Gayarre (1959) Regia di Domingo
Viladomat. Scritto da Ignacio Aldecoa, E. Fernandez Sintes, Josè
Luis Madrid, Domingo Viladomat. Fotografia di Alejandro Ulloa.
Musiche di Donizetti, Bellini, Meyerbeer, Schubert, Bizet. Musiche
per il film di Salvador Ruiz de Luna. Interpreti: Alfredo Kraus
(Julian Gayarre), Luz Marquez (Luisa), Lina Huarte (Adelina Patti), Josè
Vidal (Gayarre ragazzo), e molti altri. Durata: 1h49'
"Gayarre" è un film spagnolo
del 1959 sulla vita del grande tenore dell'Ottocento Julian Gayarre,
che ha il suo maggiore punto di interesse nella presenza come
protagonista di un grande tenore del Novecento, Alfredo Kraus. Kraus,
nato nel 1927, era qui poco più che trentenne, non ancora
famosissimo come poi sarebbe stato nei decenni successivi; il suo
repertorio è molto simile a quello di Gayarre, e anche nelle
biografie ci sono molte somiglianze.
Di Julian Gayarre la Garzantina della
Musica dice: « tenore spagnolo (Valle de Roncal, Pamplona, 1844 -
Madrid 1890). Debuttò nel 1868 come esecutore di zarzuelas, quindi
si perfezionò in Italia e nel 1869 impersonò a Varese Arvino dai
"Lombardi" di Verdi e Nemorino da "L'elisir d'amore"
di Donizetti. Nel suo miglior periodo, 1870-1885, fu uno dei tenori
più amati d'Europa per la singolarità del timbro (lievemente
gutturale, ma caldo e voluttuoso), per l'espressione della voce e per
il fraseggio appassionato. Emerse in Ugonotti, Lucrezia Borgia,
Puritani, Faust, Pescatori di perle, e fu leggendario nella
Favorita.»
Ecco invece la Garzantina su Alfredo
Kraus: « tenore spagnolo, nato a Las Palmas de la Gran Canaria
nel 1927. Ha esordito nel 1956 e ha raggiunto grande fama dal 1965
in poi, per l'eccezionale estensione e duttilità di una voce che,
non bellissima di timbro né di grande sonorità, sostiene tuttavia
con estrema sicurezza, stile impeccabile e fraseggi nitidi e sfumati,
opere come Sonnambula, Puritani, Lucia di Lammermoor, Favorita,
Figlia del reggimento, Rigoletto, Traviata, Faust, Manon di Massenet
e soprattutto Werther (sempre di Massenet)». Il nome completo è
Alfredo Kraus Trujillo, suo padre era austriaco. Kraus ci ha lasciati
nel 1999, di fatto non si è mai ritirato, continuando a cantare fino
all'ultimo; ho avuto il piacere di ascoltarlo diverse volte, e di
vederlo in palcoscenico, e posso dire che Kraus era così anche in
scena, sempre composto, quasi compassato, concentrato sul canto;
aveva buone doti di attore ma evidentemente non era questo che gli
interessava. Sul mio piano personale posso dire di essere rimasto
colpito quando sono venuto a conoscenza delle sue esperienze al
cinema ("Gayarre" non è il suo unico film), sapendolo
molto schivo e riservato, ma da giovani queste esperienze si fanno e
il risultato è comunque buono.
Il film è piacevole, a colori; non è
un capolavoro ma si lascia vedere volentieri e, soprattutto, c'è
molta musica. La voce di Kraus era in pieno splendore, ed è un
grande piacere riascoltarlo nel suo repertorio. Sul lato negativo
segnalerei i costumi bizzarri nelle messe in scena, curioso anche il
grembiulino del commesso (Gayarre da ragazzo, all'inizio del film)
che però probabilmente riprende un dettaglio storico. Su Gayarre c'è
anche un film del 1986 con Josè Carreras, dal titolo "Romanza
final"
La voce "Julian Gayarre" su
wikipedia sembra il riassunto del film, vi si dice che è una
traduzione da wikipedia in spagnolo ma non ho trovato altre notizie
sul tenore, e così provo a mettere una piccola sinossi del film,
meglio che posso: si inizia con Gayarre poco più che bambino, che fa
il pastore accanto a suo padre, in montagna, e poi lavora come
contadino sempre accanto ai genitori. Il padre lo manda a lavorare a
Pamplona, in un negozio di quelli dove si vendeva un po' di tutto, ma
il ragazzo si allontana per seguire la banda musicale del paese, che
non aveva mai visto prima, dimenticandosi completamente del negozio;
verrà così licenziato e tornerà a casa dai suoi. Qualche anno
dopo, ormai adulto, lo vediamo lavorare nell'officina di un fabbro:
tra i suoi compagni di lavoro canta un'aria da una zarzuela
(l'operetta spagnola). Siamo al minuto 13.
Gayarre comincia a prendere sul serio
il canto, incoraggiato da amici e conoscenti, e va a prendere lezioni
da don Hilarion Eslava, suo primo maestro. Lo vediamo cantare un'aria
dal "Don Pasquale" di Donizetti, "Com'è gentil la
notte a mezzo april", al minuto 19.
Al minuto 25 a teatro, Gayarre ascolta
un tenore che canta "A te o cara" dai Puritani di Bellini
(un altro tenore, o è sempre Kraus?)
Al minuto 28, davanti a una commissione
del Conservatorio, Gayarre canta "La donna è mobile" dal
Rigoletto di Verdi; dal minuto 33 vediamo invece una pagina di storia
della Spagna, la rivolta contro la regina Isabella II del 1868. La
regina fu detronizzata e ne seguirono sei anni di democrazia, poi nel
1874 ci fu la restaurazione borbonica. L'episodio è ricordato nei
libri di storia spagnola come "La Gloriosa"; qui nel film
vediamo i soldati sparare sulla folla, e c'è anche una data: 10
gennaio 1869.
Al minuto 35 Gayarre prova al
pianoforte la Lucia di Lammermoor; comincia con "Tra poco a me
ricovero" ma la reazione dei suoi esaminatori è negativa e si
interrompe subito. Il giovane tenore, ormai deciso a iniziare la sua
carriera, lascia la Spagna e parte per Milano. A Milano alloggia in
una piccola pensione per artisti, dove conosce la giovane Luisa e fa
diverse amicizie; davanti al riluttante maestro Lamperti (siamo al
minuto 43) canta un'aria dagli "Ugonotti" di Meyerbeer (in
italiano). Il suo "Ah vergin bella, o vaga dea" fa cambiare
idea a Lamperti che lo prende subito in considerazione. Al minuto 48
Gayarre danza con Luisa, al pianoforte: è l'inizio di un amore che
però non avrà seguito.
Al minuto 51 c'è il debutto di Gayarre
in teatro, che avviene a Varese e non a "Varesse" come è
scritto sulla locandina del film. L'opera è "L'elisir d'amore"
di Donizetti; "Una furtiva lacrima" commuove tutti anche
perchè Gayarre ha appena saputo della morte della madre e la notizia
è subito corsa fra gli spettatori.
Dalle recite di Varese inizia la
carriera di Gayarre, sempre con grande successo; Gayarre è ormai
famoso, ma torna alla pensione di Milano per ritrovare Luisa, che
però si credeva abbandonata e dimenticata e si sottrae alle sue
richieste. Luisa sa di avere una rivale nella giovane cantante che fa
parte del cerchio degli amici di Gayarre (le due attrici si
somigliano, e non è sempre facile distinguerle).
Al minuto 62 c'è il debutto di Gayarre
alla Scala, con "La Favorita" di Donizetti: ne vediamo le
prove con "Una vergine un angiol di Dio", ma seguono
contestazioni e litigi tra il pubblico. Al minuto 70 Gayarre è a
casa sua, al pianoforte, canta "Spirto gentil" e tutti ne
sono entusiasti, lo spingono a tornare in scena.
Dopo i trionfi alla Scala, a Gayarre
vengono proposte da tutta Europa; ma lui vuole cantare in Spagna,
prima di tutto. A 1h16 lo vediamo in chiesa (a Madrid?), mentre canta
l'Ave Maria di Schubert. Nel 1880 al teatro Real canta la "Lucia
di Lammermoor" di Donizetti al fianco di Adelina Patti,
"Verranno a te sull'aure". A 1h24 vediamo i primi sintomi
della malattia, probabilmente un cancro.
Gayarre viene premiato a Pamplona, sua
città natale; è presente anche il celebre violinista e compositore
Pablo Sarasate (suo coetaneo, anch'egli di Pamplona). Nel suo
discorso di ringraziamento, Gayarre ricorda il suo primo maestro don
Hilarion e poi canta (a 1h27) "Navarro soy", probabilmente
un'aria da una zarzuela, l'operetta spagnola.
A 1h31, per strada, un bambino gli
chiede l'elemosina; con il bambino c'è un violinista cieco e Gayarre
si esibisce per loro, raccogliendo molti soldi nel suo cappello.
L'aria è dal Don Pasquale di Donizetti, "Cercherò lontana
terra", dedicata probabilmente alla sua Luisa.
A 1h37 in teatro canta (in italiano)
"Mi par di udire ancora" da "I pescatori di perle"
di Bizet; sta male e si interrompe, ma poi vuole concludere l'aria,
ricomincia da capo e la esegue perfettamente.
Ma è ormai alla fine, morirà nel suo
letto tra le braccia di Luisa. Il finale è con "Spirto gentil",
da "La favorita" di Donizetti: vediamo Gayarre in veste
bianca da frate, assunto in Cielo.
Le musiche:
- Donizetti, arie da Don Pasquale, La
favorita, Elisir d'amore, Lucia di Lammermoor
- Bellini, "A te o cara" da I
Puritani
- Verdi, "La donna è mobile"
da Rigoletto
- Schubert, Ave Maria
- Meyerbeer da "Gli Ugonotti"
- Bizet, da "I pescatori di perle"
L'Orchestra Sinfonica di Madrid è
diretta da José Luis Lloret
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