Farinelli voce regina (1994) regia di
Gerard Corbiau. Scritto da Andrée e Gerard Corbiau e da Marcel
Beaulieu. Fotografia di Walther van den Ende. Musiche di Haendel,
Hasse, Porpora Interpreti: Stefano Dionisi (Carlo Broschi detto
Farinelli), Enrico Lo Verso (Riccardo, fratello di Farinelli), Jeroen
Krabbé (Haendel), Omero Antonutti (Nicola Porpora), Elsa
Zylberstein, Caroline Cellier, Marianne Basler, e molti altri.
Durata: 110 minuti
Così dice di Farinelli la Garzantina
della Musica:
«Broschi Carlo, detto Farinello o
Farinelli (Andria 1705 - Bologna 1782), sopranista. Esordì a Napoli
nel 1720 con la serenata "Angelica e Medoro" di Porpora.
Cantò fino al 1734 nei maggiori teatri italiani, quindi a Londra e
infine, dal 1737 al 1759, fu al servizio della corte di Spagna. Voce
di enorme estensione (dal do2 al do5), bellissima di timbro,
dolcissima, potente, fu anche un incomparabile virtuoso e, al tempo
stesso, un interprete commovente nel genere patetico. Cantava anche
da contraltista, vantava una splendida figura scenica e un'educazione
musicale d'eccezione. Si può guardare a lui come al più completo
cantante di tutta la storia dell'opera.»
Un altro Farinelli è Giuseppe,
all'anagrafe Giuseppe Francesco Finco (1769-1836) che scelse il nome
d'arte in omaggio a Carlo Broschi che lo aiutò agli inizi della sua
carriera.
Quello che la Garzantina non dice, ma
che lascia intuire, è che Carlo Broschi detto Farinelli era un
castrato. Una barbarie, vista dall'oggi, ma una pratica comune in
tempi in cui la vita di un bambino valeva poco o niente. Bambino,
perché l'operazione andava fatta prima della muta della voce:
qualcosa che oggi fa star male al solo pensiero, ma una pratica che
durò tranquillamente fino alla fine del Settecento e fu spazzata via
solo dall'Illuminismo e dalla Rivoluzione Francese. La pratica di
castrare i bambini dotati per il canto era antica, e fu purtroppo
incoraggiata dalla chiesa cattolica romana, secondo la quale era
sconveniente che le donne cantassero in pubblico. I castrati (è la
dizione usata comunemente, chiedo scusa ma non si può evitare)
ebbero grande successo, anche enorme come nel caso del Farinelli
(vera star a livello europeo) e il loro posto fu poi preso, a inizio
Ottocento, da tenori che prendevano gli acuti in falsetto (o
falsettone, secondo una dizione molto usata). Grandi compositori,
come Mozart e Rossini, non scrissero mai per i castrati.
Da qui nasce anche la leggenda del "do
di petto": a un certo punto i tenori cominciarono a emettere le
note acute non più in falsetto ma in piena voce, la voce umana
naturale. In tempi recenti, tenori come Chris Merritt e Rockwell
Blake ripristinarono la vocalità di primo Ottocento, con ottimi
risultati; non è invece possibile riprodurre l'esatta vocalità dei
castrati - grazie al Cielo, viene da dire. C'è una imprecisione
nelle righe della Garzantina: Farinelli non era un sopranista o
contraltista come li intendiamo oggi, cioè cantanti in falsetto, ma
quella di soprano (o di contralto) era la sua voce naturale. Oggi
vanno molto di moda i cantanti in falsetto, ma si tratta a tutti gli
effetti di un falso storico; per cercare le voci davvero vicine a
quella di un Farinelli è molto meglio rivolgersi a cantanti donne,
gli esempi sono molti e di alto livello, basterà citare Marilyn
Horne. Del resto, Georg Friedrich Haendel, che fu anche impresario,
scritturava per le stesse parti sia castrati che donne: la partitura
rimane invariata, la scelta dipendeva dalla bravura delle cantanti
(anche in ruoli maschili) e dalla loro disponibilità in quel
momento.
Che io sappia "Farinelli voce
regina" è il secondo film dedicato ai cantori evirati, ma non
ho mai fatto ricerche precise in proposito. Il primo, che circola
spesso sulle reti televisive, è il pessimo "Le voci bianche"
(ne ho parlato qui), molto volgare e grossolano, del tutto
inattendibile. Con il film di Corbiau le cose vanno un po' meglio, ma
non tanto: un film serio su queste pratiche barbare è ancora da
scrivere. Si passa da un eccesso all'altro: se in "Le voci
bianche" i castrati diventavano tutto d'un tratto effeminati,
qui Farinelli è un "tombeur des femmes" in collaborazione
col fratello, un vero sciupafemmine.
Va un po' meglio con la ricostruzione
storica, molto ben effettuata in quanto a scene e a costumi; ma anche
qui ci sarebbe molto da dire, e per brevità copio e incollo da
wikipedia.it :
« Pur presentandosi come una
biografia di Farinelli, il film presenta varie inesattezze storiche:
il ruolo del fratello maggiore di Farinelli, il compositore Riccardo
Broschi, è notevolmente enfatizzato, mentre quello del suo primo
maestro, Nicola Porpora, lasciato in secondo piano. Il compositore
sassone Georg Friedrich Händel, interpretato da Jeroen Krabbé,
viene tratteggiato come un nemico di Farinelli e una figura negativa,
mentre nella realtà dirigeva semplicemente la Royal Opera House, il
teatro rivale dell'Opera della Nobiltà, in cui si esibiva Farinelli.
Il periodo passato dal cantante in Spagna alla corte del re Filippo V
viene quasi ignorato. Inoltre, un elemento centrale del film sono le
presunte avventure erotiche di Farinelli, che non hanno alcuna base
storica e sono anzi altamente improbabili; infine, Farinelli, al
contrario di quello che lascia presagire il film, morì solo e senza
alcun erede. »
Alla mia prima visione di questo film
mi ero segnato un breve appunto:
« "Farinelli voce regina" è
buono solo quando appare Haendel (un ottimo Jeroen Krabbe), verso il
finale. Ma poi è talmente pieno di anacronismi e di scemenze
(psicoanalisi nel '700?) da riuscire insopportabile. Peccato, perché
non sarebbe scritto male; è ben fatto, belle scene e costumi, buona
ricostruzione storica. Gli attori sono bravi, mi segno Elsa
Zylberstein che interpreta Alexandra, ma il risultato poteva e doveva
essere migliore. » (anno 2001)
Aggiungo che non ho alcuna voglia di
rivedere "Farinelli voce regina", l'avevo trovato irritante
e mi irrita ancora nel ricordo, soprattutto perché non mi piace
l'idea che si possa scherzare su queste tragedie.
Merita una segnalazione la voce di
Farinelli per come è stata ricostruita nel film, un mix costruito al
computer con le due voci del falsettista Derek Lee Ragin e del
soprano (donna) Ewa Małas-Godlewska.
E' una cosa che può divertire, ha un suo interesse, ma le parti
scritte per Farinelli sono state comunemente interpretate da donne:
la più famosa è Marilyn Horne, ma ce ne sono tante altre. La stessa
Maria Callas, che però scelse un repertorio completamente diverso,
avrebbe potuto tranquillamente eseguire le parti scritte per voci di
castrato.
Nel
film si vedono due musicisti importanti: oltre a Haendel, che non ha
bisogno di presentazioni e che è interpretato da Jeroen Krabbé, si
tratta di Nicola Antonio Porpora (napoletano, 1686-1768) compositore
tra i più importanti della sua epoca, di fama europea, maestro di
Conservatorio per molti musicisti tra i quali anche i castrati
Caffarelli e Farinelli; a Vienna fu anche maestro per Franz Joseph
Haydn. Nicola Porpora è interpretato da un grande attore italiano,
Omero Antonutti.
Le musiche che si ascoltano nel film:
- Riccardo Broschi: "Ombra fedele
anch'io", e "Qual guerriero in campo armato"
dall'opera Idaspe (1730) (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee
Ragin)
- Riccardo Broschi: "Son qual nave ch'agitata" e "Se al labbro mio non crede" dall'opera "Artaserse" scritta con Johann Adolf Hasse (Londra 1734). (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee Ragin)
- Johann Adolf Hasse: "Generoso risvegliati, o core" dall'opera "Cleofide"(Alessandro nell'Indie) (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee Ragin)
- Johann Adolf Hasse: Artaserse (Ouverture) (Ensemble Les Talens Lyriques, dir. Christophe Rousset )
- Riccardo Broschi: "Son qual nave ch'agitata" e "Se al labbro mio non crede" dall'opera "Artaserse" scritta con Johann Adolf Hasse (Londra 1734). (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee Ragin)
- Johann Adolf Hasse: "Generoso risvegliati, o core" dall'opera "Cleofide"(Alessandro nell'Indie) (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee Ragin)
- Johann Adolf Hasse: Artaserse (Ouverture) (Ensemble Les Talens Lyriques, dir. Christophe Rousset )
- Georg Friedrich Haendel: "Lascia
ch'io pianga", "Cara sposa", e "Venti, turbini"
dall'opera "Rinaldo" (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee
Ragin)
- George Friedrich Haendel: Rinaldo (Ouverture) (Ensemble Les Talens Lyriques, dir. Christophe Rousset )
- Nicola Porpora: "Alto Giove, è tua grazia" dall'opera "Polifemo" (Londra, 1735) (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee Ragin)
- George Friedrich Haendel: Rinaldo (Ouverture) (Ensemble Les Talens Lyriques, dir. Christophe Rousset )
- Nicola Porpora: "Alto Giove, è tua grazia" dall'opera "Polifemo" (Londra, 1735) (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee Ragin)
-
Nicola Porpora: "Alto Giove", arrangiamento strumentale di
Christophe Rousset (Ensemble Les Talens Lyriques, dir.
Christophe Rousset)
- Giovanni Battista Pergolesi: Salve Regina (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee Ragin)
- Alessandro Melani e Alessandro Scarlatti: "Chant Trompette" (Margarida Natividade e Françoise Renson; Pierre de Boeck percussioni; Luc Capoulissez tromba)
- Giovanni Battista Pergolesi: Salve Regina (Ewa Malas-Godlewska e Derek Lee Ragin)
- Alessandro Melani e Alessandro Scarlatti: "Chant Trompette" (Margarida Natividade e Françoise Renson; Pierre de Boeck percussioni; Luc Capoulissez tromba)
(le immagini vengono dal sito www.imdb.com )
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