Paganini (1976) Regia di Dante
Guardamagna. Scritto da Tommaso Chiaretti, Lucia Drudi Demby, Dante
Guardamagna. Consulenza storico-musicale di Luigi Rognoni. Fotografia
di Musiche di Paganini, Tartini, Pugnani, Rossini, Haydn, Berlioz,
Offenbach; violino solista Salvatore Accardo. Interpreti: Tino
Schirinzi (Paganini). 1- Nicoletta Ramorino (madre di Paganini),
Giacomo Piperno (padre di Paganini), Achille Belletti (il servitore
Giuseppe) Roberto Brivio (il sopranista Marchesini), Ottavio Fanfani
(marchese Di Negro), Andrea Dellitala e Andrea Ruffilli (Paganini
bambino), Elio Crovetto (giacobino a Genova) 2- Emilio Marchesini
(Carlo Paganini), Margherita Guzzinati (Elisa Bonaparte), Luciana
Buonfino (Paolina Borghese), Katia Svizzero (Angiolina Cavanna),
Luciano Melani (avv. Germi), Roberto Pistone (accusa), Elio Jotta
(difesa), Alessandro Sperlì (Rossini), Fulvio Ricciardi (Segura),
Lorenza Guerrieri (Antonia), Dina Castigliego (cantante), Magda
Guerriero (Isabella Colbran), Marco Columbro (un musicista), Caterina
Lipparini (Elvira Ramella) 3- Pierlugi Zollo (dottor Bennati),
Giovanni Bentivoglio (Achille), Livio Bogatec (Heine), Paola Tanziani
(Elena), Aldo Suligoy (marito di Elena), Luciano Melani (Germi),
Franca Castelli Rossetti e Lucrezia Colangelo Rolfini (duetto) 4-
Andrea Ruffilli (Achille), Agostino De Berti (Berlioz), Serena
Cantalupi (Olimpia), Giuliana Calandra (Maria Luigia di Parma)
Durata: 4 puntate di un'ora circa
ciascuna
Seconda puntata
Paganini è a Lucca, e scrive al
fratello Carlo; sono tutti e due già sui trent'anni. Da Elisa
Bonaparte,a Lucca, arriva anche la sorella Paolina Borghese; Paganini
le corteggia entrambe, nascono gelosie e rivalità. Paganini si
presenta a un concerto in divisa da pompiere perché Elisa lo aveva
nominato capitano dei pompieri, non potendogli dare altri titoli
onorifici; la principessa ne è molto seccata. Paganini lascia Lucca,
a Torino avrà probabilmente un flirt con Paolina ma nel film non si
vede. C'è invece l'incontro con Angiolina Cavanna, sedicenne;
Paganini viene arrestato per tre giorni e subirà un processo che si
concluderà con il pagamento di denaro al padre della ragazza
(incinta, il bambino morirà appena nato). Lungo spazio al processo,
dove si dice apertamente che la giovane era una prostituta abituale e
che il padre era d'accordo con lei.
In questa occasione Paganini conosce
l'avvocato Germi, che poi diventerà suo amico e legale di fiducia;
Germi legge passi dal Faust di Goethe a Paganini, Paganini risponde
che per lui l'anima è solo una parte del violino. In questo periodo
Paganini tiene i concerti che lo renderanno famoso, a Milano: al
Teatro Carcano nel 1813 e poi alla Scala e ancora al Carcano.
Vediamo poi Paganini a Bologna, dove
abita anche Rossini. Da Rossini si tiene una sfida musicale tra
Paganini e l'altro violinista Segura che ritiene non eseguibile,
illeggibile, il brano di Paganini; ma l'autore gli dimostra come si
fa, e vince la sfida. Paganini aveva già fatto altre sfide simili,
con Lafont nel 1816 e poi con Lipinski; nel film se fa un breve
cenno. In questa sequenza, Paganini suona le sue variazioni su "Di
tanti palpiti", un'aria di Rossini dall'opera "Tancredi".
Più avanti, un soprano prova a cantare "La donna del lago",
sempre di Rossini.
A Bologna nasce una grande amicizia con
Rossini, i due giurano di rimanere sempre scapoli cantando "sempre
andrai farfallone amoroso": sempre, e non come l'originale aria
di Cherubino da "Le nozze di Figaro" di Mozart che diceva
"non più andrai farfallone amoroso / notte e giorno d'intorno
girando". Più avanti, però, Rossini annuncerà il suo
matrimonio con la cantante Isabella Colbran.
In queste sequenze ascoltiamo un'aria
dall'opera di Rossini "Matilde di Shabran", le prove al
pianoforte; mancano indicazioni precise sul nome della cantante. Alla
festa in strada per il carnevale, dopo l'allegria iniziale (i
festanti cantano una canzone su versi di Massimo D'Azeglio), nasce un
litigio fra Paganini e Rossini: Rossini sposerà Isabella Colbran,
Paganini non si trattiene e fa battute pesanti sull'impresario
Barbaja, notoriamente amante della Colbran.
Qui c'è un altro salto narrativo un
po' brusco, e vediamo Paganini, malato, mentre viene buttato fuori
casa, e il padrone gli rende perfino l'affitto già pagato pur di non
averlo più tra i piedi. Una donna però lo segue e lo ama, la
comasca Antonia Bianchi, più giovane di diciotto anni, che gli darà
un figlio senza però mai sposarlo; per lei Paganini scrive un'aria
vocale, su versi di Metastasio ("Mi lagnerò tacendo"),
facendola esibire nei suoi concerti. Dalla loro relazione nascerà
Achille, unico figlio di Paganini.
Terza puntata
Paganini è a Venezia, e legge cosa ha
scritto su di lui Stendhal nella "Vita di Rossini", due
pagine piene di errori e imprecisioni; sono con lui il medico
Bennati, Antonia, e il piccolo Achille. A breve ci sarà la rottura
con Antonia: vissero insieme negli anni 1824-1828, senza mai
sposarsi.
Qui c'è un altro salto temporale e
troviamo Achille sui sei-sette anni, in viaggio in Germania col papà
che sta facendo una tournée; Paganini è un padre affettuoso ma
anche molto ansioso. In albergo, i due giocano insieme e si ascolta
la "Sinfonia dei giocattoli" di Haydn; Achille si ferisce
cadendo dal letto, non è nulla di grave ma Paganini ne fa una
malattia; arriva Bennati che lo consiglia di essere meno ansioso.
Ad Amburgo, incontro con il pittore
Lyser, sordo ma autore di famosi disegni di Paganini mentre suona;
dovremmo essere nel 1830. C'è anche Heinrich Heine, e ascoltiamo le
sue pagine su Paganini. Qui Paganini conosce Elena, con la quale avrà
una relazione clandestina (è sposata); non sono riuscito a
rintracciare chi sia di preciso. Elena fa una battuta sul servitore
di Paganini: si chiama forse Leporello?
A Genova muore Carlo, fratello di
Paganini; dopo la cerimonia, nel cimitero, Paganini fa un pesante
discorso ateistico e anticlericale e il parroco si offende. Sempre a
Genova, l'avvocato Germi consiglia Paganini e gli dice di pensare a
suonare, lasciando Achille a sua madre e anche a lui stesso, che si è
sposato e ha una bella casa con parco di ulivi. Paganini ne rimane
colpito: anche Germi si è sposato, dei vecchi scapoli è rimasto
solo lui. Nella scena successiva, da Paganini arriva il marito di
Elena, la donna conosciuta ad Amburgo: lei si è suicidata. e lui gli
porta le lettere indirizzate "a Niccolò".
(qui sotto, Elena con Heine, Paola Tanziani e Livio Bogatec)
(qui sotto, Elena con Heine, Paola Tanziani e Livio Bogatec)
Alle terme di Aix les Bains ritrova
Rossini, sta suonando il "Duetto buffo dei gatti" con due
cantanti e Paganini si unisce a loro con la chitarra: bella la scena,
ma non è certo che il duetto sia stato scritto proprio da Rossini,
anche se la musica è sua. Rossini si è ritirato dalle scene, ma
continua a scrivere musica, composizioni brevi per pianoforte (i
"Peccati di vecchiaia") e altro, ma non più per il teatro;
segue la discussione su cosa resterà della musica di Paganini senza
Paganini. Il "Duetto dei gatti", come ricorda Paganini
stesso, contiene musica dall'Otello di Rossini, "atto secondo,
aria di Rodrigo, cabaletta". Il matrimonio di Rossini con la
Colbran va male, Paganini non si risparmia un'ennesima battuta su
Barbaja ma Rossini abbozza: "la vita è un'opera buffa senza
lieto fine". Si parla della morte di Beethoven, Rossini lo ha
incontrato in completo abbandono; si torna su Faust e sull'anima, "è
un'opera che avresti dovuto scrivere tu" dice Rossini a
Paganini.
Le biografie dicono che Paganini fu dal
1828 a Vienna, poi a Praga dove viene contestato. Dal 1832 è a
Genova, poi a Parigi e in Inghilterra dove ebbe una relazione con
Charlotte Watson, inglese (ma nello sceneggiato Charlotte non c'è).
E' del 1834 la diagnosi definitiva sulla sua malattia: tubercolosi.
Quarta puntata
Paganini è a Bruxelles, poi prepara
una messa in scena buffonesca per il suo concerto, dà fuoco ai fogli
dello spartito (quasi come Jimi Hendrix a Woodstock, viene da
pensare), viene contestato dal pubblico ma ne ride con gli amici, è
contento di aver fatto sensazione. Qui Paganini riceve la notizia
della morte della madre; a Genova ormai non ha più nessuno e
prenderà con sè definitivamente il figlio.
Si mostra l'incontro con Hector
Berlioz: Paganini gli chiede un concerto per viola, non per violino:
ha appena comperato una magnifica viola e vuole usarla. Il concerto
di Berlioz sarà "Aroldo in Italia", ma a Paganini non
piacerà anche se continuerà ad ammirare Berlioz.
Il figlio Achille, iscritto a un
collegio religioso dall'avvocato Germi di nascosto dal padre, ha
sentito dire delle storie diaboliche su Paganini, che gli mostra il
suo violino: dentro c'è scritto Jesus, è un Guarneri del Gesù.
"Vedi che non potrei essere un diavolo?" dice Paganini a
suo figlio, poi mostra ad Achille le partiture di Liszt che
riprendono le sue opere, come la famosa "campanella".
In questi anni Paganini accetta
l'invito da Parma, dove avrà una sua orchestra; ha dissensi con
Maria Luigia, che trova gelida, e si invaghisce di una giovane che ha
visto in un palco (Olimpia). A Parma aveva già comperato una villa,
che ha ancora oggi il suo nome. Tenta un'avventura con Olimpia, che
viene commentata sulle musiche di Jacques Offenbach (un anacronismo,
ma piacevole): Olimpia come la bambola meccanica dei "Racconti
di Hoffmann", ma non so da dove venga questa sequenza, e se
abbia un fondamento storico.
Seguono i problemi con l'offerta da
Parigi per il "Casinò Paganini", che poi non si farà; ne
nasceranno dispute giudiziarie, querele, richieste di danni che
dureranno per anni e seguiranno Paganini fino alla sua morte. A
Parigi suonerà Berlioz, con grande successo, e Paganini gli scrive
una lettera con ammirazione: "la vostra musica è un prodigio";
lo paragona a Beethoven e gli dà ventimila franchi, smentendo la sua
fama di avaro.
Di seguito, Paganini è a colloquio con
Germi, la situazione finanziaria è precaria e c'è in ballo la
denuncia per il fallimento del Casinò a Parigi, ma Paganini ha già
messo da parte i soldi per il figlio.
Paganini è sempre più malato, non ha
più voce e fa parlare Achille in sua vece. Padre e figlio si
trasferiscono a Nizza dove vanno ad abitare in una stanza d'affitto;
lì lo raggiungono i creditori del Casinò di Parigi, che però
rinunciano viste le condizioni in cui si trova. Paganini, sentendo
vicina la morte, manda via il figlio con una scusa; poi prende
un'ultima volta il violino.
Nessun commento:
Posta un commento