venerdì 10 novembre 2017

La Gioconda (1953)


 
La Gioconda (1953) Regia di Giacinto Solito. Tratto liberamente dall'opera di Amilcare Ponchielli e Arrigo Boito; soggetto originale di Victor Hugo. Sceneggiatura di Arpad De Riso, Vana Arnould, Giacinto Solito. Fotografia di Arturo Gallea. Musica di Amilcare Ponchielli, arrangiata da Tarcisio Fusco. Direttore d'orchestra Armando La Rosa Parodi. Voci di Giuseppe Campora e Antonio Manca Serra. Interpreti: Alba Arnova (Gioconda), Paolo Carlini (Enzo), Pina Cei (madre di Gioconda), Elena Kleus (Laura), Peter Trent (Alvise Badoero), Vittorio Vaser (Barnaba), Vira Silenti (Lisetta), Luciano Rebbegiani (Marco), Gino Scotti (Jacopo), Michèle Sorel (Donata), Nora Visconti (Graziella), Attilio Dottesio, Augusto Di Giovanni Durata: 1h15'

"La Gioconda", film del 1953 con regia di Giacinto Solito, ripercorre l'opera di Ponchielli prendendosi però molte libertà. Non è un film d'opera, è un film recitato, con attori, anche se contiene una parte delle musiche dell'opera. Nel dettaglio, mancano del tutto le arie della protagonista; ascoltiamo solo le arie per baritono e tenore, niente voci femminili. Nel finale c'è la danza delle ore, ma è tutto appena accennato, non c'è un'aria o una scena per intero. "Cielo e mar" è cantata da un amico di Enzo Grimaldo, "Pescatore affonda l'esca" diventa un coro all'osteria, la danza delle ore si ascolta verso il finale, a 1h04, senza Gioconda; il balletto dura solo pochi istanti e poi la musica fa da sottofondo al duello fra Enzo e Badoero, che chiude il film.
Molte anche le differenze nella parte narrativa: prima di tutto Gioconda è una danzatrice e non una cantante, probabilmente a causa della presenza come protagonista di Alba Arnova, ballerina prima che attrice. Altri cambiamenti importanti rispetto all'opera di Ponchielli: Gioconda tradisce Enzo per gelosia, tutto il contrario di quanto succede nell'opera, e poi viene uccisa mentre tenta di difendere Enzo, non c'è quindi il suicidio che dà luogo a un duetto e a un'aria tra le più famose del teatro d'opera ottocentesco. Cambia anche il personaggio di Barnaba, non più così cattivo e molto meno simile allo Iago verdiano che Arrigo Boito scriverà di lì a poco; il vero cattivo (ma neanche poi tanto, è elegante e innamorato) nel film è Alvise Badoero.
Il film è in bianco e nero, dura solo un'ora e un quarto, ha buon ritmo narrativo e buona regia. Bravi gli attori e le attrici. Alba Arnova all'anagrafe è Alba Fossati, italiana nata a Buenos Aires nel 1930, inizi come prima ballerina al Colon di Buenos Aires, poi grandi successi in Italia con Garinei e Giovannini, presente anche agli inizi in Rai. E' una protagonista convincente, spiace che non le abbiano più affidato ruoli importanti. Paolo Carlini (Enzo) è stato un attore molto amato, soprattutto per gli sceneggiati Rai nel periodo successivo. Meno noti ma molto bravi gli altri. Peter Trent, che interpreta Alvise Badoero, somiglia molto a John Steiner, attore molto presente nel cinema italiano degli anni '60 e '70. Giacinto Solito, napoletano, ha al suo attivo molti film come sceneggiatore e quattro film come regista; il più famoso è probabilmente "Il fornaretto di Venezia", di qualche anno precedente. La Venezia di questo film ricorda molto quella di Orson Welles per "Othello", di un solo anno precedente.
Il film è visibile su youtube; per chi volesse fare raffronti metto qui sotto un riassunto dell'opera di Ponchielli (su libretto di Arrigo Boito, che usò lo pseudonimo-anagramma di Tobia Gorrio), preso dalla Garzantina della Musica. "La Gioconda" fu rappresentata per la prima volta nel 1876, alla Scala; il soggetto proviene da un dramma di Victor Hugo, "Angelo tiranno di Padova".
ATTO PRIMO: La cantante Gioconda (soprano) ama Enzo Grimaldo (tenore), un nobile genovese proscritto che che si nasconde a Venezia fingendosi semplice marinaio, ed è a sua volta amata dal cantastorie Barnaba (baritono) che è una spia del Consiglio dei Dieci. Barnaba fa arrestare la madre cieca di Gioconda (contralto) che verrà liberata per intercessione di Laura (mezzosoprano) moglie del nobile e potente Alvise Badoero (basso) .
ATTO SECONDO: Enzo e Laura si amano e decidono di fuggire insieme; Barnaba li denuncia ma Gioconda riesce a salvarli.
ATTO TERZO: Alvise per vendicarsi del tradimento della moglie Laura tenta di avvelenarla; ancora una volta Gioconda interviene per salvare Laura sostituendo al veleno un sonnifero. Durante una festa in casa Badoero, il nobile tradito mostra un catafalco sul quale giace Laura, apparentemente morta. Enzo, sconvolto dal dolore, si rivela pubblicamente e viene arrestato; Gioconda lo farà liberare promettendo a Barnaba di darsi a lui.
ATTO QUARTO: Laura ed Enzo vengono liberati e fuggono insieme. Barnaba chiede a Gioconda di mantenere il patto, ma Gioconda si uccide.

 

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