giovedì 2 aprile 2020

Il maestro di canto

 
Il maestro di musica (Le Maître de musique, 1988) regia di Gérard Corbiau. Scritto da Gerard Corbiau, Andrée Corbiau, Luc Jabon, Christian Watton. Fotografia di Walther van den Ende. Musiche di Mahler, Verdi, Bellini, Schubert,Schumann, Wolf, Mozart, Offenbach. Musiche per il film di David Miller. Interpreti: Josè van Dam, Patrick Bauchau (principe Scotti), Anne Roussel (Sophie, voce nel canto di Dinah Bryant), Philippe Volter (Jean, voce nel canto di Jerome Pruett), Sylvie Fennec (Ester) Marc Schreiber (Arcas, voce nel canto di Jerome Pruett) e molti altri. Durata: 1h33'

Siamo agli inizi del Novecento, e un famoso e carismatico cantante d'opera (lo interpreta Josè van Dam) dà il suo concerto d'addio, cogliendo tutti di sorpresa. Nell'ombra di un palco, il suo rivale principe Scotti (Patrick Bauchau) sorride di quello che considera un suo trionfo, o forse una vendetta. Altre notizie le apprenderemo nel corso del film, per ora vediamo il cantante - è un basso/baritono come van Dam, e il personaggio si chiama Joachim Dallayrac - che inizia a dedicarsi all'insegnamento. Insegnerà a una sola allieva, Sophie (Anne Roussel, voce nel canto di Dinah Bryant) e la moglie lo mette in guardia dalle voci e dai pettegolezzi; ma lui non se ne cura, così come sorvola sulle voci che lo vorrebbero in cattiva salute. Troverà un secondo allievo in un modo strano: camminando per il mercato ascolta un giovane che canta, e la voce gli piace ma quel giovane è un ladro, un borsaiolo. Lo prende con sè lo stesso, e gli dà lezioni gratis portandolo un po' alla volta a livelli di eccellenza. Lo scopo, come scopriremo alla fine, è un concorso di canto dove i suoi allievi sfideranno gli allievi del principe Scotti, suo antico rivale; quando arriva il momento del concorso però Dallayrac è già morto, la malattia di cui si parlava era dunque reale.
Al momento del concerto si scopre l'arma segreta di Scotti: un altro giovane tenore, che ha (meraviglia delle meraviglie) la voce identica a quella dell'allievo di Dallayrac (li interpreta nel canto lo stesso tenore, Jerome Pruett). I due "gemelli vocali" finiscono per sfidarsi in un vero e proprio duello, su un'aria di Bellini; vengono mascherati per dare giudizio senza essere influenzati ma uno dei due stona clamorosamente e l'altro vince. Veniamo a sapere che una sfida simile c'era già stata tanti anni fa, protagonisti proprio il principe Scotti e Dallayrac; da allora il principe si era ritirato dalle scene, e qui sta il motivo del suo risentimento.
C'è molto di più nel film, con Anne Roussel protagonista di scene d'amore e di turbamenti, ma lascio aperta a chi vorrà vedere il film la possibilità di vedere da solo cosa succede. Devo dire che "Il maestro di canto", pur essendo di buona fattura e ben interpretato, non mi è sembrato un film memorabile. La storia del duello di canto non l'ho mai sentita, e non mi sembra verosimile (non in questi termini); c'è qualcosa di satanico in Scotti (un Mefistofele?), che tenta anche Sophie e cercherà di appropriarsi di Jean dopo il successo. Il suo allievo Arcas ha la voce identica a quella di Jean, e anche qui c'è qualcosa di mefistofelico perché due voci identiche in natura non esistono (concetto ribadito più volte nel corso del film), ma l'idea non mi sembra ben sviluppata e forse non era Corbiau il regista più adatto per la messa in scena del suo soggetto. Mi viene da pensare a James Ivory, che però avrebbe di sicuro girato un film totalmente diverso.
Un duello vocale, senza armi, in un'epoca in cui i duelli erano cosa normale; si replica qualcosa che deve essere accaduto fra i due maestri tanti anni prima, ed è questa la "scena madre" del film, che rischia di rimanere incomprensibile a gran parte del pubblico, specialmente a chi non ha molta confidenza con l'opera lirica e che magari finisce per credere che cose simili siano la normalità: non è così, le rivalità esistono ma si esplicano in altro modo. Per fare un esempio famoso, esiste la celebre registrazione di una recita dal vivo dell'Aida di Verdi tenuta a Città del Messico nel 1951, dove Maria Callas e Mario Del Monaco, all'epoca molto giovani, che si sfidano a colpi di "vediamo chi ha più fiato sugli acuti"; ed è spettacolare ma si tratta, per l'appunto, di tutt'altra cosa da quella che vediamo nel film di Corbiau.


Molta la musica nel film, con Mahler in primo piano e "Ich bin der Welt abhanden gekommen" vero motivo conduttore del film; vale la pena di portarne la traduzione italiana (il testo originale è di Friedrich Rückert, Mahler lo mette in musica nel 1905)
Io sono ormai perduto per il mondo / con il quale da molto avevo sprecato (il mio tempo); / da tanto non ha più sentito parlare di me / crederà forse che io sia morto. / E anche a me non importa niente / se il mondo mi considera morto; / e non ho proprio nulla da obiettare / perché sono davvero morto per il mondo. / Io sono morto al tumulto del mondo / e ho trovato pace in una zona silenziosa; / io vivo solo nel mio cielo / nel mio amore, nel mio canto.
L'ultima strofa, da "Ich bin gestorben dem Weltgetümmel", è cantata da Van Dam nel finale, come voce fuori campo (il suo personaggio è già morto) dopo il duello vocale, mentre le barche scorrono sull'acqua tra la nebbia, e i due giovani si guardano (ma lei è già di un altro).
La musica: Josè van Dam, belga, è davvero un cantante d'opera importante ed ha una sua fama anche come attore, a partire dal "Don Giovanni" di Losey (1980) dove interpretava Leporello. Ho anche alcuni miei ricordi personali su Van Dam, nei concerti di canto e come Don Giovanni (nel ruolo del protagonista, stavolta) alla Scala, sotto la direzione di Riccardo Muti. Qui canta il Rigoletto nella scena iniziale, poi i lieder di Schumann e Schubert. Non sono invece diventati voci importanti il tenore Jerome Pruett e il soprano Dinah Bryant, che ascoltiamo in esecuzioni buone ma non trascendentali, doppiano gli attori nelle parti cantate. La scena da "Traviata", nel finale, è di quelle che all'Arena di Verona ho sentito definire "applausi che vanno direttamente a Verdi", più che all'esecuzione in sè. Nel corso del film, Van Dam accenna alcune arie che non sono indicate nei titoli di coda: è dal "Così fan tutte" di Mozart l'accenno a "guardate, toccate, il tutto osservate" (in italiano) quando presenta Jean a sua moglie; è di Rossini, dal "Barbiere di Siviglia", l'accenno di "La calunnia è un venticello" rivolto alla moglie che gli parla delle voci che corrono sulla sua unica allieva e lui. Viene dal Don Giovanni di Mozart "Là ci darem la mano" cantata in duo sul calesse con Sophie; ed è l'inizio di "Le nozze di Figaro" (sempre Mozart) il conteggio "Cinque, dieci, quindici" nella scena del compleanno, soffiando sulla torta. Jean, nella sua apparizione, rubacchia al mercato cantando "la canzone di Kleinzach" dai "Racconti di Hoffmann" di Jacques Offenbach. La scena finale del duello è basata su un'opera poco nota di Vincenzo Bellini, "Bianca e Fernando".


Altri appunti presi durante la visione: 1) le maschere nel finale, per i due tenori, ricordano il "Don Giovanni" di Losey, in particolare il Convitato di Pietra, però in bianco. 2) Ulysse Waterlot è l'attore che interpreta il direttore d'orchestra (pseudonimo?) 3) Dinah Bryant, soprano, è la voce di Sophie; Jerome Pruett, tenore, è la voce di entrambi i tenori, che per questo sono davvero identici. 4) la voce di Sophie sembra sempre provenire da un'altra stanza, anche quando è in primo piano. 5) è possibile insegnare a cantare partendo dal Mahler del padiglione cinese del "Canto della Terra"? Non sono un cantante ma ho i miei dubbi, è un'aria molto particolare e piuttosto difficile per un principiante. 6) nel disco, "Recondita armonia" dalla Tosca di Puccini (probabilmente cantata dallo stesso Pruett) viene presentata come una novità; siamo agli inizi della registrazione sonora, ma non mi sembra una ricostruzione del tutto attendibile.
 

Gli attori: oltre a Josè Van Dam, molto bravo in una parte probabilmente scritta su misura per lui, il più famoso è Patrick Bauchau, attore francese di lungo corso che ha lavorato anche con Wim Wenders e con Rohmer. Anne Roussel, qui ventottenne, è un'attrice ancora in attività; Philippe Volter (1959-2005) ebbe poi un momento di notorietà interpretando "La doppia vita di Veronica" di Kieslowski, nel 1991.
Da wikipedia in francese apprendo che le prime sequenze, con l'annuncio del ritiro del cantante, sono girate nel teatro del castello di Chimay; altre sequenze in interni e in esterni riguardano il castello di La Hulpe.


L'elenco competo delle musiche e degli esecutori, da www.imdb.com :
- Mahler: Ich bin der Welt abhanden gekommen, cantato da Josè Van Dam
- Mahler: Symphonie No 4, 1. Ruhevoll; dir. André Vandernoot RTBF Symphony Orchestra
- Mahler: Von der Jugend, da "Das Lied von der Erde"); tenore Jérôme Pruett, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
- Mahler: Um mitternacht ("Ruckert-Lieder: No. 5) José van Dam, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
- Schumann: Stille Tränen (da "12 Gedichte op. 35" No. 8) testo di Justinus Kerner (José van Dam, Jean-Claude Vanden al piano)
- Schumann: Widmung (da "Myrthen, op. 25" No. 1) testo di Friedrich Rückert (José van Dam, Jean-Claude Vanden, piano)
- Schubert: An die Musik, su testo di Gottlieb Schober (José van Dam, David Miller piano)
- Mozart: "Alcandro, lo confesso ... Non so d'onde viene", aria da concerto K294 (Dinah Bryant, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman (che è però in origine per basso-baritono)
- Bellini: Sorgi, o padre (da "Bianca e Fernando"), testo di Felice Romani (Janet Baker, Keiko Kusaka)
- Bellini: A tanto duol (da "Bianca e Fernando"), testo di Felice Romani (Jérôme Pruett, tenore; RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman)
- Offenbach: canzone di Kleinzach (da "Les Contes d'Hoffmann"), Jérôme Pruett (tenore)
- Puccini: Recondita armonia, da Tosca (su disco per grammofono, senza indicazioni)
- Hugo Wolf: Wohl denk' ich oft (da "3 Gedichte von Michelangelo" Nr. 1); José van Dam, Jean-Claude Vanden pianoforte
- Verdi: Follie!... Sempre libera (da "La Traviata"); Dinah Bryant e Jérôme Pruett, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
Si ascolta anche "Waltz" di David Miller, curatore della parte musicale del film, suonata da Anne Leonardo (violoncello), Guy Danel (violino), Paul Declerck, Ursula Gorniak (viola) dir. David Miller

 
(le immagini sono fra le poche che ho trovato on line;
ringrazio chi le ha messe a disposizione)
 


2 commenti:

  1. A me era piaciuto un sacco. L'ho visto un numero infinito di volte.

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    1. il lied di Mahler è tra i più belli che io conosca, anche per il testo.
      Avrai notato che nell'intestazione del post ho cambiato il titolo del film...

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