venerdì 18 maggio 2018

Leyla Gencer


 
Ho un ricordo personale di Leyla Gencer, abbastanza curioso: l'unica volta che l'ho ascoltata è stato il 12 settembre 1981, nell'aula magna della mia scuola. Per la precisione, il Setificio di Como (ITIS Paolo Giovio, da tutti conosciuto come Setificio) che all'epoca era per me un ricordo ancora caldo, il diploma di perito chimico lo avevo preso pochi anni prima. Leyla Gencer, una delle più grandi cantanti degli anni '50 e '60, era agli ultimi anni di carriera e in quel concerto si esibiva con il pianista Nikita Magaloff, uno dei più grandi interpreti di Chopin. Il programma era di rara esecuzione, di Chopin le "19 liriche polacche op.74" (in seguito questo recital sarebbe uscito in disco). Ricordo ancora lo stupore di Leyla Gencer nel trovarsi in quell'aula magna, non si aspettava un ambiente così e lo disse con estrema chiarezza prima di cominciare, parole che si possono riassumere con un "dove mi avete portato". Parole giustificatissime, perché l'edificio, inaugurato nel 1973-74 (io c'ero) era stato progettato e costruito da non so quale qualche architetto a metà strada fra razionalismo e Beaubourg, cioè una colata di cemento con gli oblò e i soffitti così bassi che sulle scale dovevo camminare curvo (in quegli anni frequentava il Setificio anche un giocatore della pallacanestro Cantù, allora ai vertici europei, che si chiamava Beretta ed era alto dieci centimetri più di me, cioè due metri abbondanti...), con i pavimenti di plastica, e tante altre cose che non sto a descrivere anche perché è ancora lì, e da qualche anno ospita anche l'Università. Insomma, niente a che vedere con un teatro o con una sala da concerti, e anche nelle assemblee quell'aula magna non è che avesse un'acustica particolarmente felice (eufemismo), figuriamoci per un concerto. Devo però dire che i laboratori erano belli, spaziosi, ben fatti, ma il recital si tenne nell'aula magna e non nei laboratori (forse i laboratori avrebbero fatto una migliore impressione, chissà). Comunque il concerto si tenne, ma la Gencer e Magaloff non concessero bis e se ne andarono alla svelta. Peccato, perché la voce della grande cantante cominciava allora ed essere ben calda e qualcosa ancora lo si sarebbe ascoltato volentieri, ma così è andata.
 
Leyla Gencer, turca di nascita (Costantinopoli, 10 ottobre 1928 – Milano, 9 maggio 2008) all'anagrafe si chiamava Ayse Leyla Çeyrekgil; Gencer è il cognome del marito. Soprano fra i più grandi del secolo, la sua carriera durò dal 1953 al 1983. In rete ho ritrovato un suo curioso soprannome, "La regina dei pirati", perchè ha fatto pochissime registrazioni in studio e le poche registrazioni che ne documentano l'attività sono quasi tutte clandestine, quelle che all'epoca si chiamavano "registrazioni pirata" fatte di nascosto con registratori di fortuna. Ci si può interrogare sul perché le case discografiche non abbiano mai chiamato la Gencer, ma ormai anche questo fa parte del passato e non resta che prenderne atto.

Il sito www.imdb.com porta alcune delle sue registrazioni in video; ne aggiungo una, l'Aida dell'8 agosto 1963 dall'Arena di Verona trasmessa recentemente da Rai 5 che ha la particolarità di mancare dell'ultimo atto: un temporale che, come capita spesso all'Arena, mandò tutti a casa anzitempo. Nel dettaglio:
1957 - Il Trovatore di Giuseppe Verdi, alla Rai, direttore Fernando Previtali. Con Leyla Gencer cantano Mario Del Monaco, Ettore Bastianini, Fedora Barbieri, Plinio Clabassi.
1960 - Don Giovanni di Mozart, alla Rai, direttore Francesco Molinari Pradelli. Leyla Gencer è donna Elvira, con lei cantano Mario Petri, Sesto Bruscantini, Teresa Stich Randall (donna Anna), Graziella Sciutti (Zerlina), Luigi Alva, Renato Cesari, Heinz Borst.
1963 - l'Aida "interrotta" da Verona, direttore Tullio Serafin. Con Leyla Gencer cantano Gastone Limarilli, Giulietta Simionato, Giangiacomo Guelfi, Bonaldo Giaiotti, Antonio Zerbini, Ottorino Begali. La regia teatrale è di Herbert Graf.
1966 - Aida di Verdi, sempre dall'Arena di Verona. Dirige Franco Capuana, con la Gencer cantano Carlo Bergonzi, Fiorenza Cossotto, Anselmo Colzani, Bonaldo Giaiotti, Franco Pugliese.
1982 - lo sceneggiato su Verdi per la tv, nel ruolo di Marianna Barbieri Nini: l'unica presenza di Leyla Gencer come attrice, fra cinema e tv.





2 commenti:

  1. la conclusione, però, è che non posso davvero dire di avere davvero ascoltato Leyla Gencer... in quel concerto c'era un repertorio rarissimo, non c'erano punti di riferimento nemmeno per la parte pianistica. Si sarebbe ritirata definitivamente un anno dopo.

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