sabato 13 aprile 2019

Heimat di Edgar Reitz ( II )


- Heimat (1984) Regia di Edgar Reitz. Scritto da Edgar Reitz e Peter Steinbach. Fotografia di Gernot Roll. Interpreti: Marita Breuer, Michael Kausch, Michael Lesch, Gudrun Landgrebe, Kurt Wagner, e molti altri. 11 episodi, durata totale 15 ore e 40'
- Die zweite Heimat (1992). Regia di Edgar Reitz. Scritto da Edgar Reitz. Fotografia di Gernot Roll e altri. Interpreti: Henry Arnold, Salome Kammer, Anke Sevenich, e molti altri. 13 episodi, durata totale 25 ore 32'
- Heimat 3 (2004) Regia di Edgar Reitz Scritto da Edgar Reitz e Thomas Brussig. Fotografia di Thomas Mauch e Christian Reitz. Interpreti: Henry Arnold, Salome Kammer, Anke Sevenich, Peter Schneider e altri. 6 episodi, durata totale 11 ore e 50' circa

2.
Non ho trovato una lista delle musiche presenti in Heimat; probabilmente bisognerebbe ricorrere ai dvd, ammesso che si riesca ancora a trovarli. Mi devo quindi accontentare di questi miei appunti datati 2007:
- La musica che si ascolta nel film, a parte gli estratti dei grandi musicisti del passato, è opera di Nikos Mamangakis, un musicista che conosco solo attraverso Heimat. Da wikipedia apprendo che Mamangakis ( greco di Creta, 1929-2013) studiò a Monaco con Carl Orff e Harald Genzmer; è possibile che i ricordi musicali della Monaco anni ’60 siano suoi, e che Edgar Reitz se ne sia servito per costruire "Die zweite Heimat".
 
- “Die zweite Heimat” ha un andamento molto goethiano, e molti dei suoi personaggi sembrano presi dal Wilhelm Meister: come Herr Edel, l’intellettuale anziano invasivo e ubriaco, ma anche Juan e Carlotta-Clarissa. Si svolge quasi tutto a Monaco, nei primi due episodi, ed ha un meraviglioso attore in Juan, cioè Daniel Smith, e una memorabile soprano ungherese in Hanna Köhler (c’è anche il baritono Dietrich Henschel truccato da clown). « Sta imparando il tedesco, e guarda le parole come se fossero paesaggi», dice H.W.Simon, parlando del cileno Juan (che si perde in “Sehnsucht”).
- Gisela Müller (Evelyne) quando recita ha una voce calda e limpida simile a quella di Kathleen Ferrier o di Nathalie Stutzmann (meno male che non è doppiata!). Ad Evelyne, Reitz fa cantare una parte di contralto, ed è Erda, cioè la Tetralogia di Wagner: la dea della Terra, evocata da Wotan in "Das Rheingold". A questa storia d’amore, infatti, seguirà la morte (tragica e stupida) di Ansgard. Mi chiedo quanti avranno capito il riferimento e la citazione: "Alles was ist, endet": ma Reitz ferma Erda ai primi versi, lascia solo intuire ciò che succederà. Una storia d’amore bellissima e banale, questa di Evelyne ed Ansgard: banale perché raccontata mille volte, ed ogni volta è nuova. Gisela Müller, in seguito, non ha fatto la cantante, ma ha continuato a lavorare nel cinema.
- La scena della chitarra spaccata era già in "Fragole e sangue" (The strawberry statement, regia di Stuart Hagmann, 1970) un film che sicuramente Reitz conosceva, dunque una citazione esplicita.
- Salome Kammer, che qui vediamo solo come attrice (la violoncellista) ha interpretato e inciso su disco composizioni di Luciano Berio e di altri compositori dal '600 ad oggi, da mezzosoprano e da violoncellista.
- In "Die zweite Heimat" ci sono anche musiche di Olivier Messiaen. Nel primo "Heimat", il compositore francese (1908-1992) era stato indicato come probabile modello di riferimento per il protagonista, ma il giovane Hermann risponde di no e fa invece il nome di Fortner (Wolfgang Fortner 1907-1987).
- Sempre in Heimat , sia nel primo che nel secondo, Reitz fa dire a uno dei personaggi (prima il fratello Anton, poi l’amico Volker) che Hermann gioca con la tecnologia e che in essa si perde. Un giocattolo, la tecnica che prevale sul compositore e non viceversa. E’ una bella metafora per gran parte della musica del Novecento e di inizio Duemila, e qualcosa su cui riflettere: non è il compositore che prende possesso dello strumento (e dell'elettronica in generale), ma il contrario.

 
- A guardarlo bene, Heimat è un film sulla trasformazione della società umana. Dopo secoli (millenni) in cui poco era cambiato, di colpo tutto cambia, a partire dal 1918 e dalla radio.
Non è nemmeno un caso che, subito dopo il 1933, tutto diventi più volgare; e, dopo il 1945, la gente ne diventa consapevole e contenta (contenta e consapevole della sua volgarità).  E’ di questo che parla Reitz, come un preciso cronachista bizantino, come il monaco Pimen del Boris Godunov...
- Un film dove si cita il Wanderer di Schubert: «Wo bist du, mein geliebtes Land...» Nel 1992 ancora si poteva, almeno in Germania; oggi la dittatura zdanoviana di Mr. Spot copre tutto il pianeta.
 

Der Wanderer
(G.Ph. Schmidt von Lübeck, musicata da Franz Schubert nel 1816)
Ich komme vom Gebirge her,
Es dampft das Tal, es braust das Meer.
Ich wandle still, bin wenig froh,
Und immer fragt der Seufzer, wo?
Die Sonne dünkt mich hier so kalt,
Die Blüte welk, das Leben alt,
Und was sie reden, leerer Schall;
Ich bin ein Fremdling überall.
Wo bist du, mein geliebtes Land?
Gesucht, geahnt, und nie gekannt!
Das Land, das Land so hoffnungsgrün,
Das Land, wo meine Rosen blühn.
Wo meine Freunde wandeln gehn,
Wo meine Toten auferstehn,
Das Land, das meine Sprache spricht,
O Land, wo bist du? . . .
Ich wandle still, bin wenig froh,
Und immer fragt der Seufzer, wo?
Im Geisterhauch tönt's mir zurück:
"Dort, wo du nicht bist, dort ist das Glück."
(Il viandante. Io vengo da quelle montagne, c'è nebbia nella valle, ruggisce il mare. Vado in silenzio, senza felicità, e sempre un sospiro mi pone la domanda: dove? E sempre: dove? Il sole qui sembra sempre freddo, i fiori appassiti, la vita vecchia, ciò di cui parlano sono sciocchezze; ovunque io sono un estraneo. Dove sei, mia amata terra? Cercata, immaginata, mai conosciuta! La terra, la terra verde di speranza, la terra dove le mie rose fioriscono, dove passeggiano i miei amici, dove c'è la Resurrezione dei morti, la terra che parla la mia lingua. O terra, dove sei? Vado in silenzio, senza felicità, e sempre un sospiro mi fa chiedere: dove? Una voce misteriosa mi risponde: "la dove tu non sei, là c'è la felicità".  (basta sostituire "Land" con "Heimat"...)

 
 

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