A late quartet (Una fragile armonia,
2012). Regia di Yaron Zilbermann. Scritto da Yaron Zilbermann e Seth
Grossman. Fotografia di Frederick Elmes. Musiche di Beethoven, Bach,
Haydn, Sarasate, Korngold, Johann Strauss. Musica per il film di
Angelo Badalamenti. Interpreti: Christopher Walken, Mark Ivanir,
Philip Seymour Hoffmann, Catherine Keener, Imogen Potts, Anne Sofie
von Otter, Wallace Shawn, Nina Lee. Durata: 106 minuti
Un quartetto d'archi di fama
internazionale, "The Fugue Quartet" (nome d'invenzione, come
tutto il film) è al centro di questo film, scritto e diretto da
Yaron Zilbermann. Si parte da Christopher Walken, che interpreta il
personaggio di un violoncellista, fondatore del quartetto: più
anziano degli altri tre, dopo un quarto di secolo di successi e
tremila concerti in tutto il mondo scopre di avere il morbo di
Parkinson. Sono solo i primi sintomi, ma la diagnosi è certa e tra
qualche tempo non potrà più suonare. Questa sua malattia metterà
in dubbio non solo la sopravvivenza del quartetto, ma le stesse
relazioni personali fra i suoi componenti. Ci sarà però un lieto
fine, un bel finale dove Walken all'ultimo concerto, tra gli applausi
del pubblico, lascerà il suo posto a una giovane violoncellista dai
tratti orientali, interpretata dalla vera concertista (non attrice
come gli altri quattro) Nina Lee.
Gli attori: Mark Ivanir interpreta il
primo violino: è lui che propose, 25 anni prima, al violoncellista
appena rimasto vedovo di cominciare una nuova avventura. La nascita
del Quartetto Fugue consentirà al violoncellista di superare il suo
personale trauma, e porterà a un grande successo in tutto il mondo.
Mark Ivanir è molto bravo, non lo conoscevo. Philip Seymour Hoffmann
è il secondo violino, sposato da molti anni con la viola del
quartetto (Catherine Keener); i due hanno una figlia adulta,
violinista (Imogen Potts) che va a lezione dal primo violino (Mark
Ivanir) e avrà una breve ma intensa relazione con lui. In più,
Philip Seymour Hoffmann ha un breve flirt con una ragazza incontrata
facendo jogging (Liraz Charhi, piccola e bruna); verrà scoperto
dalla moglie e rischia di saltare il matrimonio, e di conseguenza
tutto il Quartetto Fugue.
C'è anche una piccola parte per il
mezzosoprano svedese Anne Sofie von Otter, che nei flashback è la
moglie di Walken. Nina Lee, concertista affermata, interpreta la
nuova violoncellista.
"A late quartet" ha lati
positivi e aspetti così così, la vita all'interno di un famoso
quartetto d'archi poteva ispirare qualcosa di più, qui ci si ritrova
con le solite situazioni e dialoghi di altri telefilm e film già
visti e rivisti: le corna, la ragazza giovane con l'insegnante
quarantenne, gelosie varie, eccetera. Forse ciò che si poteva
davvero evitare è la storiella del secondo violino che vorrebbe
diventare primo violino al posto del primo violino, dopo venticinque
anni da secondo violino. A me sembra un po' una scemenza, però
chissà può darsi. Bisognerebbe chiedere ai concertisti veri, si è
mai verificata una situazione simile? Io so che nella musica da
camera la dizione "primo violino" e "secondo violino"
non indica delle gerarchie, ma è solo un sistema per indicare le
rispettive parti da suonare; non sono un musicista e potrei
sbagliarmi, ma prendere questa dizione per un desiderio di fare
carriera mi sembra un po' riduttivo, pensando a Schubert, a Schumann,
a Brahms, Haydn, Mozart... Chissà quanti violinisti pagherebbero
qualcosa per poter essere secondo violino in un grande quartetto
d'archi. In estrema sintesi, direi che si tratta di un film alterno,
con buoni momenti alternati ad altri più modesti; non spiacevole, ma
che si poteva pensare meglio.
In Italia è stato cambiato il titolo,
che si riferisce agli ultimi quartetti di Beethoven (molto complessi,
grandi capolavori non per modo di dire ma - per una volta almeno -
nel senso letterale dalla parola) che è diventato molto più banale,
"Una fragile armonia".
Si suona l'opera 131 di Beethoven (che
non prevede pause: problema in più per il violoncellista malato); si
dice che Schubert volle ascoltare l'op.131 sul suo letto di morte, e
che Beethoven ragazzo veniva svegliato di notte dal padre perché
doveva suonare per divertire gli amici (ubriachi) del papà, tutte
informazioni da verificare.
Le musiche che si ascoltano nel film:
- Beethoven, Quartetto n.14 op.131
(Brentano String Quartet )
- Haydn, Quartetto op.20/5, il terzo
movimento (Brentano String Quartet )
- Pablo de Sarasate, Zigeunerweisen
(Gypsy Airs), Op.20 (Mark Steinberg)
- Johann Sebastian Bach, Suite per
violoncello No.4, Preludio e Allemanda (Nina Lee)
- Johann Strauss jr, Il Danubio blu
(tema principale, Mark Steinberg al violino)
- Erich Wolfgang Korngold, da "Die
Tote Stadt": canzone di Marietta (Anne Sofie von Otter,
mezzosoprano)
- City Nights (Uri Caine)
- Bulerias Del Encuentro (Cristian
Puig, Rebeca Tomas)
- Salty Air (Jonathan Dagan)
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