giovedì 23 aprile 2020

Gayarre (Alfredo Kraus, 1959)


Gayarre (1959) Regia di Domingo Viladomat. Scritto da Ignacio Aldecoa, E. Fernandez Sintes, Josè Luis Madrid, Domingo Viladomat. Fotografia di Alejandro Ulloa. Musiche di Donizetti, Bellini, Meyerbeer, Schubert, Bizet. Musiche per il film di Salvador Ruiz de Luna. Interpreti: Alfredo Kraus (Julian Gayarre), Luz Marquez (Luisa), Lina Huarte (Adelina Patti), Josè Vidal (Gayarre ragazzo), e molti altri. Durata: 1h49'

"Gayarre" è un film spagnolo del 1959 sulla vita del grande tenore dell'Ottocento Julian Gayarre, che ha il suo maggiore punto di interesse nella presenza come protagonista di un grande tenore del Novecento, Alfredo Kraus. Kraus, nato nel 1927, era qui poco più che trentenne, non ancora famosissimo come poi sarebbe stato nei decenni successivi; il suo repertorio è molto simile a quello di Gayarre, e anche nelle biografie ci sono molte somiglianze.
Di Julian Gayarre la Garzantina della Musica dice: « tenore spagnolo (Valle de Roncal, Pamplona, 1844 - Madrid 1890). Debuttò nel 1868 come esecutore di zarzuelas, quindi si perfezionò in Italia e nel 1869 impersonò a Varese Arvino dai "Lombardi" di Verdi e Nemorino da "L'elisir d'amore" di Donizetti. Nel suo miglior periodo, 1870-1885, fu uno dei tenori più amati d'Europa per la singolarità del timbro (lievemente gutturale, ma caldo e voluttuoso), per l'espressione della voce e per il fraseggio appassionato. Emerse in Ugonotti, Lucrezia Borgia, Puritani, Faust, Pescatori di perle, e fu leggendario nella Favorita.»
Ecco invece la Garzantina su Alfredo Kraus: « tenore spagnolo, nato a Las Palmas de la Gran Canaria nel 1927. Ha esordito nel 1956 e ha raggiunto grande fama dal 1965 in poi, per l'eccezionale estensione e duttilità di una voce che, non bellissima di timbro né di grande sonorità, sostiene tuttavia con estrema sicurezza, stile impeccabile e fraseggi nitidi e sfumati, opere come Sonnambula, Puritani, Lucia di Lammermoor, Favorita, Figlia del reggimento, Rigoletto, Traviata, Faust, Manon di Massenet e soprattutto Werther (sempre di Massenet)». Il nome completo è Alfredo Kraus Trujillo, suo padre era austriaco. Kraus ci ha lasciati nel 1999, di fatto non si è mai ritirato, continuando a cantare fino all'ultimo; ho avuto il piacere di ascoltarlo diverse volte, e di vederlo in palcoscenico, e posso dire che Kraus era così anche in scena, sempre composto, quasi compassato, concentrato sul canto; aveva buone doti di attore ma evidentemente non era questo che gli interessava. Sul mio piano personale posso dire di essere rimasto colpito quando sono venuto a conoscenza delle sue esperienze al cinema ("Gayarre" non è il suo unico film), sapendolo molto schivo e riservato, ma da giovani queste esperienze si fanno e il risultato è comunque buono.

 
Il film è piacevole, a colori; non è un capolavoro ma si lascia vedere volentieri e, soprattutto, c'è molta musica. La voce di Kraus era in pieno splendore, ed è un grande piacere riascoltarlo nel suo repertorio. Sul lato negativo segnalerei i costumi bizzarri nelle messe in scena, curioso anche il grembiulino del commesso (Gayarre da ragazzo, all'inizio del film) che però probabilmente riprende un dettaglio storico. Su Gayarre c'è anche un film del 1986 con Josè Carreras, dal titolo "Romanza final"

La voce "Julian Gayarre" su wikipedia sembra il riassunto del film, vi si dice che è una traduzione da wikipedia in spagnolo ma non ho trovato altre notizie sul tenore, e così provo a mettere una piccola sinossi del film, meglio che posso: si inizia con Gayarre poco più che bambino, che fa il pastore accanto a suo padre, in montagna, e poi lavora come contadino sempre accanto ai genitori. Il padre lo manda a lavorare a Pamplona, in un negozio di quelli dove si vendeva un po' di tutto, ma il ragazzo si allontana per seguire la banda musicale del paese, che non aveva mai visto prima, dimenticandosi completamente del negozio; verrà così licenziato e tornerà a casa dai suoi. Qualche anno dopo, ormai adulto, lo vediamo lavorare nell'officina di un fabbro: tra i suoi compagni di lavoro canta un'aria da una zarzuela (l'operetta spagnola). Siamo al minuto 13.
Gayarre comincia a prendere sul serio il canto, incoraggiato da amici e conoscenti, e va a prendere lezioni da don Hilarion Eslava, suo primo maestro. Lo vediamo cantare un'aria dal "Don Pasquale" di Donizetti, "Com'è gentil la notte a mezzo april", al minuto 19.
Al minuto 25 a teatro, Gayarre ascolta un tenore che canta "A te o cara" dai Puritani di Bellini (un altro tenore, o è sempre Kraus?)
 

Al minuto 28, davanti a una commissione del Conservatorio, Gayarre canta "La donna è mobile" dal Rigoletto di Verdi; dal minuto 33 vediamo invece una pagina di storia della Spagna, la rivolta contro la regina Isabella II del 1868. La regina fu detronizzata e ne seguirono sei anni di democrazia, poi nel 1874 ci fu la restaurazione borbonica. L'episodio è ricordato nei libri di storia spagnola come "La Gloriosa"; qui nel film vediamo i soldati sparare sulla folla, e c'è anche una data: 10 gennaio 1869.
Al minuto 35 Gayarre prova al pianoforte la Lucia di Lammermoor; comincia con "Tra poco a me ricovero" ma la reazione dei suoi esaminatori è negativa e si interrompe subito. Il giovane tenore, ormai deciso a iniziare la sua carriera, lascia la Spagna e parte per Milano. A Milano alloggia in una piccola pensione per artisti, dove conosce la giovane Luisa e fa diverse amicizie; davanti al riluttante maestro Lamperti (siamo al minuto 43) canta un'aria dagli "Ugonotti" di Meyerbeer (in italiano). Il suo "Ah vergin bella, o vaga dea" fa cambiare idea a Lamperti che lo prende subito in considerazione. Al minuto 48 Gayarre danza con Luisa, al pianoforte: è l'inizio di un amore che però non avrà seguito. Al minuto 51 c'è il debutto di Gayarre in teatro, che avviene a Varese e non a "Varesse" come è scritto sulla locandina del film. L'opera è "L'elisir d'amore" di Donizetti; "Una furtiva lacrima" commuove tutti anche perchè Gayarre ha appena saputo della morte della madre e la notizia è subito corsa fra gli spettatori.


Dalle recite di Varese inizia la carriera di Gayarre, sempre con grande successo; Gayarre è ormai famoso, ma torna alla pensione di Milano per ritrovare Luisa, che però si credeva abbandonata e dimenticata e si sottrae alle sue richieste. Luisa sa di avere una rivale nella giovane cantante che fa parte del cerchio degli amici di Gayarre (le due attrici si somigliano, e non è sempre facile distinguerle).
Al minuto 62 c'è il debutto di Gayarre alla Scala, con "La Favorita" di Donizetti: ne vediamo le prove con "Una vergine un angiol di Dio", ma seguono contestazioni e litigi tra il pubblico. Al minuto 70 Gayarre è a casa sua, al pianoforte, canta "Spirto gentil" e tutti ne sono entusiasti, lo spingono a tornare in scena.
Dopo i trionfi alla Scala, a Gayarre vengono proposte da tutta Europa; ma lui vuole cantare in Spagna, prima di tutto. A 1h16 lo vediamo in chiesa (a Madrid?), mentre canta l'Ave Maria di Schubert. Nel 1880 al teatro Real canta la "Lucia di Lammermoor" di Donizetti al fianco di Adelina Patti, "Verranno a te sull'aure". A 1h24 vediamo i primi sintomi della malattia, probabilmente un cancro.
 
Gayarre viene premiato a Pamplona, sua città natale; è presente anche il celebre violinista e compositore Pablo Sarasate (suo coetaneo, anch'egli di Pamplona). Nel suo discorso di ringraziamento, Gayarre ricorda il suo primo maestro don Hilarion e poi canta (a 1h27) "Navarro soy", probabilmente un'aria da una zarzuela, l'operetta spagnola.
A 1h31, per strada, un bambino gli chiede l'elemosina; con il bambino c'è un violinista cieco e Gayarre si esibisce per loro, raccogliendo molti soldi nel suo cappello. L'aria è dal Don Pasquale di Donizetti, "Cercherò lontana terra", dedicata probabilmente alla sua Luisa.
A 1h37 in teatro canta (in italiano) "Mi par di udire ancora" da "I pescatori di perle" di Bizet; sta male e si interrompe, ma poi vuole concludere l'aria, ricomincia da capo e la esegue perfettamente.
Ma è ormai alla fine, morirà nel suo letto tra le braccia di Luisa. Il finale è con "Spirto gentil", da "La favorita" di Donizetti: vediamo Gayarre in veste bianca da frate, assunto in Cielo.


 
Le musiche:
- Donizetti, arie da Don Pasquale, La favorita, Elisir d'amore, Lucia di Lammermoor
- Bellini, "A te o cara" da I Puritani
- Verdi, "La donna è mobile" da Rigoletto
- Schubert, Ave Maria
- Meyerbeer da "Gli Ugonotti"
- Bizet, da "I pescatori di perle"
L'Orchestra Sinfonica di Madrid è diretta da José Luis Lloret
Nei titoli di testa, le altre musiche sono così indicate: "Jota, zortzikoy y fondos musicales de Salvador Ruiz de Luna"


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