn_y4ohpbaq4SLzK7GT03JJAbcT1XlvFvScgcCLAR2-rL8i_8_1zvJLAJFcGgv3EcGNFSSgnl5x3Eq42PrV9sSMt2epS6MbFM7fmk7TlTots9WQL_HrDBVxnv_VG42oWYoUzPnY5t-c/s1600/lehner-2-%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="769" data-original-width="1280" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9QAn_y4ohpbaq4SLzK7GT03JJAbcT1XlvFvScgcCLAR2-rL8i_8_1zvJLAJFcGgv3EcGNFSSgnl5x3Eq42PrV9sSMt2epS6MbFM7fmk7TlTots9WQL_HrDBVxnv_VG42oWYoUzPnY5t-c/s400/lehner-2-%25287%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSOjtz7Mc8xoguqfrTT4Y8RQu0thvC7JB6wNGTGKoesgYkwQ8NIHah1xAMWNc08A5NEsV-gwVuf-y55PzTbbkJ4slFo2L3_OE1zOlnhNq4BPR3kdjkMgWsR15iQPmJ0GKYwBBx1FIB1W2I/s1600/lehner-2-%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="769" data-original-width="1280" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSOjtz7Mc8xoguqfrTT4Y8RQu0thvC7JB6wNGTGKoesgYkwQ8NIHah1xAMWNc08A5NEsV-gwVuf-y55PzTbbkJ4slFo2L3_OE1zOlnhNq4BPR3kdjkMgWsR15iQPmJ0GKYwBBx1FIB1W2I/s400/lehner-2-%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK1IGcUwI1wgaq_2WG42NVxDU_rbjIeObLZmYiVwsdsguXzkZ7QaGXtv3q4SpgTZesTrKdMcODSe-kI8tyMYjjf_rLCT23lZzZ_9VYpFy1-1QufU23w8u7I0oQ5c8Rnol31uBYfLHWcHmV/s1600/lehner-2-%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="765" data-original-width="1280" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK1IGcUwI1wgaq_2WG42NVxDU_rbjIeObLZmYiVwsdsguXzkZ7QaGXtv3q4SpgTZesTrKdMcODSe-kI8tyMYjjf_rLCT23lZzZ_9VYpFy1-1QufU23w8u7I0oQ5c8Rnol31uBYfLHWcHmV/s400/lehner-2-%25289%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br /></div>
<br />Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-88187990346500754392020-07-19T14:26:00.002+02:002020-07-19T14:26:42.730+02:00Dance of the seven veils<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixg8amLp37Gm8YGMyNNGruwKBrNKpZnC_8FT3wg-NIl6GDlx7sUx-A2iX5XZhXGeiN1DYnrJ8OYx_FcBUQTipRXAv4uaAy3vy3-6urO9g-NuUZ8mVXchfA_0tqZgaiYLQgej3Ur-4WRMHy/s1600/strauss+kenrussell+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="882" data-original-width="1228" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixg8amLp37Gm8YGMyNNGruwKBrNKpZnC_8FT3wg-NIl6GDlx7sUx-A2iX5XZhXGeiN1DYnrJ8OYx_FcBUQTipRXAv4uaAy3vy3-6urO9g-NuUZ8mVXchfA_0tqZgaiYLQgej3Ur-4WRMHy/s400/strauss+kenrussell+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dance of the seven veils (1970) Regia
di Ken Russell. Scritto da Henry Reed e Ken Russell, con estratti da
scritti di Richard Strauss. Musiche di Richard Strauss. Interpreti:
Christopher Gable (Richard Strauss), Judith Paris (Pauline Strauss),
Kenneth Colley (Hitler), Vladek Sheybal (Goebbels), James Mellor
(Goering), Sally Bryant (Life), Gala Mitchell (donna caduta), Rita
Webb (Salome grassa), Imogen Claire (Salome danzatrice), Maggy
Maxwell (moglie di Putifarre), Otto Diamant, Dorothy Grumbar (due
ebrei), Anna Sharkey (Octavian). Durata: 57 minuti.</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In "Dance of the seven veils",
realizzato nel 1970 per la BBC, Ken Russell prende subito le distanze
dal personaggio che vuole rappresentare, e lo fa fin dall'inizio, con
il sottotitolo <i>"A comic strip in seven episodes on the life
of Richard Strauss 1864-1949".</i> Dal sito <a href="http://www.imdb.com/">www.imdb.com</a>
apprendo che gli eredi del compositore bavarese protestarono
violentemente contro la proiezione in tv di questo film, proibendo
l'uso delle musiche di Richard Strauss; per questi motivi il film non
è stato visibile per decenni, e può essere visto per intero solo
oggi, cioè alla scadenza dei diritti d'autore da parte della
famiglia Strauss. Bisogna dire che Ken Russell ci è andato giù
molto pesante, se mi si passa l'espressione colloquiale, e quindi non
mi sento di dare tutti i torti agli eredi di Richard Strauss.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLa6PYNKH5v5rM8BvQoFBYxnGGdUl0tl-rrscPfEkzj7KIIG18i4B715vbcMeKntcmgLDlI_9uNL6oKdXLqPjomjtRxwSre52UtcyfLw7imusve-nZmto4GjcfXBbQCE7ndIRHTyZ0oM-t/s1600/strauss+kenrussell+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="879" data-original-width="1264" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLa6PYNKH5v5rM8BvQoFBYxnGGdUl0tl-rrscPfEkzj7KIIG18i4B715vbcMeKntcmgLDlI_9uNL6oKdXLqPjomjtRxwSre52UtcyfLw7imusve-nZmto4GjcfXBbQCE7ndIRHTyZ0oM-t/s400/strauss+kenrussell+%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si inizia con "Also sprach
Zarathustra", "Così parlò Zarathustra", uno dei
poemi sinfonici più famosi di Richard Strauss, del quale peraltro
quasi tutti conoscono soltanto l'inizio, ma che è invece una
composizione molto lunga e complessa. All'immagine iniziale del
direttore d'orchestra sul podio, quasi come in "Fantasia"
di Walt Disney, segue l'immagine di qualcosa che potrebbe essere il
film sui Nibelunghi di Fritz Lang, compresi i colori virati tipici
del cinema di inizio secolo (virati che ci accompagneranno per tutto
il film, o quasi), ma che invece riguarda Nietzsche e il mito del
superuomo. Ovviamente non c'è niente che vada preso sul serio,
questa è davvero una "comic strip" come promettevano i
titoli di testa, e anche il seguito del film sarà così.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I sette episodi di questa "comic
strip" non sono uno diviso dall'altro ma fluiscono senza
soluzione di continuità, basandosi sui poemi sinfonici di Richard
Strauss e sulle sue opere liriche; oltre a Zarathustra, si citano o
si ascoltano Macbeth, Till Eulenspiegel, Don Chisciotte, Vita d'eroe,
Don Giovanni, Sinfonia delle Alpi, Sinfonia domestica, più estratti
da Salome e da Elektra, ma quasi mai i poemi sinfonici sono al posto
giusto rispetto alle immagini.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
C'è una parodia del Macbeth, ma non mi
pare che si ascolti musica dal Macbeth di Strauss; il Don Chisciotte
(che è un concerto per violoncello e orchestra) è realizzato con
immagini fortemente anticristiane, il che fa dubitare della serietà
della conversione di Ken Russell al cattolicesimo, avvenuta qualche
anno prima, come raccontano le sue biografie.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdS7GCXD6_NtFwJ0p0BVYpcNkjT_1JgONWa7VXfTKwvVWT9yj4aW40ta5stPNu-uCkLi5DVBGwYWowsZwQb90Y4JnWd_9DGQkvOXWi8PwJSiRMnZxIyxctv_T7-YydHZsbNDnA4brYwYjl/s1600/strauss+kenrussell+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="883" data-original-width="1231" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdS7GCXD6_NtFwJ0p0BVYpcNkjT_1JgONWa7VXfTKwvVWT9yj4aW40ta5stPNu-uCkLi5DVBGwYWowsZwQb90Y4JnWd_9DGQkvOXWi8PwJSiRMnZxIyxctv_T7-YydHZsbNDnA4brYwYjl/s400/strauss+kenrussell+%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ken Russell dà molto spazio, quasi
tutta la seconda metà, all'adesione al nazismo di Richard Strauss,
con sbandieramenti di svastiche e pratiche sessuali di pessimo gusto,
seguendo l'andazzo di quel periodo (compreso "Il portiere di
notte" di Liliana Cavani), dipingendo il compositore bavarese
come un po' sventato, superficiale e ballerino, un idiota insomma,
che poi si ritroverà a meditare sulle rovine del dopoguerra, nel
1945. Non è del tutto sbagliato, s'intende, perché la maggior parte
degli artisti tedeschi di quel periodo rifiutò apertamente il
nazismo (anche i non ebrei) con eccezioni illustri come, appunto,
Richard Strauss e Wilhelm Furtwaengler; la questione però non è
così semplice, e a questo proposito mi sembra giusto fornire qualche
dato biografico reale su Richard Strauss, che prendo da wikipedia:
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Il ruolo di Strauss nell'epoca del
nazismo rimane controverso. Alcune opinioni riportano la totale
apoliticità di Strauss e sostengono che non abbia mai cooperato
completamente con il potere. Resta il fatto che, durante l'Olimpiade
di Berlino del 1936, Strauss non diresse l'inno nazionalsocialista.
Altri sollevano l'obiezione della sua presidenza della Camera
musicale del Reich dal 1933 al 1935 e che, sebbene la carica fosse
eminentemente di rappresentanza, avrebbe dovuto comunque prendere
posizione contro il nazionalsocialismo. In un documentario BBC (Tunes
for tyrants ep. 2), il nipote, intervistato, riporta che sua madre,
nuora di Strauss, era ebrea e che questo fatto lo abbia trattenuto
dallo schierarsi apertamente. Questa è anche l’opinione di Stefan
Zweig, espressa nel suo capolavoro autobiografico Il mondo di ieri
(Die Welt von gestern, Bermann-Fischer Verlag, Stockholm, 1942. Con
la pubblicazione dell'opera La donna silenziosa (Die schweigsame
Frau) su libretto dello scrittore ebreo Stefan Zweig, Strauss corse
un rischio evidente. Fu proprio in seguito all’enorme successo di
quell’opera, la cui prima rappresentazione fu autorizzata in via
eccezionale dallo stesso Hitler, che Strauss, di cui era stata
intercettata una missiva troppo “libera” diretta allo stesso
Stefan Zweig per chiedergli la stesura di un libretto per una nuova
opera, che il compositore fu costretto a dimettersi dalla Camera
musicale del Reich (Zweig 1942). Esistono inoltre supposizioni
secondo le quali Strauss sfruttasse la sua carica per proteggere i
suoi amici e colleghi ebrei. (estratti da <a href="http://www.wikipedia.it/">www.wikipedia.it</a>)</i><br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqUuJ3gCMFTdr0MxPhyS97BYz8QG16KmxaXh60AbeGyHyJ267O9n46T8CNy7zq2KEdHh17QYZmoZIdFHbGqFK6WENLG3DqLQbi9LgYS3HDhFnR0_wwcos6HL9JP3LRT3fnkEM6oJag5ira/s1600/strauss+kenrussell+%252812%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="875" data-original-width="1248" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqUuJ3gCMFTdr0MxPhyS97BYz8QG16KmxaXh60AbeGyHyJ267O9n46T8CNy7zq2KEdHh17QYZmoZIdFHbGqFK6WENLG3DqLQbi9LgYS3HDhFnR0_wwcos6HL9JP3LRT3fnkEM6oJag5ira/s400/strauss+kenrussell+%252812%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nel film di Ken Russell, la musica di
Strauss è usata anche contro il Cristianesimo, con immagini spesso
molto brutte, ma va detto che il nazismo è nella sua essenza
fortemente anticristiano, quindi la cosa ha una sua giustificazione.
Rimane comunque il pessimo gusto, un po' dappertutto, specialità
nella quale Ken Russell purtroppo eccelleva, al di là del suo
indubbio talento. Esemplari di questo pessimo gusto la sequenza sulla
Salome, con la danzatrice obesa ridicolizzata, e le sequenze di sesso
in stile sadomaso. Il film può anche essere divertente da vedere, ma
la musica di Richard Strauss non è così, e francamente spiace veder
trattato così male un grande compositore. Se mi si permette una
divagazione personale, ho il ricordo di un'amica che portava stivali
di cuoio come quelli che si vedono in una sequenza di "Dance of
the seven veils", e quando se li tolse, dopo una giornata
intera, non fu propriamente piacevole. Si può far finta di niente,
in quei momenti, soprattutto perché l'amica era molto bella e molto
simpatica - e a lei non l'ho mai detto, ma in quei frangenti avrei
preferito per lei un paio di scarpe più comode e traspiranti, e
magari un paio di calze di cotone o di lana. Il mio immaginario è
molto diverso da quello di Ken Russell, insomma, e da tutti quelli
che quando pensano al sesso pensano a queste cose; e io personalmente
eviterei tutte quelle divise e quelle svastiche, ma qui mi fermo e
lascio giudicare a chi volesse guardare il film. Aggiungo solo che
molti dei testi sono presi da scritti originali di Richard Strauss
(Ken Russell lo mette anche tra gli autori della sceneggiatura, nei
titoli di coda), che il film fa parte della serie di documentari BBC
"Omnibus", così come il toccante film su Frederick Delius
(sempre di Ken Russell, due anni prima) e che mi dispiace molto non
sapere che cos'è la canzone finale e chi la canta, ma nei titoli di
coda non c'è un elenco delle musiche.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il film è visibile su youtube,
necessiterebbe di un buon restauro ma va comunque bene anche così, e
ringrazio molto chi lo ha reso disponibile.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggxXj3_AAtZKY9S5fFy-2oiXp0tqZnVc1qhs7HX3TGdycWS794uPE_WZopnUbFzRDukWxFojUXMN7romiisEc6keZAoI5Pgk5a_epvf5PjQXVaLu8-rYaiDmBiAx08SHnO4OCV0vTqfJck/s1600/strauss+kenrussell+%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="889" data-original-width="1240" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggxXj3_AAtZKY9S5fFy-2oiXp0tqZnVc1qhs7HX3TGdycWS794uPE_WZopnUbFzRDukWxFojUXMN7romiisEc6keZAoI5Pgk5a_epvf5PjQXVaLu8-rYaiDmBiAx08SHnO4OCV0vTqfJck/s400/strauss+kenrussell+%25289%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-36330124744451346082020-07-17T08:52:00.000+02:002020-07-17T08:52:18.864+02:00The music lovers<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggkTB0oPl44jZrHKgblqWPRWTKbURLthkMSTOSy9NaKq5_5x-hNzJ4W23rHYhKbJ0MIDG8v2Zz78CF21y45IDWsfEj8eP7kAUoiH0trKOkvzbNYB1GYQLWAvHFFqOaLFbWAXsxxO1O50Zf/s1600/the-music-lovers-%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="279" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggkTB0oPl44jZrHKgblqWPRWTKbURLthkMSTOSy9NaKq5_5x-hNzJ4W23rHYhKbJ0MIDG8v2Zz78CF21y45IDWsfEj8eP7kAUoiH0trKOkvzbNYB1GYQLWAvHFFqOaLFbWAXsxxO1O50Zf/s400/the-music-lovers-%25282%2529.jpg" width="233" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">The music lovers (L'altra
faccia dell'amore, 1971). Regia di Ken Russell. Scritto da Melvyn
Bragg, Catherine Drinker Bowen e Barbara von Meck. Fotografia di
Douglas Slocombe. Musiche di Ciaikovskij, Mendelssohn, Borodin,
dirette da André Previn con la London Symphony Orchestra.
Interpreti: Richard Chamberlain (Ciaikovskij), Glenda Jackson
(Antonina Miljukova), Izabella Telezynska (Nadezhda von Meck), Max
Adrian (Nikolaj Rubinstein), Christopher Gable (conte Shilovsky),
Kenneth Colley (Modest, fratello di Ciaikovskij), Sabina Maydelle
(Sasha, sorella di Ciaikovskij), Maureen Pryor (madre di Nina),
Andrew Faulds , Bruce Robinson, Xavier Russell, e molti altri.
Durata: 123 minuti</span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Ken Russell è stato un
regista di grande talento, e lo si vede fin dalle prime immagini
anche di "The music lovers", come di altri suoi film
precedenti o successivi; è stato anche un regista pieno di difetti,
che si sono accentuati col passare del tempo. Con "The music
lovers" siamo più o meno a metà di quel percorso: ci sono
molte libertà rispetto alla biografia e alla musica di Piotr Ilic
Ciaikovskij, ma nell'insieme il racconto è accettabile e siamo
ancora lontani dal narcisismo e dall'autoreferenzialità del film su
Mahler girato tre anni più tardi. Ken Russell ha spesso cercato lo
scandalo, utile per cercare la notorietà, e ci è riuscito
soprattutto con film come "I diavoli", "Stati di
allucinazione", "Donne in amore"; ha girato molti film
biografici, per il cinema e per la tv, raccontando di Debussy, Edward
Elgar, Dante Gabriel Rossetti, Frederick Delius, e molti altri, a
volte con ottimi risultati, a volte un po' meno.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Per questi motivi, ferma
restando la grande bellezza delle immagini di questo film, penso che
sia giusto cominciare con qualche cenno biografico su Ciaikovskij,
preso dalla "Garzantina della Musica":</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuKG3xUH3veGmjqc-J8isMaQt5xD6RMXQG5LXWcDQrPfNjuyXTmunew6p7gVyF6YktPYSWJTmIedmxaQ95kBeyPW6jjmsZuF-bHaByrwsU_apXRLByDSihewQqZhPKYFXQH0jxIX4K5LT3/s1600/Tchaikovsky.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="425" data-original-width="315" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuKG3xUH3veGmjqc-J8isMaQt5xD6RMXQG5LXWcDQrPfNjuyXTmunew6p7gVyF6YktPYSWJTmIedmxaQ95kBeyPW6jjmsZuF-bHaByrwsU_apXRLByDSihewQqZhPKYFXQH0jxIX4K5LT3/s320/Tchaikovsky.jpg" width="237" /></a></div>
<span style="font-size: small;"><i>Ciajkovskij Piotr Ilic
(1840 - 1893) compositore russo. Figlio di un ingegnere minerario e
di una buona pianista dilettante di origini francesi che lo iniziò
ancor fanciullo alla musica, ebbe le prime lezioni di pianoforte a
sette anni. Nel 1850 si trasferì con la famiglia a Pietroburgo dove,
per volontà del padre, si iscrisse alla scuola di diritto. Nel 1859
ebbe un impiego al ministero della giustizia; ma ben presto sentì il
disagio di un'attività troppo lontana alle sue attitudini artistiche
(...) Nel 1861 cominciò a frequentare i corsi della Società
musicale russa, studiando teoria con N.I. Zaremba, pianoforte con H.
Stiehl e composizione con Anton G. Rubinstein; nel frattempo, non
potendo più fare affidamento sull'aiuto del padre, che aveva subito
dei rovesci finanziari, si manteneva impartendo lezioni private.
L'ambiente musicale in cui C. si inserì era dominato da Glinka e
Dargomyizhsky; soprattutto a quest'ultimo, assai aperto a suggestioni
di tipo cosmopolita, si volse inizialmente l'attenzione del giovane
compositore (...) Nel l855, in una epidemia di colera, C. aveva
perduto la madre, alla quale era profondamente attaccato. Questo
dramma, e le privazioni economiche cui fu successivamente costretto,
accentuarono il senso di instabilità psicologica che già era in lui
un tratto costante. A causa anche dell'influsso di un giovane poeta
conosciuto alla scuola di diritto, C. cominciò a credersi
perseguitato da un malefico destino: forma morbosa di vittimismo che
assunse in qualche caso gli aspetti di un'autentica mania di
persecuzione e che è una delle componenti del suo quadro
psicologico, destinata a influenzare il suo stesso mondo fantastico
ed espressivo. Nel 1865 si congedò dal Conservatorio di Pietroburgo
musicando l'Ode alla gioia di Schiller: la cantata ottenne un premio
e critiche favorevoli. Nello steso anno Nikolaj G. Rubinstein.
direttore del Conservatorio di Mosca, gli assegnò la cattedra di
armonia, incarico che C. mantenne per dieci anni e grazie al quale
potè inserirsi definitivamente nell'ambiente culturale e artistico
della città. Nonostante alcuni attestati di stima, i rapporti di C.
con il cosiddetto Gruppo dei Cinque furono tesi e spesso polemici,
specialmente con chi, come Musorgskij, aveva più radicato il senso
del nazionalismo musicale e rifiutava il cosmopolitismo della
borghesia salottiera moscovita, da cui C. era invece attratto. Nel
l868, a Pietroburgo, conobbe la cantante belga Desirée Artot: ma la
relazione che ne nacque ebbe presto fine, mettendo drammaticamente a
nudo l'insormontabile omosessualità del musicista. A questo
travagliato periodo sentimentale seguì una fase di particolare
fervore creativo (...) Nel 1876 si recò a Bayreuth, la "città
santa" del wagnerismo, tappa d'obbligo di tutti i musicisti del
tempo. Nel 1877 si lasciò convincere a un'unione matrimoniale: ma
poche settimane dopo aveva già abbandonato la moglie Antonina
Ivanovna Miljakova, alunna del Conservatorio e sua fanatica
ammiratrice. Proprio in quel periodo C. entra in rapporti (mai
concretizzatisi, per altro, in una conoscenza personale) con la ricca
vedova Nadezhda von Meck, madre di dodici figli, talmente innamorata
della sua musica da offrirgli una rendita annua di seimila rubli che
gli permettesse di dedicarsi interamente alla composizione. L'ultimo
quindicennio della sua vita C. lo trascorse lungamente all'estero, in
Europa e in America. La morte lo raggiunse, come era avvenuto per sua
madre, durante un'epidemia di colera. E' in quest'ultimo periodo che
nacquero le sue composizioni più note, quelle che gli diedero fama
anche come direttore d'orchestra (...) (fonte: la Garzantina della
Musica, ed. Garzanti)</i></span><br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiXuNEVrMvHgAAxw_-6BgNstypjVzIIJheRSB7H0d4EJ9jgjWGVNYfHsDMoYJx7me2ZLTxbbTjSGxzeyEmDC7iKoHgp6LjjjVOw0jUhsdwufJntY9lR88K3MxFI7G6WIhWmKkZIK8R8EiV/s1600/the-music-lovers-%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="439" data-original-width="788" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiXuNEVrMvHgAAxw_-6BgNstypjVzIIJheRSB7H0d4EJ9jgjWGVNYfHsDMoYJx7me2ZLTxbbTjSGxzeyEmDC7iKoHgp6LjjjVOw0jUhsdwufJntY9lR88K3MxFI7G6WIhWmKkZIK8R8EiV/s400/the-music-lovers-%25289%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">La mia prima osservazione
è sulla scelta del protagonista: Richard Chamberlain non assomiglia
per niente a Ciaikovskij, così come (tre anni dopo) Robert Powell
non somiglierà per niente a Gustav Mahler. Non sarebbe una cosa
fondamentale, ma il fatto è che di Ciaikovskij esistono molte
fotografie in diversi periodi della sua vita, e la differenza con
Chamberlain è davvero imbarazzante. Si tratta di un attore
importante, che ho apprezzato molto in altri ruoli (uno su tutti:
"L'ultima onda" di Peter Weir), ma che qui mi sembra del
tutto fuori posto. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">La mia seconda
osservazione (sempre molto personale) è il fastidio per chi curiosa
troppo nella vita privata delle persone: a me non interessa molto
sapere se c'è stato qualcosa tra Giuseppe Verdi e Teresa Stolz, così
come trovo abbastanza importune le illazioni sulla vita privata di
Beethoven o di Schubert; mi viene sempre da chiedermi cosa ne sanno
veramente, in fin dei conti; non basta certo qualche lettera o
qualche appunto scritto in un diario, e i biografi più seri stanno
molto attenti a non lavorare troppo di fantasia. Al cinema si può
fare, intendiamoci: "Amadeus" di Milos Forman è pieno di
voli di fantasia ed è molto lontano dalla vera vita di Mozart, ma è
pur sempre un capolavoro. Qui, con Ken Russell e con "The music
lovers" mi sembra spesso di rivedere il Verdi di Matarazzo, dove
si costruiscono scene e dialoghi usando il libretto della "Traviata",
o magari "Rapsodia" il film di Hollywood con Vittorio
Gassman violinista (dove, tra l'altro, Ciaikovskij fa quasi da solo
da colonna sonora). In Ken Russell c'è anche un po' di Zeffirelli,
ma in questo caso è lo Zeffirelli migliore (i costumi, le
scenografie, le ambientazioni), però più guardo "The music
lovers" e il successivo "Mahler" e più mi torna alla
mente il cinema di Matarazzo. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_i9WEiOWtkrakMamt690p8N_mJijxSlS59qTusLpghnPecxQxwLi0Tko0iPI6Twd0FYBaiV3y5PEKX0CbBEkguaaOJCW0sZe9xhRGA5WZ5jgjbdx8zPCcS3mnMlus3TVqmJEtrGw_JCA3/s1600/the-music-lovers-%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="616" data-original-width="935" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_i9WEiOWtkrakMamt690p8N_mJijxSlS59qTusLpghnPecxQxwLi0Tko0iPI6Twd0FYBaiV3y5PEKX0CbBEkguaaOJCW0sZe9xhRGA5WZ5jgjbdx8zPCcS3mnMlus3TVqmJEtrGw_JCA3/s400/the-music-lovers-%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Riguardo a ciò che si
vede nei film di Ken Russell, si tratta in gran parte, dunque, di
impressioni e immagini molto personali; i suoi film possono piacere
ma vanno presi con le molle, questo non è Ciaikovskij e il
successivo Mahler non è Mahler. Ognuno di noi ha il suo immaginario,
ascoltando musica, e quello che vediamo nel film è l'immaginario
personale di Ken Russell: liberi noi tutti di vedere altre immagini
associate a quelle musiche. Che dire, anch'io mi diverto sempre con
gli ippopotami danzanti di "Fantasia", ma Amilcare
Ponchielli non intendeva certo questo quando mise in musica "La
danza delle ore". Questione di stile e di buon gusto, mi
verrebbe da concludere.</span><br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCoCdI7elEKmA52obJMxkI4qZqHZsdox_DBYRht2rEJEOi1JJIAjx0SXP-tea3cxfkdIGqagTp3nyt4PGXP5-nzk8JZJFdH5aidV9RD4C0v7N35OFdM_C6SFCkb2G1GtFcGzWTjaJd27BE/s1600/the-music-lovers-%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCoCdI7elEKmA52obJMxkI4qZqHZsdox_DBYRht2rEJEOi1JJIAjx0SXP-tea3cxfkdIGqagTp3nyt4PGXP5-nzk8JZJFdH5aidV9RD4C0v7N35OFdM_C6SFCkb2G1GtFcGzWTjaJd27BE/s400/the-music-lovers-%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Gli attori: detto di
Richard Chamberlain, molto bravo e molto credibile anche quando
suona, ma secondo me del tutto fuori ruolo, mi viene da pensare che
Dirk Bogarde lo avrebbe reso meglio. E' grandissima Glenda Jackson
nel ruolo di Nina (Antonina), moglie di Ciaikovskij, con la sola
caduta di gusto nel finale in manicomio (ma qui la colpa è tutta di
Ken Russell). Un po' di maniera il Nikolaj Rubinstein di Max Adrian
(Nikolaj Rubinstein e suo fratello Anton sono due figure storiche),
molto aderenti ai loro ruoli tutti gli altri. La fotografia,
magnifica, è di Douglas Slocombe; il titolo scelto dal distributore
italiano, "L'altra faccia dell'amore", è come capita
spesso qualcosa tra la battuta di spirito più o meno pedestre e il
tentativo di attirare il pubblico al botteghino facendogli credere
che si tratti di qualcosa d'altro.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmINhoQu57WRO4v3pFvjAmoJjidF1C4glaoaO8_6kaaDWW9nsCLy0LkQECXw8bJqOCiIkSJOZdLuVzh_gXoINwJWcKBFGFXFMLy0pDfPA0YI0_QHeM2fg8g2-nJ9EzEKwtLxqAWjqonlvH/s1600/the-music-lovers-%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="863" data-original-width="1300" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmINhoQu57WRO4v3pFvjAmoJjidF1C4glaoaO8_6kaaDWW9nsCLy0LkQECXw8bJqOCiIkSJOZdLuVzh_gXoINwJWcKBFGFXFMLy0pDfPA0YI0_QHeM2fg8g2-nJ9EzEKwtLxqAWjqonlvH/s400/the-music-lovers-%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">L'elenco delle musiche del
film, preso da www.imdb.com; l'orchestra è la London Symphony,
diretta da André Previn.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Sono di Piotr Ilic
Ciaikovskij: </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Scherzo burlesque </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Concerto per pianoforte
e orchestra (solista Raphael Orozco)</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Evgenij Onegin, scena
della lettera (soprano: April Cantelo)</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Sinfonia n.6 (estratti)</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Sinfonia da "Manfred"
di Byron (musiche di scena)<br />- Quartetto per archi n.3 (andante)</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Romeo e Giulietta
(ouverture)</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Miniature march <br />-
Ouverture 1812 (i cannoni che si vedono nel film sono realmente
presenti in partitura, anche se si eseguono di solito con altri
strumenti: è una composizione scritta da Ciaikovskij per ricordare
la sconfitta di Napoleone e la sua ritirata dalla Russia)<br />Si
ascoltano anche: </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Felix Mendelssohn, "Dance
of the clowns" </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Aleksandr Borodin, "Danze
polovesiane" dall'opera "Il principe Igor" </span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjioMXvgScddhQzhYVnSzMvuM7Yan8v81BIbvvdjFz2gpxFLlNw7LddSEkDrWu8H1zIkorNBFNggACWP69cQssOHcX07LK31el4svTBEb7pKYKCw9Xks2LfSYCJqcdmLQJS1CkSpefLHXNr/s1600/the-music-lovers-%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="1280" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjioMXvgScddhQzhYVnSzMvuM7Yan8v81BIbvvdjFz2gpxFLlNw7LddSEkDrWu8H1zIkorNBFNggACWP69cQssOHcX07LK31el4svTBEb7pKYKCw9Xks2LfSYCJqcdmLQJS1CkSpefLHXNr/s400/the-music-lovers-%252810%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">PS: ho sempre scritto
"Ciaikovskij" secondo la trascrizione italiana per due
motivi: il primo, fondamentale, è che spesso i caratteri fonetici
vengono cancellati o trascritti male quando vengono messi on line, e
non mi piace vedere scritto Caikovskij e Sostakovic, che danno luogo
a pronunce completamente sbagliate. Il secondo motivo è che ci sono
affezionato. Noi italiani abbiamo la c dolce e mi sembra giusto
usarla, gli inglesi invece sono costretti a scrivere Tchaikowsky, i
tedeschi Tschaikowsky... </span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh697orK5qpxzpFtowrWm4v8wwINwXtX6RdIZnbfop95g2tY9hJoQ_IHsu-8mV6yPFL1xo_JsWLS9VMScEuNbhnt8FM2JkHDVVTL0fTjJX2_s_jKuoD4NOpNGKT9rGDjpzxwZ4ycCNJEAfG/s1600/the-music-lovers-%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="669" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh697orK5qpxzpFtowrWm4v8wwINwXtX6RdIZnbfop95g2tY9hJoQ_IHsu-8mV6yPFL1xo_JsWLS9VMScEuNbhnt8FM2JkHDVVTL0fTjJX2_s_jKuoD4NOpNGKT9rGDjpzxwZ4ycCNJEAfG/s320/the-music-lovers-%25281%2529.jpg" width="214" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(le immagini vengono dal sito <a href="http://www.imdb.com/">www.imdb.com</a> )</div>
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-46127873642427209732020-07-02T08:55:00.000+02:002020-07-02T08:55:29.267+02:00Il franco cacciatore<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz3ssuJimuu9R4646z3fT_8PhMLb1DOer2WC1D9fStWnE8PjN_I-GVfJTTpJpvxdGG-NwKP3yysXCehks3DPmoggf2-A9sJjpgpBw37jdJgYtLsRFzY-5gJNGvUfRn5IipDMTF76YP5KbA/s1600/der+freischutz+1968+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="905" data-original-width="1234" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz3ssuJimuu9R4646z3fT_8PhMLb1DOer2WC1D9fStWnE8PjN_I-GVfJTTpJpvxdGG-NwKP3yysXCehks3DPmoggf2-A9sJjpgpBw37jdJgYtLsRFzY-5gJNGvUfRn5IipDMTF76YP5KbA/s400/der+freischutz+1968+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Der Freischütz (Il franco cacciatore,
1968) Regia di Joachim Hess. Tratto dall'opera di Carl Maria von
Weber. Fotografia di Hannes Schindler. Produzione di Rolf Liebermann.
Orchestra e coro dell'Opera di Stato di Amburgo, direttore Leopold
Ludwig. Interpreti: Gottlöb Frick, Ernst Kozub, Arlene Saunders,
Edith Mathis, Tom Krause, Toni Blankenheim, Hans Sotin, Franz
Grundheber, Regina Marheineke, Bernhard Minetti. Durata: 2 ore e 5
minuti
</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un uomo ha venduto l'anima al diavolo,
e sta per arrivare il momento in cui ne dovrà rendere conto; mancano
poche ore, bisogna trovare qualcuno che prenda il suo posto. L'uomo
si chiama Kaspar, il nome del diavolo è Samiel; siamo nella Boemia
del primo Ottocento, tra campagne e foreste. Kaspar individua l'uomo
che prenderà il suo posto nel giovane Max, che sta per sposare
Agathe; Max ha bisogno di certezze dopo aver perso una gara di tiro
al bersaglio e sa che se non vincerà la gara del giorno dopo,
davanti al principe, non avrà il posto di lavoro che gli può
consentire il matrimonio. Kaspar conduce Max alla Gola del Lupo, e
quella stessa notte fondono insieme sette pallottole magiche, sotto
lo sguardo del diavolo Samiel. Tutto finirà bene, ma il pericolo
corso è grande e solo l'amore di Agathe e l'intervento di un
misterioso eremita permetteranno il lieto fine.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'opera è "Der Freischütz",
"Il franco cacciatore", ed è stata messa in musica da Carl
Maria von Weber tra il 1817 e il 1820, su libretto di Johann
Friedrich Kind. La musica di Weber è meravigliosa, commuove e
appassiona; e la scena della Gola del Lupo è uno dei momenti più
grandi nella storia del Romanticismo in musica. Insomma, una storia
di diavoli e di fantasmi ma anche una grande storia d'amore, immersa
nella Natura e nel magico.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicKC4hge7lXgZjPpj6MDshA9Ex-F7DEjt0R9xhbc-NwjMwmziptANY-7o4aY9652EVldMHq7Bs6pLiaz5RhwzXTK2ebkDEw5PhinlpB7d5ZE6Gn1WvD2bOOPMN2bOZNo2utiNYKezWyG2U/s1600/der+freischutz+1968+%252814%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="890" data-original-width="1246" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicKC4hge7lXgZjPpj6MDshA9Ex-F7DEjt0R9xhbc-NwjMwmziptANY-7o4aY9652EVldMHq7Bs6pLiaz5RhwzXTK2ebkDEw5PhinlpB7d5ZE6Gn1WvD2bOOPMN2bOZNo2utiNYKezWyG2U/s400/der+freischutz+1968+%252814%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Der Freischütz" è stato
trasposto in un film nel 1968, per la regia di Joachim Hess e con
Rolf Liebermann come produttore; la figura di Liebermann è
particolarmente importante anche perché dieci anni dopo realizzerà
il "Don Giovanni" di Mozart con regia di Joseph Losey. Rolf
Liebermann, svizzero di Zurigo (1910-1999) era nel 1968 direttore
artistico ad Amburgo e poi assumerà lo stesso incarico all'Opera
Parigi tra il 1973 e il 1980. Liebermann, che è stato anche
compositore, ha al suo attivo molti film d'opera o di musica come
produttore, tredici in tutto secondo www.imdb.com partendo da
"Antithese" di Mauricio Kagel (1965), e passando per il
documentario "A Stravinsky portrait", "Le nozze di
Figaro", "Der Freischütz", "Fidelio", fino
al "Wozzeck" di Alban Berg diretto da Bruno Maderna (1972)
e alla "Lulu" sempre di Alban Berg nell'allestimento Boulez
- Chereau, e infine il "Don Giovanni" con Losey del 1979.
Il regista Joachim Hess ha lavorato molto per la tv tedesca, anche
con altri allestimenti operistici e spesso in collaborazione con
Liebermann. Hess non è Ingmar Bergman ma è bravo, ha fatto qui un
ottimo lavoro anche se forse ha un po' mancato proprio la scena più
attesa, quella della Gola del Lupo (molto difficile da rendere, del
resto); ma guardando il film si notano molte analogie con "Il
Flauto Magico" di Bergman, uscito sette anni dopo, e può ben
darsi che il regista svedese abbia tenuto conto di questo "Franco
cacciatore", molto fedele al testo originale come poi saranno
anche Bergman e Losey.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigwSVoYxX5AaQnKmYLCKGTigY3U8ntxv94mwgGx3c1IUPA66hm3l2V7mEyMOuIhM1psRbKI4jLWaqEVhzgPX3MKgzQ4ojEXthX163uioXvIfok4ZAQs_JnhY0lnDzZC6g37aC2W7ugM6dj/s1600/der+freischutz+1968+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1228" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigwSVoYxX5AaQnKmYLCKGTigY3U8ntxv94mwgGx3c1IUPA66hm3l2V7mEyMOuIhM1psRbKI4jLWaqEVhzgPX3MKgzQ4ojEXthX163uioXvIfok4ZAQs_JnhY0lnDzZC6g37aC2W7ugM6dj/s400/der+freischutz+1968+%252810%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Leopold Ludwig dirige bene e la ripresa
sonora è buona; sono molto bravi i cantanti anche come attori. Il
film è a colori, con una tavolozza particolarmente ricca.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il cast è composto da cantanti d'opera
di solida professionalità: spicca il nome del basso Gottlöb Frick,
dalla voce ideale per il ruolo di Kaspar (sapeva essere anche comico,
come dimostra il suo Osmin nel "Ratto dal serraglio" di
Mozart) dal volto cupo e dalla barba nerissima. Max è il tenore
Ernst Kozub, "heldentenor" di grande sicurezza; Agathe è
Arlene Saunders e Annina è Edith Mathis. Franz Grundheber è Kilian,
il cacciatore che sconfigge Max nella gara di tiro al bersaglio
all'inizio; Toni Blankenheim è Kuno, padre di Agathe e capo dei
guardacaccia; Tom Krause è Ottokar, il principe padrone della tenuta
di caccia, e Hans Sotin è l'eremita.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Merita una sottolineatura la presenza
nel cast di Bernhard Minetti, nel ruolo recitato di Samiel (il
diavolo). Minetti, 1905-1998, è stato un importante attore tedesco
di origini italiane, nativo di Kiel, rimasto famoso anche per le sue
collaborazioni con lo scrittore austriaco Thomas Bernhard, che gli
dedicò un testo teatrale intitolato "<span lang="it-IT"><i>Minetti,
ritratto di un artista da vecchio".</i></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRyaXuD-QZUy1p_zkC2B9CbaPMCm9M_iT5XClRgJ_ZL_wHQAG5kBaOjI7W5nF9xKOTmym0k9JdGMWt8OeAe4WW2ziPu-zHL20IJVx05LBINWkXvzv7hNCPSGyaodcLTRUF4fWiSjlulko-/s1600/der+freischutz+1968+%252812%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="890" data-original-width="1228" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRyaXuD-QZUy1p_zkC2B9CbaPMCm9M_iT5XClRgJ_ZL_wHQAG5kBaOjI7W5nF9xKOTmym0k9JdGMWt8OeAe4WW2ziPu-zHL20IJVx05LBINWkXvzv7hNCPSGyaodcLTRUF4fWiSjlulko-/s400/der+freischutz+1968+%252812%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_ESZMHAnjxld4CmfXtGeUT-6E9I3k9zG_r9oT4_xKEZTuoAWTEiVuFfh3PLxF2GuZocuwuEnbMzZw9BHrioVNWHh4v2NPBJcBFfSoE5ceqX6MFm_pe3S_zLKzS2SBx2DNXACAPi5HoBDi/s1600/der+freischutz+1968+%252813%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="893" data-original-width="1243" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_ESZMHAnjxld4CmfXtGeUT-6E9I3k9zG_r9oT4_xKEZTuoAWTEiVuFfh3PLxF2GuZocuwuEnbMzZw9BHrioVNWHh4v2NPBJcBFfSoE5ceqX6MFm_pe3S_zLKzS2SBx2DNXACAPi5HoBDi/s400/der+freischutz+1968+%252813%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGgCwzXK001lKRY7_DwBQIKBcVG5-pxypDPdZbtxRcI4QMZlyrXjwNM7haAVGYdqFvKc-vNyxZ8uPCOzplWnrcIkLKBTuyrrPO5uNDlTacZ4g0H5IXpnLudjyFYxggsKyVbNGUJXX4rUC8/s1600/der+freischutz+1968+%252815%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="883" data-original-width="1239" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGgCwzXK001lKRY7_DwBQIKBcVG5-pxypDPdZbtxRcI4QMZlyrXjwNM7haAVGYdqFvKc-vNyxZ8uPCOzplWnrcIkLKBTuyrrPO5uNDlTacZ4g0H5IXpnLudjyFYxggsKyVbNGUJXX4rUC8/s400/der+freischutz+1968+%252815%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU8VE7AYtSBLmQN6TCycZpPl2ba78DQ9RBAH0ZBrnBRlpgu5lahOnjcXYvRtL4QnoT2YerNpldLey1gsrVAFcRPDsDOjG1qKP_VPeiLH7v67sJPyrQQn2O1s-X2sKraE6wN8qua4ZaN0z3/s1600/der+freischutz+1968+%252819%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="893" data-original-width="1280" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU8VE7AYtSBLmQN6TCycZpPl2ba78DQ9RBAH0ZBrnBRlpgu5lahOnjcXYvRtL4QnoT2YerNpldLey1gsrVAFcRPDsDOjG1qKP_VPeiLH7v67sJPyrQQn2O1s-X2sKraE6wN8qua4ZaN0z3/s400/der+freischutz+1968+%252819%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-25277252325433310292020-06-27T07:57:00.000+02:002020-06-27T08:01:15.296+02:00Macbeth (1986)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBB34z3YXO618WPud26krdwbir8hsu-DgP3kVt1zY5afrzxZGMfRknAmEchItJLzzM4uhjl_LMuddPEhGeJ-bSMimPBH3-APYEK9mROVno98M5A33BBOYmcbLkcpKoULPQ9HFd2fxTTCma/s1600/macbeth-1986-%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="354" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBB34z3YXO618WPud26krdwbir8hsu-DgP3kVt1zY5afrzxZGMfRknAmEchItJLzzM4uhjl_LMuddPEhGeJ-bSMimPBH3-APYEK9mROVno98M5A33BBOYmcbLkcpKoULPQ9HFd2fxTTCma/s400/macbeth-1986-%25281%2529.jpg" width="282" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Macbeth (1986) Regia di Claude D'Anna.
Versione per il cinema dell'opera di Giuseppe Verdi. Fotografia di
Pierre Dupouey. Musica di Giuseppe Verdi. Interpreti: Leo Nucci,
Shirley Verrett, Anna Caterina Antonacci, Johan Leysen (voce di
Samuel Ramey), Philippe Volter (voce di Veriano Luchetti) e molti
altri. Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, direttore Riccardo Chailly. Durata: 2h11'</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Negli anni '80, sulla scia del grande
successo del Flauto Magico di Bergman e del Don Giovanni di Losey,
furono realizzati molti film tratti da opere liriche, con registi di
grande nome come Francesco Rosi, Peter Brook, Franco Zeffirelli, e
con buoni risultati anche al botteghino. Di questo periodo fa parte
anche il "Macbeth" di Giuseppe Verdi realizzato dal
francese Claude D'Anna, che è un fedele allestimento dell'opera.
L'edizione è completa, mancano solo le danze nella scena con le
apparizioni delle streghe (la seconda visita di Macbeth alle streghe)
ma è un taglio praticato comunemente anche in teatro. Protagonisti,
sia in voce che come attori, Leo Nucci e Shirley Verrett; i
personaggi di Banco e di Macduff sono invece affidati ad attori
(rispettamente Johan Leysen e Philippe Volter) ma le voci che
ascoltiamo sono quelle del basso Samuel Ramey del tenore Veriano
Luchetti, due interpreti molto famosi. Devo dire che fa un certo
effetto ascoltare Samuel Ramey, per esempio, e vedere un altro che
muove la bocca: Ramey e Luchetti sono ben noti a tutti gli
appassionati, non solo in voce ma anche nel loro aspetto fisico. La
stessa cosa capita con quasi tutti gli interpreti, e da questo punto
di vista, come in molti altri, bisogna dire che il "Macbeth"
di Claude D'Anna non è molto diverso dai film d'opera degli anni '40
e '50, sul tipo di quelli con Sofia Loren che interpreta Aida. La
situazione era molto diversa con Bergman e con Losey, dove i cantanti
erano anche attori, e tutta la rappresentazione era ad un livello
molto più alto. Si tratta comunque di un buon film, l'esecuzione
musicale è ottima e la messa in scena è ben fatta e molto fedele al
testo originale, niente a che vedere con gli stravolgimenti e le
invenzioni narcisistiche di altri registi, purtroppo non solo al
cinema. D'Anna ha una sua forza inventiva e rimane fedele al testo, e
bisogna rendergliene atto.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDpUnJ1AwH5ywKmvYr_RXkOlyl9uJPNwJXgBg6VpxcZvosIiIi8wZ-GWxQO4dFaUHtUpdl60kS9RQe3W5fHJXe7VpkHZ1aIzzo-xJMPthlWIYlm6ZJ29-BnxnX1Yc1jwUKPn65VClSKJpB/s1600/macbeth-1986-%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="485" data-original-width="779" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDpUnJ1AwH5ywKmvYr_RXkOlyl9uJPNwJXgBg6VpxcZvosIiIi8wZ-GWxQO4dFaUHtUpdl60kS9RQe3W5fHJXe7VpkHZ1aIzzo-xJMPthlWIYlm6ZJ29-BnxnX1Yc1jwUKPn65VClSKJpB/s400/macbeth-1986-%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Leo Nucci come attore rende bene sia la
forza che la fragilità di Macbeth, Shirley Verrett come Lady Macbeth
era già impressionante a teatro (la si può vedere anche nelle
registrazioni alla Scala con Claudio Abbado) e qui è ancora in gran
forma. Poco convincenti gli attori doppiati dai cantanti, ma nel
complesso è una buona messa in scena, con le inevitabili goffaggini
riguardo a ogni Macbeth, soprattutto se si va sui primi piani, le
streghe, le apparizioni, lo spettro di Banquo... Sono cose che
succedono con i primi piani, che a teatro non esistono ma al cinema
sono quasi obbligatori e non si può fare ciò che riusciva a Giorgio
Strehler sul palcoscenico (consiglio a tutti la visione delle
registrazioni alla Scala, pochi anni prima di questo film). Per
completezza, bisognerà dire che in teatro non esistono i primi piani ma
oggi c'è chi riesce lo stesso a fare danni anche sul palcoscenico, ed è una triste
considerazione. D'Anna se la cava bene quasi dappertutto, evitando
particolari raccapriccianti, come lo spettro di Banquo insanguinato o
ridotto a zombie (è già successo), anche se qualche domanda me la
sono posta lo stesso guardando il film. In particolare, ci si possono
porre domande su cosa stia facendo Lady Macbeth con quel coltello,
che cosa si voglia suggerire quando muove le mani sulla lama in quel
modo durante la scena dell'uccisione del re Duncan, ma direi che si
può anche sorvolare. <br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Claude D'Anna, regista francese nato
nel 1945, ha al suo attivo 19 film (secondo www.imdb.com ) ma in
Italia ne sono arrivati pochi. Ha girato anche una Salome, prima di
questo Macbeth, ma è un film recitato e non ha nulla a che vedere
con l'opera di Richard Strauss. Nella lista degli interpreti si trova
il nome di Philippe Volter (Macduff, doppiato da Veriano Luchetti)
che forse qualcuno ricorda come protagonista di "La doppia vita
di Veronica" di Kieslowski.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La parte musicale è diretta da
Riccardo Chailly, con l'orchestra e il coro del Teatro Comunale
di Bologna; con Leo Nucci, Shirley Verrett, Samuel Ramey e Veriano
Luchetti cantano Anna Caterina Antonacci (dama), Sergio Fontana
(medico), Antonio Barasorda (Malcolm), Gianfranco Casarini (un
domestico), Gastone Sarti (un sicario), Giuseppe Morresi (araldo);
Natale De Carolis e Marco Fanti sono due delle tre apparizioni (sono
i dati che ho trovato in rete, chiedo scusa per i nomi mancanti).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3Nb7V2WP1abH9tuaBqyhYFtOse6LQzDfFx8VrI4McDLKdT9g8xACL_L6xP91P0Z3fKfEI_SponGzAvMKRXzEGBuOi_xOS1hWhI-kTBehC_XmT9Q2zXXFBVWIZpuMqkCgtUfCF_vvMWFK3/s1600/macbeth-1986-%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="339" data-original-width="655" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3Nb7V2WP1abH9tuaBqyhYFtOse6LQzDfFx8VrI4McDLKdT9g8xACL_L6xP91P0Z3fKfEI_SponGzAvMKRXzEGBuOi_xOS1hWhI-kTBehC_XmT9Q2zXXFBVWIZpuMqkCgtUfCF_vvMWFK3/s400/macbeth-1986-%25286%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-33699501813651941592020-06-15T07:43:00.001+02:002020-06-15T07:43:35.927+02:00The Debussy film<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpG8GhGfZzidjxftyybQ6NMu2oLPGKMtw8yV8uVxZahiqY5gMfiUjIgGxc-eE56n-jjlRKXL6JmalaLeVUt3KIlsQ5BHyqVca6Fn4r0Xut_7b5kagedMizeXukuy2QQjzYdbRXhcVapX9W/s1600/the+debussy+film+%252814%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="875" data-original-width="1249" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpG8GhGfZzidjxftyybQ6NMu2oLPGKMtw8yV8uVxZahiqY5gMfiUjIgGxc-eE56n-jjlRKXL6JmalaLeVUt3KIlsQ5BHyqVca6Fn4r0Xut_7b5kagedMizeXukuy2QQjzYdbRXhcVapX9W/s400/the+debussy+film+%252814%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
The Debussy film (1965) Regia di Ken
Russell. Scritto da Melvyn Bragg e Ken Russell. Fotografia di Ken
Westbury. Musiche di Debussy e Wagner. Interpreti: Oliver Reed
(Debussy), Vladek Sheybal (il regista e Pierre Louys), Annette
Robertson (Gaby Dupont), Izabella Telezynska (madame Bardac), Penny
Service (Lily), Vernon Dobtcheff (l'attore), Stephanie Randall
(segretaria), Jane Lumb (Sebastian) e molti altri. Durata: 1h21'<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"The Debussy film" di Ken
Russell è un piccolo film divertente, in bianco e nero, su una
troupe che sta girando un film; il soggetto è ovviamente Claude
Debussy. Sotto questo aspetto, "The Debussy film" anticipa
e ricorda "I clown" di Fellini, girato più o meno allo
stesso modo ma su un altro soggetto, sempre storico e biografico.
Protagonisti sono Oliver Reed, l'attore che deve interpretare
Debussy, e Vladek Sheybal (attore anglo-polacco) che interpreta il
regista del film e anche Pierre Louys, fotografo e scrittore che fu
amico di Debussy. La musica e la vita di Debussy, dunque, o meglio le
donne di Debussy e la sua musica, con molte libertà nella
ricostruzione dei fatti, come sempre in Ken Russell. "The
Debussy film" fa parte di una serie di documentari BBC
intitolata "Monitor", Ken Russell ne gira uno anche su
Bartok ma non mi pare che sia disponibile on line.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsahypg_-CtFaDCsRTaJYjfyOkk4XhP7pjlBypd5rK3RrEsEhLVvXVTtQiUgUMm-l5ibL_AnTNhtiQHoNjdWaF5r5r5zp1GUTJX3uKha3AsKPWNkFGHjbcbN1uiaJq3OOJDN-PF4u1alwb/s1600/the+debussy+film+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="870" data-original-width="1218" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsahypg_-CtFaDCsRTaJYjfyOkk4XhP7pjlBypd5rK3RrEsEhLVvXVTtQiUgUMm-l5ibL_AnTNhtiQHoNjdWaF5r5r5zp1GUTJX3uKha3AsKPWNkFGHjbcbN1uiaJq3OOJDN-PF4u1alwb/s400/the+debussy+film+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per mettere un po' d'ordine riguardo
alla vita privata di Debussy, che è parte consistente del film di
Ken Russell (ma Ken Russell non è quasi mai attendibile riguardo
alla verità storica), prendo qualche notizia da wikipedia:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>...Debussy trascorse una vita molto
movimentata, soprattutto sentimentalmente. All'età di 18 anni iniziò
una relazione clandestina con Marie-Blanche Vasnier, moglie di un
ricco funzionario statale parigino. La relazione durò otto anni ed
entrò in crisi in seguito alla vittoria di Debussy al Prix de Rome
avvenuta il 28 giugno 1884; il prestigioso concorso prevedeva la
permanenza obbligatoria nella capitale italiana per due anni; il
musicista soggiornò presso Villa Medici dal 27 gennaio 1885 al 2
marzo 1887 studiando e componendo presso l' Accademia di Francia.
(...) Tornato a Parigi nel 1887, iniziò una tempestosa relazione di
nove anni con Gabrielle Dupont detta Gaby, figlia di un sarto di
Lisieux, con cui coabitò in Rue Gustave Doré, nel XVII
arrondissement; contemporaneamente si legò per breve periodo alla
cantante Thérèse Roger. (...) La storia con la Dupont entrò in
crisi per l'infedeltà del musicista e per la perenne mancanza di
denaro, tanto che vi fu un tentativo di suicidio da parte della
donna; Gaby era in un certo modo ancora presente nella vita di
Debussy quando lui conobbe e si invaghì di un'amica di lei, Rosalie
Texier, detta Lily, un'indossatrice di sartoria. Gaby lasciò
definitivamente il musicista e intrecciò una nuova relazione con un
banchiere. Il compositore sposò Lily nel 1899 con una cerimonia
molto semplice a cui non parteciparono neppure i genitori degli
sposi. Nonostante Lily fosse una persona innamorata, pratica, diretta
e benvoluta da amici e colleghi del marito, Debussy col tempo
sviluppò una crescente irritazione nei confronti di sua moglie per
via delle sue limitazioni intellettuali e della sua mancanza di
sensibilità e cultura musicale. Nel 1903 Debussy conobbe Emma Bardac
grazie a suo figlio Raoul, che era allievo del musicista; Emma era
moglie del banchiere Sigismond Bardac e, al contrario di Lily, era
una donna istruita, raffinata, brillante nella conversazione,
musicista dilettante e anche stimata cantante. Ben presto Debussy si
avvicinò ad Emma, per cui scrisse il pezzo per pianoforte L'isle
joyeuse, e abbandonò la Texier, la quale disperata tentò, come la
Dupont, di suicidarsi sparandosi in petto in Place de la Concorde
nell'ottobre del 1904; sopravvisse, ma il proiettile le rimase
incastrato in una vertebra per il resto della vita. Debussy dovette
subire la riprovazione della società civile dell'epoca e molti suoi
amici si allontanarono. Lo scandalo provocato da tale azione
costrinse Debussy e la Bardac (già incinta di lui) a recarsi
segretamente in Inghilterra sull'isola di Jersey nell'aprile del
1905. La coppia si sistemò nel Grand Hotel di Eastbourne, dove
Debussy completò la suite sinfonica La Mer e divorziò da Lily il 2
agosto. A giugno venne finalmente pubblicata la Suite bergamasque con
il celebre Claire de lune. Debussy ed Emma tornarono a Parigi a fine
settembre, giusto in tempo per la nascita della loro bambina
Claude-Emma (l'unica figlia avuta dal compositore) il 30 ottobre.
Chiamata affettuosamente Chou-chou, Claude-Emma era la dedicataria
del famoso Children's Corner, una raccolta di sei pezzi per
pianoforte composta nel 1908, anno in cui i suoi genitori finalmente
si sposarono. (...)</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Nel disperato clima bellico che si
respirava al tempo in Francia, la sua processione funebre si tenne in
maniera veloce e sobria per le vie deserte della città fino al
cimitero del Père-Lachaise; vi parteciparono non più di venti
persone, tra cui Paul Dukas e l'editore Durand. Solo dopo la fine
della guerra, otto mesi dopo, fu possibile celebrarne degnamente la
morte e poco dopo il suo corpo venne traslato nel cimitero di Passy,
dietro il Trocadéro, dove attualmente riposa tumulato insieme con la
moglie Emma, morta nel 1934, e con la figlia Chou-chou, la quale
invece sopravvisse al padre per nemmeno un anno, perendo a soli
tredici anni in un'epidemia di difterite nel 1919. </i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>(estratti dalla voce su Debussy su
www.wikipedia.it )</i><br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqSwdFgBKB9iYUosv0y-AzjF6KJNjPKqkoqr6Cl_HoQdR-fN4EGxQb4gvOP0bi_RQpSEG8IynUyy2bFPtV6tAnoKOiZAZsGZdr3gKDrEkQ0o44KmPD7kmOiv8_Sshz6fPn7gpmuI7hN_Et/s1600/the+debussy+film+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="873" data-original-width="1198" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqSwdFgBKB9iYUosv0y-AzjF6KJNjPKqkoqr6Cl_HoQdR-fN4EGxQb4gvOP0bi_RQpSEG8IynUyy2bFPtV6tAnoKOiZAZsGZdr3gKDrEkQ0o44KmPD7kmOiv8_Sshz6fPn7gpmuI7hN_Et/s400/the+debussy+film+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le tre donne "di Debussy" che
vediamo nel film sono Annette Robertson (Gaby Dupont), Izabella
Telezynska (madame Bardac) e Penny Service (Lily), oltre a Chou-chou
da bambina, molto piccola. Nel film, le vicende personali degli
attori si sovrappongono a quelle dei personaggi reali che devono
interpretare; Oliver Reed, che ha stranamente una buona
rassomiglianza con Debussy (forse perché il pizzetto nero rende noi
maschi un po' tutti uguali), segue con attenzione le spiegazioni del
regista (Vladek Sheybal) anche se a tratti non sembra molto convinto;
le attrici provano le varie scene, spesso immedesimandosi nel
personaggio (soprattutto Annette Robertson, notevole la sua
prestazione), alle volte solo eseguendo le pose richieste. A un certo
punto la troupe si trova davanti a una rappresentazione teatrale
della vita di Debussy, con attori diversi da loro; in un altro
momento del film Oliver Reed e Annette Robertson si trovano a una
festa in un appartamento, ed è la "swinging London" di
quegli anni, dove si balla al ritmo di shake ma Reed vuole comunque
mettere un disco di Debussy, il concerto per arpa. <br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUj26W3vYFVxVwXtQwOzmKAuhyphenhyphenfCBx-CQDgBntrcceR5BdusTGgRM_M4dGvaxq8VnMt0ufXZtGirtfetifCm-Ow4tpSYqfW8g_WBiIMtkU2IDHuplY9HIfa3a0lbODwb82ahNbMGnBfOjY/s1600/the+debussy+film+%252820%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="871" data-original-width="1199" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUj26W3vYFVxVwXtQwOzmKAuhyphenhyphenfCBx-CQDgBntrcceR5BdusTGgRM_M4dGvaxq8VnMt0ufXZtGirtfetifCm-Ow4tpSYqfW8g_WBiIMtkU2IDHuplY9HIfa3a0lbODwb82ahNbMGnBfOjY/s400/the+debussy+film+%252820%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
C'è molto divertimento da parte di
tutti, e ci sono parecchi voli di fantasia anche qui, ma è tutto più
accettabile rispetto a quello che poi combinerà Ken Russell negli
anni successivi, anche perché qui è molto evidente il gioco tra
realtà e finzione. Sul mio piano personale, mi è piaciuta molto la
"colt" a ventose che Oliver Reed usa contro l'attore che
interpreta Maeterlinck, e mi piacerebbe sapere se è ancora in
commercio; ma sono molte le sequenze divertenti, e anche quelle
drammatiche sono rese molto bene.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Russell ha girato diversi film anche su
pittori e scultori, e "The Debussy film" ha molte sequenze
dedicate ad artisti che furono contemporanei di Debussy e alle volte
anche suoi amici, come Dante Gabriel Rossetti e i preraffaelliti,
Whistler, Mucha e il liberty; solo un accenno per Hokusai, che
compare sulla copertina della prima edizione di "La mer".
Nel film si parla molto anche di Pierre Louys, fotografo e scrittore,
di Mallarmé, di Maeterlinck, e di Ida Rubinstein che vediamo in
frammenti di una pellicola da lei interpretata. <br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2hRHV7KsBiNVaxGbu3tHSKZrtCq7Pjs6YkDKO4DvZWsNMSv9ZcSmZMjKEjeZ-hU054C_TDNGnPubSBbDg9ESUk0tIbSBcctR5A_YtqF2LgLYH4YIFQ1bc5iL4QKUBDOktQq1yIqhSRbWU/s1600/the+debussy+film+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="869" data-original-width="1221" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2hRHV7KsBiNVaxGbu3tHSKZrtCq7Pjs6YkDKO4DvZWsNMSv9ZcSmZMjKEjeZ-hU054C_TDNGnPubSBbDg9ESUk0tIbSBcctR5A_YtqF2LgLYH4YIFQ1bc5iL4QKUBDOktQq1yIqhSRbWU/s400/the+debussy+film+%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non c'è, purtroppo, un elenco completo
delle musiche inserite nel film; provo a mettere qui un piccolo
tentativo di colonna sonora, ovviamente incompleto e deficitario: il
"Martirio di san Sebastiano", il Concerto per arpa, qualche
accenno all'opera "Pelleas et Melisande", Images, i
Notturni, La mer, e nel finale probabilmente "Syrinx".</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 35 si ascolta Wagner,
l'Incantesimo del fuoco e la Cavalcata da "Die Walküre"; e
mi dispiace molto di non essere in grado di individuare il gruppo
beat che si ascolta alla festa.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiqWL96U9qm8U22C0ijdX3JVsyta476RM5hArkEFhFm9na7CPvX32x7l7dZr-wu-3MaYU_WxOpFE3aummLP7kdg0W_G4e-GxKvNa8vUu8GK9Q5HMplTmBnGILI1Kow6kEgJzN7LPehbNm9/s1600/the+debussy+film+%252811%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="869" data-original-width="1251" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiqWL96U9qm8U22C0ijdX3JVsyta476RM5hArkEFhFm9na7CPvX32x7l7dZr-wu-3MaYU_WxOpFE3aummLP7kdg0W_G4e-GxKvNa8vUu8GK9Q5HMplTmBnGILI1Kow6kEgJzN7LPehbNm9/s400/the+debussy+film+%252811%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1r_D0HUAo473vOloQJXbi4yxWHvnLBQGb4_L-lc42lKfKmZMFDVmgFOiz0SNRmrMc2rr_aWtaTiuYBBc8l_cd-y4pAuw1Bv2mCB2lG9MctdJr1wpmE8wDkv0nOomPObQs6hw-zPp8Kuo6/s1600/the+debussy+film+%252816%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="865" data-original-width="1252" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1r_D0HUAo473vOloQJXbi4yxWHvnLBQGb4_L-lc42lKfKmZMFDVmgFOiz0SNRmrMc2rr_aWtaTiuYBBc8l_cd-y4pAuw1Bv2mCB2lG9MctdJr1wpmE8wDkv0nOomPObQs6hw-zPp8Kuo6/s400/the+debussy+film+%252816%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEYBsuVX311y4RGdkzhxIspDqc19K640x6zo7ta5grOtCitXVvVxzOF5DtOqTnFft3v5V9x8io0s06HbRkwCBZS4Bv1mYJ-aZFnEWJQINJP1tskcOFPLoXIb-0QiCLa5TRx8pBlLAX9oZi/s1600/the+debussy+film+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="849" data-original-width="1220" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEYBsuVX311y4RGdkzhxIspDqc19K640x6zo7ta5grOtCitXVvVxzOF5DtOqTnFft3v5V9x8io0s06HbRkwCBZS4Bv1mYJ-aZFnEWJQINJP1tskcOFPLoXIb-0QiCLa5TRx8pBlLAX9oZi/s400/the+debussy+film+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-79318335326093467902020-06-08T08:07:00.000+02:002020-06-08T08:07:25.615+02:00Mahler secondo Ken Russell<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpUPwVqBx0kqSFZy7LD_vgYZXI3KDYrN1ZNNpZKf-i2dp-9uR8Dm3z44tDTC1Cccku-ROmPjN10yjjy8qYtaxgLgNotTH3xEAJpQpeNRpGuleredDg0V9o0A7XYdaeOJgdZB5wGDbvCK7A/s1600/mahler-ken-russell-%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="844" data-original-width="600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpUPwVqBx0kqSFZy7LD_vgYZXI3KDYrN1ZNNpZKf-i2dp-9uR8Dm3z44tDTC1Cccku-ROmPjN10yjjy8qYtaxgLgNotTH3xEAJpQpeNRpGuleredDg0V9o0A7XYdaeOJgdZB5wGDbvCK7A/s320/mahler-ken-russell-%25282%2529.jpg" width="227" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mahler (La perdizione, 1974) Regia di
Ken Russell. Scritto da Ken Russell. Fotografia di Dick Bush. Musiche
di Gustav Mahler, Richard Wagner, e altri. Interpreti: Robert Powell,
Georgina Hale (Alma Mahler), Gary Rich (Mahler bambino), Lee
Montague, Antonia Ellis (Cosima Wagner), Ronald Pickup (Old Nick),
George Coulouris (dottor Roth), David Collings (Hugo Wolf), e molti
altri. Durata: 1h40' circa</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Mahler" di Ken Russell, un
film del 1974, non può essere considerato come una biografia del
grande musicista viennese; è piuttosto una fantasia sulle musiche di
Mahler, immagini suggerite dalla musica in modo molto personale,
inserite in una cornice vagamente biografica.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ken Russell, autore personalissimo, ha
girato altri film su compositori ed artisti, ma non è mai
attendibile come biografo e anzi costruisce immagini molto arbitrarie
intorno a musiche e percorsi artistici che andrebbero verificati con
molta attenzione. Russell come autore di cinema era molto dotato,
quindi le immagini che si vedono sono sempre o quasi sempre molto
belle; il film può piacere ancora oggi, ma va preso con molta
attenzione riguardo alla verità storica e anche riguardo alla verità
musicale. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPTXu8nVeSCRuV4R25SJLx6C2jgo87-j1ljTD9ApWmRQCy4np1wD4jufyt7oDWCH_mOV4PdsDaoTVeD_iFaN1Pwmsp1nyNznukC8fEB7lsVqEIqWVM1rekcHd-2iDxT_uFkNDJ-GIOoI0_/s1600/Mahler+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="514" data-original-width="356" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPTXu8nVeSCRuV4R25SJLx6C2jgo87-j1ljTD9ApWmRQCy4np1wD4jufyt7oDWCH_mOV4PdsDaoTVeD_iFaN1Pwmsp1nyNznukC8fEB7lsVqEIqWVM1rekcHd-2iDxT_uFkNDJ-GIOoI0_/s320/Mahler+1.jpg" width="221" /></a></div>
Qualche nota biografica su Gustav Mahler va quindi inserita
se si vuole parlare del film: Mahler nasce in Boemia nel 1860, quasi
coetaneo di Puccini (che è del 1858) e morirà nel 1911; il padre è
un piccolo commerciante di origini ebraiche appassionato di musica.
Gustav dimostra subito un grande talento, che gli aprirà le porte
del Conservatorio di Vienna. Nel 1880 inizia la carriera di direttore
d'orchestra, e per tutta la sua vita sarà più conosciuto come
direttore d'orchestra che non come compositore. Mahler dirigerà
molti teatri d'opera, sempre come direttore d'orchestra: la
Garzantina della Musica riporta i nomi delle città di Bad Hall,
Lubiana, Olomouc, Kassel, Praga, Lipsia, Budapest, Amburgo, e nel
1897 arriverà a dirigere l'Opera di Vienna dove rimase per dieci
anni consecutivi acquistando grande fama. La vera notorietà di
Mahler come compositore arriverà solo mezzo secolo più tardi,
grazie al grande impegno di Bruno Walter (suo allievo) e di Claudio
Abbado, che racconta in molte interviste che Mahler era ancora poco
eseguito in concerto a Vienna ancora negli anni '80. Gustav Mahler
sposa Alma Schindler nel 1902: lei era molto più giovane, quasi
vent'anni di meno, e scriverà libri di memorie che sono la
principale fonte di notizie su Mahler, ma che oggi vengono
considerati poco attendibili. Nel 1907 Mahler accetta le proposte
americane, e va a dirigere al Metropolitan di New York; rientra in
Europa nel 1911, ed è qui che lo troviamo nel film di Ken Russell,
sul treno che lo riporta a Vienna con Alma. Mahler muore nello stesso
anno del suo ritorno a Vienna, nel maggio 1911. (fonte: Garzantina
della Musica).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUY15cITV37dxGhcBA_HhB2rzcVgjODOBXbNOi9edOUbf8rukIHfn7S7ChZ0kZdAYkZ5-muE2X9O-ZedF-HoC3BxAftsyT5f-RQT1_yBXBi8gPvy70J7QiR87tlJ3p0Dd6q0v2qgZlvFc0/s1600/mahler-ken-russell-%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="980" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUY15cITV37dxGhcBA_HhB2rzcVgjODOBXbNOi9edOUbf8rukIHfn7S7ChZ0kZdAYkZ5-muE2X9O-ZedF-HoC3BxAftsyT5f-RQT1_yBXBi8gPvy70J7QiR87tlJ3p0Dd6q0v2qgZlvFc0/s320/mahler-ken-russell-%25284%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Robert Powell non somiglia affatto a
Mahler, che era più robusto e dai lineamenti più virili; e anche
Alma viene presentata male, era una compositrice in proprio, donna di
notevole cultura e non solo bella, disinvolta ed elegante e
decisamente antipatica come viene qui presentata da Ken Russell, che
le fa un torto notevole. Somigliava molto a Mahler il direttore
d'orchestra Giuseppe Sinopoli, direi una somiglianza voluta e cercata
al di là dell'aspetto fisico: come Mahler, Sinopoli era compositore
(e molto altro: medico psichiatra, egittologo, scrittore e saggista)
e da germanista conosceva molto bene il mondo in cui visse Mahler.
Somigliava molto a Mahler anche il mio amico Angelo Minazzi, con il
quale ho condiviso tante serate in loggione alla Scala; glielo
dicevo ogni tanto, oggi non posso più dirglielo ed è per questo che
lo scrivo qui. Anche il bambino che interpreta Mahler nel ricordo
(l'attore è Gary Rich) non somiglia affatto a Gustav Mahler: fa
piuttosto pensare ai romanzi di Dickens, ed in effetti guardando il
film l'impressione è quasi sempre di trovarsi in Inghilterra
piuttosto che a Vienna o in Boemia. Insomma, più vado avanti nella
visione del film e più mi allontano da Gustav Mahler e dalle notizie
biografiche che ho di lui. Consiglio a tutti la lettura di un libro
scritto da Bruno Walter, che fu allievo e collaboratore di Mahler,
per il piacere di leggerlo e anche per cogliere le differenze con Ken
Russell: il libro è "Gustav Mahler", di Bruno Walter, che
io ho nell'edizione Studio Tesi (spero che sia stato ristampato, ne
ho messo una pagina <a href="https://ilcavallodibrunilde.blogspot.com/2017/04/i-gatti-di-mahler.html">qui</a>).</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizGZkXcEvKatPajsEggaQmMXlFDb7etgh4QbYquLOYs6xd4WiXLCg3oCe2kSl9lovzr1eRXPf_mml5Ja2sh93U1YClrjUOqnfyMCsUJNHU-7Rzq5PoBj2SEwIw5QRfs4O8_KGUlYQAc-gl/s1600/mahler-ken-russell-%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="949" data-original-width="1600" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizGZkXcEvKatPajsEggaQmMXlFDb7etgh4QbYquLOYs6xd4WiXLCg3oCe2kSl9lovzr1eRXPf_mml5Ja2sh93U1YClrjUOqnfyMCsUJNHU-7Rzq5PoBj2SEwIw5QRfs4O8_KGUlYQAc-gl/s400/mahler-ken-russell-%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ken Russell veniva da una serie di film
che avevano fatto scandalo. Titoli come "I diavoli", "Donne
in amore", "L'altra faccia dell'amore" (su
Ciaikovskij), e altri ancora (è stato un regista molto prolifico):
forse anche per questo il film intitolato semplicemente "Mahler"
uscì da noi nel 1974 con il titolo "La perdizione", del
tutto fuorviante. Insomma, Ken Russell è sempre stato un autore di
grande immaginazione e di poco rigore storico, e ha in effetti girato
molti film interessanti almeno fino alla fine degli anni '60, quando
iniziò il suo grande successo "di scandalo". Da qui, da
questo successo "di scandalo" nascono molto probabilmente
anche le immagini arbitrarie del film su Mahler: decisamente
arbitrarie anche quando sono belle, come quella iniziale della casa
in fiamme e del sogno su Alma che nasce da un bozzolo, come una
farfalla. Significativa da questo punto di vista è la citazione
letterale di "Morte a Venezia" di Luchino Visconti, uscito
solo tre anni prima: l'abbinamento tra la musica di Mahler e il
romanzo di Thomas Mann è una fantasia personale di Luchino Visconti,
che non ha nulla a che fare con Mahler e con il suo mondo. Può anche
essere una fantasia ben trasposta al cinema, ma rimane sempre
qualcosa di arbitrario e di personale. Allo stesso modo, in tanti
anni di ascolti, non mi era mai capitato di abbinare il "bimm
bamm" dalla Sinfonia n.3 al suono delle campane, come si vede
nel film, ma piuttosto a un gioco di bambini. E posso assicurare di
non aver mai visto cavalli bianchi quando ascolto Mahler, anche
questa è un'immagine molto discutibile: può piacere, come tutto il
film, ma questo non è Mahler, è piuttosto l'immaginario personale
di Ken Russell.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz3MxF4jjeleEXfwdJZ7mqcPUxaiaqdfForJR7Z5dDu0IevKjpwIgjoAu5TB6Lxnq5jozx2Tnl_lm4KTYhvARczK2mJ1hk8sxoN9AKRyN_TrAqMLNSKCtHIgVErLiJAI6a1yg8QAysgwXQ/s1600/mahler-ken-russell-%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="574" data-original-width="1014" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz3MxF4jjeleEXfwdJZ7mqcPUxaiaqdfForJR7Z5dDu0IevKjpwIgjoAu5TB6Lxnq5jozx2Tnl_lm4KTYhvARczK2mJ1hk8sxoN9AKRyN_TrAqMLNSKCtHIgVErLiJAI6a1yg8QAysgwXQ/s400/mahler-ken-russell-%25287%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In questo contesto, diventano risibili
anche le discussioni su Dio e sull'anima, sulla conversione di Mahler
al Cristianesimo o per il paragone con la morte per l'Ottava Sinfonia
- che contiene l'inno "Veni Creator Spiritus" e il finale
del "Faust" di Goethe: c'era già abbastanza in queste due
indicazioni per fare un film più aderente alla personalità di
Mahler, ma evidentemente questo non interessava a Ken Russell, così
come non interessa ai registi di teatro di oggi essere attenti alla
personalità degli autori che rappresentano, preferendo piuttosto il
loro ego narcisistico; ma questo è un discorso che porterebbe
lontano e mi devo fermare.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sempre in questo contesto: saranno
state così le lezioni di nuoto e di scienze naturali con Old Nick?
La caricatura degli ebrei, cioè della famiglia di Mahler, è molto
sciatta e sembra presa da un film di Pierino (manca solo Alvaro
Vitali); pessima anche la caricatura del padre vinaio, anch'essa
molto sciatta (non si capisce come mai il bambino sia arrivato al
Conservatorio, con una famiglia simile). Né il bambino né Robert
Powell somigliano a Gustav Mahler, ed è pessima anche l'Alma Mahler
di Georgina Hale, qui presentata come una qualsiasi donna ricca e
viziata e anche un po' stupida (consiglio a chi ha visto il film di
cercare una biografia di Alma Mahler, anche breve, anche on line). E,
per concludere, riguardo a Mahler io sto con Claudo Abbado, e con
Bruno Walter: sono stati loro a insegnarmi chi era Mahler, con i
dischi o con i concerti dal vivo. Mahler va conosciuto attraverso la
sua musica, prima di tutto: sembrerà banale, ma non bisogna mai
dimenticarsene. Non è musica facile, lo so: ma se ci sono arrivato
io ci può arrivare chiunque.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjauiU9UaUcP0nwhgr4ym7GY0_RRIrQIMEQqlFx5OjziUsuHZhbW7YqtVFfWYYY760aIGZNZxHe5e8zhydg2irzcAdpxaWkcJCR-nlK5vtlZPnS7MNXtsgATbIZk2x5aSHju6OovTsTHbqH/s1600/mahler-ken-russell-%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="956" data-original-width="1600" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjauiU9UaUcP0nwhgr4ym7GY0_RRIrQIMEQqlFx5OjziUsuHZhbW7YqtVFfWYYY760aIGZNZxHe5e8zhydg2irzcAdpxaWkcJCR-nlK5vtlZPnS7MNXtsgATbIZk2x5aSHju6OovTsTHbqH/s400/mahler-ken-russell-%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'elenco delle musiche presenti nel
film, preso da <a href="http://www.imdb.com/">www.imdb.com</a> :
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli estratti dalle sinfonie di Mahler,
nove complete più l'Adagietto dalla Decima, sono eseguite
dall'orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, ma manca il nome del
direttore.<br />
Un brano dai "Kindertotenlieder", il numero
5, presentato in inglese come "In Stormy Weather"
(nell'originale "In diesem Wetter, in diesem Braus", su
testo di Rückert) è cantato da Carol Mudie con la National
Philharmonia Orchestra diretta da John Forsyth
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si aggiungono anche:<br />
"Sunset"
arranged by Michael Moores <br />
"Alma's Song" su testo di
William Blake, musiche di Dana Gillespie, cantata da Carol Mudie <br />
"O
Du Lieber Augustine" Traditional, also attributed to Marx
Augustin [Heard as a theme during the swimming scene] <br />
Frere
Jacques (Fra Martino campanaro) suonata da Old Nick (Ronald Pickup)
con la fisarmonica, si merita un cenno particolare perché una sua
variazione in do minore (molto famosa) è presente nella Sinfonia n.1
di Gustav Mahler. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La marcia funebre suonata dalla tromba nella sequenza del funerale è in realtà di Mendelssohn: fu ripresa e inserita da Mahler all'inizio della sua Sinfonia n.5
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Di mio aggiungo una citazione dal
"Tristano e Isotta" di Wagner, più o meno a tre quarti del
film.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1MSNxYOn1vtiQJz0zMbdYGa6syES3ibyxKzK9tjFiO59DqTRWs7WHAIBCs_2VXOfrDrkVCu1y4RJZzrM9GnUTrnb13JC8DwYqk-G47aSNxnAn6K06oDX2UoQlKPoDiE-aOJPn1UbuBJJq/s1600/mahler-ken-russell-%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1MSNxYOn1vtiQJz0zMbdYGa6syES3ibyxKzK9tjFiO59DqTRWs7WHAIBCs_2VXOfrDrkVCu1y4RJZzrM9GnUTrnb13JC8DwYqk-G47aSNxnAn6K06oDX2UoQlKPoDiE-aOJPn1UbuBJJq/s400/mahler-ken-russell-%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(le immagini vengono dal sito <a href="http://www.imdb.com/">www.imdb.com</a> )</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-55365650805701630052020-06-02T07:59:00.000+02:002020-06-02T07:59:50.764+02:00Ciaccona<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5DoPJRCW6JgIjRwH9taX_ishHCIsSMP2LpPpQxrwzSKDzeaVo87aM9UOm8dbnStYzn0E9TZFeAwEVixmH0v8d19isx66ADrXu-NjlWfn2cuWIin7r6Wx7loauylLYJcZbo9fiInqMhkSb/s1600/Svevo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="429" data-original-width="309" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5DoPJRCW6JgIjRwH9taX_ishHCIsSMP2LpPpQxrwzSKDzeaVo87aM9UOm8dbnStYzn0E9TZFeAwEVixmH0v8d19isx66ADrXu-NjlWfn2cuWIin7r6Wx7loauylLYJcZbo9fiInqMhkSb/s320/Svevo.jpg" width="230" /></a></div>
<br />
<span style="font-size: small;">A un dato momento Guido
domandò il violino. Faceva a meno per quella sera
dell’accompagnamento del piano, eseguendo la Chaconne. Ada gli
porse il violino con un sorriso di ringraziamento. Egli non la
guardò, ma guardò il violino come se avesse voluto segregarsi seco
e con l’ispirazione. Poi si mise in mezzo al salotto volgendo la
schiena a una buona parte della piccola società, toccò lievemente
le corde con l’arco per accordarle e fece anche qualche arpeggio.
S’interruppe per dire con un sorriso:</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Un bel coraggio il mio,
quando si pensi che non ho toccato il violino dall’ultima volta in
cui suonai qui!</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Ciarlatano! Egli volgeva
le spalle anche ad Ada. Io la guardai ansiosamente per vedere se essa
ne soffrisse. Non pareva! Aveva appoggiato il gomito su un tavolino e
il mento sulla mano raccogliendosi per ascoltare. Poi, contro di me,
si mise il grande Bach in persona. Giammai, né prima né poi,
arrivai a sentire a quel modo la bellezza di quella musica nata su
quelle quattro corde <span style="font-size: small;">come un angelo di
Michelangelo in un blocco di marmo. Solo il mio stato d’animo era
nuovo per me e fu desso che m’indusse a guardare estatico in su,
come a cosa novissima. Eppure io lottavo per tenere quella musica
lontana da me. Mai cessai di pensare: "Bada! Il violino è una
sirena e si può far piangere con esso senz’avere il cuore di un
eroe!". Fui assaltato da quella musica che mi prese. Mi parve
dicesse la mia malattia e i miei dolori con indulgenza e mitigandoli
con sorrisi e carezze. Ma era Guido che parlava! Ed io cercavo di
sottrarmi alla musica dicendomi: "Per saper fare ciò, basta
disporre di un organismo ritmico, una mano sicura e una capacita
d’imitazione; tutte cose che io non ho, ciò che non è
un’inferiorità, ma una sventura".</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Io protestavo, ma Bach
procedeva sicuro come il destino. Cantava in alto con passione e
scendeva a cercare il basso ostinato che sorprendeva per quanto
1’orecchio e il cuore l‘avessero anticipato: proprio al suo
posto! Un attimo più tardi e il canto sarebbe dileguato e non
avrebbe potuto essere raggiunto dalla risonanza; un attimo prima e si
sarebbe sovrapposto al canto, strozzandolo. Per Guido ciò non
avveniva: non gli tremava il braccio neppure affrontando Bach e ciò
era una vera inferiorità.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Oggi che scrivo ho tutte
le prove di ciò. Non gioisco per aver visto allora tanto
esattamente. Allora ero pieno di odio e quella musica, ch’io
accettavo come la mia anima stessa, non seppe addolcirlo. Poi venne
la vita volgare di ogni giorno e l’annullò senza che da parte mia
vi fosse alcuna resistenza. Si capisce! La vita volgare sa fare tante
di quelle cose. Guai se i geni se ne accorgessero!</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Guido cessò di suonare
sapientemente. Nessuno plaudì fuori di Giovanni, e per qualche
istante nessuno parlò. Poi, purtroppo, sentii io il bisogno di
parlare. Come osai farlo davanti a gente che il mio violino
conosceva? Pareva parlasse il mio violino che invano anelava alla
musica e biasimasse l’altro sul quale - non si poteva negarlo - la
musica era divenuta vita, luce ed aria.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Benissimo! - dissi e
aveva tutto il suono di una concessione più che di un applauso. - Ma
però non capisco perché, versa la chiusa, abbiate voluto scandere
quelle note che il Bach segnò legate.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Io conoscevo la Chaconne
nota per nota. C‘era stata una epoca in cui avevo creduto che, per
progredire, avrei dovuto affrontare di simili imprese e per lunghi
mesi passai il tempo a compitare battuta per battuta alcune
composizioni del Bach. <span style="font-size: small;">Sentii che in tutto il
salotto non v’era per me che biasimo e derisione. Eppure parlai
ancora lottando contro quell'ostilità.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Bach - aggiunsi - è
tanto modesto nei suoi mezzi che non ammette un arco fatturato a quel
modo.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Io avevo probabilmente
ragione, ma era anche certo ch'io non avrei neppur saputo fatturare
l’arco a quel modo. Guido fu subito altrettanto spropositato quanto
lo ero stato io. Dichiarò:</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Forse Bach non conosceva
le possibilità di quell’espressione. Gliela regalo io!</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Egli montava sulle spalle
di Bach, ma in quell'ambiente nessuno protestò mentre mi si aveva
deriso perché io avevo tentato di montare soltanto sulle sue. (...)</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><em>Italo Svevo, La coscienza di Zeno, pag. 151 edizione
Dall'Oglio 1976</em></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIoX57XmrgafWddxBDkk1FEnXgcY1IMffhRvsRYcG-Dd5cakClNAZMKFr8cezqcYbje9QxBZUQlYTtvwi3e10VCEj8dAJpa87UH-hhUu2EOtLQMV8jBHFKyvNyWyiaspJWbDblsaLEpRZR/s1600/john-vrieslander-1904.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="530" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIoX57XmrgafWddxBDkk1FEnXgcY1IMffhRvsRYcG-Dd5cakClNAZMKFr8cezqcYbje9QxBZUQlYTtvwi3e10VCEj8dAJpa87UH-hhUu2EOtLQMV8jBHFKyvNyWyiaspJWbDblsaLEpRZR/s320/john-vrieslander-1904.jpg" width="301" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<em>(John Vrieslander, 1904)</em></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">- Adesso capisco perché
ad Ada piacque tanto quel Bach svisato a quel modo! Era ben suonato,
ma gli Otto proibiscono di lordare in certi posti.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">La botta era forte e Guido
arrossì dal dolore. Fu mite nella risposta perché ora gli mancava
l'appoggio di tutto il suo piccolo pubblico entusiasta.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">-Dio mio! - cominciò per
guadagnar tempo. - Talvolta suonando si cede ad un capriccio. In
quella stanza pochi conoscevano il Bach ed io lo presentai loro un
poco modernizzato.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Parve soddisfatto della
sua trovata, ma io ne fui soddisfatto altrettanto perché mi parve
una scusa e una sommissione. Ciò bastò a mitigarmi e, del resto,
per nulla al mondo avrei voluto litigare col futuro marito di Ada.
Proclamai che raramente avevo sentito un dilettante che suonasse così
bene. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">A lui non bastò: osservò
ch’egli poteva essere considerato quale un dilettante, solo perché
non accettava di presentarsi come professionista. Non voleva altro?
Gli diedi ragione. Era evidente</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">ch'egli non poteva essere
considerate quale un dilettante. Così, fummo di nuovo buoni amici.</span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><em>Italo Svevo, La coscienza di Zeno, pag. 168 edizione
Dall'Oglio 1976</em></span><br />
<em></em><br />
<a href="https://youtu.be/RATaKVXsjgQ">qui</a> per ascoltare la Ciaccona di Johann Sebastian Bach</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-74690887041215058052020-05-26T07:53:00.000+02:002020-05-26T08:30:59.512+02:00Il segreto di Offenbach<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhff5LgdZZZQIkYDjIbCfT61FEkcOHUzrddnuJTHJzqdAm0rGz2Az8YVW9qxDF4zJB58Jwso8BAKgfklCH7tvm_m_Is11f2HODWc2pKvSoUXIAOXT8cg-x67leySTfJwUSK1oKWYrMH8ujl/s1600/offenbach+szabo+%252814%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="752" data-original-width="1264" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhff5LgdZZZQIkYDjIbCfT61FEkcOHUzrddnuJTHJzqdAm0rGz2Az8YVW9qxDF4zJB58Jwso8BAKgfklCH7tvm_m_Is11f2HODWc2pKvSoUXIAOXT8cg-x67leySTfJwUSK1oKWYrMH8ujl/s400/offenbach+szabo+%252814%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il segreto di Offenbach (Offenbachs
Geheimnis, 1996) Regia di István Szabó. Scritto da Ottokar Runze.
Fotografia di Lajos Koltai. Prodotto da Bernd Helthaler. Musiche di
Jacques Offenbach. Costumi di Zsuzsa Stenger e Györgyi Szakács.
Symphony Orchestra Saarbrucken diretta da Lu Jia. Effetti speciali di
János Berki.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Interpreti: Tamás Jordán (Jacques
Offenbach), István Mészáros (fratello di Offenbach), János Kulka
(conte de Morny), Melinda Major, István Szilágyi, Zoltán Benkóczy,
Ádám Rajhona, Ferenc Zentai, István Göz, Miklós Benedek, Imola
Gáspár, Péter Vida, Erzsébet Forgács, Árpád Zsoldos, Krisztina
Vas, Béla Palmer, Mihály Kecskés, István Fehér, Gizella Fehér.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Per "I due ciechi" (Les
Deux Aveugles): Laurence Dale (Patachon), Graham Clark (Girafier)
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Per "Croquefer": Pál
Makrai (Croquefer, voce di Jorge Lopez-Yanez), István Bubik
(Boutefeu, voce di Justin Lavender), Sándor Sasvári
(Ramass'-ta-Tête, voce di Jeffrey Francis), Marcella Kertész
(Fleur-de-Soufre, voce di Inger Dam-Jensen), Géza Simon
(Mousse-à-Mort, voce di Jonathan Barreto-Ramos)
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- per il balletto: Gäbor Atlasz,
Viktória Ayedikián, István Balikó, Zsuzsa Csarnóy, Géza Cyürki,
Ádám Horgas, Yvett Horyáth, Katalin Juhász, Katalin Kopeczny.
Coreografia di Enikö Szakács
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Durata: 1h37'<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Il segreto di Offenbach" è
un film bello e molto particolare, girato da Istvan Szabò nel 1996;
si fa vedere e ascoltare con piacere ma non è stato facile
raccapezzarsi e ho dovuto fare parecchie ricerche on line per capire
cosa vi succede veramente. All'origine c'è un libro di Siegfried
Kracauer, saggista e filosofo (1889-1966) autore di molti libri
importanti (uno, molto citato, sul cinema espressionista tedesco) e
anche di "Jacques Offenbach e la Parigi del suo tempo", del
1937, che è stato pubblicato in italiano due volte, da Marietti nel
1984 e poi da Garzanti nel 1991. Un libro che cercherò di
procurarmi, anche se per me si annuncia difficile perché vengono
citati Walter Benjamin, Ernst Bloch, Theodor Wiesengrund Adorno, Karl
Kraus, Kurt Weill, e altri ancora. Il titolo del film, "Il
segreto di Offenbach", è una citazione dal libro di Kracauer:
non un thriller, dunque, ma un'analisi della musica di Offenbach e
del periodo storico in cui visse. In estrema sintesi, l'operetta
francese è molto diversa da quelle tedesche o viennesi, e ancor di
più da quelle italiane, perché sotto l'aspetto frivolo in Offenbach
c'è molta satira politica e sociale, spesso anche violenta. Il libro
di Kracauer è anche una biografia di Jacques Offenbach, e nel film
ne vediamo alcuni momenti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIm3FTMp-zVia0acjOrly6PG_XvyuvPDo2qH_-hzQsPieBKZa9r3mhmzkFvZUTIajbIbLzO9JJAkNuMkjYnBH5YVRtAEFupAnf0Dq9zdTlncSZJTctpOZUsP__qwaNP-0hyphenhyphenZElbfz9prWi/s1600/offenbach+szabo+%252813%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="1233" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIm3FTMp-zVia0acjOrly6PG_XvyuvPDo2qH_-hzQsPieBKZa9r3mhmzkFvZUTIajbIbLzO9JJAkNuMkjYnBH5YVRtAEFupAnf0Dq9zdTlncSZJTctpOZUsP__qwaNP-0hyphenhyphenZElbfz9prWi/s400/offenbach+szabo+%252813%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Fondamentale, nel film, è la presenza
del Conte Charles de Morny, in altre fonti indicato come Duca de
Morny, che scrisse libretti per Offenbach sotto lo pseudonimo
di M.de St. Remy; de Morny fu anche protettore e impresario per
Offenbach, e fu importante per il successo del musicista. Lo vediamo,
nel film di Istvan Szabò, proprio mentre prende le difese di
Offenbach: ben tre ambasciatori, di Prussia, di Turchia e di Polonia,
si sono infatti offesi assistendo a "Les deux aveugles", il
cui libretto è strapieno di battute satiriche e di doppi sensi. In
particolare, il turco è offeso perché non ci sono coccodrilli in
Turchia, il polacco perché si fa uso del nome Stanislas, e il
prussiano per tutta una serie di battutacce sul suo popolo. De Morny
riceve gli ospiti arrabbiati e offesi, li porta in camerino da
Offenbach e chiede al musicista di scusarsi. Ma è tutta una finta:
non appena gli ambasciatori se ne vanno, de Morny fa i complimenti a
Offenbach, è contentissimo del successo e gli dice di andare avanti
così. Non solo, gli suggerisce anche qualche cosa contro lo Zar da
mettere nell'operetta successiva, "Croquefer".</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nell'intervallo dopo l'esecuzione di
"Les deux aveugles", Jacques Offenbach riceve anche la
visita del fratello, che gli contesta duramente la citazione di canti
sacri nelle sue operette. Offenbach, tedesco di nascita, era figlio
di un cantore di sinagoga. Questa citazione di melodie rituali (i
cantori delle singagoghe hanno un repertorio straordinario, vedi <a href="https://operagiuliano.blogspot.com/2018/01/cabaret-1972.html">qui</a>)
al fratello sembra blasfema, e ribadisce con forza il concetto; ma
Jacques non lo ascolterà e proseguirà per la sua strada.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxvECOA7im1svbL_0mofjLFxhnxaYFK_7MdkcN4eR44C-biOwTEfY2_m6h1p0MUuHfDlOeYWr8HhcNh6xRB7SuPKyL2dwHqzpJsvk9GA28IdAJW1jNa8cT66LFs-qNiFhjZnnxrF6RZavD/s1600/offenbach+szabo+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="725" data-original-width="1244" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxvECOA7im1svbL_0mofjLFxhnxaYFK_7MdkcN4eR44C-biOwTEfY2_m6h1p0MUuHfDlOeYWr8HhcNh6xRB7SuPKyL2dwHqzpJsvk9GA28IdAJW1jNa8cT66LFs-qNiFhjZnnxrF6RZavD/s400/offenbach+szabo+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gran parte del film è occupata dalla
rappresentazione delle due operette "Les deux aveugles" e
"Croquefer", che valgono da sole la visione (e l'ascolto);
io purtroppo con il francese me la cavo appena e molte battute
divertenti mi sono sfuggite. Gli allestimenti mi hanno fatto pensare
a Karel Zeman, soprattutto a "La diabolica invenzione"
(tratto da Jules Verne) un film del 1958 che anticipa la computer
graphic e gli effetti speciali odierni, ma senza computer (invito
tutti a cercare il film di Zeman, nella sua versione originale) e al
cinema espressionista tedesco per il trucco degli attori, ma
l'insieme è comunque molto originale e piace.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj44YyM5_N7mqF05_NLftzv_cvR2ylNzs5eyl-q4_rij2UlGhBYohnuL2Cv5lDCUzjefvnLyb5nnbJXvKhHlwU0zkhaI6N6_dZu1R5tHvu2OBJ5it2z0dGERiGdL2to_mvfrGKwurmmg6b/s1600/offenbach+szabo+%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="726" data-original-width="1239" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj44YyM5_N7mqF05_NLftzv_cvR2ylNzs5eyl-q4_rij2UlGhBYohnuL2Cv5lDCUzjefvnLyb5nnbJXvKhHlwU0zkhaI6N6_dZu1R5tHvu2OBJ5it2z0dGERiGdL2to_mvfrGKwurmmg6b/s400/offenbach+szabo+%25289%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Prendo in prestito il riassunto della
prima delle due operette dall'ottimo sito
<i><a href="http://www.bruzanemediabase.com/">http://www.bruzanemediabase.com</a> :</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Les Deux Aveugles (I due ciechi,
Moinaux / Offenbach, 1855) </i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Descrivendo la lotta feroce che
oppone due ciechi finti su un ponte di Parigi per ottenere
l’elemosina dei passanti, Jacques Offenbach – grazie all’aiuto
di un libretto di Jules Moinaux (1815-1895) – lusinga il pubblico
borghese del Secondo Impero. In una Parigi che anela alla modernità
urbana, qualche anno prima delle prime picconate del barone
Haussmann, la mendicità musicale è vissuta come un flagello da
combattere. È con questa «buffoneria musicale in un atto» che
Offenbach inaugura il suo teatro dei Bouffes-Parisiens (situato
allora sugli Champs-Élysées) il 5 luglio 1855. Il successo è
immediato e duraturo. Il trombonista Patachon e il chitarrista
Giraffier dispongono di quattro numeri per sedurre il pubblico. La
romanza che offre a Patachon l’occasione di presentarsi permette a
Offenbach di provare il procedimento della frase tagliata al posto
sbagliato («L’aveugle à qui l’on fait l’aumône / N’est
point z-un faux nécessiteux,/ N’est point z-un faux né… / Un
faux né / Un faux nécesiteux»). Il duetto seguente oppone e
sovrappone le cantilene dei due accattoni. Per il terzo numero, i due
nemici intonano uno stesso bolero proveniente da Siviglia
(« Lesquelles villes ? – Séville, quoi!… en Turquie»). Si
tratta del pezzo che farà, sotto forma di spartito staccato, la fama
dell’opera fuori il teatro. L’ultimo brano è una parodia di
Robert le Diable di Meyerbeer (creato all’Opéra de Paris nel
1831): il finale dell’atto primo vi è citato in modo esplicito («Ô
fortune! à ton caprice!») prima che i due personaggi riprendano il
loro bolero per disputarsi l’elemosina di un nuovo passante.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>(da
<a href="http://www.bruzanemediabase.com/">http://www.bruzanemediabase.com</a> )</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Di mio aggiungo le citazioni, molto ben
fatte, dal Don Giovanni di Mozart: l'apparizione del Commendatore col
trombone e la serenata per chitarra, ben riconoscibili.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbpAmw8tb7g1MD_9Iiu_36f7d8XovdaVOwFoyNy5myL5Dwg8uNmLQx1nNHRb1qsLPfEgiz3LCwQTaOSYDYB42TnleNjmVqP2AG6LUSXVHqJxwaVE4xHABe0OdloXFeOqGR1ehgXE5tKOS8/s1600/offenbach+szabo+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="739" data-original-width="1246" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbpAmw8tb7g1MD_9Iiu_36f7d8XovdaVOwFoyNy5myL5Dwg8uNmLQx1nNHRb1qsLPfEgiz3LCwQTaOSYDYB42TnleNjmVqP2AG6LUSXVHqJxwaVE4xHABe0OdloXFeOqGR1ehgXE5tKOS8/s400/offenbach+szabo+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Segue l'incontro di Offenbach con il
fratello, e poi de Morny suggerisce al musicista di mettere qualcosa
di positivo sui mutilati di guerra nell'opera successiva (le guerre
erano continue, i mutilati erano tanti), oltre alla parodia dello
Zar.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'operetta successiva inizia con un
intermezzo, con ombre dietro il sipario che simulano proprio la
guerra. E la guerra è l'argomento di Croquefer, "l'ultimo dei
paladini": prendo il riassunto dal sito <a href="http://www.spoletoagenda.it/">www.spoletoagenda.it</a>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>"Croquefer, ou Le Dernier des
paladins" (1857) di Jacques Offenbach </i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Sono tante le storie di Croquefer.
Da un lato la grande leggenda medievale, qui piacevolmente
maltrattata per il gusto della parodia e la gioia degli anacronismi.
Dall’altro, la storia della pièce stessa. Infatti, la censura,
retaggio dei privilegi reali, vieta che una pièce cantata da più di
quattro personaggi sia rappresentata fuori dai teatri dell’opera –
disposizione che gli autori non solo ignorano ma scelgono di
ignorare, contando sulla benevolenza che il ministero gli ha finora
accordato. Tuttavia peccano di ingenuità: la censura infatti si
oppone a due giorni prima dalla rappresentazione, e si diffonde il
panico. I librettisti Jaime e Tréfeu hanno quindi la formidabile
idea di trasformare il personaggio di Mousse-à-Mort: si dirà che
gli è stata tagliata la lingua dai Saraceni e il suo testo verrà
‘guaito’ oppure affisso su degli striscioni, un metodo testato
dalla Fiera del 18° secolo per stroncare i privilegi della
Comédie-Française. Perfetto. In questo modo, il ministero si
diverte e allo stesso tempo si capisce che sotto gli orpelli, ogni
storia si congiunge all’altra…</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>da <a href="http://www.spoletoagenda.it/">www.spoletoagenda.it</a> </i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La storia di Croquefer è raccontata al
modo dei fratelli Marx, o forse di Ubu Roi di Alfred Jarry; alla fine
i protagonisti finiscono tutti in manicomio, autori compresi, perché
la confusione è stata talmente grande che non ci si capisce più
niente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il finale del film è per Offenbach e
de Morny, un breve scambio di battute prima dei titoli di coda.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4TU-2Ll3JAdONl6YMIGLhlhsYlPXxOxdTPp7gh-_ONwZ2utT77aAqp4tkjBhnK2piprHJLGqsSzKeAWjVhoWq7HF0nN13owlcMGsfPS44NabmqCQVpJWiwpVZur8IO9GodgDDqrF8FELW/s1600/offenbach+szabo+%252816%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="724" data-original-width="1245" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4TU-2Ll3JAdONl6YMIGLhlhsYlPXxOxdTPp7gh-_ONwZ2utT77aAqp4tkjBhnK2piprHJLGqsSzKeAWjVhoWq7HF0nN13owlcMGsfPS44NabmqCQVpJWiwpVZur8IO9GodgDDqrF8FELW/s400/offenbach+szabo+%252816%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Aggiungo qui sotto, per chi volesse
divertirsi, il riassunto di "Croquefer" preso da wikipedia
inglese:
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>The scene is the platform of a
half-destroyed crenellated castle tower. Beyond, the countryside, on
the left a cell with a grill facing the audience; down stage a
trap-door covering an entrance from the tower to the platform. A door
leads to the inside of the castle. Boutefeu, the squire of
Croquefer, surveys the countryside through a telescope. Croquefer
clambers out onto the platform just as he swallows his last sabre.
Mousse-à-Mort, Croquefer's sworn enemy is approaching the castle
with six armed men, presumably to rescue his daughter Fleur-de-Soufre
whom Croquefer abducted fifteen days previously and who is
languishing in a filthy cell. The 23-year war has ruined Croquefer
and his castle, and he wants an end to it. Although Mousse-à-Mort
has lost most of his body parts in battle (including his tongue),
Croquefer is still frightened of him, and would like to make peace.
Boutefeu lines up models of pretend soldiers to give the impression
that Croquefer still has an army. </i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>When Mousse-à-Mort (using signs
with messages on to communicate) nevertheless defies him, Croquefer's
nephew Ramasse-ta-Tête appears. Croquefer instructs him to keep
guard on the daughter of Mousse-à-Mort, also offering him a choice
from his drinks. From the cell where she is kept Fleur-de-Soufre
calls to Ramasse-ta-Tête and they sing a mock love duet (quoting
from well-known operas of the time), and they dance and sing of
running off together to the Opéra. Boutefeu and Croquefer enter and
also join in with the dance. When Mousse-à-Mort enters Croquefer
presents him with two options: either Fleur-de-Soufre will marry him
or she will be killed. Independently Boutefeu and Fleur-de-Soufre
plot to serve poisoned wine to their adversaries. As armed men loyal
to Mousse-à-Mort enter, Ramasse-ta-Tête agrees to submit, provided
that he can marry Fleur-de-Soufre. She agrees. Just as Croquefer and
Mousse-à-Mort are about to fight, the effects of the spiked drinks
take effect, with collective diarrhoea. They both rush off-stage, to
return, with Croquefer's sword and Mousse-à-Mort's tongue returned
to their owners. At this point Boutefeu presents on a silver platter
a letter just delivered: Croquefer begs the indulgence of the
audience; the composer and his librettist of the piece are being
taken off to Charenton. </i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>(da wikipedia inglese)</i></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0YTaUwgrjYLp_J5zKG9IYJP-uQgbqHaJ-yxhE-XmmTIg1mhnHYkFqYZIjwUeJqiII50aRdJAEJY9u3KMzXzQu58bLJVLgZ0R8RPTObAcZqZfwCirH6t68_78mQbk0auzPkkjxjMsJHTEZ/s1600/offenbach+szabo+%252821%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="718" data-original-width="1238" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0YTaUwgrjYLp_J5zKG9IYJP-uQgbqHaJ-yxhE-XmmTIg1mhnHYkFqYZIjwUeJqiII50aRdJAEJY9u3KMzXzQu58bLJVLgZ0R8RPTObAcZqZfwCirH6t68_78mQbk0auzPkkjxjMsJHTEZ/s400/offenbach+szabo+%252821%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilYhooBkTFiJePHN8O13A-9siacdNbhPVDTdEDcMKUX4bES7lnhY4KYl9RonH399J3Qn3j6oaWCPs1ku8DLDHcLfizoCIECjX6wx4Lr_Gw59j_xQ0AJZw-pg2JSSoZzaw3-YXuP0SOrqE0/s1600/offenbach+szabo+%252819%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="761" data-original-width="1235" height="246" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilYhooBkTFiJePHN8O13A-9siacdNbhPVDTdEDcMKUX4bES7lnhY4KYl9RonH399J3Qn3j6oaWCPs1ku8DLDHcLfizoCIECjX6wx4Lr_Gw59j_xQ0AJZw-pg2JSSoZzaw3-YXuP0SOrqE0/s400/offenbach+szabo+%252819%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCbqxF_gUpSYxt87Hj42tITHNtCtnN0IzZy7AC2IFUprKWOzRiyVfyEwjIAor8Frv_A-8Z7bKUQzqqC7kQYrMGwAVMPRZw7zF2dJjIpDG1TXEeF0VwnXvwi97tER3AzuAh4voo-ncmmjFe/s1600/offenbach+szabo+%252822%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="742" data-original-width="1229" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCbqxF_gUpSYxt87Hj42tITHNtCtnN0IzZy7AC2IFUprKWOzRiyVfyEwjIAor8Frv_A-8Z7bKUQzqqC7kQYrMGwAVMPRZw7zF2dJjIpDG1TXEeF0VwnXvwi97tER3AzuAh4voo-ncmmjFe/s400/offenbach+szabo+%252822%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-8740388268144622212020-05-21T08:33:00.000+02:002020-05-21T08:34:56.281+02:00Torna caro ideal <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglUllgXRK0ufuuDxs2aon1o8vt9Wi3E6CSBhU1lCMhgj-b9xbANPc1FuhjK6lp3S3pBLBhFnhBMCz6BcVscP7aIQyQQ1JLRNmHK2S6yMN2wq2TDbPbvKm3-JGzbb0oV9oWWvFH96LcAlOh/s1600/tosti+1939+brignone+%252813%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1409" height="301" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglUllgXRK0ufuuDxs2aon1o8vt9Wi3E6CSBhU1lCMhgj-b9xbANPc1FuhjK6lp3S3pBLBhFnhBMCz6BcVscP7aIQyQQ1JLRNmHK2S6yMN2wq2TDbPbvKm3-JGzbb0oV9oWWvFH96LcAlOh/s400/tosti+1939+brignone+%252813%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Torna caro ideal (1939) Regia di Guido
Brignone. Scritto da Ettore Margadonna, Aldo Vergano, Gherardo
Gherardi. Fotografia di Tino Santoni. Musiche di Tosti, Rossini,
Guido Albanese, Ettore Montanaro. Interpreti: Claudio Gora (Tosti),
Laura Adani (Maria Vernowska), Germana Paolieri (Dionisia), Mario
Mina, Bruno Persa, Cesare Polacco, Mercedes Brignone, e molti altri
Durata: 1h20'</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Torna caro ideal", un film
del 1939 che mette in scena il musicista abruzzese Francesco Paolo
Tosti, non è propriamente un film biografico ma racconta la storia
d'amore di Tosti con la giovane polacca Maria Vernowska, durata
quattro anni e conclusasi tragicamente. Il film inizia nel 1875 in
Inghilterra, dove Tosti visse molti anni come maestro di canto alla
corte della regina Vittoria; è nelle sue vesti di insegnante che
conosce Maria Vernowska, per la quale lascerà Dionisia Tesséri, una
cantante professionista con la quale era legato da tempo. Tosti viene
presentato come un giovane uomo molto elegante ed affascinante; piace
alle donne e le donne gli piacciono molto. E' la stessa Dionisia, sua
compagna di vita, che lo descrive così in una scena del film,
all'inizio: "una donna per ogni canzone, oppure una canzone per
ogni donna, fate voi".</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl75jIZGYhdNc3hcD08B505-TjmfSfGKkg8aeUGarCyfdPy_GhJJ91OpHoAewZmAuKEyo9iIu_kx5c8w6pSXS4EY-3oPEQrVMweUTSLR2hrzKRvF7UfwWYdpRRHP1TXtwwzirDcLwLGMFD/s1600/tosti+1939+brignone+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1355" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl75jIZGYhdNc3hcD08B505-TjmfSfGKkg8aeUGarCyfdPy_GhJJ91OpHoAewZmAuKEyo9iIu_kx5c8w6pSXS4EY-3oPEQrVMweUTSLR2hrzKRvF7UfwWYdpRRHP1TXtwwzirDcLwLGMFD/s400/tosti+1939+brignone+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tosti non è stato un musicista
importante, anche se molto amato e molto famoso; è stato un autore
di romanze da camera, quelle che oggi definiremmo canzoni. "Ideale",
che dà il titolo al film, è una delle sue più conosciute, ripresa
da quasi tutti i cantanti d'opera nei loro concerti, ed è ancora oggi molto eseguita. Devo ammettere di conoscere pochissimo Tosti, quindi
mi appoggio a ciò che dice su di lui <a href="http://www.wikipedia.it/">www.wikipedia.it</a> , facendone un breve
riassunto:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Francesco Paolo Tosti, nato a Ortona in
provincia di Chieti, 1846-1916, studia da tenore, diventa poi
impresario e maestro di canto per Margherita di Savoia, futura regina
d'Italia. Dal 1870 è a Londra, maestro di canto alla corte della
regina Vittoria e poi di re Edoardo VII, e verrà nominato cittadino
britannico nel 1906. Torna definitivamente in Italia nel 1910.
Scrisse cinquecento romanze; il flirt con Maria Vernowska risale agli
anni 1875-1879. Non ho trovato on line nessuna notizia su Dionisia
Tesseri, che nel film viene presentata come una star. Ci sono invece
molte notizie sugli amici del musicista, lo scultore Barbella e il
pittore Michetti, entrambi abruzzesi come Tosti.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio8Y_exkKyRKUywS0LulnleeXEFnpZYLGGjr1ehrUzAxfkh9lB5UERPUAxGz4H_bJOQNG003alFbopVGHCSpnYiMHSGcjlodFPbnjj7tWZNaMcAgu9Mq950hELf7EAghi0Ej4HlLsiSX2x/s1600/tosti+1939+brignone+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1393" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio8Y_exkKyRKUywS0LulnleeXEFnpZYLGGjr1ehrUzAxfkh9lB5UERPUAxGz4H_bJOQNG003alFbopVGHCSpnYiMHSGcjlodFPbnjj7tWZNaMcAgu9Mq950hELf7EAghi0Ej4HlLsiSX2x/s400/tosti+1939+brignone+%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si inizia con Tosti che accetta come
allieva di canto una giovane polacca; ne nascerà una relazione che
lo porterà a lasciare la sua compagna di sempre, Dionisia Tesseri.
La giovane polacca è figlia di un conte che fa parte di una società
di patrioti polacchi, in lotta contro lo zar di Russia per ottenere
l'indipendenza della Polonia (siamo ancora in periodo
risorgimentale); scoperta dai servizi segreti inglesi, riceve il
foglio di via e deve lasciare subito l'Inghilterra. Tosti cerca di
aiutarla, ma non è possibile perché le prove contro di lei sono
evidenti e gli inglesi non vogliono avere problemi con la Russia; si
decide quindi a tornare in Italia e porta con sè la giovane,
offrendole aiuto e ospitalità. Una volta giunta in Italia, purtroppo
la giovane polacca scopre di essere malata; è tubercolosi, già
molto avanzata. Dopo un periodo di felicità con Tosti, la giovane
muore ma prima si era confidata con Dionisia, raccomandandole di non
lasciare da solo l'amato.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nel film hanno un ruolo importante gli
amici di Tosti, lo scultore Costantino Barbella e il pittore
Francesco Paolo Michetti che ospiterà tutti nel suo rifugio di
Francavilla al Mare (Chieti), un ex convento trasformato in studio e
abitazione. Sono molto belle le sequenze girate in Abruzzo, una festa
di piazza a Francavilla e il pellegrinaggio a Casalbordino (sempre in
provincia di Chieti), che occupano molto spazio nella seconda parte
del film e che si vedono molto volentieri.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nella parte iniziale si vede anche la
corte inglese, con "Sua Altezza Reale" (non si dice
apertamente il suo nome) che considera noiosi i concerti e l'opera ma
poi viene a sapere che ci saranno solo le canzoni di Tosti ed è
tutto contento, anche perché è un ammiratore della cantante.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrHZ_J9lQ1E7Ma_h6jyFx40TfZ_6AcBiL2EAwvMqX97oyIRUmRrVjPrIsnmD6JnZjD7KBBc8_SwYuIwO7EwSHAI5-KrRnQAkUTWQOw9Esixb2nmzAuP-Bx_rLdMPwqbkmqaGidI71B7q_B/s1600/tosti+1939+brignone+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1364" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrHZ_J9lQ1E7Ma_h6jyFx40TfZ_6AcBiL2EAwvMqX97oyIRUmRrVjPrIsnmD6JnZjD7KBBc8_SwYuIwO7EwSHAI5-KrRnQAkUTWQOw9Esixb2nmzAuP-Bx_rLdMPwqbkmqaGidI71B7q_B/s400/tosti+1939+brignone+%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli attori: Tosti è affidato a un
giovane Claudio Gora, che appare quasi identico a suo figlio Andrea
Giordana ed è come sempre molto bravo, preciso e attento; si direbbe
doppiato ma non ho trovato indicazioni in merito. Laura Adani è
Maria, Germana Paolieri è Dionisia Tesséri, Mercedes Brignone è
Stefania (amica di Maria Vernowska), Carlo Lombardi è Sua Altezza
Reale (d'Inghilterra), Ernesto Sabbatini è il conte polacco padre di
Maria, Achille Maieroni è il principe polacco Skatuski, Loris Gizzi
è un ministro inglese, Ruggero Paoli è John il maggiordomo anglo
napoletano. Bruno Persa è il pittore Michetti, Mario Mina è lo
scultore Barbella, Cesare Polacco è il medico che assiste Maria.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCAGGg7dhdIsm3QgvL-egwL7hrec1KXEPXTUGsC-fl7AVD2FgB0La6DWzsJ16f-idDZMIbtMZMzMK0naINnsEGrM52BjyzXP4ES-pauO-Ne7ZdmHm39UAx6nA9_nJ61jHg1luRLteCwewD/s1600/tosti+1939+brignone+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1368" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCAGGg7dhdIsm3QgvL-egwL7hrec1KXEPXTUGsC-fl7AVD2FgB0La6DWzsJ16f-idDZMIbtMZMzMK0naINnsEGrM52BjyzXP4ES-pauO-Ne7ZdmHm39UAx6nA9_nJ61jHg1luRLteCwewD/s400/tosti+1939+brignone+%252810%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le romanze di Tosti che ascoltiamo:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- "Ideale" sui titoli di
testa e nel finale;</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- "Seconda mattinata"<i> (v'è
nell'aria un profumo di viole)</i> cantata da Dionisia all'inizio del
film;</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- "Ricordi ancora il dì che
ci incontrammo" cantata da Dionisia davanti a Sua Altezza (qui si
intravvede l'orchestra);</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- "La serenata" <i>(la luna
splende, vola serenata)</i> accennata da Maria al pianoforte con
Tosti durante una lezione di canto;</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- "Malìa" che vediamo mentre
viene composta al piano da Tosti dopo aver conosciuto Maria;</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- "Marechiaro" per quando si
arriva a Napoli e Tosti viene riconosciuto come autore della canzone
già famosa (Tosti studiò al Conservatorio di Napoli);</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- ancora "La serenata"
cantata però da Dionisia per la festa a casa dello scultore, a Roma.
In questa scena "Ciccillo", come gli amici chiamano Tosti,
suona il piano ma noi ascoltiamo tutta l'orchestra.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le romanze sono cantate dal soprano Pia
Tassinari e dal grande tenore Ferruccio Tagliavini; per l'arrivo di
Tosti e Maria a Roma si ascolta l'ouverture da "La Gazza ladra"
di Rossini. L'orchestra che ascoltiamo nel film è diretta da Luigi
Ricci.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Vanno ricordati anche gli autori delle
altre musiche presenti nel film: si tratta di Ettore Montanaro
(1888-1962) e Guido Albanese (1893-1966) entrambi abruzzesi, che
conobbero e frequentarono Tosti. In particolare, Guido Albanese è
stato un compositore e ricercatore di musiche popolari, ed è
l'autore di "Vola lu cardillo", quasi un inno regionale per
l'Abruzzo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il film, disponibile su youtube, è ben
fatto ed è ancora piacevole da vedere; sono molto belle le scene
girate in Abruzzo, le danze e la festa a Francavilla e il
pellegrinaggio al santuario di Casalbordino. Metto qui, per chi
volesse ascoltare Tosti, i links a <a href="https://youtu.be/411e82ihAK8">"Ideale</a>" e <a href="https://youtu.be/crurWFXlSpA">"Malìa"</a>
nell'esecuzione di Tito Schipa.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzbDPtvx5E16i5e1b7IWG04AADxE2DMqGXF_ck5fOmPnpun0wkJ3g8jNIKTDvWYq_iPU8PwCmjB6Ozf9IasQhyphenhyphenIgstMk3mPTMcUG59phY4rMTkMcY09BoTuT9BA_uxIMF9rGT7j1D3yt70/s1600/tosti+1939+brignone+%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1348" height="315" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzbDPtvx5E16i5e1b7IWG04AADxE2DMqGXF_ck5fOmPnpun0wkJ3g8jNIKTDvWYq_iPU8PwCmjB6Ozf9IasQhyphenhyphenIgstMk3mPTMcUG59phY4rMTkMcY09BoTuT9BA_uxIMF9rGT7j1D3yt70/s400/tosti+1939+brignone+%25287%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-40766730084981891982020-05-10T15:55:00.000+02:002020-05-10T15:55:21.292+02:00Momenti di gloria<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj8WDhgTbm6CyCSiCColm2MO7gZ5Q3GWwXAQE1SIYQgtR8-yfnv8hihxwPdqyD2w1q9DUb2uVGEJkoRgez-3rngYRKGJQ-YuD1bnlrB21Zx6iG4ECZi2J7SNBfwcy0Ld9VNl7uAgE9zvWL/s1600/momenti-di-glo-%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="590" data-original-width="907" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj8WDhgTbm6CyCSiCColm2MO7gZ5Q3GWwXAQE1SIYQgtR8-yfnv8hihxwPdqyD2w1q9DUb2uVGEJkoRgez-3rngYRKGJQ-YuD1bnlrB21Zx6iG4ECZi2J7SNBfwcy0Ld9VNl7uAgE9zvWL/s400/momenti-di-glo-%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Momenti di gloria (Chariots of fire,
1981). Regia di Hugh Hudson. Scritto da Colin Welland. Fotografia di
David Watkin. Musiche di Charles Parry, Arthur Sullivan, Emil
Waldteufel, Vangelis Papathanassiou. Costumi di Milena Canonero.
Interpreti: Ben Cross, Ian Charleson, Nigel Havers, Ian Holm, John
Gielgud, Cheryl Campbell, Alice Krige, Nigel Davenport, Patrick
Magee, Michael Lonsdale, e molti altri. Durata: 123 minuti</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Momenti di gloria" è un
film che ha avuto molto successo: l'argomento è lo sport, le gare di
corsa e la preparazione per le Olimpiadi del 1924 (tenutesi a Parigi)
di alcuni atleti, soprattutto gli inglesi Eric Liddell e Harold
Abrahams. La storia è vera ma secondo wikipedia (a cui mi appoggio
perché è un argomento che non conosco) è molto romanzata, per
esempio è inventata la vicenda di Liddell che non voleva correre la
domenica per motivi religiosi; pare invece che Liddell avesse deciso
di correre i quattrocento metri. Comunque sia, è un bel film che si
fa seguire senza troppe difficoltà.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il motivo per cui ne parlo qui, in un
blog dedicato al teatro d'opera nel cinema, è la presenza di molte
sequenze girate in teatro, dovute al fatto che la fidanzata e poi
sposa del centometrista Abrahams è una cantante del Savoy Theatre.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al teatro Savoy di Londra, dalla fine
dell'Ottocento, era infatti di casa la compagnia che metteva in scena
le operette di Gilbert & Sullivan, librettista e musicista,
autori di grandi successi molto popolari nei paesi di lingua inglese.
Su Gilbert e Sullivan esiste un film molto bello di Mike Leigh del 1999,
al quale ho dedicato diversi post a partire da <a href="https://operagiuliano.blogspot.com/2016/09/topsy-turvy-i.html">qui</a> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Di Gilbert and Sullivan in "Momenti
di gloria" vediamo riprese molto belle, in teatro, di "HMS
Pinafore", "The Mikado", "The Pirates of
Penzance", "Patience", "The Gondoliers"; c'è
molta altra musica nel film, scelta con molta attenzione. <br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT7XU-IGbxSQwhNbwo1_g5yhqGiX5URMiYTNIQU4F5mENQ9v0QTZvHRDIe36eDVO2Spw9R52X_4551BbO9mWAoPA9sLd93vxC2EwfEB7CNbl_hBsJEfErHPWKiHGZtJHsa8_-2834ISbom/s1600/momenti-di-glo-%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="589" data-original-width="907" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT7XU-IGbxSQwhNbwo1_g5yhqGiX5URMiYTNIQU4F5mENQ9v0QTZvHRDIe36eDVO2Spw9R52X_4551BbO9mWAoPA9sLd93vxC2EwfEB7CNbl_hBsJEfErHPWKiHGZtJHsa8_-2834ISbom/s400/momenti-di-glo-%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il brano più noto è forse il celebre
"Miserere" di Gregorio Allegri (1582-1652); risuona un po'
nelle orecchie di tutti anche il valzer ottocentesco "I
pattinatori" di Emil Waldteufel. Un ascolto raro, invece, è un
poema di William Blake musicato da Charles Hubert Parry (1848-1918)
intitolato "Jerusalem". E poi c'è il jingle di Vangelis
Papathanassiou, che piacque molto ed è stato usato molto anche per
gli spot pubblicitari.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli attori: Ben Cross è Harold
Abrahams, poi Ian Charleson e Nigel Havers; Ian Holm è il trainer
Sam Mussabini, italo arabo a quel che leggo, un altro personaggio
preso dal vero. John Gielgud è un professore di Cambridge, le due
donne sono Cheryl Campbell (Jennie Liddell) e Alice Krige (Sybil
Gordon, la cantante del Savoy).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eric Liddell era scozzese, nessuna
parentela con l'Alice Liddell di Lewis Carroll; fu in seguito pastore
protestante e missionario in Cina, dove era nato; morì in Cina
durante la seconda guerra mondiale. Harold Abrahams, del quale si
sottolineano spesso nel film le origini ebraiche (ma lui si definisce
sempre, e giustamente, "british"), divenne un dirigente
dell'atletica britannica e quando uscì il film ci aveva lasciati
solo da pochi mesi. Hugh Hudson era al suo primo film, dopo di questo
girò "Greystoke" un remake di Tarzan, poi poco altro; ed è
stato un peccato perché aveva talento e qui si vede bene.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKJM260SPYEsJ25KlUSX1F8rAMX9m12Sd59hd0m3s43EVP6YOdo8pdjMr0S5ADbBZkCoc71X2QcC0l2vhLtSd_GeOcMBtSd2qJQRHhINaH5p4PQ1i-dkjHBiDJJpdpAmdeKLapb-G_jm4Y/s1600/momenti-di-glo-%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="935" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKJM260SPYEsJ25KlUSX1F8rAMX9m12Sd59hd0m3s43EVP6YOdo8pdjMr0S5ADbBZkCoc71X2QcC0l2vhLtSd_GeOcMBtSd2qJQRHhINaH5p4PQ1i-dkjHBiDJJpdpAmdeKLapb-G_jm4Y/s400/momenti-di-glo-%25286%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'elenco completo delle musiche nel
film, preso da www.imdb.com :</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Gilbert and Sullivan: He is an
Englishman, da "H.M.S. Pinafore" ; "Three Little Maids
from School Are We" da "The Mikado"; "With
Catlike Tread" da "The Pirates of Penzance"; "The
Soldiers of Our Queen" da "Patience"; "There
Lived a King" da "The Gondoliers"
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
(esecutori non indicati)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Gregorio Allegri (1582-1652):
"Miserere" (Choir Of New College Oxford) <br />
- Charles
Hubert Hastings Parry: "Jerusalem" (1916) su testo di
William Blake
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- John Hatton: "Jesus Shall Reign"
(1793) su testo di Isaac Watts (1719)
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Piotr Ilic Ciaikovskij: Pas de deux
(No. 14) da "Lo schiaccianoci"<br />
- Emil Waldteufel: "The
Skater's Waltz, Op.183" <br />
(1882) (uncredited) <br />
- Jessie
Seymour Irvine: "The Lord's My Shepherd-Psalm 23"
("Crimond") <br />
- "The Campbells are Coming",
Traditional Pipe Music
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E gli inni (o quasi): Yankee Doodle,
When Johnny comes marching home, God save the King, La Marsigliese,
The Star-Spangled Banner .</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli esecutori dei brani musicali non
sono quasi mai indicati, peccato.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6FOkiyE7f7s3KEZpBIZXyy_YngGo3VDIQA0WBItlAvReG2CNtlPMLlh1_0bRobAoWPilgKT_ble1T4HlvjzNHJz-LfYxOtgSz0Vjp8nOsSrdw2tqw4PSfVb_tYf-lFGpePM_bTjYFUnjl/s1600/momenti-di-glo-%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="613" data-original-width="935" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6FOkiyE7f7s3KEZpBIZXyy_YngGo3VDIQA0WBItlAvReG2CNtlPMLlh1_0bRobAoWPilgKT_ble1T4HlvjzNHJz-LfYxOtgSz0Vjp8nOsSrdw2tqw4PSfVb_tYf-lFGpePM_bTjYFUnjl/s400/momenti-di-glo-%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7eMgNcVqciPi5k0HXn5nqwxSZolrwBqebA1k4vCeUIRYFDCRt2DYzOYHENSpzL1EnlVZXCZsh4jOm3fYHIbhLF_N81FS5zmlKIss0e2i9-C7aXJCcvyxyqk0XmN2WMtvGs1o3XF2rYgJ2/s1600/momenti-di-glo-%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="626" data-original-width="935" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7eMgNcVqciPi5k0HXn5nqwxSZolrwBqebA1k4vCeUIRYFDCRt2DYzOYHENSpzL1EnlVZXCZsh4jOm3fYHIbhLF_N81FS5zmlKIss0e2i9-C7aXJCcvyxyqk0XmN2WMtvGs1o3XF2rYgJ2/s400/momenti-di-glo-%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV2bii_53qeC13JQNCzl1i5365lKlGIpDamAJOgAM96_uiKht3cp019-OBe07PU4DuhC8utdVHFWkDHS4GGcy0MJYGEBrXmbe6okOfM8qnHI_qApaCbIyfa58zBchezxR2p7LK2kK0mzlX/s1600/momenti-di-glo-%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="935" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV2bii_53qeC13JQNCzl1i5365lKlGIpDamAJOgAM96_uiKht3cp019-OBe07PU4DuhC8utdVHFWkDHS4GGcy0MJYGEBrXmbe6okOfM8qnHI_qApaCbIyfa58zBchezxR2p7LK2kK0mzlX/s400/momenti-di-glo-%252810%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-49007620979487530432020-05-02T08:06:00.000+02:002020-05-02T08:06:30.724+02:00Maria Cebotari<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8h09aBAU4hR4EhKFqrWBffvVmxg3eFl192VF6aE3CnSDWx_YfBXprV_5UoP7X6-7aF_Ig6KAN02kuZ3MvAOjY6W5NhAvgcqfgcsPxtaP0DSnPMjr-5__fhlW9goqtGHr_1qoiUloTCswU/s1600/cebotari4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8h09aBAU4hR4EhKFqrWBffvVmxg3eFl192VF6aE3CnSDWx_YfBXprV_5UoP7X6-7aF_Ig6KAN02kuZ3MvAOjY6W5NhAvgcqfgcsPxtaP0DSnPMjr-5__fhlW9goqtGHr_1qoiUloTCswU/s320/cebotari4.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Maria Cebotari (1910-1949) è una delle
cantanti d'opera più presenti nel cinema; soprano, nata in
Bessarabia, all'epoca Russia zarista, oggi parte della Repubblica di
Moldova. Come soprano ha una carriera in teatro di tutto rispetto:
debutta nel 1931 a Mosca, poi trascorre gran parte della sua vita a
Vienna, diretta dai più grandi direttori d'orchestra: Bruno Walter,
Karl Böhm, Hans Knappertsbusch, e anche Herbert von Karajan nel
primo dopoguerra. Il repertorio è quello del soprano lirico-leggero,
la Konstanze del Ratto dal Serraglio di Mozart è uno dei suoi ruoli
più frequentati ma canta da protagonista anche Puccini, Richard
Strauss, Verdi (Gilda nel Rigoletto), opere nuove e il Mozart
italiano, Le nozze di Figaro, Don Giovanni. Molto bella e molto
fotogenica, alterna la carriera sul palcoscenico alla recitazione nel
cinema; morirà purtroppo molto giovane, per un cancro al fegato, a
trentanove anni.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0rbLfs_NvHRyvjwIwnScznwOHSp23uRwuUECa6mfxEDNuVU5fKp1G4BJzF0uguhnXcvXpCBsN443sW-W-XWD7tC8sjghtES5tFVMTD1td94SI1d9LuQA8TrWfRTyAzzYODlDEt3uL0_EQ/s1600/verdi+gallone1+%252822%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1424" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0rbLfs_NvHRyvjwIwnScznwOHSp23uRwuUECa6mfxEDNuVU5fKp1G4BJzF0uguhnXcvXpCBsN443sW-W-XWD7tC8sjghtES5tFVMTD1td94SI1d9LuQA8TrWfRTyAzzYODlDEt3uL0_EQ/s320/verdi+gallone1+%252822%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questo è l'elenco dei suoi film, preso
da wikipedia.it e da <a href="http://www.imdb.com/">www.imdb.com</a>:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Troika (1930) regia di Vladislav
Strizhevskij, film tedesco, dove interpreta una cantante.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Canto d'amore (Mädchen in weiss,
1936) regia di Victor Janson, il suo personaggio si chiama Daniela</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Mutterlied / Solo per te (1937) regia
di Carmine Gallone, con Beniamino Gigli; il film è stato girato in
due versioni, in tedesco e in italiano.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Starke Herzen (1937) regia di Herbert
Maisch; il personaggio di Maria Cebotari è ancora una cantante
d'opera</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Giuseppe Verdi (1938) regia di
Raffaello Matarazzo, dove Maria Cebotari interpreta Teresa Stolz (vedi foto qui sopra)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Il sogno di Butterfly (1939) regia di
Carmine Gallone, film recitato, protagonista con Fosco Giachetti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Amami Alfredo (1940), regia di
Carmine Gallone, film recitato ispirato alla Traviata di Verdi, Maria
Cebotari recita con Claudio Gora e Paolo Stoppa; nelle sequenze in
teatro troviamo Mariano Stabile, Maria Huder, e il tenore Giovanni
Malipiero.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Odessa in fiamme (1942) regia di
Carmine Gallone, con Carlo Ninchi; è un film recitato di ambito
bellico dove una cantante rimane separata dalla famiglia a causa
della guerra in Bessarabia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Maria Malibran (1943) regia di Guido
Brignone, film biografico dove Maria Cebotari recita con Rossano
Brazzi e Rina Morelli; Loris Gizzi interpreta Rossini, Roberto Bruni
è Bellini.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA3UKYAvD0owXRuUL0rKml2zhyS_2cU-B5S4eE2oMnKHStF_B3PGAgHfluN2kYn4uBlt3uweO6gVrWyd2WmhbolOJukPNy8vB5lKgcbiy3PTFHAOWiiwnJi2vJCAUCUM-aLSllZIaUfHZ2/s1600/cebotari2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="466" data-original-width="466" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA3UKYAvD0owXRuUL0rKml2zhyS_2cU-B5S4eE2oMnKHStF_B3PGAgHfluN2kYn4uBlt3uweO6gVrWyd2WmhbolOJukPNy8vB5lKgcbiy3PTFHAOWiiwnJi2vJCAUCUM-aLSllZIaUfHZ2/s320/cebotari2.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj59D6jbis6D4Dn6NuDi0qgams1IuzGOArZwUBFQr5shWspuIeiNxH8Qizys0haVsG9r8Fm9jl35Nx_EJaEkLrP6-3TdppTPeJ4js_bhIW0qFGRhuPKLstVv6PsIbCoRusagCEYcwwT7aBW/s1600/cebotari3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="350" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj59D6jbis6D4Dn6NuDi0qgams1IuzGOArZwUBFQr5shWspuIeiNxH8Qizys0haVsG9r8Fm9jl35Nx_EJaEkLrP6-3TdppTPeJ4js_bhIW0qFGRhuPKLstVv6PsIbCoRusagCEYcwwT7aBW/s320/cebotari3.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqqgu3CHm62jYaScLV1lLEe1JIOXswSwzxZX2h2sYi6YDxowbPxkmHIS92jALMCSe7RnJ2nLqSAs_pn6eWuoQoObHs4X0amJKlPBa1Ipud3q8goYuGQzhjQivdzDxvo-LvadUIAYAHpVSS/s1600/maria-cebotari-%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqqgu3CHm62jYaScLV1lLEe1JIOXswSwzxZX2h2sYi6YDxowbPxkmHIS92jALMCSe7RnJ2nLqSAs_pn6eWuoQoObHs4X0amJKlPBa1Ipud3q8goYuGQzhjQivdzDxvo-LvadUIAYAHpVSS/s320/maria-cebotari-%25281%2529.jpg" width="232" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-21537555233855167962020-04-23T08:21:00.000+02:002020-04-23T08:21:01.222+02:00Gayarre (Alfredo Kraus, 1959)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRjmggwEZiWj0cE6jJuorkgEHyHjZ3IQz-aiMnU-9dSztjm-U8oddAkIidHTSxAoYcUTiASMf1aILrMF0xq1KJoVaDOh4J7RF2Y9iLgn7sq_wRpv82Mmdhskxu4qo-jlhL0eG9EAw4Hj45/s1600/gayarre+kraus+1959+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="879" data-original-width="1261" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRjmggwEZiWj0cE6jJuorkgEHyHjZ3IQz-aiMnU-9dSztjm-U8oddAkIidHTSxAoYcUTiASMf1aILrMF0xq1KJoVaDOh4J7RF2Y9iLgn7sq_wRpv82Mmdhskxu4qo-jlhL0eG9EAw4Hj45/s400/gayarre+kraus+1959+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gayarre (1959) Regia di Domingo
Viladomat. Scritto da Ignacio Aldecoa, E. Fernandez Sintes, Josè
Luis Madrid, Domingo Viladomat. Fotografia di Alejandro Ulloa.
Musiche di Donizetti, Bellini, Meyerbeer, Schubert, Bizet. Musiche
per il film di Salvador Ruiz de Luna. Interpreti: Alfredo Kraus
(Julian Gayarre), Luz Marquez (Luisa), Lina Huarte (Adelina Patti), Josè
Vidal (Gayarre ragazzo), e molti altri. Durata: 1h49'</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Gayarre" è un film spagnolo
del 1959 sulla vita del grande tenore dell'Ottocento Julian Gayarre,
che ha il suo maggiore punto di interesse nella presenza come
protagonista di un grande tenore del Novecento, Alfredo Kraus. Kraus,
nato nel 1927, era qui poco più che trentenne, non ancora
famosissimo come poi sarebbe stato nei decenni successivi; il suo
repertorio è molto simile a quello di Gayarre, e anche nelle
biografie ci sono molte somiglianze.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Di Julian Gayarre la Garzantina della
Musica dice: <i>« tenore spagnolo (Valle de Roncal, Pamplona, 1844 -
Madrid 1890). Debuttò nel 1868 come esecutore di zarzuelas, quindi
si perfezionò in Italia e nel 1869 impersonò a Varese Arvino dai
"Lombardi" di Verdi e Nemorino da "L'elisir d'amore"
di Donizetti. Nel suo miglior periodo, 1870-1885, fu uno dei tenori
più amati d'Europa per la singolarità del timbro (lievemente
gutturale, ma caldo e voluttuoso), per l'espressione della voce e per
il fraseggio appassionato. Emerse in Ugonotti, Lucrezia Borgia,
Puritani, Faust, Pescatori di perle, e fu leggendario nella
Favorita.»</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ecco invece la Garzantina su Alfredo
Kraus: <i>« tenore spagnolo, nato a Las Palmas de la Gran Canaria
nel 1927. Ha esordito nel 1956 e ha raggiunto grande fama dal 1965
in poi, per l'eccezionale estensione e duttilità di una voce che,
non bellissima di timbro né di grande sonorità, sostiene tuttavia
con estrema sicurezza, stile impeccabile e fraseggi nitidi e sfumati,
opere come Sonnambula, Puritani, Lucia di Lammermoor, Favorita,
Figlia del reggimento, Rigoletto, Traviata, Faust, Manon di Massenet
e soprattutto Werther (sempre di Massenet)»</i>. Il nome completo è
Alfredo Kraus Trujillo, suo padre era austriaco. Kraus ci ha lasciati
nel 1999, di fatto non si è mai ritirato, continuando a cantare fino
all'ultimo; ho avuto il piacere di ascoltarlo diverse volte, e di
vederlo in palcoscenico, e posso dire che Kraus era così anche in
scena, sempre composto, quasi compassato, concentrato sul canto;
aveva buone doti di attore ma evidentemente non era questo che gli
interessava. Sul mio piano personale posso dire di essere rimasto
colpito quando sono venuto a conoscenza delle sue esperienze al
cinema ("Gayarre" non è il suo unico film), sapendolo
molto schivo e riservato, ma da giovani queste esperienze si fanno e
il risultato è comunque buono.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOJeZhmk6jH2PH8YHk4DqaR1jZxYUhm_Dh9RUEDGL-UEPAsKl4gXmytN-BM5TI2HcgqSpR6_-RVFsguaOrLGV_vho0UTMeyZLLhDgUNfKj0H9U7y85RUzvWixo4WGxSuEHRZQH6LiIAJeR/s1600/gayarre+kraus+1959+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="841" data-original-width="1230" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOJeZhmk6jH2PH8YHk4DqaR1jZxYUhm_Dh9RUEDGL-UEPAsKl4gXmytN-BM5TI2HcgqSpR6_-RVFsguaOrLGV_vho0UTMeyZLLhDgUNfKj0H9U7y85RUzvWixo4WGxSuEHRZQH6LiIAJeR/s400/gayarre+kraus+1959+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il film è piacevole, a colori; non è
un capolavoro ma si lascia vedere volentieri e, soprattutto, c'è
molta musica. La voce di Kraus era in pieno splendore, ed è un
grande piacere riascoltarlo nel suo repertorio. Sul lato negativo
segnalerei i costumi bizzarri nelle messe in scena, curioso anche il
grembiulino del commesso (Gayarre da ragazzo, all'inizio del film)
che però probabilmente riprende un dettaglio storico. Su Gayarre c'è
anche un film del 1986 con Josè Carreras, dal titolo "Romanza
final"</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHd4Eirm8UKGDM2u1w1pi_z3Nq6QgRzmcAldT7b5EfPMMPR7gKLr_HL3s5vfnTwTIEuPTj58aWXm3W4zMFiKNzDGIa-p3XB9fhx-KNVxTx-l7__ijm7uQrBu3yqhG7e-MKFSGYB1bA9bEi/s1600/gayarre+kraus+1959+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="874" data-original-width="1182" height="295" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHd4Eirm8UKGDM2u1w1pi_z3Nq6QgRzmcAldT7b5EfPMMPR7gKLr_HL3s5vfnTwTIEuPTj58aWXm3W4zMFiKNzDGIa-p3XB9fhx-KNVxTx-l7__ijm7uQrBu3yqhG7e-MKFSGYB1bA9bEi/s400/gayarre+kraus+1959+%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La voce "Julian Gayarre" su
wikipedia sembra il riassunto del film, vi si dice che è una
traduzione da wikipedia in spagnolo ma non ho trovato altre notizie
sul tenore, e così provo a mettere una piccola sinossi del film,
meglio che posso: si inizia con Gayarre poco più che bambino, che fa
il pastore accanto a suo padre, in montagna, e poi lavora come
contadino sempre accanto ai genitori. Il padre lo manda a lavorare a
Pamplona, in un negozio di quelli dove si vendeva un po' di tutto, ma
il ragazzo si allontana per seguire la banda musicale del paese, che
non aveva mai visto prima, dimenticandosi completamente del negozio;
verrà così licenziato e tornerà a casa dai suoi. Qualche anno
dopo, ormai adulto, lo vediamo lavorare nell'officina di un fabbro:
tra i suoi compagni di lavoro canta un'aria da una zarzuela
(l'operetta spagnola). Siamo al minuto 13.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gayarre comincia a prendere sul serio
il canto, incoraggiato da amici e conoscenti, e va a prendere lezioni
da don Hilarion Eslava, suo primo maestro. Lo vediamo cantare un'aria
dal "Don Pasquale" di Donizetti, "Com'è gentil la
notte a mezzo april", al minuto 19.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 25 a teatro, Gayarre ascolta
un tenore che canta "A te o cara" dai Puritani di Bellini
(un altro tenore, o è sempre Kraus?)<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiOnVg4tH5pWPsoF3m-mXsIdHrAf4oyI2z-jpkUUn26IE90fyYaNDZpfQSp1HgCDK9C7Hh14BKE4scWszc-GA9gZUuOCV8UOvsNHZh7mP5-BU6XiqOEuScFvcqw4yKStmjoojeVN4qEK6v/s1600/gayarre+kraus+1959+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="830" data-original-width="1218" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiOnVg4tH5pWPsoF3m-mXsIdHrAf4oyI2z-jpkUUn26IE90fyYaNDZpfQSp1HgCDK9C7Hh14BKE4scWszc-GA9gZUuOCV8UOvsNHZh7mP5-BU6XiqOEuScFvcqw4yKStmjoojeVN4qEK6v/s400/gayarre+kraus+1959+%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 28, davanti a una commissione
del Conservatorio, Gayarre canta "La donna è mobile" dal
Rigoletto di Verdi; dal minuto 33 vediamo invece una pagina di storia
della Spagna, la rivolta contro la regina Isabella II del 1868. La
regina fu detronizzata e ne seguirono sei anni di democrazia, poi nel
1874 ci fu la restaurazione borbonica. L'episodio è ricordato nei
libri di storia spagnola come "La Gloriosa"; qui nel film
vediamo i soldati sparare sulla folla, e c'è anche una data: 10
gennaio 1869.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 35 Gayarre prova al
pianoforte la Lucia di Lammermoor; comincia con "Tra poco a me
ricovero" ma la reazione dei suoi esaminatori è negativa e si
interrompe subito. Il giovane tenore, ormai deciso a iniziare la sua
carriera, lascia la Spagna e parte per Milano. A Milano alloggia in
una piccola pensione per artisti, dove conosce la giovane Luisa e fa
diverse amicizie; davanti al riluttante maestro Lamperti (siamo al
minuto 43) canta un'aria dagli "Ugonotti" di Meyerbeer (in
italiano). Il suo "Ah vergin bella, o vaga dea" fa cambiare
idea a Lamperti che lo prende subito in considerazione. Al minuto 48
Gayarre danza con Luisa, al pianoforte: è l'inizio di un amore che
però non avrà seguito.
Al minuto 51 c'è il debutto di Gayarre
in teatro, che avviene a Varese e non a "Varesse" come è
scritto sulla locandina del film. L'opera è "L'elisir d'amore"
di Donizetti; "Una furtiva lacrima" commuove tutti anche
perchè Gayarre ha appena saputo della morte della madre e la notizia
è subito corsa fra gli spettatori.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg09RKP0_GspWtMhscBogW18zMzRCOlj8HrmMVJbbhgPIjU-xhbsuevQBvdJTIEDF2VGuoD7ftkCola5lLhzBvTKO0lMwPSA_gtTeZ_cLiutq8hyphenhyphenJXOEnj0sq18RewChkjRQYL8QXpEUFh/s1600/gayarre+kraus+1959+%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="868" data-original-width="1236" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg09RKP0_GspWtMhscBogW18zMzRCOlj8HrmMVJbbhgPIjU-xhbsuevQBvdJTIEDF2VGuoD7ftkCola5lLhzBvTKO0lMwPSA_gtTeZ_cLiutq8hyphenhyphenJXOEnj0sq18RewChkjRQYL8QXpEUFh/s400/gayarre+kraus+1959+%25286%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dalle recite di Varese inizia la
carriera di Gayarre, sempre con grande successo; Gayarre è ormai
famoso, ma torna alla pensione di Milano per ritrovare Luisa, che
però si credeva abbandonata e dimenticata e si sottrae alle sue
richieste. Luisa sa di avere una rivale nella giovane cantante che fa
parte del cerchio degli amici di Gayarre (le due attrici si
somigliano, e non è sempre facile distinguerle).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al minuto 62 c'è il debutto di Gayarre
alla Scala, con "La Favorita" di Donizetti: ne vediamo le
prove con "Una vergine un angiol di Dio", ma seguono
contestazioni e litigi tra il pubblico. Al minuto 70 Gayarre è a
casa sua, al pianoforte, canta "Spirto gentil" e tutti ne
sono entusiasti, lo spingono a tornare in scena.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dopo i trionfi alla Scala, a Gayarre
vengono proposte da tutta Europa; ma lui vuole cantare in Spagna,
prima di tutto. A 1h16 lo vediamo in chiesa (a Madrid?), mentre canta
l'Ave Maria di Schubert. Nel 1880 al teatro Real canta la "Lucia
di Lammermoor" di Donizetti al fianco di Adelina Patti,
"Verranno a te sull'aure". A 1h24 vediamo i primi sintomi
della malattia, probabilmente un cancro.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8gSkAoZXWv2yE_Y-hp7L9AbMEfwy1K_7sOCvMZYsMwfV-I8GuNAD-okF6PCGpUKD582NoND3T2rkONy2cIx4OUo4o_-MQ1fawtZdsL9iTSzPz7vRe2Vf4PXCmWqK-cwlzDHPzRf3W5wj2/s1600/gayarre+kraus+1959+%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="883" data-original-width="1223" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8gSkAoZXWv2yE_Y-hp7L9AbMEfwy1K_7sOCvMZYsMwfV-I8GuNAD-okF6PCGpUKD582NoND3T2rkONy2cIx4OUo4o_-MQ1fawtZdsL9iTSzPz7vRe2Vf4PXCmWqK-cwlzDHPzRf3W5wj2/s400/gayarre+kraus+1959+%25289%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gayarre viene premiato a Pamplona, sua
città natale; è presente anche il celebre violinista e compositore
Pablo Sarasate (suo coetaneo, anch'egli di Pamplona). Nel suo
discorso di ringraziamento, Gayarre ricorda il suo primo maestro don
Hilarion e poi canta (a 1h27) "Navarro soy", probabilmente
un'aria da una zarzuela, l'operetta spagnola.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A 1h31, per strada, un bambino gli
chiede l'elemosina; con il bambino c'è un violinista cieco e Gayarre
si esibisce per loro, raccogliendo molti soldi nel suo cappello.
L'aria è dal Don Pasquale di Donizetti, "Cercherò lontana
terra", dedicata probabilmente alla sua Luisa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A 1h37 in teatro canta (in italiano)
"Mi par di udire ancora" da "I pescatori di perle"
di Bizet; sta male e si interrompe, ma poi vuole concludere l'aria,
ricomincia da capo e la esegue perfettamente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma è ormai alla fine, morirà nel suo
letto tra le braccia di Luisa. Il finale è con "Spirto gentil",
da "La favorita" di Donizetti: vediamo Gayarre in veste
bianca da frate, assunto in Cielo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsjlI3JhPZEtBeQRt-2ecAPZn-l6qZLKKi4O9YSVwlx23aL7QnD2j5H2vsYbiV-yzASkhyzypA2YxZOF737fzGhCg3-geIvzMuL7BJOEh5FVOaaZE3yPakdQ3kXk4xBThbkKkQCKBSh5mH/s1600/gayarre+kraus+1959+%252818%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="884" data-original-width="1106" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsjlI3JhPZEtBeQRt-2ecAPZn-l6qZLKKi4O9YSVwlx23aL7QnD2j5H2vsYbiV-yzASkhyzypA2YxZOF737fzGhCg3-geIvzMuL7BJOEh5FVOaaZE3yPakdQ3kXk4xBThbkKkQCKBSh5mH/s400/gayarre+kraus+1959+%252818%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le musiche:
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Donizetti, arie da Don Pasquale, La
favorita, Elisir d'amore, Lucia di Lammermoor
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Bellini, "A te o cara" da I
Puritani</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, "La donna è mobile"
da Rigoletto</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Schubert, Ave Maria</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Meyerbeer da "Gli Ugonotti"</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Bizet, da "I pescatori di perle"</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'Orchestra Sinfonica di Madrid è
diretta da José Luis Lloret
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nei titoli di testa, le altre musiche
sono così indicate: "Jota, zortzikoy y fondos musicales de
Salvador Ruiz de Luna"<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilLSeMhfS9Ie7vEK1vZcxS4OhwNpBdXK9oGPVhgK2tJyCiCl-xrfzONU5l7P2EZH1TuN9UnlD4psvWfEcsWNAtgWfqYEDOi8HG8EhMHG5vDgFQqzulvlL9Za2Xif9-rAEfKQV_A9azoTrF/s1600/gayarre+kraus+1959+%252816%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="862" data-original-width="1077" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilLSeMhfS9Ie7vEK1vZcxS4OhwNpBdXK9oGPVhgK2tJyCiCl-xrfzONU5l7P2EZH1TuN9UnlD4psvWfEcsWNAtgWfqYEDOi8HG8EhMHG5vDgFQqzulvlL9Za2Xif9-rAEfKQV_A9azoTrF/s400/gayarre+kraus+1959+%252816%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-16549966091637829542020-04-10T09:24:00.001+02:002020-04-10T09:28:07.406+02:00Paganini 1976 ( I )<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtSlcaATkHuzp8Ol510teUj1GHdUIlvCpYEC5p2eEEj1ncIftwHv6uraNPzGWkqRGV0yVQsSUrIGbnvQ60YtE6ZZHN9YsUaMwVejQBSMFyOPrhbiOw4WoE0cwqc46Q7bSPmrLKQwkWS8_X/s1600/paganini+1-2+%252811%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1380" height="307" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtSlcaATkHuzp8Ol510teUj1GHdUIlvCpYEC5p2eEEj1ncIftwHv6uraNPzGWkqRGV0yVQsSUrIGbnvQ60YtE6ZZHN9YsUaMwVejQBSMFyOPrhbiOw4WoE0cwqc46Q7bSPmrLKQwkWS8_X/s400/paganini+1-2+%252811%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Paganini (1976) Regia di Dante
Guardamagna. Scritto da Tommaso Chiaretti, Lucia Drudi Demby, Dante
Guardamagna. Consulenza storico-musicale di Luigi Rognoni. Fotografia
di Musiche di Paganini, Tartini, Pugnani, Rossini, Haydn, Berlioz,
Offenbach; violino solista Salvatore Accardo. Interpreti: Tino
Schirinzi (Paganini). 1- Nicoletta Ramorino (madre di Paganini),
Giacomo Piperno (padre di Paganini), Achille Belletti (il servitore
Giuseppe) Roberto Brivio (il sopranista Marchesini), Ottavio Fanfani
(marchese Di Negro), Andrea Dellitala e Andrea Ruffilli (Paganini
bambino), Elio Crovetto (giacobino a Genova) 2- Emilio Marchesini
(Carlo Paganini), Margherita Guzzinati (Elisa Bonaparte), Luciana
Buonfino (Paolina Borghese), Katia Svizzero (Angiolina Cavanna),
Luciano Melani (avv. Germi), Roberto Pistone (accusa), Elio Jotta
(difesa), Alessandro Sperlì (Rossini), Fulvio Ricciardi (Segura),
Lorenza Guerrieri (Antonia), Dina Castigliego (cantante), Magda
Guerriero (Isabella Colbran), Marco Columbro (un musicista), Caterina
Lipparini (Elvira Ramella) 3- Pierlugi Zollo (dottor Bennati),
Giovanni Bentivoglio (Achille), Livio Bogatec (Heine), Paola Tanziani
(Elena), Aldo Suligoy (marito di Elena), Luciano Melani (Germi),
Franca Castelli Rossetti e Lucrezia Colangelo Rolfini (duetto) 4-
Andrea Ruffilli (Achille), Agostino De Berti (Berlioz), Serena
Cantalupi (Olimpia), Giuliana Calandra (Maria Luigia di Parma)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Durata: 4 puntate di un'ora circa
ciascuna</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Lo sceneggiato Rai su Paganini, in
quattro puntate e a colori, risale al 1976; la regia è di Dante
Guardamagna, che è anche autore della sceneggiatura con Lucia Drudi
Demby e Tommaso Chiaretti. Consulente storico-musicale è Luigi
Rognoni, importante musicologo e persona di vasta cultura, quindi lo
sceneggiato va considerato molto attendibile sia pur nei limiti di
una riduzione televisiva. Protagonista è Tino Schirinzi, un attore
bravissimo e troppo dimenticato che a tratti ricorda Gianmaria
Volonté. Schirinzi somiglia molto ai ritratti di Paganini, mentre è
difficile trovare somiglianze fra i due bambini che lo interpretano
nella prima puntata e l'adulto (cioè Schirinzi), ma questo è un
dettaglio del tutto secondario vista la bravura degli interpreti. Nel
cast non ci sono attori famosi, ma tutti recitano molto bene e sono
ben scelti in ogni ruolo. Il violino che si ascolta è quello di
Salvatore Accardo, grande interprete paganiniano; vediamo spesso le
sue mani ma non appare mai in figura intera. Tino Schirinzi riesce a
essere credibile anche nei primi piani con il violino, mentre suona.
L'elenco completo delle musiche non è purtroppo indicato nei titoli
di coda; oltre alle composizioni di Paganini, si ascoltano Tartini e
Pugnani nella prima puntata, poi Rossini, Haydn (la "sinfonia
dei giocattoli"), Berlioz, e - a sorpresa - la scena di Olimpia
dai "Racconti di Hoffmann" di Offenbach, nell'ultima
puntata.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Aa55oCZNwiQ41ts4kSAX7O4Ix8j8wpm1fnH96SWMbeP9IDVTUKRuB67Xe7yYKetKl5fp4PBIpqOPeTayv9mmPVQeuGdzVnctmjOGNveIFynTGTxW4fvhSAdomg5phxCFrhFIQbSOAOHx/s1600/paganini+1-2+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1484" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Aa55oCZNwiQ41ts4kSAX7O4Ix8j8wpm1fnH96SWMbeP9IDVTUKRuB67Xe7yYKetKl5fp4PBIpqOPeTayv9mmPVQeuGdzVnctmjOGNveIFynTGTxW4fvhSAdomg5phxCFrhFIQbSOAOHx/s400/paganini+1-2+%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Manca la famosa serata del "Paganini
non ripete", datata 1818 a Torino; ne rimane solo un accenno
sempre nell'ultima puntata. C'è qualche buco narrativo, qualche
salto un po' drastico nella narrazione, probabilmente dovuto a tagli
richiesti dai funzionari Rai per rimanere nei tempi stabiliti, ma nel
complesso si segue tutto con piacere e senza difficoltà. Qualche
difetto si può cogliere qua e là, per esempio il servitore Giuseppe
che rimane sempre della stessa età, o l'aspetto fisico di Paganini
che negli ultimi anni era molto malridotto, soprattutto nel viso, ma
questo non si usa far vedere e c'è comunque più che un accenno alla
realtà quando Paganini dice al ritrattista che ormai non ha più
denti, di fare il ritratto così.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Paganini nacque a Genova e morì a
Nizza (1782-1840), ebbe una vita intensa e avventurosa; piaceva alle
donne, ebbe un figlio dalla comasca Antonia Bianchi e numerosi flirt
anche con donne importanti e famose; era una vera star, famoso in
tutta Europa, paragonabile ai più famosi personaggi di oggi.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB_mTzHryX4NzjVimhW_-aRUeBdabQGR8Dst2T-c-WnXz8p6HR1JlDT6gt-NQ_kdeLkSrctsxpdsXSjpmlLjOtEl1LPwmxNNMNVv5L0lFhJdlL-DI__Jv7Lb2ob3lPvLvhnQ-djWiIhiYO/s1600/paganini+1-2+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1426" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB_mTzHryX4NzjVimhW_-aRUeBdabQGR8Dst2T-c-WnXz8p6HR1JlDT6gt-NQ_kdeLkSrctsxpdsXSjpmlLjOtEl1LPwmxNNMNVv5L0lFhJdlL-DI__Jv7Lb2ob3lPvLvhnQ-djWiIhiYO/s400/paganini+1-2+%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Prima puntata</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Paganini adulto rievoca una leggenda
sulla sua infanzia, presentata come un suo sogno: ammalato di
rosolia, cadde in catalessi e fu dato per morto; si fanno i primi
cenni sul "diavolo" che accompagna la leggenda del celebre
violinista, e che torneranno spesso nello sceneggiato ma non in modo
pesante, così come le storie sul violino "speciale" che in
realtà non esisteva, anche se Paganini fece modifiche tecniche al
suo strumento. Altri film ispirati a Paganini insistono troppo
sull'aspetto demoniaco del grande violinista, questo sceneggiato è
invece molto sobrio anche se non nasconde nulla su dicerie e
stramberie che circolavano all'epoca.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Niccolò Paganini nasce nei carrugi di
Genova, nel 1782; il padre lavora per il porto, facendo imballaggi; è
una famiglia numerosa ma non povera, dove c'è la passione per la
musica e tutti insieme suonano mandolino, violino, cembalo. Arrivano
presto gli echi della Rivoluzione Francese, avvenuta nel 1789; a
Genova ci sono da subito molti giacobini. Niccolò suona da solo in
casa, lo ascolta per caso il sopranista Marchesini e lo vuole sul
palco come attrazione, il bambino prodigio che fa sempre il suo
effetto. Si tratta del milanese Luigi Lodovico Marchesi, detto
Marchesini (1754-1829); fu uno degli ultimi celebri evirati, si esibì
in tutta Europa con grande successo. Purtroppo nemmeno Guardamagna
riesce ad evitare i soliti luoghi comuni sui castrati, che raramente
cantavano ruoli femminili (qui l'attore Roberto Brivio si esibisce
vestito da donna). Per un discorso più completo posso rimandare a
quanto avevo già scritto<a href="https://operagiuliano.blogspot.com/2016/11/le-voci-bianche-1964.html"> qui</a> a suo tempo.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4CaBOoVwH5z7ziT5-69YUgR7O_a3WP6skM3G8nvRlbl7OEVfoOaMAj9IFTWgEon_0ivwCkoSJn8A9Fc0BGTCnoRNW-S-Rq3asilzXSdKkcR00MU31IgLKuJ9h06vDau4bCjJc2I9dwc9F/s1600/paganini+1-2+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1457" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4CaBOoVwH5z7ziT5-69YUgR7O_a3WP6skM3G8nvRlbl7OEVfoOaMAj9IFTWgEon_0ivwCkoSJn8A9Fc0BGTCnoRNW-S-Rq3asilzXSdKkcR00MU31IgLKuJ9h06vDau4bCjJc2I9dwc9F/s400/paganini+1-2+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Marchesini però se ne va per la sua
strada, e si dimentica del bambino prodigio; sarà il marchese Di
Negro, ricco appassionato di musica, ad aiutarlo. La madre di
Paganini fa ricami e lavori di sartoria per il marchese, che però
non sembra interessato al bambino; poi se lo trova mentre suona
arrampicato su un albero davanti alle sue finestre, ne intuisce il
talento e gli fa dare lezioni gratuite. Il marchese fuggirà poi con
l'arrivo a Genova dei giacobini, lasciando ancora incompiuta
l'educazione musicale del giovane Niccolò. Vediamo arrivare la
Rivoluzione anche a Genova; per strada il bambino Niccolò ascolta la
Carmagnola, non sa cosa significhi ma compone delle variazioni; un
passante giacobino (Elio Crovetto) gli fa cadere il violino che viene
calpestato dalla folla. Vediamo poi Niccolò bambino che dice al
fratello che vuole andar via di casa, magari a Parma; ma qui c'è un
salto narrativo e ritroviamo Niccolò già adulto non a Parma ma a
Lucca. Le biografie dicono che fu il padre stesso a condurre Niccolò
a Parma nel 1796, dove prese lezioni da Paer; ma Ferdinando Paer in
questo sceneggiato non c'è (un taglio per restare nei tempi e nelle
durate stabiliti?).<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHIMb1yX_lCrp8uWBGKK0B_NmiaDUpXVO0fYNMoZEC7vBm3qQtAAQMlxy0GoB3D2zNJqDzPi6uGKLfudRC-JwfnJYP1-4Sgg7MXYzFHBxxOcgWETuez1NA8eoNvzYQx_EgHgtTNhfNv-_8/s1600/paganini+1-2+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1438" height="295" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHIMb1yX_lCrp8uWBGKK0B_NmiaDUpXVO0fYNMoZEC7vBm3qQtAAQMlxy0GoB3D2zNJqDzPi6uGKLfudRC-JwfnJYP1-4Sgg7MXYzFHBxxOcgWETuez1NA8eoNvzYQx_EgHgtTNhfNv-_8/s400/paganini+1-2+%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A Lucca nel 1805 c'è Elisa Bonaparte,
sposata Baciocchi, principessa di Lucca e Piombino, sorella di
Napoleone e poi Granduchessa di Toscana a Firenze: Paganini inizia un
flirt con lei e dà lezioni di violino al marito.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWuCncCXlt4dJqekuI5sG2Wvx01eyS2aJ0HKPbahRpmBK8nbgj6MuW3m4S0i-AyVHqxLKCeD-BBZbzRrJGTetqxhwi5XeRKqUitf35B3AYUIvKVD7Krgxld1ObctuFYXiq-Wrj4_xfvwf6/s1600/paganini+1-2+%252815%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1356" height="312" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWuCncCXlt4dJqekuI5sG2Wvx01eyS2aJ0HKPbahRpmBK8nbgj6MuW3m4S0i-AyVHqxLKCeD-BBZbzRrJGTetqxhwi5XeRKqUitf35B3AYUIvKVD7Krgxld1ObctuFYXiq-Wrj4_xfvwf6/s400/paganini+1-2+%252815%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
(segue)Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-69800892981851300992020-04-10T09:24:00.000+02:002020-04-10T09:37:38.803+02:00Paganini 1976 ( II )<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPdTX8hxu8-QsMMdUdKaop0fahpAaJlijlFmQZUJuuM6oJYUQySES2oicMv4rH19xiK3hXVnkQT46REOO9ljkPrNw9A6Ey5sbFy3_so6xbxmghOiGYJZzQElRtfN1uAMGR3IBjbeO5YQ60/s1600/paganini+1-2+%252813%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1367" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPdTX8hxu8-QsMMdUdKaop0fahpAaJlijlFmQZUJuuM6oJYUQySES2oicMv4rH19xiK3hXVnkQT46REOO9ljkPrNw9A6Ey5sbFy3_so6xbxmghOiGYJZzQElRtfN1uAMGR3IBjbeO5YQ60/s400/paganini+1-2+%252813%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Paganini (1976) Regia di Dante
Guardamagna. Scritto da Tommaso Chiaretti, Lucia Drudi Demby, Dante
Guardamagna. Consulenza storico-musicale di Luigi Rognoni. Fotografia
di Musiche di Paganini, Tartini, Pugnani, Rossini, Haydn, Berlioz,
Offenbach; violino solista Salvatore Accardo. Interpreti: Tino
Schirinzi (Paganini). 1- Nicoletta Ramorino (madre di Paganini),
Giacomo Piperno (padre di Paganini), Achille Belletti (il servitore
Giuseppe) Roberto Brivio (il sopranista Marchesini), Ottavio Fanfani
(marchese Di Negro), Andrea Dellitala e Andrea Ruffilli (Paganini
bambino), Elio Crovetto (giacobino a Genova) 2- Emilio Marchesini
(Carlo Paganini), Margherita Guzzinati (Elisa Bonaparte), Luciana
Buonfino (Paolina Borghese), Katia Svizzero (Angiolina Cavanna),
Luciano Melani (avv. Germi), Roberto Pistone (accusa), Elio Jotta
(difesa), Alessandro Sperlì (Rossini), Fulvio Ricciardi (Segura),
Lorenza Guerrieri (Antonia), Dina Castigliego (cantante), Magda
Guerriero (Isabella Colbran), Marco Columbro (un musicista), Caterina
Lipparini (Elvira Ramella) 3- Pierlugi Zollo (dottor Bennati),
Giovanni Bentivoglio (Achille), Livio Bogatec (Heine), Paola Tanziani
(Elena), Aldo Suligoy (marito di Elena), Luciano Melani (Germi),
Franca Castelli Rossetti e Lucrezia Colangelo Rolfini (duetto) 4-
Andrea Ruffilli (Achille), Agostino De Berti (Berlioz), Serena
Cantalupi (Olimpia), Giuliana Calandra (Maria Luigia di Parma)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Durata: 4 puntate di un'ora circa
ciascuna<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Seconda puntata</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Paganini è a Lucca, e scrive al
fratello Carlo; sono tutti e due già sui trent'anni. Da Elisa
Bonaparte,a Lucca, arriva anche la sorella Paolina Borghese; Paganini
le corteggia entrambe, nascono gelosie e rivalità. Paganini si
presenta a un concerto in divisa da pompiere perché Elisa lo aveva
nominato capitano dei pompieri, non potendogli dare altri titoli
onorifici; la principessa ne è molto seccata. Paganini lascia Lucca,
a Torino avrà probabilmente un flirt con Paolina ma nel film non si
vede. C'è invece l'incontro con Angiolina Cavanna, sedicenne;
Paganini viene arrestato per tre giorni e subirà un processo che si
concluderà con il pagamento di denaro al padre della ragazza
(incinta, il bambino morirà appena nato). Lungo spazio al processo,
dove si dice apertamente che la giovane era una prostituta abituale e
che il padre era d'accordo con lei.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVC5DK7i05XY9_6H_RYCBfE6lGqlITtCZ8I93FfFTHemIB8xqXAgPKEhCgAtzTznmDzjNRTUbPo6G42PbgN6sPVocbsUsv2DeDKhOmEM21cx5B46cQnQCl6Z1sM7MtyFqstYK9LhkRLiwl/s1600/paganini+1-2+%252818%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1462" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVC5DK7i05XY9_6H_RYCBfE6lGqlITtCZ8I93FfFTHemIB8xqXAgPKEhCgAtzTznmDzjNRTUbPo6G42PbgN6sPVocbsUsv2DeDKhOmEM21cx5B46cQnQCl6Z1sM7MtyFqstYK9LhkRLiwl/s400/paganini+1-2+%252818%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In questa occasione Paganini conosce
l'avvocato Germi, che poi diventerà suo amico e legale di fiducia;
Germi legge passi dal Faust di Goethe a Paganini, Paganini risponde
che per lui l'anima è solo una parte del violino. In questo periodo
Paganini tiene i concerti che lo renderanno famoso, a Milano: al
Teatro Carcano nel 1813 e poi alla Scala e ancora al Carcano.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Vediamo poi Paganini a Bologna, dove
abita anche Rossini. Da Rossini si tiene una sfida musicale tra
Paganini e l'altro violinista Segura che ritiene non eseguibile,
illeggibile, il brano di Paganini; ma l'autore gli dimostra come si
fa, e vince la sfida. Paganini aveva già fatto altre sfide simili,
con Lafont nel 1816 e poi con Lipinski; nel film se fa un breve
cenno. In questa sequenza, Paganini suona le sue variazioni su "Di
tanti palpiti", un'aria di Rossini dall'opera "Tancredi".
Più avanti, un soprano prova a cantare "La donna del lago",
sempre di Rossini. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC1f1i-tg37w7Rt_8Fik49nN1IFZ-BVs6vHhZNnQfUf8YHLghB0usZ55v4abkCditRA0QrFwzsg8G4NEhaiEBqbyyoXZu3BbujJuaoW2aR7OSl6I_nhLJrcmDJ75q1poTJ07_7w0-O-fYM/s1600/paganini+1-2+%252826%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1465" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC1f1i-tg37w7Rt_8Fik49nN1IFZ-BVs6vHhZNnQfUf8YHLghB0usZ55v4abkCditRA0QrFwzsg8G4NEhaiEBqbyyoXZu3BbujJuaoW2aR7OSl6I_nhLJrcmDJ75q1poTJ07_7w0-O-fYM/s400/paganini+1-2+%252826%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A Bologna nasce una grande amicizia con
Rossini, i due giurano di rimanere sempre scapoli cantando "sempre
andrai farfallone amoroso": sempre, e non come l'originale aria
di Cherubino da "Le nozze di Figaro" di Mozart che diceva
"non più andrai farfallone amoroso / notte e giorno d'intorno
girando". Più avanti, però, Rossini annuncerà il suo
matrimonio con la cantante Isabella Colbran.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In queste sequenze ascoltiamo un'aria
dall'opera di Rossini "Matilde di Shabran", le prove al
pianoforte; mancano indicazioni precise sul nome della cantante. Alla
festa in strada per il carnevale, dopo l'allegria iniziale (i
festanti cantano una canzone su versi di Massimo D'Azeglio), nasce un
litigio fra Paganini e Rossini: Rossini sposerà Isabella Colbran,
Paganini non si trattiene e fa battute pesanti sull'impresario
Barbaja, notoriamente amante della Colbran.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Qui c'è un altro salto narrativo un
po' brusco, e vediamo Paganini, malato, mentre viene buttato fuori
casa, e il padrone gli rende perfino l'affitto già pagato pur di non
averlo più tra i piedi. Una donna però lo segue e lo ama, la
comasca Antonia Bianchi, più giovane di diciotto anni, che gli darà
un figlio senza però mai sposarlo; per lei Paganini scrive un'aria
vocale, su versi di Metastasio ("Mi lagnerò tacendo"),
facendola esibire nei suoi concerti. Dalla loro relazione nascerà
Achille, unico figlio di Paganini.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimhyMh4MciJg9WigcGgyzb-1PJ74qonLxSjZifleIFTIb1Sl5CRGBiPUrVRZ-uD-s0iRbZajHkR2eY_02WOIL3L9ZWlfXJPP0Vxu1k1akyh5-HIJdNOoEIc5FTMdqFds10nt0pIwgINj3h/s1600/paganini+1-2+%252832%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1347" height="315" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimhyMh4MciJg9WigcGgyzb-1PJ74qonLxSjZifleIFTIb1Sl5CRGBiPUrVRZ-uD-s0iRbZajHkR2eY_02WOIL3L9ZWlfXJPP0Vxu1k1akyh5-HIJdNOoEIc5FTMdqFds10nt0pIwgINj3h/s400/paganini+1-2+%252832%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Terza puntata</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Paganini è a Venezia, e legge cosa ha
scritto su di lui Stendhal nella "Vita di Rossini", due
pagine piene di errori e imprecisioni; sono con lui il medico
Bennati, Antonia, e il piccolo Achille. A breve ci sarà la rottura
con Antonia: vissero insieme negli anni 1824-1828, senza mai
sposarsi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Qui c'è un altro salto temporale e
troviamo Achille sui sei-sette anni, in viaggio in Germania col papà
che sta facendo una tournée; Paganini è un padre affettuoso ma
anche molto ansioso. In albergo, i due giocano insieme e si ascolta
la "Sinfonia dei giocattoli" di Haydn; Achille si ferisce
cadendo dal letto, non è nulla di grave ma Paganini ne fa una
malattia; arriva Bennati che lo consiglia di essere meno ansioso.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv8bZfAr3q6TaJgC7czj3_oNkLiy84rI-fGRKb_vIFuT6KfmLyJxxCWGhLug_9JHXNrS8pVTDGuijQLAbk1L8B72_B499xB8PfZzjdlDQGmekShAHIST2OuzIZRi5p5Kay-K0r0FX6Gm-r/s1600/paganini+3-4+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1379" height="307" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv8bZfAr3q6TaJgC7czj3_oNkLiy84rI-fGRKb_vIFuT6KfmLyJxxCWGhLug_9JHXNrS8pVTDGuijQLAbk1L8B72_B499xB8PfZzjdlDQGmekShAHIST2OuzIZRi5p5Kay-K0r0FX6Gm-r/s400/paganini+3-4+%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ad Amburgo, incontro con il pittore
Lyser, sordo ma autore di famosi disegni di Paganini mentre suona;
dovremmo essere nel 1830. C'è anche Heinrich Heine, e ascoltiamo le
sue pagine su Paganini. Qui Paganini conosce Elena, con la quale avrà
una relazione clandestina (è sposata); non sono riuscito a
rintracciare chi sia di preciso. Elena fa una battuta sul servitore
di Paganini: si chiama forse Leporello?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A Genova muore Carlo, fratello di
Paganini; dopo la cerimonia, nel cimitero, Paganini fa un pesante
discorso ateistico e anticlericale e il parroco si offende. Sempre a
Genova, l'avvocato Germi consiglia Paganini e gli dice di pensare a
suonare, lasciando Achille a sua madre e anche a lui stesso, che si è
sposato e ha una bella casa con parco di ulivi. Paganini ne rimane
colpito: anche Germi si è sposato, dei vecchi scapoli è rimasto
solo lui. Nella scena successiva, da Paganini arriva il marito di
Elena, la donna conosciuta ad Amburgo: lei si è suicidata. e lui gli
porta le lettere indirizzate "a Niccolò".<br />
(qui sotto, Elena con Heine, Paola Tanziani e Livio Bogatec)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKEw25WRmr61wjsEW_FgNNi9zn0iu10-QA084LH3ulF742CVhl7Vb0qRsUF88NB3sTGW_3cfzDVIN07Um9Jh7nixvwc4AQGn4gd7eVx4orjqE6cIQrNfEPCnqRALH3vtwmq5ZkGFOxtjVf/s1600/paganini+3-4+%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1424" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKEw25WRmr61wjsEW_FgNNi9zn0iu10-QA084LH3ulF742CVhl7Vb0qRsUF88NB3sTGW_3cfzDVIN07Um9Jh7nixvwc4AQGn4gd7eVx4orjqE6cIQrNfEPCnqRALH3vtwmq5ZkGFOxtjVf/s400/paganini+3-4+%25287%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Alle terme di Aix les Bains ritrova
Rossini, sta suonando il "Duetto buffo dei gatti" con due
cantanti e Paganini si unisce a loro con la chitarra: bella la scena,
ma non è certo che il duetto sia stato scritto proprio da Rossini,
anche se la musica è sua. Rossini si è ritirato dalle scene, ma
continua a scrivere musica, composizioni brevi per pianoforte (i
"Peccati di vecchiaia") e altro, ma non più per il teatro;
segue la discussione su cosa resterà della musica di Paganini senza
Paganini. Il "Duetto dei gatti", come ricorda Paganini
stesso, contiene musica dall'Otello di Rossini, "atto secondo,
aria di Rodrigo, cabaletta". Il matrimonio di Rossini con la
Colbran va male, Paganini non si risparmia un'ennesima battuta su
Barbaja ma Rossini abbozza: "la vita è un'opera buffa senza
lieto fine". Si parla della morte di Beethoven, Rossini lo ha
incontrato in completo abbandono; si torna su Faust e sull'anima, "è
un'opera che avresti dovuto scrivere tu" dice Rossini a
Paganini.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le biografie dicono che Paganini fu dal
1828 a Vienna, poi a Praga dove viene contestato. Dal 1832 è a
Genova, poi a Parigi e in Inghilterra dove ebbe una relazione con
Charlotte Watson, inglese (ma nello sceneggiato Charlotte non c'è).
E' del 1834 la diagnosi definitiva sulla sua malattia: tubercolosi.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWhHFqrSdC6GlsBz5tOjlpe1QMmRdzijA5YKLxddL4kCdjSNfvYwwPnVDFzc_0zHarTunOIoc62pNAtxdJEtlreTv422VPuL_eA7iHeu_6sBIUPD02Yw5KfmM6m7BxDFjS-AM__DT8H5kB/s1600/paganini+3-4+%252812%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1456" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWhHFqrSdC6GlsBz5tOjlpe1QMmRdzijA5YKLxddL4kCdjSNfvYwwPnVDFzc_0zHarTunOIoc62pNAtxdJEtlreTv422VPuL_eA7iHeu_6sBIUPD02Yw5KfmM6m7BxDFjS-AM__DT8H5kB/s400/paganini+3-4+%252812%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quarta puntata</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Paganini è a Bruxelles, poi prepara
una messa in scena buffonesca per il suo concerto, dà fuoco ai fogli
dello spartito (quasi come Jimi Hendrix a Woodstock, viene da
pensare), viene contestato dal pubblico ma ne ride con gli amici, è
contento di aver fatto sensazione. Qui Paganini riceve la notizia
della morte della madre; a Genova ormai non ha più nessuno e
prenderà con sè definitivamente il figlio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si mostra l'incontro con Hector
Berlioz: Paganini gli chiede un concerto per viola, non per violino:
ha appena comperato una magnifica viola e vuole usarla. Il concerto
di Berlioz sarà "Aroldo in Italia", ma a Paganini non
piacerà anche se continuerà ad ammirare Berlioz.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAeGthk6g8QZJ7Gq1r2WmujTXEqUVhGIBjnP0s9AC__OYE3tnGyxnvsCMXx8_wavv1Us35VqbsoOoEroNzsC272teTWj7RWLUgtNHqWIlo1FkA6eN8S6NBd7RWRQhKyNm1w7FIYMNlFotj/s1600/paganini+3-4+%252817%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1417" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAeGthk6g8QZJ7Gq1r2WmujTXEqUVhGIBjnP0s9AC__OYE3tnGyxnvsCMXx8_wavv1Us35VqbsoOoEroNzsC272teTWj7RWLUgtNHqWIlo1FkA6eN8S6NBd7RWRQhKyNm1w7FIYMNlFotj/s400/paganini+3-4+%252817%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il figlio Achille, iscritto a un
collegio religioso dall'avvocato Germi di nascosto dal padre, ha
sentito dire delle storie diaboliche su Paganini, che gli mostra il
suo violino: dentro c'è scritto Jesus, è un Guarneri del Gesù.
"Vedi che non potrei essere un diavolo?" dice Paganini a
suo figlio, poi mostra ad Achille le partiture di Liszt che
riprendono le sue opere, come la famosa "campanella".</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In questi anni Paganini accetta
l'invito da Parma, dove avrà una sua orchestra; ha dissensi con
Maria Luigia, che trova gelida, e si invaghisce di una giovane che ha
visto in un palco (Olimpia). A Parma aveva già comperato una villa,
che ha ancora oggi il suo nome. Tenta un'avventura con Olimpia, che
viene commentata sulle musiche di Jacques Offenbach (un anacronismo,
ma piacevole): Olimpia come la bambola meccanica dei "Racconti
di Hoffmann", ma non so da dove venga questa sequenza, e se
abbia un fondamento storico. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5fT25c9XJPtbV6VjXIbswJ34RDPu5m6rrtiA-DLV9uB4L4iuYw5mkM-pTEcrKSNChypyWJ8SEFCh5G7WGlcH_M2flOFzNdwVQ0He6vKtA2j-RwD1Mwku24U7_mocweeJDS8OBZCd8FxkQ/s1600/paganini+3-4+%252819%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1384" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5fT25c9XJPtbV6VjXIbswJ34RDPu5m6rrtiA-DLV9uB4L4iuYw5mkM-pTEcrKSNChypyWJ8SEFCh5G7WGlcH_M2flOFzNdwVQ0He6vKtA2j-RwD1Mwku24U7_mocweeJDS8OBZCd8FxkQ/s400/paganini+3-4+%252819%2529.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Seguono i problemi con l'offerta da
Parigi per il "Casinò Paganini", che poi non si farà; ne
nasceranno dispute giudiziarie, querele, richieste di danni che
dureranno per anni e seguiranno Paganini fino alla sua morte. A
Parigi suonerà Berlioz, con grande successo, e Paganini gli scrive
una lettera con ammirazione: "la vostra musica è un prodigio";
lo paragona a Beethoven e gli dà ventimila franchi, smentendo la sua
fama di avaro.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Di seguito, Paganini è a colloquio con
Germi, la situazione finanziaria è precaria e c'è in ballo la
denuncia per il fallimento del Casinò a Parigi, ma Paganini ha già
messo da parte i soldi per il figlio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Paganini è sempre più malato, non ha
più voce e fa parlare Achille in sua vece. Padre e figlio si
trasferiscono a Nizza dove vanno ad abitare in una stanza d'affitto;
lì lo raggiungono i creditori del Casinò di Parigi, che però
rinunciano viste le condizioni in cui si trova. Paganini, sentendo
vicina la morte, manda via il figlio con una scusa; poi prende
un'ultima volta il violino.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQalInCXfCr7ccFucApHJsE31rUnW5dg43K5VBuulJllTAyRR3gg_GfbLWXTCqxvELabSHdkihnlBghNZnuuOsltGNyl8BYwJC33vCGM16qABMr6nM2c4NymddBexvBpjN9nclb2CEfxit/s1600/paganini+3-4+%252821%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1453" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQalInCXfCr7ccFucApHJsE31rUnW5dg43K5VBuulJllTAyRR3gg_GfbLWXTCqxvELabSHdkihnlBghNZnuuOsltGNyl8BYwJC33vCGM16qABMr6nM2c4NymddBexvBpjN9nclb2CEfxit/s400/paganini+3-4+%252821%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH1wU8hoXiub_YfVzxthe4ofQXBcAykmWF7uxe061NOJChivxWz-J9ykxFqDxUsDk-DjS7eHUF_fcciZNsEvu2fGjn568M9sAJn1awrUEj0_xOHShkEOYFQVnUT7FX7hn9hZ4P1_lDO1KU/s1600/paganini+3-4+%252822%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1417" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH1wU8hoXiub_YfVzxthe4ofQXBcAykmWF7uxe061NOJChivxWz-J9ykxFqDxUsDk-DjS7eHUF_fcciZNsEvu2fGjn568M9sAJn1awrUEj0_xOHShkEOYFQVnUT7FX7hn9hZ4P1_lDO1KU/s400/paganini+3-4+%252822%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZN9Pig5P64QJ5WIBgZISkDObGFjoYfTx_Ms49Uc8l8EIcAd0GpG1bbdP8y5baFIMlZjRPGOfTr7NF04YlKlYZ0XE_Lhul4XbHv_inUwe4Jnhb5VzvmVEg6_-7uOurgtXmihdS3Nx0Ne_v/s1600/paganini+3-4+%252814%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1417" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZN9Pig5P64QJ5WIBgZISkDObGFjoYfTx_Ms49Uc8l8EIcAd0GpG1bbdP8y5baFIMlZjRPGOfTr7NF04YlKlYZ0XE_Lhul4XbHv_inUwe4Jnhb5VzvmVEg6_-7uOurgtXmihdS3Nx0Ne_v/s400/paganini+3-4+%252814%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-64489899583073137712020-04-02T08:42:00.000+02:002020-04-02T08:48:14.785+02:00Il maestro di canto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5-uY8dgCrpIprxW4xXksT_6NES7KSFzaXonyEr5ykjZ8NogASMwMdxE1A_zYitydPU6bgBTVSqKS-gpeii2RkUk2DhXTDE4dYECohRqhl1DSJUMGRYkgq-njpJZLnFt58xQiJx0Z4RBz_/s1600/corbiaeu+%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="402" data-original-width="707" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5-uY8dgCrpIprxW4xXksT_6NES7KSFzaXonyEr5ykjZ8NogASMwMdxE1A_zYitydPU6bgBTVSqKS-gpeii2RkUk2DhXTDE4dYECohRqhl1DSJUMGRYkgq-njpJZLnFt58xQiJx0Z4RBz_/s400/corbiaeu+%25286%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il maestro di musica (Le Maître de
musique, 1988) regia di Gérard Corbiau. Scritto da Gerard Corbiau,
Andrée Corbiau, Luc Jabon, Christian Watton. Fotografia di Walther
van den Ende. Musiche di Mahler, Verdi, Bellini, Schubert,Schumann,
Wolf, Mozart, Offenbach. Musiche per il film di David Miller.
Interpreti: Josè van Dam, Patrick Bauchau (principe Scotti), Anne
Roussel (Sophie, voce nel canto di Dinah Bryant), Philippe Volter
(Jean, voce nel canto di Jerome Pruett), Sylvie Fennec (Ester) Marc
Schreiber (Arcas, voce nel canto di Jerome Pruett) e molti altri.
Durata: 1h33'</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Siamo agli inizi del Novecento, e un
famoso e carismatico cantante d'opera (lo interpreta Josè van Dam)
dà il suo concerto d'addio, cogliendo tutti di sorpresa. Nell'ombra
di un palco, il suo rivale principe Scotti (Patrick Bauchau) sorride
di quello che considera un suo trionfo, o forse una vendetta. Altre
notizie le apprenderemo nel corso del film, per ora vediamo il
cantante - è un basso/baritono come van Dam, e il personaggio si
chiama Joachim Dallayrac - che inizia a dedicarsi all'insegnamento.
Insegnerà a una sola allieva, Sophie (Anne Roussel, voce nel canto
di Dinah Bryant) e la moglie lo mette in guardia dalle voci e dai
pettegolezzi; ma lui non se ne cura, così come sorvola sulle voci
che lo vorrebbero in cattiva salute. Troverà un secondo allievo in
un modo strano: camminando per il mercato ascolta un giovane che
canta, e la voce gli piace ma quel giovane è un ladro, un borsaiolo.
Lo prende con sè lo stesso, e gli dà lezioni gratis portandolo un
po' alla volta a livelli di eccellenza. Lo scopo, come scopriremo
alla fine, è un concorso di canto dove i suoi allievi sfideranno gli
allievi del principe Scotti, suo antico rivale; quando arriva il
momento del concorso però Dallayrac è già morto, la malattia di
cui si parlava era dunque reale. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_euwqjoVxT6q-Z88KSJwhyY6GGzCk2X9cxShfVZxIy4ggPtGNyPmq1zdPe2XR03WajZiGBsM2sY4b6UTtg2YAlEkO40uKUPQxOGjf63vi8HlWSoSUE3LIU7En7x1sedpNOlyp71k5WqCa/s1600/corbiaeu+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="336" data-original-width="448" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_euwqjoVxT6q-Z88KSJwhyY6GGzCk2X9cxShfVZxIy4ggPtGNyPmq1zdPe2XR03WajZiGBsM2sY4b6UTtg2YAlEkO40uKUPQxOGjf63vi8HlWSoSUE3LIU7En7x1sedpNOlyp71k5WqCa/s320/corbiaeu+%25285%2529.jpg" width="320" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al momento del concerto si scopre
l'arma segreta di Scotti: un altro giovane tenore, che ha (meraviglia
delle meraviglie) la voce identica a quella dell'allievo di Dallayrac
(li interpreta nel canto lo stesso tenore, Jerome Pruett). I due
"gemelli vocali" finiscono per sfidarsi in un vero e
proprio duello, su un'aria di Bellini; vengono mascherati per dare
giudizio senza essere influenzati ma uno dei due stona clamorosamente
e l'altro vince. Veniamo a sapere che una sfida simile c'era già
stata tanti anni fa, protagonisti proprio il principe Scotti e
Dallayrac; da allora il principe si era ritirato dalle scene, e qui
sta il motivo del suo risentimento.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
C'è molto di più nel film, con Anne
Roussel protagonista di scene d'amore e di turbamenti, ma lascio
aperta a chi vorrà vedere il film la possibilità di vedere da solo
cosa succede. Devo dire che "Il maestro di canto", pur
essendo di buona fattura e ben interpretato, non mi è sembrato un
film memorabile. La storia del duello di canto non l'ho mai sentita,
e non mi sembra verosimile (non in questi termini); c'è qualcosa di
satanico in Scotti (un Mefistofele?), che tenta anche Sophie e
cercherà di appropriarsi di Jean dopo il successo. Il suo allievo
Arcas ha la voce identica a quella di Jean, e anche qui c'è qualcosa
di mefistofelico perché due voci identiche in natura non esistono
(concetto ribadito più volte nel corso del film), ma l'idea non mi
sembra ben sviluppata e forse non era Corbiau il regista più adatto
per la messa in scena del suo soggetto. Mi viene da pensare a James
Ivory, che però avrebbe di sicuro girato un film totalmente diverso.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un duello vocale, senza armi, in
un'epoca in cui i duelli erano cosa normale; si replica qualcosa che
deve essere accaduto fra i due maestri tanti anni prima, ed è questa
la "scena madre" del film, che rischia di rimanere
incomprensibile a gran parte del pubblico, specialmente a chi non ha
molta confidenza con l'opera lirica e che magari finisce per credere
che cose simili siano la normalità: non è così, le rivalità
esistono ma si esplicano in altro modo. Per fare un esempio famoso,
esiste la celebre registrazione di una recita dal vivo dell'Aida di
Verdi tenuta a Città del Messico nel 1951, dove Maria Callas e Mario
Del Monaco, all'epoca molto giovani, che si sfidano a colpi di
"vediamo chi ha più fiato sugli acuti"; ed è spettacolare
ma si tratta, per l'appunto, di tutt'altra cosa da quella che vediamo
nel film di Corbiau.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3-lZe1xkGpuUrnoLrKYCTMUVaJYWUWP7OMXtxbEWL1c2GRRJKhxHd9_H-96VcqYPDWz6Dg03EFnkXGAAvIMkUJMtt2lRXfTNvkzE0IBjYmIBXJ6n6aWcIn_zmGexPKYXHFgrTfBXBveRQ/s1600/corbiaeu+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="777" data-original-width="1200" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3-lZe1xkGpuUrnoLrKYCTMUVaJYWUWP7OMXtxbEWL1c2GRRJKhxHd9_H-96VcqYPDWz6Dg03EFnkXGAAvIMkUJMtt2lRXfTNvkzE0IBjYmIBXJ6n6aWcIn_zmGexPKYXHFgrTfBXBveRQ/s400/corbiaeu+%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Molta la musica nel film, con Mahler in
primo piano e "Ich bin der Welt abhanden gekommen" vero
motivo conduttore del film; vale la pena di portarne la traduzione
italiana (il testo originale è di Friedrich Rückert, Mahler lo
mette in musica nel 1905)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Io sono ormai perduto per il mondo /
con il quale da molto avevo sprecato (il mio tempo); / da tanto non ha
più sentito parlare di me / crederà forse che io sia morto. / E
anche a me non importa niente / se il mondo mi considera morto; / e
non ho proprio nulla da obiettare / perché sono davvero morto per il
mondo. / Io sono morto al tumulto del mondo / e ho trovato pace in
una zona silenziosa; / io vivo solo nel mio cielo / nel mio amore,
nel mio canto.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'ultima strofa, da "Ich bin
gestorben dem Weltgetümmel", è cantata da Van Dam nel finale,
come voce fuori campo (il suo personaggio è già morto) dopo il
duello vocale, mentre le barche scorrono sull'acqua tra la nebbia, e
i due giovani si guardano (ma lei è già di un altro).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La musica: Josè van Dam, belga, è
davvero un cantante d'opera importante ed ha una sua fama anche come
attore, a partire dal "Don Giovanni" di Losey (1980) dove
interpretava Leporello. Ho anche alcuni miei ricordi personali su Van
Dam, nei concerti di canto e come Don Giovanni (nel ruolo del
protagonista, stavolta) alla Scala, sotto la direzione di Riccardo
Muti. Qui canta il Rigoletto nella scena iniziale, poi i lieder di
Schumann e Schubert. Non sono invece diventati voci importanti il
tenore Jerome Pruett e il soprano Dinah Bryant, che ascoltiamo in
esecuzioni buone ma non trascendentali, doppiano gli attori nelle
parti cantate. La scena da "Traviata", nel finale, è di
quelle che all'Arena di Verona ho sentito definire "applausi che
vanno direttamente a Verdi", più che all'esecuzione in sè. Nel
corso del film, Van Dam accenna alcune arie che non sono indicate nei
titoli di coda: è dal "Così fan tutte" di Mozart
l'accenno a "guardate, toccate, il tutto osservate" (in
italiano) quando presenta Jean a sua moglie; è di Rossini, dal
"Barbiere di Siviglia", l'accenno di "La calunnia è
un venticello" rivolto alla moglie che gli parla delle voci che
corrono sulla sua unica allieva e lui. Viene dal Don Giovanni di
Mozart "Là ci darem la mano" cantata in duo sul calesse
con Sophie; ed è l'inizio di "Le nozze di Figaro" (sempre
Mozart) il conteggio "Cinque, dieci, quindici" nella scena
del compleanno, soffiando sulla torta. Jean, nella sua apparizione,
rubacchia al mercato cantando "la canzone di Kleinzach" dai
"Racconti di Hoffmann" di Jacques Offenbach. La scena
finale del duello è basata su un'opera poco nota di Vincenzo
Bellini, "Bianca e Fernando".</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhty-Q4zerCfIwbJ-7AnRpjwrGclX86MphHRGwCyJjAKEzEwGxzGFUb8111vssC4OpIk8RWyN2_uzp5cQnZAS3Wao6lA426nrhicehI9HjVzL9lo9QXOWURNX0UGCMBkZGpRiyG8pMkP4Tm/s1600/corbiaeu+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="619" data-original-width="935" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhty-Q4zerCfIwbJ-7AnRpjwrGclX86MphHRGwCyJjAKEzEwGxzGFUb8111vssC4OpIk8RWyN2_uzp5cQnZAS3Wao6lA426nrhicehI9HjVzL9lo9QXOWURNX0UGCMBkZGpRiyG8pMkP4Tm/s400/corbiaeu+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Altri appunti presi durante la visione:
1) le maschere nel finale, per i due tenori, ricordano il "Don
Giovanni" di Losey, in particolare il Convitato di Pietra, però
in bianco. 2) Ulysse Waterlot è l'attore che interpreta il direttore
d'orchestra (pseudonimo?) 3) Dinah Bryant, soprano, è la voce di
Sophie; Jerome Pruett, tenore, è la voce di entrambi i tenori, che
per questo sono davvero identici. 4) la voce di Sophie sembra sempre
provenire da un'altra stanza, anche quando è in primo piano. 5) è
possibile insegnare a cantare partendo dal Mahler del padiglione
cinese del "Canto della Terra"? Non sono un cantante ma ho
i miei dubbi, è un'aria molto particolare e piuttosto difficile per
un principiante. 6) nel disco, "Recondita armonia" dalla
Tosca di Puccini (probabilmente cantata dallo stesso Pruett) viene
presentata come una novità; siamo agli inizi della registrazione
sonora, ma non mi sembra una ricostruzione del tutto attendibile.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVPYKkZ5mCq2FEbBBmQdzydfiXhVxkGRDQs4ChnI_G1Yq5F8wiCLxOin7PCtjNJSvvZiCWKSlTfSH7j4pPb6XcZKUVtpmrGUnlWnsWV4nRhBuKe1S-pBfGVxKv8jiBK-DGMmwZNEEWWb2R/s1600/corbiaeu+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="352" data-original-width="640" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVPYKkZ5mCq2FEbBBmQdzydfiXhVxkGRDQs4ChnI_G1Yq5F8wiCLxOin7PCtjNJSvvZiCWKSlTfSH7j4pPb6XcZKUVtpmrGUnlWnsWV4nRhBuKe1S-pBfGVxKv8jiBK-DGMmwZNEEWWb2R/s400/corbiaeu+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli attori: oltre a Josè Van Dam,
molto bravo in una parte probabilmente scritta su misura per lui, il
più famoso è Patrick Bauchau, attore francese di lungo corso che ha
lavorato anche con Wim Wenders e con Rohmer. Anne Roussel, qui
ventottenne, è un'attrice ancora in attività; Philippe Volter
(1959-2005) ebbe poi un momento di notorietà interpretando "La
doppia vita di Veronica" di Kieslowski, nel 1991.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da wikipedia in francese apprendo che
le prime sequenze, con l'annuncio del ritiro del cantante, sono
girate nel teatro del castello di Chimay; altre sequenze in interni e
in esterni riguardano il castello di La Hulpe.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiNAZe9MUsxIWcYSH088WgOXOm2m5UDe_-ro29_CzLdCWhi5kPvxV01igUiP7plIrxuLFm5ZNlXlbCw8qbvYa9huGyyVnBqhb9nBH760kwX9Pdgp4C6zfOLYFg-3A_hsJxPLHHo76NZWfv/s1600/corbiaeu+%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="604" data-original-width="935" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiNAZe9MUsxIWcYSH088WgOXOm2m5UDe_-ro29_CzLdCWhi5kPvxV01igUiP7plIrxuLFm5ZNlXlbCw8qbvYa9huGyyVnBqhb9nBH760kwX9Pdgp4C6zfOLYFg-3A_hsJxPLHHo76NZWfv/s400/corbiaeu+%25289%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'elenco competo delle musiche e degli
esecutori, da www.imdb.com :
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Mahler: Ich bin der Welt abhanden
gekommen, cantato da Josè Van Dam</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Mahler: Symphonie No 4, 1. Ruhevoll;
dir. André Vandernoot RTBF Symphony Orchestra <br />
- Mahler: Von
der Jugend, da "Das Lied von der Erde"); tenore Jérôme
Pruett, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman <br />
- Mahler: Um
mitternacht ("Ruckert-Lieder: No. 5) José van Dam, RTBF
Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman <br />
- Schumann: Stille Tränen
(da "12 Gedichte op. 35" No. 8) testo di Justinus Kerner
(José van Dam, Jean-Claude Vanden al piano)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Schumann: Widmung (da "Myrthen,
op. 25" No. 1) testo di Friedrich Rückert (José van Dam,
Jean-Claude Vanden, piano) <br />
- Schubert: An die Musik, su testo
di Gottlieb Schober (José van Dam, David Miller piano)
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Mozart: "Alcandro, lo confesso
... Non so d'onde viene", aria da concerto K294 (Dinah Bryant,
RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman (che è però in origine per basso-baritono)<br />
- Bellini: Sorgi, o
padre (da "Bianca e Fernando"), testo di Felice Romani
(Janet Baker, Keiko Kusaka) <br />
- Bellini: A tanto duol (da "Bianca
e Fernando"), testo di Felice Romani (Jérôme Pruett, tenore;
RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman) <br />
- Offenbach: canzone
di Kleinzach (da "Les Contes d'Hoffmann"), Jérôme Pruett
(tenore) <br />
- Puccini: Recondita armonia, da Tosca (su disco per
grammofono, senza indicazioni)<br />
- Hugo Wolf: Wohl denk' ich oft
(da "3 Gedichte von Michelangelo" Nr. 1); José van Dam,
Jean-Claude Vanden pianoforte<br />
- Verdi: Follie!... Sempre libera
(da "La Traviata"); Dinah Bryant e Jérôme Pruett, RTBF
Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si ascolta anche "Waltz" di
David Miller, curatore della parte musicale del film, suonata da Anne
Leonardo (violoncello), Guy Danel (violino), Paul Declerck, Ursula
Gorniak (viola) dir. David Miller <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbMtiA1HYVlj_vQsfR84UpkLeE7j6TNANhwdxvfTvuF3sV5KVER6bhua7pxqBtDeBX8Uz-9DQ4QDKCPwdYTvZaPJHKm4e8qr97Irp4RbGDnruMvoBQ4dQ5hVsGw8Xdom5GYTr9kAD-N2Up/s1600/corbiaeu+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="336" data-original-width="448" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbMtiA1HYVlj_vQsfR84UpkLeE7j6TNANhwdxvfTvuF3sV5KVER6bhua7pxqBtDeBX8Uz-9DQ4QDKCPwdYTvZaPJHKm4e8qr97Irp4RbGDnruMvoBQ4dQ5hVsGw8Xdom5GYTr9kAD-N2Up/s400/corbiaeu+%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<em>(le immagini sono fra le poche che ho trovato on line;</em></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<em>ringrazio chi le ha messe a disposizione)</em></div>
</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-41302907165849542212020-03-29T15:56:00.000+02:002020-03-29T15:59:37.025+02:00Verdi di Francesco Barilli<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9vZpywu7FKXVyoxrLYrtRzv199ruYgbvvfufxJy0zYeGQ0or9Z0d_PrbzABmUd-zVyU5P1SwAYyGNAwzArC50vCJ6RH1JI2IPLNe5MQAQF6UK7MADjqHxFGxd2m8wj-Y16D_BztDO5rFv/s1600/verdi+barilli+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1450" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9vZpywu7FKXVyoxrLYrtRzv199ruYgbvvfufxJy0zYeGQ0or9Z0d_PrbzABmUd-zVyU5P1SwAYyGNAwzArC50vCJ6RH1JI2IPLNe5MQAQF6UK7MADjqHxFGxd2m8wj-Y16D_BztDO5rFv/s400/verdi+barilli+%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Giuseppe Verdi (1999) Scritto e diretto
da Francesco Barilli. Consulenza e testi di Gustavo Marchesi.
Fotografia di Stefano Pancaldi. Musiche di Verdi, Lavigna, Rolla.
Interpreti: Roberto Abbati (Rigoletto), Andrea Ronchini, Pietro
Barilli, Gerardo Foglia, Francesco Barilli, Renzo Cecchi (Verdi alle
varie età), Giuliano Ziveri (medico), Laura Cleri (mamma di Verdi).
Durata: un'ora.<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il "Verdi" di Francesco
Barilli è un documentario con parti recitate, molto ben fatto e
molto chiaro nell'esposizione; direi un capolavoro di concisione,
però mancano Macbeth e Simon Boccanegra e questo mi dispiace sempre.
Almeno un accenno si poteva fare, ma pazienza.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Barilli si basa su lettere e testi
originali di Verdi stesso, con la consulenza di Gustavo Marchesi che è un
noto musicologo e studioso verdiano, autore di molti libri su Verdi e
sulla musica. Nel film troviamo ottime scelte di musiche e filmati,
e belle immagini nei luoghi verdiani; ottimo il lavoro del direttore
della fotografia Stefano Pancaldi.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH4_Uo6r0QfjR6jbvcD4WoZXDGxfK-_e5vNhwpQA5Ej4gd8MOKeAXy_Dx15vNJhuQIMfFtpCRS4A_U3ZPRY62BODCTAjoicBIsZIxRra5wpaUcE71BAlqGTNQTZZTbMOAbd76PGUeCG0cz/s1600/verdi+barilli+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1417" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH4_Uo6r0QfjR6jbvcD4WoZXDGxfK-_e5vNhwpQA5Ej4gd8MOKeAXy_Dx15vNJhuQIMfFtpCRS4A_U3ZPRY62BODCTAjoicBIsZIxRra5wpaUcE71BAlqGTNQTZZTbMOAbd76PGUeCG0cz/s400/verdi+barilli+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si parte dal Rigoletto di "Novecento":
Barilli è della cerchia di Bernardo Bertolucci e ha interpretato
come attore "Prima della Rivoluzione". In particolare, il
finale con il grido "Verdi è morto" si ricollega
direttamente all'inizio di "Novecento"; cambia però
l'attore che interpreta Rigoletto, e che qui è Roberto Abbati.
Rigoletto fa da narratore collegando i diversi interventi, e questo
ricorda molto "Il flauto magico" di Gianini e Luzzati, dove
un attore che impersonava Papageno raccontava, con toni molto simili,
quello che succede nell'opera di Mozart. L'insieme è sempre
gradevole, si notano l'amore per la musica e la competenza di Barilli
e dei suoi collaboratori.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Giuseppe Verdi è interpretato da
diversi attori, secondo le età: nell'ordine, partendo dal neonato e
arrivando agli ultimi anni, si tratta di Andrea Ronchini, Pietro
Barilli, Gerardo Foglia, Francesco Barilli, Renzo Cecchi. La madre di
Verdi è Laura Cleri, la si vede nelle prime scene raccontare al
figlio della guerra, e dei cosacchi che fecero stragi in paese
proprio nell'anno in cui nacque Peppino, alla fine dell'età di
Napoleone Bonaparte.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhje4FeTDkVSUVHccb4iWyrjyW2Xbn7Wf28sA1YY2PZ4zK4z542hwtvHGU64WMuefCPqcN8Bg_H3tUZcHTFwGsvFpZ24aGsKY0-fg1RK_PkUbuF0XgkSkY1j84BZJlNZiQsdDHH5ORkekrH/s1600/verdi+barilli+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1417" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhje4FeTDkVSUVHccb4iWyrjyW2Xbn7Wf28sA1YY2PZ4zK4z542hwtvHGU64WMuefCPqcN8Bg_H3tUZcHTFwGsvFpZ24aGsKY0-fg1RK_PkUbuF0XgkSkY1j84BZJlNZiQsdDHH5ORkekrH/s400/verdi+barilli+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E' molto bello riconoscere i luoghi: il
Regio di Parma, il cinquecentesco Teatro Farnese sempre a Parma, i
palazzi e le chiese di Busseto. Invito a leggere i titoli di coda per
conoscere i luoghi, le musiche, i nomi dei collezionisti e delle
associazioni che hanno collaborato con Barilli fornendo immagini e
documentazione. Per gli appassionati, è anche bello riconoscere e
distinguere le voci e le musiche durante la visione: io ho mancato la
Muzio ma ho riconosciuto Rosa Ponselle (e Pertile, ma qui è fin
troppo facile, la voce di Pertile era unica). Nel dettaglio:
l'incisione di Traviata diretta da Toscanini; Claudia Muzio nella
Traviata; il Requiem diretto da Serafin nel 1939; Cesare Siepi come
Filippo II nel Don Carlo, il "Va pensiero" del Nabucco
diretto da Toscanini; Aureliano Pertile per l'aria da "Luisa
Miller", l'Aida e la sinfonia da "La forza del destino"
dirette da Toscanini, e Rosa Ponselle nelle due arie da "La
forza del destino".
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEwMtafR79_GKE87MpnBneZ_UUmyGRf_AExUZ-b9Q4ppKgB7vhVAdmVO7zwNdl-ILh-BQaRVh_QC4hlj2SSG_6CqlQhRQdjRlzvzeXh7Tm-pOEx-BtY7mhuUVQA3bhce6QZGhi26fgi7M/s1600/verdi+barilli+%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1044" data-original-width="1600" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEwMtafR79_GKE87MpnBneZ_UUmyGRf_AExUZ-b9Q4ppKgB7vhVAdmVO7zwNdl-ILh-BQaRVh_QC4hlj2SSG_6CqlQhRQdjRlzvzeXh7Tm-pOEx-BtY7mhuUVQA3bhce6QZGhi26fgi7M/s400/verdi+barilli+%25286%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In video, dall'archivio del Regio di
Parma: Attila, Un ballo in maschera, La battaglia di Legnano, Un
giorno di regno, tutte in registrazioni della fine degli anni '90; il
Rigoletto del 1987, e il Falstaff del 1986 con Renato Bruson. Si
tratta di filmati rari, ottenuti per concessione del Regio di Parma e
di Giancarlo Del Monaco per i filmati di suo padre nel Trovatore
(1957) e nell'Otello (1958).
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ci sono brevi estratti da film famosi,
come il "Verdi" di Matarazzo del 1953, "Divine
armonie" di Gallone del 1938 (un'altra biografia di Verdi), il
Trovatore con regia di Claudio Fino, l'Otello con regia di Franco
Enriquez.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si ascoltano anche musiche di due dei
maestri di Verdi: di Vincenzo Lavigna "Contrappunto n.4"
con Dino Rizzi che suona l'organo delle Roncole di Busseto, e di
Alessandro Rolla "Sonata in mi bemolle maggiore n.2" da un
cd con Ruggero Marchesi al violino e Roberto Guglielmo al pianoforte.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il "Verdi" di Francesco
Barilli è disponibile anche su youtube.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL7idxyDzWcvtfioJdWInsDNld_NCvs6eo6ET1-Tx0VXHwhQkSJOO0cfu_Ekbr4PYCuOpF8BCXB6xm-H7lY1cGBlVl6nB9IWiQSA6RoukAVuD0ygTnT-jIxcs_GQ0ltC4jktk6oNsR2dVF/s1600/verdi+barilli+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1542" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL7idxyDzWcvtfioJdWInsDNld_NCvs6eo6ET1-Tx0VXHwhQkSJOO0cfu_Ekbr4PYCuOpF8BCXB6xm-H7lY1cGBlVl6nB9IWiQSA6RoukAVuD0ygTnT-jIxcs_GQ0ltC4jktk6oNsR2dVF/s400/verdi+barilli+%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-70850014624351501382020-03-20T08:39:00.000+01:002020-03-20T08:39:02.010+01:00Verdi (1953)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1c0zXmBp0mFeZpzdYNeuVA28d2RW3UoRebqW4hWNIPtpWowgWVckGRaqxeGbmqFoMG9dOXj6zxYpFWkFPXWRBDovc8qxcZHH8lDIBWMBpWrG-__BkVlC-HTNXd8Q40wVmdYSqySF6bh7S/s1600/verdi-matarazzato--%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="425" data-original-width="550" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1c0zXmBp0mFeZpzdYNeuVA28d2RW3UoRebqW4hWNIPtpWowgWVckGRaqxeGbmqFoMG9dOXj6zxYpFWkFPXWRBDovc8qxcZHH8lDIBWMBpWrG-__BkVlC-HTNXd8Q40wVmdYSqySF6bh7S/s400/verdi-matarazzato--%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Verdi (1953) Regia di Raffaello
Matarazzo. Scritto da Leo Benvenuti, Mario Monicelli, Liana Ferri,
Piero Pierotti, Giovanna Soria, Raffaello Matarazzo. Fotografia di
Tino Santini. Musiche di Giuseppe Verdi. Interpreti:
Pierre Cressoy (Verdi, voce di G.De Angelis), Anna Maria Ferrero
(Margherita Barezzi, voce di Renata Marini), Gaby André (Giuseppina
Strepponi, voce di Dhia Cristiani), Camillo Pilotto (Barezzi), Emilio
Cigoli (Donizetti), Loris Gizzi (Rossini), Laura Gore (Barbarina
Strepponi), Aldo Bufi Landi (Dumas figlio), Guido Celano (Hugo),
Irene Genna (Violetta), Enzo Biliotti (impresario Martini), Sandro
Ruffini (impresario Marelli), Eduardo de Santis (Muzio), Gianni Agus,
e molti altri. Cantanti: Mario Del Monaco (Tamagno), Tito Gobbi
(Giorgio Ronconi), Vito de Taranto, Orietta Moscucci . Durata: 1h48'</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il "Verdi" di Matarazzo
inizia come "Citizen Kane" di Orson Welles: dopo
l'introduzione con Mario Del Monaco che canta il finale di "Otello",
vediamo infatti Giuseppe Verdi morente e ascoltiamo la sua ultima
parola: non è "Rosebud" ma il nome della sua prima moglie,
Margherita. Da qui in avanti, in flashback, ripercorriamo gli inizi
di carriera di Verdi: in carrozza verso Milano, lo vediamo passare il
confine fra Parma e l'Austria (cioè fra Emilia e Lombardia, visto da
oggi) in compagnia della moglie e del figlio. Già da questo breve
inizio si capisce che a Matarazzo non importa molto della verità
storica: il figlio di Verdi si chiamava infatti Icilio, non Gino. E'
vero che Icilio è un nome raro, rarissimo, ma si poteva conservare;
è comunque un segnale chiaro, il film di Matarazzo può piacere
ancora oggi (fu campione d'incassi nella stagione 1953-1954) ma
l'attendibilità storica latita spesso. Per essere onesti, dire che
Matarazzo si prende delle libertà è un gentile eufemismo; non è
mai stato un regista finissimo ma guardando il suo "Verdi"
viene ogni tanto da pensare che se avesse scelto come protagonisti
Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson, suoi compagni di viaggio in molti
film di successo, tutto sarebbe stato molto più chiaro. E' comunque
bella la parte iniziale, i primi trentacinque minuti tutti dedicati a
Margherita Barezzi, prima moglie di Verdi: non esistono testimonianze
sui loro anni a Milano, sappiamo però che a Busseto avevano già
perso una figlia, ancora bambina, e che a Milano morirà anche
l'altro figlio. Anche la morte di Margherita è purtroppo vera, così
come il dettaglio che Verdi in quel periodo stava scrivendo un'opera
comica, non proprio un'opera buffa ma di carattere brillante. Dato
che non esistono riscontri storici precisi su questo periodo nella
vita di Verdi, la ricostruzione è più che lecita ed è anzi ben
fatta e ben interpretata; molto brava Anna Maria Ferrero nella parte
di Margherita.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBpVrp81KJk-9In32S6xTA5n6_p7cwQ5RC2n5kMqv_n4lTkCTvIBKnY3paF7P2dQ-X7sDRwiKPZny7jF8vHkbgZX-NLwAqMawyUXNbT_DOELDN6Y0tJaglLy6Ze16U_ZZcTfoECAb8Ila5/s1600/verdi-matarazzato--%252811%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="900" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBpVrp81KJk-9In32S6xTA5n6_p7cwQ5RC2n5kMqv_n4lTkCTvIBKnY3paF7P2dQ-X7sDRwiKPZny7jF8vHkbgZX-NLwAqMawyUXNbT_DOELDN6Y0tJaglLy6Ze16U_ZZcTfoECAb8Ila5/s400/verdi-matarazzato--%252811%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I problemi iniziano subito dopo: l'idea
che sia proprio Giuseppina Strepponi a mettere il libretto del
Nabucco nelle tasche di Verdi non ha alcun riscontro storico, e più
in generale il film di Matarazzo è del tutto inattendibile
soprattutto nelle scene dove c'è la Strepponi. In particolare, è
improbabile che Donizetti ne prenda le difese: era davvero molto
malato, purtroppo di una malattia che non lasciava molto spazio per
interessarsi alla sorte di altri (Donizetti morirà nel 1848 dopo
lunghe e devastanti sofferenze). Il dialogo tra Barezzi, suocero di
Verdi, e Giuseppina Strepponi è tratto di peso da "La Traviata"
, e anche qui non c'è nessun riscontro in documenti o testimonianze.
Si tace anche sul fatto che Giuseppina Strepponi aveva già avuto due
figli e molti amanti; è vero che si mostra la sua relazione con
l'impresario Merelli (qui detto Marelli, forse per problemi legali
con gli eredi) ma la sua relazione con Verdi risulta molto diversa da
come viene mostrata nel film, dove ha un rilievo inatteso la sorella
Barbarina. Sorvolo sugli altri momenti di pura invenzione, ho trovato
però quantomeno curiosa la battuta a 1h30', quando nella stanza di
Verdi entra Barezzi e chiede "chi era quel giovane": il
giovane che è appena uscito è Emanuele Muzio, che come Verdi fu
aiutato proprio da Barezzi agli inizi della sua carriera.
Probabilmente, quando Renato Castellani girò il suo Verdi per la tv,
trent'anni dopo, tenne presenti queste sequenze del film di
Matarazzo: Carla Fracci come Giuseppina Strepponi sembra l'esatta
confutazione di questo film, punto per punto.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAbmKdVjaTGvsprP7BUWvvAncRfe7C892jJL6-AoaJImVf3FezeLOMP2tWFUQ0vMtwYi1KRt0K_xInA0k2RNqZw4U5dTbsSJ_rSvz7zX7A76G2j_RZPz0QbInVD518CWy3OT8EYxlqRlWo/s1600/verdi-matarazzato--%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="369" data-original-width="554" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAbmKdVjaTGvsprP7BUWvvAncRfe7C892jJL6-AoaJImVf3FezeLOMP2tWFUQ0vMtwYi1KRt0K_xInA0k2RNqZw4U5dTbsSJ_rSvz7zX7A76G2j_RZPz0QbInVD518CWy3OT8EYxlqRlWo/s400/verdi-matarazzato--%25286%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli attori: protagonista è Pierre
Cressoy, attore francese molto attivo nel cinema italiano di quegli
anni; è stato anche interprete di Mascagni in "Melodie
immortali". Non è un'interpretazione memorabile, oltretutto ha
anche una truccatura molto pesante, per renderlo almeno un po'
somigliante a Verdi. Cressoy è doppiato da Gualtiero De Angelis.
Margherita è Anna Maria Ferrero, molto brava ma anch'essa doppiata:
ai tempi si usava, non sempre gli attori erano disponibili al momento
del missaggio finale e la Ferrero era molto attiva anche in teatro.
Giuseppina Strepponi è affidata a Gaby André (madre di Carole
André), che rifà le dive fatali degli altri film di Matarazzo
(Yvonne Sanson su tutte) ed è abbastanza inattendibile nel suo ruolo
anche se la colpa non è tutta sua. Barezzi è Camillo Pilotto,
ottimo attore di teatro (recitò con Strehler in ruoli importanti) e
caratterista in molti film di quel periodo; era già stato Barezzi nel Verdi del 1938, regia di Carmine Gallone. Donizetti è Emilio
Cigoli, storico doppiatore dei più famosi attori americani: per una
volta lo si può vedere e non solo ascoltare, la voce è proprio la
sua e non stiamo guardando John Wayne. Rossini è Loris Gizzi, molto
divertito e molto in parte: un bravo attore spesso presente nel
cinema e negli sceneggiati Rai degli anni '60. L'impresario Martini,
all'inizio, è Enzo Biliotti; l'impresario Merelli (qui chiamato
Marelli) è Sandro Ruffini. La sorella della Strepponi è Laura Gore;
Violetta in teatro è interpretata da Irene Genna, moglie di Amedeo
Nazzari, doppiata probabilmente dal soprano Orietta Moscucci. (qui sotto, Cigoli/Donizetti)</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipOYGQKlkij51-3fuDUhjIIKCl5WTcVr_SFuJvYD_D0SRM9-2V_waLOutOsfZhX9xJh2iuhsmb3S-m5R4RG8JEGvheAaj4n1w9ni28P3-Y5YSz5Nie8MMArHuw6wV6hNnYS54oXDeQl9nb/s1600/verdi-matarazzato--%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1380" height="307" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipOYGQKlkij51-3fuDUhjIIKCl5WTcVr_SFuJvYD_D0SRM9-2V_waLOutOsfZhX9xJh2iuhsmb3S-m5R4RG8JEGvheAaj4n1w9ni28P3-Y5YSz5Nie8MMArHuw6wV6hNnYS54oXDeQl9nb/s400/verdi-matarazzato--%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I cantanti: Mario Del Monaco e Tito
Gobbi cantano e recitano per tutto il film, la voce femminile
dovrebbe essere Orietta Moscucci, presentata nei titoli di testa come
"vincitrice del Premio Internazionale di Ginevra 1953". Nel
finale, Falstaff è interpretato dal basso buffo Vito de Taranto. Non
ci sono indicazioni precise sugli esecutori, i titoli di testa
parlano solo di scelta delle musiche a cura di Renzo Rossellini,
dirette da Giuseppe Morelli. (qui sotto, Loris Gizzi come Rossini mentre mette pace tra Verdi e Victor Hugo)</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkCbasTmbHBp3U6nZ6JCKyMoMHGkCeGqL8TB1d5KsV8MvsfrBfA97oN_bcQS8mUOEFwQU6Xl1zWahfBRfgFnZ8P3VfpDIdFKhesrrURgW1vukHdoLnMN-GBxXRK_rIFD5usAh4_ga1-OIG/s1600/verdi-matarazzato--%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1458" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkCbasTmbHBp3U6nZ6JCKyMoMHGkCeGqL8TB1d5KsV8MvsfrBfA97oN_bcQS8mUOEFwQU6Xl1zWahfBRfgFnZ8P3VfpDIdFKhesrrURgW1vukHdoLnMN-GBxXRK_rIFD5usAh4_ga1-OIG/s400/verdi-matarazzato--%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La musica: all'inizio vediamo e
ascoltiamo il finale di "Otello", con Mario Del Monaco;
ancora dall'Otello è l'Ave Maria per la morte di Verdi, in versione
orchestrale.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La ninna nanna accennata da Verdi per
il bambino viene da "Un ballo in maschera"; di "Oberto"
e "Un giorno di regno", le prime due opere di Verdi,
vediamo solo la chiusura del sipario.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ascoltiamo estratti da "La forza
del destino" per le scene di Margherita, più in dettaglio "la
vergine degli angeli" quando lei muore; anche il preludio da
"Rigoletto" aiuta a rendere la drammaticità della scena.
Si ascolta "Traviata" per il primo incontro con la
Strepponi, un anticipo di quello che succederà. Dal "Nabucco" ascoltiamo il
coro atto terzo, "Va pensiero", purtroppo gridato (anche
dal coro).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si salta direttamente all'Ernani
(minuto 55), con l'aria "Ernani involami", e con il coro
"Si ridesti il leon di Castiglia" siamo già nel '48 con i
moti insurrezionali.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da "Rigoletto" (anno 1851) in
teatro, la scena di "Povero Rigoletto", "Cortigiani
vil razza dannata", e "La donna è mobile", con Tito
Gobbi e Mario Del Monaco.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da "Il trovatore" si
ascoltano, e si vedono in teatro, "Il balen del suo sorriso",
"Di quella pira", e il coro degli zingari, sempre con Gobbi
e Del Monaco.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Una gondola a Venezia introduce "La
traviata", la scena del brindisi ("libiamo"), "amami
Alfredo" e il finale; non c'è "Sempre libera" che è
quasi d'obbligo quando si parla della Traviata, la scena è quasi
tutta per Mario Del Monaco.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si salta poi direttamente ad Aida, la
marcia trionfale, con Verdi e la Strepponi già piuttosto anziani
(1870); per il "Falstaff" Verdi sarà da solo, ottantenne
(1893). In scena ascoltiamo e vediamo "quand'ero paggio",
con Vito de Taranto e Orietta Moscucci.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si chiude con l'Ave Maria da "Otello",
e con un raggio di luce su Verdi morente. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBuK40ExvyRibQnrM-XbQtVYFoe0ekHKNO2smObYLJZ9Ioekd8f3_iTSME5KsnD8GXVbDaMrf5fJHxzWT9fBt0Nu3SB1kRsZXTQzKNfhSX659G3GufJYxkyZaZpw1602WHnfSNbpXdAJCC/s1600/verdi-matarazzato--%25280%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1417" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBuK40ExvyRibQnrM-XbQtVYFoe0ekHKNO2smObYLJZ9Ioekd8f3_iTSME5KsnD8GXVbDaMrf5fJHxzWT9fBt0Nu3SB1kRsZXTQzKNfhSX659G3GufJYxkyZaZpw1602WHnfSNbpXdAJCC/s400/verdi-matarazzato--%25280%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(l'impresario Merelli e le sorelle Strepponi)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4x5u5khWDVcol-xRCY_dVjby45lpYu0fXzNKugntfuGJ-roMxXw3vOMe54857DFd8UaMp5PEMCPO9qyOYusQdS16hWeuRRkQtvrOOkvJ6vfOOzmBiYBpcBnr_zZ416BOu-wJhNc2S6BQ4/s1600/verdi-matarazzato--%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1404" height="302" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4x5u5khWDVcol-xRCY_dVjby45lpYu0fXzNKugntfuGJ-roMxXw3vOMe54857DFd8UaMp5PEMCPO9qyOYusQdS16hWeuRRkQtvrOOkvJ6vfOOzmBiYBpcBnr_zZ416BOu-wJhNc2S6BQ4/s400/verdi-matarazzato--%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(Verdi e Dumas fils)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxAznTSlKSRcfd7NDCACzuHLhvWGGoqkYWIJagB5rtHSSMLw8BxZg-fMPckvw24w-lDXAwOg-snmoLtGi8R5voRY4MJ06LXp7Prk061W3BZsyryJRsxYbI8V291Yzpjhl5O0TfrlP-shO1/s1600/verdi-matarazzato--%252813%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="709" data-original-width="568" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxAznTSlKSRcfd7NDCACzuHLhvWGGoqkYWIJagB5rtHSSMLw8BxZg-fMPckvw24w-lDXAwOg-snmoLtGi8R5voRY4MJ06LXp7Prk061W3BZsyryJRsxYbI8V291Yzpjhl5O0TfrlP-shO1/s400/verdi-matarazzato--%252813%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(Gaby André)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-64152302955491761692020-03-10T08:17:00.000+01:002020-03-10T08:26:48.863+01:00Divine armonie (Verdi 1938)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_sKslN986qZPSDi4Km0hnAm1DvIQlZtOIvzpMrTxVLY_E-vXtmHXUDiTNPCBY_ht78mtM1CDxkRxKeaiGuR8AXRJme6Ft6YdKRuPm1-7cyhCd-JWhwN_hHL7448Qp3eFq8rJMsuMBM3oq/s1600/verdi+gallone1+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1417" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_sKslN986qZPSDi4Km0hnAm1DvIQlZtOIvzpMrTxVLY_E-vXtmHXUDiTNPCBY_ht78mtM1CDxkRxKeaiGuR8AXRJme6Ft6YdKRuPm1-7cyhCd-JWhwN_hHL7448Qp3eFq8rJMsuMBM3oq/s400/verdi+gallone1+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Divine armonie - Giuseppe Verdi (1938)
regia di Carmine Galllone. Sceneggiatura di Carmine Gallone e Lucio
D'Ambra. Fotografia di Massimo Terzano. Musiche di Giuseppe Verdi.
Orchestra diretta da Tullio Serafin. Scenografie di Camillo
Parravicini. Interpreti: Fosco Giachetti (Verdi), Gaby Morlay
(Giuseppina Strepponi), Germana Paolieri (Margherita Barezzi),
Camillo Pilotto (Antonio Barezzi), Cesco Baseggio (padre di Verdi),
Maria Jacobini (Luigia Uttini, madre di Verdi), Maria Cebotari
(Teresa Stolz), Febo Mari (Marelli), Eugenio Duse (Massini), Carlo
Duse (Solera), Enrico Glori (Mariani), Clara Padoa (contessa Maffei),
Achille Majeroni (Il maestro Basili), Carlo Tamberlani (Demaldé),
Augusto Di Giovanni (Ghislanzoni), Gustavo Serena (Cammarano), Guido
Celano (Piave), Lamberto Picasso (Donizetti), Gianni Agus, Pierre
Brasseur (Dumas figlio), Henri Rollan (Victor Hugo) Alberto Campi,
Giorgio Capecchi, Ennio Cerlesi (Muzio), Gabriel Gabrio (Balzac),
Beniamino Gigli (il tenore Mirate), Amina Pirani Maggi (venditrice
di castagne), Carlo Romano, Carla Sveva (attrice per Dumas), Gino
Viotti (Lavigna), e molti altri. Cantanti: Beniamino Gigli, Tito
Gobbi, Pia Tassinari, Gabriella Gatti, Apollo Granforte, Dominici,
Tomei, Mazziotti, Huder, Limberti, Ungaro.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Durata: 1h38'</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Divine armonie" è un film
del 1938, noto anche con il titolo "Giuseppe Verdi", che è
molto più comprensibile: è infatti una biografia del grande
compositore. E' un film che regge ancora oggi, ben girato e senza
troppe imprecisioni nella parte storica; la regia è di Carmine
Gallone che è stato un ottimo professionista del cinema, non uno dei
grandi ma certamente capace e attento.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Verdi è interpretato da Fosco
Giachetti, uno dei divi del cinema italiano di quel periodo; è un
bravo attore e riesce ad essere credibile anche se, come accadrà
anche ad altri interpreti di Verdi nei film successivi, appare molto ingabbiato dal trucco e forse
anche dalla difficoltà di rendere al meglio una personalità così
forte. Giachetti tornerà ad essere Giuseppe Verdi negli anni '50,
per "Casa Ricordi", sempre con la regia di Gallone. <br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDhHNyX6oWzzEIWlrzEWS-5wmg5_GeUE4voy6z-FktMwQilWrf_Qd0MB07HN0E3n5g-btssZZmxXtPSX0abWHStgjJSUP4D1o9Yr9ggFOyKBzx90UEBl7YSquG_t_BwEOkr1KQR6qQxuvW/s1600/verdi+gallone1+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1417" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDhHNyX6oWzzEIWlrzEWS-5wmg5_GeUE4voy6z-FktMwQilWrf_Qd0MB07HN0E3n5g-btssZZmxXtPSX0abWHStgjJSUP4D1o9Yr9ggFOyKBzx90UEBl7YSquG_t_BwEOkr1KQR6qQxuvW/s400/verdi+gallone1+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il film si apre sui titoli di testa con
la marcia trionfale da "Aida", poi si inizia con il Verdi
giovane, a Busseto; lo vediamo agli inizi a casa Barezzi, poi al
matrimonio con Margherita (figlia di Barezzi). E' un matrimonio
destinato ad avere un destino tragico: moriranno prima i due figli,
poi la stessa Margherita; tutto questo è ben rappresentato nel film
di Gallone. Non esistono documenti storici su questi avvenimenti, si
tratta quindi di una ricostruzione libera ma più che accettabile.
L'unico dubbio è quando appare l'impiegato del Monte di Pietà, che
dice a Margherita di essere un ammiratore di Verdi: si presenta come
Antonio Ghislanzoni, futuro autore del libretto di "Aida",
ma Ghislanzoni era nato nel 1824 e all'epoca dei fatti avrebbe avuto
quindici o sedici anni, è molto improbabile che lavorasse in un
ufficio dove si richiede esperienza e competenza. Il padre di Verdi è
Cesco Baseggio, grande interprete del teatro veneziano e di Goldoni;
Barezzi è Camillo Pilotto, che tornerà a
rivestire i panni del suocero di Verdi nel film del 1953 diretto da
Matarazzo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Vediamo le prove al pianoforte di "Un
giorno di regno", seconda opera di Verdi: una rarità, e una
finezza degli autori. Come si sa, l'opera fu scritta proprio nel
periodo dei gravi lutti di Verdi; la ricostruzione di ciò che
succede è fedele a quanto ci è stato tramandato. Anche per il
"Nabucco" c'è una buona ricostruzione, con il manoscritto
messo da Merelli (qui con il librettista Solera) nelle tasche di
Verdi. Due dettagli, l'oste che nega a Verdi un piatto di minestra e
la venditrice di caldarroste, torneranno quasi identici nel film biografico del 1953
diretto da Matarazzo. <br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOigLTWvlnYBmpc0vPBxUMwT48yCC30GNiLra7fWQrcc374V5optB6VHjxxG7c9nBdy-M_PjruRqFYBE7vzgf6H_T8AcSU5PNHgqcbIEDAYeT-g-yVjQ_fmOfjaysR3RPDdJUxukU5DX-E/s1600/verdi+gallone1+%252815%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1423" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOigLTWvlnYBmpc0vPBxUMwT48yCC30GNiLra7fWQrcc374V5optB6VHjxxG7c9nBdy-M_PjruRqFYBE7vzgf6H_T8AcSU5PNHgqcbIEDAYeT-g-yVjQ_fmOfjaysR3RPDdJUxukU5DX-E/s400/verdi+gallone1+%252815%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dopo il successo del Nabucco, e
l'incontro con Giuseppina Strepponi che diventerà la sua seconda
moglie, si salta direttamente al Rigoletto, con una scena divertente:
a 1h09 c'è Beniamino Gigli nella parte del tenore Mirate che al
fianco di Verdi, in gondola a Venezia, canta "La donna è
mobile". Verdi in persona consegna al gondoliere due tappi per
le orecchie, ma il gondoliere se li toglie di nascosto. Non so se
questa scena sia autentica, si sa però che Verdi si diede da fare
per tenere nascosta "La donna è mobile" fino all'ultimo,
per conservare il "colpo di teatro" connesso a quell'aria
almeno fino alla prima rappresentazione. Il tenore Raffaele Mirate
(1815-1895, napoletano) fu effettivamente il primo interprete del
Duca in "Rigoletto" ed è stato uno dei più importanti
della sua epoca.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Manca "Il trovatore" ed è
una scelta abbastanza strana ma comprensibile con la breve durata di
un film. Si passa direttamente a "La traviata", e anche
queste scene sono rese con una buona fedeltà; Barezzi è presentato
come probabilmente era in realtà, cioè una brava persona che non si
oppone al nuovo matrimonio del genero. Si può ricordare che nel film
del 1953 il regista Matarazzo darà di questa scena un resoconto
piuttosto inattendibile, basato più che altro sui dialoghi dei
personaggi nella "Traviata".
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da "La traviata" si passa
direttamente al "Don Carlo", che vediamo in scena (il
momento in cui Eboli viene scacciata dalla corte). E' poi il momento
di "Aida", con l'entrata in scena di Teresa Stolz e la
conseguente gelosia di Giuseppina Strepponi; ma la gelosia si
risolverà in amicizia fra le due donne, Verdi si sente già vecchio
e l'ammirazione per la Stolz è solo artistica; e anche questa è una
ricostruzione abbastanza fedele, ripresa anche da Renato Castellani
nello sceneggiato Rai del 1982. Non esistono infatti prove o
testimonianze circa una relazione di Verdi con Teresa Stolz, e bene
ha fatto Gallone a rimanere nei limiti di ciò che si può
ricostruire. Certa è invece l'amicizia della Stolz con i Verdi,
destinata a durare nel tempo. Teresa Stolz è interpretata dal soprano Maria Cebotari (qui sotto, con il costume del "Don Carlo")<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWTCtYdDfLOC35RWw-DIoeZF23gpShgA-1AslzdmD6r7tjFVboeb2-iWquPuf23rMhZU-Bpr6E889OQNk8qrdMTyP2HgVzjPsdBrZbnVsR4HUO7Zx7D-GjDKJmmd7EfoCR9m7Sha2NORJt/s1600/verdi+gallone1+%252820%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1386" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWTCtYdDfLOC35RWw-DIoeZF23gpShgA-1AslzdmD6r7tjFVboeb2-iWquPuf23rMhZU-Bpr6E889OQNk8qrdMTyP2HgVzjPsdBrZbnVsR4HUO7Zx7D-GjDKJmmd7EfoCR9m7Sha2NORJt/s400/verdi+gallone1+%252820%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non si fa cenno delle altre opere e
nemmeno della "Messa di Requiem"; si salta direttamente
all'Esultate che apre "Otello", penultima opera di Verdi.
Non c'è niente del "Falstaff", e la parola fine arriva
sulle trombe dell'Aida. C'è un veloce accenno a Boito e alle
polemiche su Wagner, all'inizio il giovane Verdi a Busseto dirige la
Filodrammatica, e c'è anche il violinista girovago che apparirà
anche nello sceneggiato Rai del 1982. Vediamo anche gli incontri con
Balzac, Dumas fils e Victor Hugo, interpretati rispettivamente da
Gabriel Gabrio, Pierre Brasseur e Henri Rollan. In questo film
Giuseppina Strepponi è brillante, vivace, ha slanci affettuosi
imprevisti e finge perfino di svenire quando è gelosa di Teresa
Stolz; la interpreta Gaby Morlay, attrice francese doppiata da Lydia
Simoneschi. Molto belle le riprese in teatro, spesso nei luoghi
originali, così come le scenografie e le messe in scena. <br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZG3W3iNpJ34V7LwwkVgP1oNCqIVCeGKFaV7wYd6ss-bCFcgoQdyMxzQyaf-_zIgV5jXOCMmjIFX9rIANN1AHRAT71Izz5lARuSI-xg56XgeOXRP3WFyFLKvTXsyPZzuYMDfoTa9v5BP0x/s1600/verdi+gallone1+%252814%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1448" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZG3W3iNpJ34V7LwwkVgP1oNCqIVCeGKFaV7wYd6ss-bCFcgoQdyMxzQyaf-_zIgV5jXOCMmjIFX9rIANN1AHRAT71Izz5lARuSI-xg56XgeOXRP3WFyFLKvTXsyPZzuYMDfoTa9v5BP0x/s400/verdi+gallone1+%252814%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nei titoli di testa sono indicati anche
gli esecutori delle musiche, in modo molto sbrigativo come si usava
in quei tempi: il direttore d'orchestra è Tullio Serafin, con Luigi
Ricci come maestro sostituto. I cantanti vengono divisi in signore e
signori, elencati solo per cognome; le signore si chiamano Tassinari,
Gatti, Huder, Limberti, Ungaro, e i signori (oltre a Beniamino Gigli)
si chiamano Gobbi, Granforte, Dominici, Tomei, Mazziotti. Orchestra e
coro sono del Teatro Reale dell'Opera, che immagino sia l'attuale
Opera di Roma. Nelle prime sequenze del film il giovane Verdi esegue
al piano due arie: "In solitaria stanza", con dedica a
Margherita Barezzi, e una "Ninna nanna". <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg16GgMj_TG03RS-VIk11DYKcQhViy3aQbCtq8rNUiz4Xa-8QtkJu_jkS3BTSrSanTTFFZFxZLS2Z-fKLIJMJ53vcCoulJThUsWuqhc69Iu8QvKBb1T3dfJw6F7YmGeUag2KiPwEJasJvT4/s1600/verdi+gallone1+%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1433" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg16GgMj_TG03RS-VIk11DYKcQhViy3aQbCtq8rNUiz4Xa-8QtkJu_jkS3BTSrSanTTFFZFxZLS2Z-fKLIJMJ53vcCoulJThUsWuqhc69Iu8QvKBb1T3dfJw6F7YmGeUag2KiPwEJasJvT4/s400/verdi+gallone1+%25286%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(con Merelli e Solera)</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7rsYB3USjrkNNSqf4yjXr6xf_U0oUQWgP7QSchTiFRTvZZNdox26RFjGzAYRywD5Lb_JaUTpI6RDNB_ic34myd5eYH2XQ2_eJ8Vm7lT-e62unn7-8Z5ZuFFiX9JLosTUCJPYUnDBIVyP5/s1600/verdi+gallone1+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1500" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7rsYB3USjrkNNSqf4yjXr6xf_U0oUQWgP7QSchTiFRTvZZNdox26RFjGzAYRywD5Lb_JaUTpI6RDNB_ic34myd5eYH2XQ2_eJ8Vm7lT-e62unn7-8Z5ZuFFiX9JLosTUCJPYUnDBIVyP5/s400/verdi+gallone1+%252810%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(con Balzac e la contessa Maffei)</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguzrpd9RJDOhu5j41eWDFTV35KpHALmO_itt51-RT3YMR0w7mJg4FefnfTYpbOYyXvsxJn_M03MfIEz8233dSrPxZIbOCfP6jIMZ1Z4H2_b8DgYPdkVFp0GpioCpfZdkAxWWMzhWsZk_wC/s1600/verdi+gallone1+%252812%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1411" height="301" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguzrpd9RJDOhu5j41eWDFTV35KpHALmO_itt51-RT3YMR0w7mJg4FefnfTYpbOYyXvsxJn_M03MfIEz8233dSrPxZIbOCfP6jIMZ1Z4H2_b8DgYPdkVFp0GpioCpfZdkAxWWMzhWsZk_wC/s400/verdi+gallone1+%252812%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(con Victor Hugo)</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiePByoQVosX_bg1y8D0oMR25E6ipHJn7pJqsSyvYf1AzLDgIUTGrxz7ojxy6UJtFoFeVmUjk8cJZqFVTEg6MHmO5qdMM2nxQRMMUNui9y1JgcV4p_RRSQvVXo3PmdTvB-jM-36Cl0rAV54/s1600/verdi+gallone1+%252823%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1600" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiePByoQVosX_bg1y8D0oMR25E6ipHJn7pJqsSyvYf1AzLDgIUTGrxz7ojxy6UJtFoFeVmUjk8cJZqFVTEg6MHmO5qdMM2nxQRMMUNui9y1JgcV4p_RRSQvVXo3PmdTvB-jM-36Cl0rAV54/s400/verdi+gallone1+%252823%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(con Dumas figlio)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj98rT_VlMHhu57M7IrufvU4PPNhGBEuMFr7L5wqrNE6Lr7zhgN8s2MGRC528UE7Z42WE-iPPp-xJ5LCxFZS0u6jGJyMoS-Z5TRKIqUDVdSECJIyruBgobQ2Q3scwUS6rufxdymLB1nOEpI/s1600/verdi+gallone1+%252824%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1429" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj98rT_VlMHhu57M7IrufvU4PPNhGBEuMFr7L5wqrNE6Lr7zhgN8s2MGRC528UE7Z42WE-iPPp-xJ5LCxFZS0u6jGJyMoS-Z5TRKIqUDVdSECJIyruBgobQ2Q3scwUS6rufxdymLB1nOEpI/s400/verdi+gallone1+%252824%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(con un giornalista)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-5474469814834722132020-03-02T08:06:00.000+01:002020-03-02T08:06:53.008+01:00Nemo e la musica<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1QGluPUoFRRo_MoOvcm485wus33ThSD80aiB6P1E5psKXmB0sTGSv7Rm49WpVk6xivpks_pMaa2jkpA5hM7kM5znV_fcMXXAuhZn9Rkv2QLKRI0yk6fjYdKPtUgwMwhjJoPXX-D_KDqNi/s1600/nemo+organo+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="474" data-original-width="1013" height="186" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1QGluPUoFRRo_MoOvcm485wus33ThSD80aiB6P1E5psKXmB0sTGSv7Rm49WpVk6xivpks_pMaa2jkpA5hM7kM5znV_fcMXXAuhZn9Rkv2QLKRI0yk6fjYdKPtUgwMwhjJoPXX-D_KDqNi/s400/nemo+organo+%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">« ... in altri tempi amavo
collezionare queste bellezze create dall'uomo. Ero un avido
ricercatore, un segugio instancabile, e ho potuto raccogliere alcune
cose eccellenti. Sono gli ultimi ricordi di quella terra che per me è
morta. Per i miei occhi i vostri artisti moderni sono già più che
degli antichi: hanno due o tremila anni di vita e li confondo nella
mia mente. Ma i maestri non hanno età.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">« E i musicisti?» chiesi mostrando
gli spartiti di Weber, Rossini e Mozart, di Beethoven, di Haydn, di
Meyerbeer e Hérold, di Wagner, Auber, Gounod, e altri, sparsi su un
grandioso organo addossato a una delle pareti del salone.
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">«Questi musicisti - rispose il
capitano Nemo - sono contemporanei di Orfeo, poiché le differenze
cronologiche si annullano nella memoria dei morti. E io sono morto,
signor professore, morto quanto i vostri amici che riposano sei piedi
sotto terra. »</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;"><em>(Jules Verne, Ventimila leghe sotto i
mari - pagina 96 ed. Oscar Mondadori 2010, traduzione di Enrico
Lupinacci)</em></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMTeKuvoJuHk6K4JKmBTM6onSXSWohuxCZuqRfbr0xW431tkTHUPgTSDu-vHo-VQz3bsHGeJPWppZzhYRkfvPSljmWkHgoP6AYQ7zkRUn6QUFt01qtSBYcwHvfyVNj-xPlocom1r_i9kjA/s1600/nemo+organo+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="494" data-original-width="982" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMTeKuvoJuHk6K4JKmBTM6onSXSWohuxCZuqRfbr0xW431tkTHUPgTSDu-vHo-VQz3bsHGeJPWppZzhYRkfvPSljmWkHgoP6AYQ7zkRUn6QUFt01qtSBYcwHvfyVNj-xPlocom1r_i9kjA/s400/nemo+organo+%252810%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il capitano Nemo suona l'organo solo
altre due volte, in "Ventimila leghe sotto i mari", ma
sempre di passaggio, poche righe per passare ad altro; il finale del
libro è però dedicato alla musica e le ultime immagini del capitano
Nemo sono legate proprio all'organo:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">... in quel punto, ecco arrivarmi da
lontano una musica delicatissima e triste, l'espressione musicale di
un'anima che voglia invano sciogliersi dai legami terrestri. Non era
la prima volta che ero affascinato dalle armonie che il capitano Nemo
modulava all'unisono con l'organo del Nautilus. (...) Erano prossime
le dieci, il momento per lasciare la mia stanza e raggiungere i
compagni. Non esitai, infine, anche se l'uscio dischiuso con la
massima cautela parve a me fare un rumore tremendo. Rasentando le
pareti, nell'oscuro corridoio, arrivai alla porta angolare del salone
e l'aprii piano piano. Nuovamente il buio. Gli accordi dell'organo
risuonavano debolmente. Il capitano Nemo era là. Non si accorse del
mio entrare. Credo che sarebbe avvenuto lo stesso in piena luce,
tanto era assorbito nella musica.
<span style="color: #0c343d;"><em>(Jules Verne, Ventimila leghe sotto i
mari - pagina 458 ed. Oscar Mondadori 2010, traduzione di Enrico
Lupinacci)</em></span></span></div>
<br />
Ho trovato
curiose le omissioni nella lista degli spartiti, da Bach a Haendel, e
poi Schubert, Schumann, Mendelssohn, Verdi, Brahms, Chopin... E'
bello però che ci sia Carl Maria von Weber. E' probabile che il
professor Aronnax abbia annotato solo quelli che più si addicevano
ai suoi gusti, in quel 1866; visto dal 2020 si può notare che di
Hérold non si ricorda più nessuno, di Auber quasi soltanto per Fra
Diavolo. Gli altri invece sono ancora saldi in repertorio, anche se
Meyerbeer non riscuote più il grande successo che ebbe nella prima
metà dell'Ottocento.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRWbeJY1aUWHQljvmeuDIqG5IjCZnfQGfhBSf9b9TWwFoF9iKLtQY8tiYgxv9Vwp6hDFyNTLHqpYzhCPkN5EU8N6q1Jhs79jeWtNySx5bknxcWsBYKJEQZxcs2VnmIifa0hwbRKtepexlr/s1600/nemo+organo+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="437" data-original-width="1006" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRWbeJY1aUWHQljvmeuDIqG5IjCZnfQGfhBSf9b9TWwFoF9iKLtQY8tiYgxv9Vwp6hDFyNTLHqpYzhCPkN5EU8N6q1Jhs79jeWtNySx5bknxcWsBYKJEQZxcs2VnmIifa0hwbRKtepexlr/s400/nemo+organo+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nel film Disney del 1954, regia di
Richard Fleischer, il capitano Nemo suona ovviamente la "Toccata
e fuga in re minore" di Johann Sebastian Bach, che fa sempre
colpo. Si può far notare che davanti alla faccia di James Mason c'è
uno specchio e che sopra l'organo c'è una grande N: Nemo, e non
Napoleone. L'azione si svolge nel 1866, e quindi Nemo non può aver
preso parte alla Rivoluzione Francese. Mi sono chiesto il perchè di
questi due dettagli, il narcisismo non fa certo parte del carattere
del capitano Nemo.
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><i>(la musica che ho scelto viene da "Solaris" di Andrej Tarkovskij: Johann Sebastian Bach,
Preludio corale in fa minore BWV 639.) <a href="https://youtu.be/mGb0tP1Gz5Y">(qui)</a></i></span></div>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOAsDauZwnMYBG3yxDuToeITew5GB5yNZeLpqis2kAEKH62PRDCNrhGldssxJlbSBUOkJ1RUv04QoInL1EcqmQmYYff5aM6au9ZiCLID_R1-2VxPefAKv-FSM3wgNGqwVdNYBd8qSWOcfr/s1600/nemo+organo+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="975" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOAsDauZwnMYBG3yxDuToeITew5GB5yNZeLpqis2kAEKH62PRDCNrhGldssxJlbSBUOkJ1RUv04QoInL1EcqmQmYYff5aM6au9ZiCLID_R1-2VxPefAKv-FSM3wgNGqwVdNYBd8qSWOcfr/s400/nemo+organo+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-27514535614005043802020-02-21T08:20:00.000+01:002020-02-21T08:20:42.360+01:00La rosa rossa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMnYOXMaeQ62QurbGRPRHQhNZDmb2kMjZSYrzBT2frZNw1A84J7JPjmOvzx5QiO1-qwc5PgnaRZc82zReYbuVO59nii-pBKzBpLwqRpIbMnpOT1kq34qSW-dxnosfkKyxH3bjsO7tcUj5k/s1600/giraldi+rosa+rossa+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="956" data-original-width="1600" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMnYOXMaeQ62QurbGRPRHQhNZDmb2kMjZSYrzBT2frZNw1A84J7JPjmOvzx5QiO1-qwc5PgnaRZc82zReYbuVO59nii-pBKzBpLwqRpIbMnpOT1kq34qSW-dxnosfkKyxH3bjsO7tcUj5k/s400/giraldi+rosa+rossa+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La rosa rossa (1973) Regia di Franco
Giraldi. Da un romanzo di Pier Antonio Quarantotti Gambini.
Sceneggiatura di Dante Guardamagna e Franco Giraldi. Fotografia di
Marcello Masciocchi. Musiche di Mahler e Rossini. Musiche per il film
di Luis Bacalov. Interpreti: Alain Cuny, Antonio Battistella, Elisa
Cegani, Margherita Sala, Susanna Martinkova, Giampiero Albertini,
Sergio Bardotti. Durata: 1h35'</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Siamo a Trieste, alla fine della Prima
Guerra Mondiale, e non c'è più l'Austria di Francesco Giuseppe. Una
coppia di agiati signori, marito e moglie, riceve la notizia che sta
per tornare un loro parente, comproprietario della casa dove abitano.
C'è un po' di imbarazzo, il cugino è un'ottima persona ma è stato
generale dell'esercito austro-ungarico sotto Francesco Giuseppe e
adesso si teme che possa succedere qualcosa di spiacevole in città.
L'accoglienza è ottima, tutto va bene, i cugini vanno subito
d'accordo ma poi sorge un problema quando i tre decidono di andare a
teatro, per Il Barbiere di Siviglia. Alcune persone riconoscono l'ex
generale, lo indicano apertamente, starà per succedere qualcosa di
sgradevole? L'unico tranquillo è proprio l'ex generale, e infatti le
persone che lo hanno riconosciuto sono ben disposte verso di lui: non
solo il passato non pesa, ma si riconoscono come parenti, facenti
parte della nobiltà locale. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilyT7NYmRr0dk9mNwXBAM4ls-nvfABQ0VsNl-Wwkwudrw8SjoyiPvng73mXwQrRydNt9QO2HGMVS_2YvM6EbLB2lZiJw7DBPIda_NORr2l-OwZ1bDqQEayuJiRKXCSYKJguJuJbMe3yhmd/s1600/giraldi+rosa+rossa+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="874" data-original-width="1600" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilyT7NYmRr0dk9mNwXBAM4ls-nvfABQ0VsNl-Wwkwudrw8SjoyiPvng73mXwQrRydNt9QO2HGMVS_2YvM6EbLB2lZiJw7DBPIda_NORr2l-OwZ1bDqQEayuJiRKXCSYKJguJuJbMe3yhmd/s400/giraldi+rosa+rossa+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E' l'inizio di "La rosa rossa",
film del 1973 diretto dal triestino Franco Giraldi e tratto da un
romanzo di Pier Antonio Quarantotti Gambini. I protagonisti sono tre
anziani, e il mondo intorno a loro sta cominciando a cambiare. L'ex
generale, un conte, ha lasciato un ottimo ricordo di sè nel paese
presso Trieste dove vivono; la rosa rossa del titolo è stata
lasciata dalla donna che gestisce la casa, governante già tanti anni
prima quando erano entrambi giovani, e ora l'anziano ufficiale la
ritrova nella sua stanza, in un piccolo vaso vicino allo specchio.
Solo in quel momento capisce chi gliel'aveva lasciata tanti anni
prima; c'è un momento di tenerezza tra i due ma durerà lo spazio di
poche ore, perché il generale muore quella notte stessa, nel sonno.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'improvvisa morte del conte solleva i
veli sul passato, si scoprono parentele impreviste, anche la vita di
coppia degli anziani coniugi è messa a dura prova; ma poi tutto si
risolverà nel modo migliore, è troppo tardi per scenate di gelosia
o per ricominciare una nuova vita. E, oltretutto, l'ex generale ha
lasciato nel testamento ogni sua proprietà ai due cugini che tanto
bene lo hanno accolto. A questa storia di anziani fa da contrappunto
quella della giovane domestica, che inizia una relazione con il
medico locale, rimane incinta, probabilmente si sposerà ma è
comunque felice, è l'inizio di una nuova vita.
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbE-I_1ervZxw07iuVK4PwCIg44HTVKie6diX-O-sVm0P8YRJ3upCZYWabPLqTV5Z1nR8k5we2U5zjGwKcVqYYly7RMuh2815V5gRiG2Ga7En64qoTLyp0-5P6ZSRqISzUiOD5iqQzde92/s1600/giraldi+rosa+rossa+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="732" data-original-width="1600" height="182" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbE-I_1ervZxw07iuVK4PwCIg44HTVKie6diX-O-sVm0P8YRJ3upCZYWabPLqTV5Z1nR8k5we2U5zjGwKcVqYYly7RMuh2815V5gRiG2Ga7En64qoTLyp0-5P6ZSRqISzUiOD5iqQzde92/s400/giraldi+rosa+rossa+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Antonio Battistella, attore soprattutto
di teatro, fa coppia con Elisa Cegani, che fu una diva negli anni '30
e '40. Alain Cuny è il conte-ex generale; Margherita Sala è
Basilia, la governante della rosa rossa; Susanna Martinkova è la
giovane domestica. Giampiero Albertini è il giardiniere
"somigliantissimo al generale": in effetti, un po' di
somiglianza con Alain Cuny c'è, più che altro grazie alla
pettinatura. Albertini, ottimo attore, è anche il doppiatore storico
di Peter Falk nei telefilm del "tenente Colombo". Sergio
Bardotti interpreta il medico, un po' rozzo nei modi ma generoso ed
efficace: salvo errori, dovrebbe essere non un attore di professione
ma l'autore di testi di molte canzoni di successo nel campo della
musica leggera. L'autore del soggetto (un romanzo edito da Einaudi) è
Pier Antonio Quarantotti Gambini (istriano, 1910-1965); da wikipedia
apprendo che il romanzo copre un arco di tempo maggiore rispetto a
quello che si può immaginare guardando il film, cioè quasi
vent'anni.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ9RImegNRxEC-FLdELKXade_tS8RBL9DFE3RuEBg4KTf-h1g5NMOsAo2-MjM8gcc4Wvrj-28JbAsClO3MjtutxnXvJb_YlMyuTt9OP6wGLDTnmzMM_7DlcepKMiajTBFyqBEvesQJ7tRp/s1600/giraldi+rosa+rossa+%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="802" data-original-width="1600" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ9RImegNRxEC-FLdELKXade_tS8RBL9DFE3RuEBg4KTf-h1g5NMOsAo2-MjM8gcc4Wvrj-28JbAsClO3MjtutxnXvJb_YlMyuTt9OP6wGLDTnmzMM_7DlcepKMiajTBFyqBEvesQJ7tRp/s400/giraldi+rosa+rossa+%25287%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sui titoli di testa c'è scritto che le
musiche sono di Luis Bacalov, ma noi stiamo ascoltando Mahler e di
Gustav Mahler sono gran parte delle musiche del film, oltre al
Rossini del "Barbiere di Siviglia" e a canzoni e musiche
popolari. Di Luis Bacalov, insomma, c'è ben poco. Nei titoli di coda
si trova finalmente il nome di Gustav Mahler, anche se in piccolo:
"estratti dalle sinfonie n.1, n.4 e n.7". Non ci sono
notizie, purtroppo, sul Barbiere di Siviglia che vediamo in teatro;
io ho riconosciuto Enzo Dara, se qualcuno mi segnala gli altri
interpreti lo ringrazio fin d'ora. La sequenza in teatro arriva dopo
30 minuti dall'inizio, con il concertato "Mi par d'esser con la
testa"; al termine c'è l'intervallo e si riprende molto
brevemente con "pace e gioia sia con voi", subito tagliato
per far proseguire la narrazione. Nei titoli di coda si nomina anche
il Coro Antonio Illesberg di Trieste dir. Mario Strudthoff, e si
aggiunge "Consulenza per i canti popolari prof. Claudio Nolani".
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIdUHeoLKVb7Zb6ODfXyfaes0fTS60P8gAOCg2LKUoplKBD09xaFfWLSBQHclhp6gyHCZYPA420IvglW6yj2vQjoguLu2XYWIoeb7E83qN6F8_tFGREu1IMljQTTSoRvgtd24XXPakzzTb/s1600/giraldi+rosa+rossa+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="792" data-original-width="1600" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIdUHeoLKVb7Zb6ODfXyfaes0fTS60P8gAOCg2LKUoplKBD09xaFfWLSBQHclhp6gyHCZYPA420IvglW6yj2vQjoguLu2XYWIoeb7E83qN6F8_tFGREu1IMljQTTSoRvgtd24XXPakzzTb/s400/giraldi+rosa+rossa+%25284%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiZyhspeBKOxPBPPSpvDk_KV1AHobmk2vV0u45JrgU49EGAGaAro8uLyIdSiVYZ_0bjCb5jITBKvxvKd2NYZBJ4lXbU3WG8skEuGUPRnu-3WkyRZfz8u5ZN5QBuK0eveuoAwMz59af-zfR/s1600/giraldi+rosa+rossa+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="908" data-original-width="1600" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiZyhspeBKOxPBPPSpvDk_KV1AHobmk2vV0u45JrgU49EGAGaAro8uLyIdSiVYZ_0bjCb5jITBKvxvKd2NYZBJ4lXbU3WG8skEuGUPRnu-3WkyRZfz8u5ZN5QBuK0eveuoAwMz59af-zfR/s400/giraldi+rosa+rossa+%252810%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXNMNbrtcEV4FNjWtANjGBOzvFP8kH9DwWfSKtsI4OKJ_5fNFhX10R7qKIJ2mgTjcWbd7DURJVwwoJIPqVVHUpHWyoK0s0-LVZ2hCQspOxoD0MtBbm54y_RgGQOvkAYCpfzz3eVHDgAUym/s1600/rosa-rossa-+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="248" data-original-width="463" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXNMNbrtcEV4FNjWtANjGBOzvFP8kH9DwWfSKtsI4OKJ_5fNFhX10R7qKIJ2mgTjcWbd7DURJVwwoJIPqVVHUpHWyoK0s0-LVZ2hCQspOxoD0MtBbm54y_RgGQOvkAYCpfzz3eVHDgAUym/s400/rosa-rossa-+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-26924586913450727182020-02-11T08:21:00.000+01:002020-02-11T08:21:15.641+01:00Verdi (Renato Castellani)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS0_YJuF8Mzp88P1fhVPiLHc_JVjpbIxCw9jqa4TilPzxwJc8YewiqNa0bbrYslxsJ5ot8CczOWvs_NUMSDWgjRzIg8lGy9ctTYyuY9YbV5eu988jvA5Nr6pMf0vu3mDjwX1XT-IqkXd5_/s1600/verdi-rai-1982+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="425" data-original-width="619" height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS0_YJuF8Mzp88P1fhVPiLHc_JVjpbIxCw9jqa4TilPzxwJc8YewiqNa0bbrYslxsJ5ot8CczOWvs_NUMSDWgjRzIg8lGy9ctTYyuY9YbV5eu988jvA5Nr6pMf0vu3mDjwX1XT-IqkXd5_/s400/verdi-rai-1982+%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Verdi (produzione Rai,1982) Scritto e
diretto da Renato Castellani. Fotografia di Giuseppe Ruzzolini.
Musiche di Verdi, Rossini, Boito, Wagner, Bellini, Donizetti. Musiche
per lo sceneggiato: Roman Vlad. Scenografia: Carlo Tommasi, Elio
Balletti. Costumi: Maria De Matteis, Enrico Luzzi. Interpreti:
Roberto Cominati (Verdi da bambino), Enrico Fagnoni (Verdi a 9 anni),
Stefano Coratti (Verdi a 18 anni), Ronald Pickup (Verdi adulto, voce
di Gianni Marzocchi), Carla Fracci (Giuseppina Strepponi), Omero
Antonutti (padre di Verdi), Giampiero Albertini (Barezzi), Giulio
Bosetti (voce narrante), Daria Nicolodi (Margherita Barezzi), Adriana
Innocenti (Maria Barezzi), Nanni Svampa (Merelli), Giorgio Trestini
(Solera), Raimondo Penne (Francesco Maria Piave), Ugo Bologna
(Donizetti), Milena Vukotic (Clara Maffei), Enzo Cerusico (Emanuele
Muzio), Eva Christian (Teresa Stolz), Victoria Zinny (Maria
Waldmann), Nino Dal Fabbro (Giulio Ricordi), Lino Capolicchio
(Arrigo Boito), Giampiero Becherelli (Camillo Boito), Jan Niklas
(Angelo Mariani), Renzo Palmer (Cavour), Tito Schipa jr (Franco
Faccio), Renato Montanari (Ghislanzoni), Leopoldo Trieste (Finola),
Carlo Colombo (Giovannino Barezzi), Pierluigi Giorgio (Provesi),
Fernando Cerulli (Lavigna), Jackie Basehart (Tamberlick), Anna Orso
(Filomena adulta), Elena Vaccarossa (Filomena bambina), Lino Puglisi,
Clara Colosimo, Carlo Tuand, Paolo Silveri, Silvia Silveri, Leila
Gencer (Marianna Barbieri-Nini), Luciana Palombi, Paolo Gozlino
(Rigoletto), e molti altri. Durata: nove puntate di un'ora e un
quarto circa l'una</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Lo sceneggiato Rai su Giuseppe Verdi,
andato in onda per la prima volta nell'inverno 1982, ed è uno tra i
più famosi e celebrati di quel periodo; dispiace quindi prenderne le
distanze, perché è stato fatto con passione e con molta cura, ma
qualcosa va pur detto. Rivisto oggi, dopo quasi quarant'anni, ho
trovato molto belle le prime due puntate, con l'infanzia e la
giovinezza di Verdi; andando avanti, però, qualcosa non convince e
chi conosce almeno un po' le opere di Verdi e la loro cronologia
qualcosa da ridire lo trova, un "ma" sorge spesso durante
la visione, anche a non essere esperti. Sono nove puntate, di un'ora
e un quarto circa ciascuna, e siamo nel 1982, quindi poco prima
dell'avvento di Berlusconi e della tv commerciale che avrebbe
cambiato drasticamente il modo di intendere la televisione. Dopo quel
1982, avrebbe preso piede definitivamente l'idea che la tv si fa per
la pubblicità; lentamente e con qualche resistenza all'inizio, fino
al referendum del 1995 sulle televendite, che vide gli italiani
votare contro i loro stessi interessi. Ma questa è una storia che
porterebbe lontano, di sicuro c'è il calo qualitativo delle
produzioni Rai negli ultimi vent'anni, ma la Rai è ormai occupata
stabilmente da funzionari (a tutti i livelli: alti, bassi e
medio-bassi) da persone nate e cresciute sotto le tv commerciali,
alle quali i nomi di Sergio Pugliese e di Vittorio Veltroni non
diranno niente di niente.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Detto questo, e premettendo
(ovviamente) che si tratta di un ottimo lavoro e consigliabile a
chiunque voglia iniziare un percorso su Verdi, lo sceneggiato Rai
scritto e diretto da Renato Castellani ha alcuni difetti che provo a
raccontare qui sotto. In primo luogo, danno fastidio le molte
(troppe) arie storpiate o canticchiate malamente in ogni puntata; la
cosa peggiore è per "Un ballo in maschera" stonata
malamente e a lungo dal ragazzotto romano nella puntata del "Viva
VERDI" risorgimentale, ma capita spesso per tutte le puntate di
ascoltare canticchiare o accennare musica meravigliosa che si
vorrebbe invece sentir eseguire come si deve. Tra l'altro, Castellani
e Roman Vlad (suo consulente), si appoggiano per il resto a
registrazioni Rai preesistenti di ottimo livello, quindi a costo
zero; la scelta di far canticchiare gli attori è quindi piuttosto
strana da ogni punto di vista. "Un ballo in maschera", tra
l'altro, non è in colonna sonora e me ne chiedo ancora la ragione.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un secondo difetto è sicuramente nella
scelta del protagonista, l'attore inglese Ronald Pickup; scelta che
fu molto criticata anche quarant'anni fa. E' vero che Pickup non
sfigura al pianoforte, e che ha una certa somiglianza fisica, da
silhouette, con le fotografie del vero Verdi; ma quello che ne esce è
poco più di una figurina ritagliata, senza forza e senza spessore.
Viene spontaneo il paragone con il Puccini diretto da Sandro Bolchi
(1973) e con il Rossini di Mario Monicelli (1992), dove la parte di
protagonista spettava ad attori di livello altissimo o comunque buono
(Alberto Lionello, Philippe Noiret, Sergio Castellitto); ma basta
anche guardare le prime due puntate, con attori veri come Giampiero
Albertini e Omero Antonutti, per capire la necessità di una presenza
scenica di livello soprattutto quando il protagonista è una figura
imponente come Giuseppe Verdi. Il regista Castellani era reduce da un
altro grande successo, dieci anni prima (1971) con "La vita di
Leonardo da Vinci": l'impostazione è simile, ma il protagonista
era Philippe Leroy e tutto funziona molto meglio. Dal "Leonardo"
del '71 Castellani riprende anche la figura del narratore, l'ottimo
Giulio Bosetti: che nel "Verdi" è una voce fuori campo,
mentre nel "Leonardo" era ben presente sullo schermo, in
abiti moderni, anticipando Piero Angela e molti documentaristi
d'oggi. <br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
C'è poi una certa confusione con la
successione delle opere, e con le date: per gli "anni di galera"
bisognava almeno fare un elenco, una citazione veloce, per tutte le
opere di quel periodo. Si tace totalmente su Alzira e Stiffelio, c'è
solo un cenno velocissimo per "I due Foscari", trascurato
anche il "Simon Boccanegra", e poco spazio ha, tutto
sommato, anche il "Macbeth". Erano gli anni delle
leggendarie esecuzioni di Claudio Abbado e di Giorgio Strehler, forse
sarebbe bastato tagliare qualche minuto dalla Traviata e dal
Trovatore (opere molto più note) per avere spazio a sufficienza per
tutto. Nella ricostruzione del dissidio con Angelo Mariani non viene
detto che poi Aida al Cairo fu diretta da Giovanni Bottesini. Nella
ricostruzione storica, oltretutto, manca la presa di Porta Pia
(1870), con il completamento dell'Unità d'Italia, e si tace
sull'annessione di Venezia e del Veneto.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
C'è pochissimo spazio per Giulio
Ricordi, ridotto a una figurina di contorno; tra le cose positive c'è
invece il risalto dato a Margherita Barezzi. Tutto sommato buona
l'idea data di Giuseppina Strepponi: Carla Fracci è bravissima nel
renderla positiva e simpatica, ma non vengono nascosti gli aspetti
negativi di Giuseppina Strepponi, le sue battute di pessimo gusto
sulla salute di Mariani, i figli tenuti lontani di cui si fa spesso
cenno. Avrei evitato volentieri, invece, i "che donna!",
due o tre volte, che Castellani mette in sceneggiatura parlando della
Strepponi; così come avrei evitato volentieri i riferimenti ad
aspetti delle malattie (Muzio che assiste Verdi: bene sottolinearlo,
ma certi dettagli si potevano lasciar perdere).
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Qua e là appare anche Wagner,
presentato troppo sbrigativamente come un "rivale" di
Verdi; la realtà è molto più complessa, tutto è presentato in
modo troppo superficiale. Non ho trovato il nome dell'attore che
interpreta Wagner, ma si tratta comunque di poche inquadrature senza
troppo rilievo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli attori: il migliore è Giampiero
Albertini, che rende un Barezzi memorabile. Anche Carla Fracci è
molto brava, e non era scontato non essendo attrice di professione.
Omero Antonutti, che interpreta il padre di Verdi, replica per molti
aspetti il ruolo che aveva in "Padre padrone" dei Taviani
(1972). Roberto Cominati, che interpreta Verdi da bambino, è poi
diventato un concertista vero, pianista di successo e ancora in
attività. Ma tutto il cast è ben scelto, ruolo per ruolo (invito a
leggere l'elenco che ho messo qui sopra), anche se con Arrigo Boito e
Franco Faccio si corre ancora il rischio della "figurina
ritagliata" come per Pickup con Verdi: non per demerito degli
attori (Capolicchio è un ottimo attore) ma per precisa scelta
registica. E' un rischio che si corre spesso nei film biografici,
bisogna mettere per forza quel personaggio e in fase di scrittura non
sempre si riesce a dargli la forza necessaria. Enzo Cerusico, che
interpreta Emanuele Muzio, è doppiato e irriconoscibile sotto una
parrucca rossa; era un attore molto noto e stupisce che sia stato
scelto per non farlo recitare. Nella versione americana il narratore
è Burt Lancaster; nella versione originale c'è Giulio Bosetti, uno
dei grandi del teatro italiano nella seconda metà del Novecento.
Manca comunque un vero protagonista, non c'è l'equivalente di
Alberto Lionello nel "Puccini" di Bolchi, ma nemmeno quello
di Noiret e Castellitto nel "Rossini" di Monicelli. E' vero
che Ronald Pickup suona il piano e ha la silhouette giusta, ma i
primi piani mostrano quasi sempre una faccina sperduta che non rende
giustizia al carattere di Verdi; ma forse Castellani lo voleva
proprio così, alter ego e sdoppiamento del narratore sulla falsariga
del suo "Leonardo" con Philippe Leroy. Va detto che Leroy
aveva tutt'altra presenza scenica rispetto a Pickup, e del resto la
carriera dei due attori parla da sola. Tra gli attori anche diversi
cantanti d'opera: Leila Gencer per il Macbeth al pianoforte nella
quarta puntata, e poi Paolo Silveri, Silvia Silveri, Carlo Tuand,
Luciana Palombi, e altri ancora (difficile segnalare dove di preciso,
mancano le indicazioni).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per la musica si attinge alle
registrazioni Rai, del resto ottime (Maria Callas per Traviata, il
Rigoletto con Pavarotti e Cappuccilli, e tanto altro); unica
eccezione, se non sbaglio, è l'Otello di Mario del Monaco. La musica
originale, scritta apposta per lo sceneggiato, è di Roman Vlad: la
si ascolta soprattutto nella prima puntata, quando bisogna rendere
un'idea delle prime composizioni di Giuseppe Verdi, andate perdute
(distrutte dallo stesso Verdi); Vlad ha fatto un ottimo lavoro, che
meriterebbe maggiore attenzione.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigvpKyXy0nDHckyn1IKhh74ymHrxUCYe84S4WvYyCTvdyNuETGZb8f1Ma1r3FsL6KNpBKCdfHURMGNWulziqsG47TOps8HCsR0gBQoNn_oVcGWhRE-RYyO0yk7mbEB8LblZ5MVdCQ-Jx3h/s1600/verdi+rai+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigvpKyXy0nDHckyn1IKhh74ymHrxUCYe84S4WvYyCTvdyNuETGZb8f1Ma1r3FsL6KNpBKCdfHURMGNWulziqsG47TOps8HCsR0gBQoNn_oVcGWhRE-RYyO0yk7mbEB8LblZ5MVdCQ-Jx3h/s400/verdi+rai+%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sul mio piano personale, ho ritrovato
il ricordo dell'allestimento del set in esterni: a Milano venne steso
una specie di grande tappeto di plastica che simulava il selciato
ottocentesco, e tra i molti curiosi c'ero anch'io. Viste le immagini,
direi che si è trattato di un lavoro ben fatto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi ha fatto molto piacere rivedere la
Scala con i colori giusti, quelli del tempo di Verdi che fino agli
anni '90 erano ancora visibili e che poi sono stati cancellati nel
restauro di inizio Duemila, con la pretesa di tornare al progetto del
Piermarini. Quando passo davanti alla Scala, o a Palazzo Reale, con
tutti quei marmi bianchi mi sembra sempre di essere al Monumentale -
ma ormai a chi interessa più.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Molto belle le locations, quasi tutte
nei luoghi originali dove possibile; non si vede però mai l'interno
della Scala, quel teatro è il Ponchielli di Cremona (più piccolo,
si contino le gallerie) che alla Scala somiglia molto. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ELeI8bcSomWNXXZTST33wBkNthYAQMN-x_DrcBAnUwzsi5mBPxfPjOESjIL49W9t84dFzHQmzVQ8pk9DwOoimN1uKIa9fFL7q9yGn9i_mMCorUnKBuRhvMQ7Z8iSWfMJohnkAEWkoZ9V/s1600/verdi+rai+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1211" data-original-width="1600" height="302" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ELeI8bcSomWNXXZTST33wBkNthYAQMN-x_DrcBAnUwzsi5mBPxfPjOESjIL49W9t84dFzHQmzVQ8pk9DwOoimN1uKIa9fFL7q9yGn9i_mMCorUnKBuRhvMQ7Z8iSWfMJohnkAEWkoZ9V/s400/verdi+rai+%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le registrazioni utilizzate nello
sceneggiato:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Prima puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Donizetti, L'elisir d'amore: "Una
furtiva lacrima", tenore Cesare Valletti, Rai Roma
dir.Gianandrea Gavazzeni.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Bellini, Capuleti e Montecchi: "O
quante volte, o quante", soprano Antonietta Pastori, Rai Roma
dir. Lorin Maazel.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Seconda puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Oberto conte di san Bonifacio:
basso Simon Estes, Comunale Bologna dir. Zoltan Pesko</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Un giorno di regno: Rai Milano
dir. Alfredo Simonetto</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Terza puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Nabucco: Paolo Silveri,
Caterina Mancini, Gabriella Gatti Rai Roma dir. Fernando Previtali</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, I Lombardi alla Prima
Crociata: orchestra Rai Roma dir. Manno Wolf Ferrari</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quarta puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Ernani: Giuseppe Taddei e
Caterina Mancini, Rai Roma dir. Fernando Previtali</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Attila: Dino Dondi, Rai Roma
dir. Fernando Previtali</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Macbeth: Leila Gencer e
Giuseppe Taddei al piano<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgrVmDMfzeIyWWbUrJB-aBWQua3cs4s0LCzMIHL5IgUOsVSfk-jCOloFtJfDfdaFwN1Wxn-qZ8tCFdgvMGxR-ojZI3OQ7bZTEDy0HPg6erkFv6A4wiTl-VsFNAZmwmo9-vg0mywW4t0arD/s1600/verdi-rai-1982+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1028" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgrVmDMfzeIyWWbUrJB-aBWQua3cs4s0LCzMIHL5IgUOsVSfk-jCOloFtJfDfdaFwN1Wxn-qZ8tCFdgvMGxR-ojZI3OQ7bZTEDy0HPg6erkFv6A4wiTl-VsFNAZmwmo9-vg0mywW4t0arD/s320/verdi-rai-1982+%25281%2529.jpg" width="309" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quinta puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Rigoletto: Pavarotti,
Cappuccilli, Rinaldi, Lazzarini Rai Torino dir. Mario Rossi</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Rigoletto: Lina Pagliughi Rai
Torino dir. Angelo Questa</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Il Trovatore: Lauri Volpi,
Mancini, Pirazzini Rai Roma dir. Previtali</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sesta puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, La Traviata: Callas e Ugo
Savarese Rai Torino dir. Gabriele Santini</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, I Vespri Siciliani: Rai Roma
dir. Thomas Schippers</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Simon Boccanegra: Mario Petri,
Rai Roma dir. Francesco Molinari Pradelli</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Aroldo: Rai Torino dir.
Gianfranco Masini</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Settima puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, La forza del destino: Galliano
Masini, Carlo Tagliabue, Rai Torino dir. Gino Marinuzzi</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Macbeth: Alda Borelli Morgan,
Rai Milano dir. Ferruccio Scaglia</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Don Carlo: Tancredi Pasero,
Rai Torino dir. Ugo Tanzini</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Boito, Mefistofele: Ferruccio
Tagliavini, Rai Torino dir. Angelo Questa</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ottava puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Aida: Franco Corelli, Giulio
Neri, Miriam Pirazzini, Maria Curtis Verna, Rai Torino dir. Angelo
Questa</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Traviata: Rai Torino dir.
Gabriele Santini</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nona puntata:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Otello: Mario Del Monaco,
Santa Cecilia, Erede</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Verdi, Falstaff: Giuseppe Taddei, Rai
Torino dir. Mario Rossi</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La voce di Giuseppina Strepponi, nel
canto, è di Jeanne Marie Bima; la voce di Teresa Stolz, sempre nel
canto, è di Mara Zampieri. Le musiche di Roman Vlad nella prima
puntata sono dirette da Gianfranco Plenizio con l'Orchestra Unione
Musicisti di Roma.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVY8-GRJgUaxxRi7_IJd3rSjCAOMMApkdpnBjX45aj2kiSmisHKQ1lfVsHzk3sh13U88ccAZI1geeRZ9TWvyWuPzvp85v9p-8Mhfzq3bfRNfdxCWZvN8Liojgu8JKd5bIbNQHoKCgI2AxU/s1600/verdi-rai-1982+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="510" data-original-width="497" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVY8-GRJgUaxxRi7_IJd3rSjCAOMMApkdpnBjX45aj2kiSmisHKQ1lfVsHzk3sh13U88ccAZI1geeRZ9TWvyWuPzvp85v9p-8Mhfzq3bfRNfdxCWZvN8Liojgu8JKd5bIbNQHoKCgI2AxU/s320/verdi-rai-1982+%25285%2529.jpg" width="311" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7999403477385743887.post-77302659512339560472020-02-02T08:30:00.000+01:002020-02-02T08:30:58.051+01:00Tutto è sciolto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg54khYZhqSOIbDzwDCRiWrFllkxdAlmpiLvm8u99G5hD5Z-arjL-BjqnBRulpDNBD-kH-PZCWhw90WJFES0I39CxCvkXc6_rTWyGqFHtL962s3IHmbyY8LW8Zx6vVh3Qy4yACERpA_8f5T/s1600/Callas+sonnambula.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="827" data-original-width="639" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg54khYZhqSOIbDzwDCRiWrFllkxdAlmpiLvm8u99G5hD5Z-arjL-BjqnBRulpDNBD-kH-PZCWhw90WJFES0I39CxCvkXc6_rTWyGqFHtL962s3IHmbyY8LW8Zx6vVh3Qy4yACERpA_8f5T/s400/Callas+sonnambula.jpg" width="308" /></a></div>
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<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">Mai Richie avrebbe dimenticato quella
sera. Campasse mill’anni, mai. La piccionaia al vecchio Royal col
piccolo Peake. E quando la prima nota. La parola s’arrestò sulle labbra di
Richie.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">Ora attacca a contar balle. Rapsodie su
tutto. Crede alle proprie menzogne. Proprio ci crede. Bugiardo
formidabile. Ma ci vuole buona memoria.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">- Che aria era? chiese Leopold Bloom.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">- <em>Tutto è sciolto.</em></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">Richie sporse le labbra in fuori. Una
nota in sordina incipiente dolce fata fatale mormorava tutto. Un
tordo. Tordo canoro. Il suo alito, dolce d’uccello, i solidi denti
di cui è fiero, flautato di flebile angoscia. E sciolto.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">Suono pieno. Due note in una. Quel
merlo che sentii nella valle dei biancospini. Riprendeva i miei
motivi che intrecciava e trasformava. Ogni nuovo richiamo è sciolto
in ogni. Eco. Com’è dolce la risposta. Come avviene?</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">Tutto sciolto ormai. Funebre fischiava.
Caduta, resa, sciolti,</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">Bloom inclinava l’orecchio
leopoldino, ripiegando sotto il vaso una frangia del centrino.
Ordine. Sì, mi ricordo. Bella aria. Nel sonno a lui ne andò.
Innocenza a lume di luna. Eppure la trattiene. Coraggiosi, non
conoscono il pericolo. Chiamar per nome. Toccar l'acqua. Tinnulo
calessino. Troppo tardi. Lei voleva andare. Ecco perché. Donna.
Tanto vale fermare il mare. Sì: tutto è sciolto.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;">- Un'aria stupenda, disse Bloom sciolto
Leopold. La conosco bene.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0c343d;"><em><span style="color: #0c343d;">James Joyce, Ulisse, pag.251 Oscar
Mondadori 1973 (traduzione a cura di Giulio de Angelis)</span></em></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nella "Sonnambula" di Vincenzo Bellini
(1831, libretto di Felice Romani) due giovani stanno per sposarsi, ma
d'improvviso lei viene trovata nella stanza di un ricco signore di
passaggio. Quello che è successo noi spettatori lo sappiamo, è
perfino scritto nel titolo dell'opera: la giovane Amina è
sonnambula, quindi del tutto innocente. Ma in paese è difficile
crederlo, anche il suo innamorato Elvino non riesce a negare l'evidenza
(lei, da sola, nella stanza di quell'uomo...) e il matrimonio va a
monte. Il legame, gli accordi tra le famiglie, "tutto è
sciolto".
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Tutto è sciolto" non è
propriamente un'aria, è più un momento di passaggio, uno stato
d'animo, ma la melodia è così bella che dispiace che Bellini non
l'abbia sviluppata in modo più completo. Del resto, sono cose che
capitano a chi ha una vena melodica talmente ricca da poter "buttar
via" anche temi come questo. Il tema di "tutto è sciolto"
tornerà nel finale, quando si scoprirà la verità; una vena di
grande e toccante malinconia, prima del lieto fine.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsP5yms8Mjh38OsPPFptSmRVZGTU2rMsQ6He1mFbXsKirn2sWtanfcgVgvHV-FKUfswqQRbxu1nO1mgC-s2JIN0u0MURM4nq2gyFIBEQfYDZOiys6b5nYyYVrbttZ-7JW0osSWcIRIZqSZ/s1600/joyce-6664.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="543" data-original-width="750" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsP5yms8Mjh38OsPPFptSmRVZGTU2rMsQ6He1mFbXsKirn2sWtanfcgVgvHV-FKUfswqQRbxu1nO1mgC-s2JIN0u0MURM4nq2gyFIBEQfYDZOiys6b5nYyYVrbttZ-7JW0osSWcIRIZqSZ/s320/joyce-6664.jpg" width="320" /></a></div>
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<div style="margin-bottom: 0cm;">
James Joyce aveva studiato canto, e la
sua voce era di tenore, proprio questo repertorio. Si rese presto
conto di non avere le qualità per fare una carriera da
professionista, e abbandonò gli studi musicali. Suo amico, e
compagno di studi, è stato il grande tenore irlandese John Mc
Cormack.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un po' di ascolti:</div>
<a href="https://youtu.be/HXKAUqhhtbo">qui</a> Juan Diego Florez<br />
<a href="https://youtu.be/Ngw8tfMNTbo">qui</a> Nicolai Gedda<br />
<a href="https://youtu.be/ln1EQJmz0ak?t=5881">qui</a> Luciano Pavarotti (con Joan Sutherland)<br />
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<em>(la foto di Maria Callas viene dai 33 giri della "Sonnambula" di Bellini, anni '50)</em><br />
<em>(la foto di James Joyce era disponibile on line, senza altre indicazioni)</em>Giulianohttp://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com0