sabato 30 giugno 2018

Anton Dermota


 
Anton Dermota (1910-1989) è uno dei più grandi tenori del Novecento. Nato nell'impero austro-ungarico, poi jugoslavo, in una città (Kropa) che oggi sarebbe Slovenia, viennese per vocazione,
Anton Dermota è stato anche il mio primo ascolto come voce d'opera, la Nona di Beethoven con Karl Böhm come direttore. Un disco a 33 giri molto economico, finito in casa mia quando ancora non avevo mai ascoltato una Sinfonia per intero, probabilmente sull'onda lunga di "Arancia Meccanica" di Kubrick. Mi aveva colpito molto la "marcia turca", quasi uno scioglilingua in tedesco, che già conoscevo attraverso un 45 giri dove Walter Carlos la storpiava (ma non abbastanza da mascherarne la grandezza), appunto per la colonna sonora del film di Stanley Kubrick: Froh, wie seine Sonnen fliegen / Durch des Himmels prächt'gen Plan /Laufet, Brüder, eure Bahn, / Freudig, wie ein Held zum siegen. (un inno all'amicizia e alla fratellanza, il testo è di Schiller). Devo dire che anche in seguito non ho mai più trovato questo brano cantato così bene. E' in effetti un brano molto impegnativo per un cantante, così come l'ingresso del baritono (Freude! Freude, schöner Götterfunken...), musica meravigliosa ma anche una trappola non da poco per i cantanti, una trappola messa da Beethoven in persona.
Anton Dermota canta questa parte difficile con una sicurezza impressionante, come se fosse una passeggiata, come se non gli costasse la minima fatica e come se fosse la cosa più naturale del mondo. In tutti i miei ascolti successivi della "marcia turca" (Allegro assai vivace alla marcia, scrive Beethoven nello spartito) ero sempre rimasto deluso o parzialmente deluso dal tenore, e in seguito avrei scoperto perché: per puro caso ero incappato, al mio primo ascolto, in uno dei più grandi tenori di tutti i tempi. Grande soprattutto nel repertorio tedesco, ma in possesso di una pronuncia italiana perfetta (indispensabile per Mozart), grande stilista e grandissima tecnica; avrebbe potuto cantare qualsiasi cosa, ma il mondo di Schubert, di Mozart, di Beethoven e di Schumann sarebbe rimasto il suo repertorio ideale, con l'aggiunta di Lehar e della grande operetta viennese. Un altro dei miei primi ascolti fortunati: il Flauto Magico nell'edizione di Karajan, datato 1950, sempre con Anton Dermota: forse il più grande Tamino nelle edizioni discografiche. Un acquisto che feci non per mio merito ma perché nel campo dei dischi funzionava così: le edizioni "vecchie" venivano vendute a minor prezzo, e io non potendo spendere molto le comperavo per conoscere un mondo che dovevo ancora scoprire. Ringrazio ancora l'ottusità dei discografici, a tanti anni di distanza e con l'industria musicale ridotta in questo stato ormai posso dirlo; senza la loro superficialità forse non sarei mai venuto a conoscenza dei più grandi cantanti, solisti, direttori d'orchestra, cioè quelli che ancora provenivano direttamente dal periodo in cui erano state scritte quelle composizioni.
 
Di Anton Dermota la Garzantina dice:
« Debuttò alla Staatsoper di Vienna nel 1937 con La Traviata e vi rimase fino al 1970, comparendo spessissimo anche al festival di Salisburgo. Per la duttilità della voce, la proprietà stilistica e l'eleganza scenica è considerato il maggior tenore mozartiano del suo tempo. Rilevante anche l'attività liederistica.»
Al cinema non ha lasciato molto, appare in un film su Mozart del 1955 dove protagonista (cioè Mozart) è Oskar Werner, attore rimasto famoso per le sue collaborazioni con Truffaut (Jules et Jim, Fahrenheit 451). Dermota è inoltre presente nella famosa edizione del "Don Giovanni" diretto da Wilhelm Furtwaengler, anno 1955: ovviamente come don Ottavio.
Nel dettaglio:
1955 Mozart - Wenn die Götter lieben (Angeli senza felicità) regia di Karl Hartl, con Oskar Werner come Mozart. Il film ricostruisce la prima rappresentazione del "Flauto Magico"; Anton Dermota interpreta Tamino, il baritono Erich Kunz è Schikaneder /Papageno, Gottlöb Frick è Sarastro.
1955 Mozart, il Don Giovanni nella leggendaria ripresa in teatro (a colori) direttore Wilhelm Furtwaengler, protagonista Cesare Siepi, con Otto Edelmann, Elisabeth Grümmer, Lisa Della Casa, Erna Berger, Walter Berry, Raffaele Ariè, e Anton Dermota come don Ottavio.
 
 
(nelle foto: Anton Dermota con Ljuba Welitsch, e con la moglie pianista sulla copertina di un disco)

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