domenica 11 agosto 2019

Piccole curiosità ( II )



2.
- Un’aria da camera di Donizetti viene eseguita per intero, in un salotto e davanti a un Edmond Dantès molto annoiato, nel “Conte di Montecristo” tv girato nel 1966 per la Rai, con la regia di Edmo Fenoglio (forse la penultima puntata, sesta o settima). Purtroppo, la esegue un attore e non un cantante; l’interpretazione è dilettantesca e molto scarsa, ma nel copione a Dantès tocca dire “che bella voce”. L’aria è comunque molto bella, chissà se esiste cantata da Schipa. Lo sceneggiato è stato replicato tempo fa su Rai Storia; pensavo di poter recuperare facilmente quest’aria e invece su www.lieder.org ho scoperto che Donizetti ne ha scritte moltissime, anche con titoli molto simili, ed è quindi impossibile rintracciarla senza riascoltare lo sceneggiato, peccato.


- Un “serpentone”, strumento musicale ormai desueto detto anche oficleide, si può vedere in opera all’inizio del film "Primula rossa" del 1934, regia di Zoltan Korda, della London film, che si svolge subito dopo la Rivoluzione francese, protagonisti Leslie Howard, Merle Oberon, Raymond Massey. Il serpentone / oficleide apre il corteo della banda militare, è tenuto in orizzontale ed è probabilmente più piccolo di quello che si vede nell'illustrazione (di poco).
- "Totò contro Maciste" è zeppo di citazioni dall’Aida, e prenderne nota è motivo di divertimento ancora maggiore; ma chi vuoi che se accorga, oggi?


- In "A woman under the influence" di Cassavetes, sono accennate e molto spesso storpiate diverse arie d’opera; c'è spazio anche per il Lago dei Cigni di Ciaikovskij.
- In "Hereafter" di Clint Eastwood (2010), film drammatico che inizia con il maremoto in Thailandia, c'è una sequenza dove un cuoco italiano dà lezioni di cucina. Sullo sfondo, in pessime esecuzioni, si ascoltano arie d'opera: "Una furtiva lacrima" (Donizetti, L'elisir d'amore) e "Nessun dorma" (Puccini, Turandot). Una rappresentazione molto rozza e da incompetenti di che cosa è l'opera, il film poi non dispiace ma da Eastwood non mi aspettavo questa manifestazione di superficialità e conformismo. Probabilmente il difetto sta nell'origine, questo film non doveva essere diretto da lui ma ha accettato il progetto già pronto da Steven Spielberg, il che spiega tante cose ma un po' più di attenzione non avrebbe guastato.
 
- Il pianista Van Cliburn è tra le celebrità messe in parodia in "Let's make love" di George Cukor, insieme ad Elvis Presley e a Maria Callas; la Callas è presentata come una silhouette che fa gorgheggi in stile anni '30 (quindi lontanissimi dal suo stile), Van Cliburn è presentato come un giovanotto con tastiera al collo (ma le tastiere di oggi nel 1960 non c'erano ancora). Mi è difficile capire il significato di questa scelta, ma può ben darsi che Van Cliburn fosse apparso di frequente alla tv americana in quegli anni.

(fine - per ora) 

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