Pia de' Tolomei (1941) Regia di Esodo
Pratelli. Soggetto di Luigi Bonelli, tratto dall'opera di Donizetti e
Cammarano. Dialoghi di Rosso di San Secondo. Fotografia di Arturo
Gallea. Musiche di Francesco Mander (non di Donizetti). Interpreti:
Germana Paolieri, Carlo Tamberlani, Nino Crisman, Cesco Baseggio,
Carlo Romano, Lauro Gazzolo, Achille Majeroni, Emilio Baldanello,
Lydia Simoneschi Durata: 78minuti
"Pia de' Tolomei", film del
1961 con regia di Esodo Pratelli, sviluppa una storia presa dalla
Divina Commedia, solo accennata da Dante nel Purgatorio; le notizie
storiche sul personaggio sono poche e non si è nemmeno sicuri che la
Pia citata sia veramente questa. Si tratta quindi di un film di
fantasia, probabilmente basato sull'opera di Donizetti. I versi di
Dante sono questi:
«Deh, quando tu sarai tornato al
mondo,
e riposato de la lunga via -
seguitò il terzo spirito al secondo -ricorditi di me, che son la Pia:
Siena mi fè, disfecemi Maremma;
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sue gemma.»
(canto V del Purgatorio, vv 130-136)
Il film è stato scritto da Luigi
Bonelli, con dialoghi del commediografo Rosso di San Secondo, ma data
la mancanza di fonti storiche precise è più che probabile che il
modello di riferimento sia stato proprio l'opera di Donizetti, o
comunque una fonte comune. Nel volume su Donizetti di Piero Mioli
(edizioni Eda 1988) si fa cenno a Giacinto Bianco e Carlo Marenco,
alla novella in versi di Sensini del 1822 e al melodramma di Luigi
Orsini, tutti nomi e opere più che dimenticati. Donizetti mise in
musica "Pia de' Tolomei" su libretto di Salvatore
Cammarano; la prima dell'opera fu a Venezia nel febbraio 1837, al
teatro Apollo. Si tratta di una delle tante opere più o meno
"dimenticate" di Donizetti, compositore molto prolifico
(settanta melodrammi, più o meno). Sono opere che vengono riprese in
teatro di tanto in tanto ma che non sono mai entrate definitivamente
in repertorio. "Pia de' Tolomei" è preceduta di due anni
(anche meno) dalla "Lucia di Lammermoor" (settembre 1835);
verrà seguita da "Roberto Devereux", "Maria de
Rudenz", "Poliuto", "La figlia del reggimento"
(1840), "La favorita", e altre ancora.
Pia de' Tolomei viene accusata di aver
tradito il marito Nello, l'accusa è falsa ma condurrà comunque a un
finale tragico. Il cattivo che l'accusa nell'opera di Donizetti si
chiama Ghino degli Armieri (tenore) e nell'adattamento di Luigi
Bonelli diventa Ghino di Tacco, un personaggio realmente vissuto che
nel film è presentato come un nobile ma che le fonti storiche
definiscono brigante. Ghino visse a Radicofani, e nel Decameron è
definito "brigante buono", una specie di Robin Hood. Anche
Ghino è nominato da Dante, ma non è direttamente presente nella
Divina Commedia. Il Ghino del film è però solo un vilain respinto
nei suoi approcci, che calunnia Pia e infine la spinge a morte
facendola cadere dal balcone nel tentativo di sottrarsi al suo
abbraccio.
Nell'opera di Donizetti in effetti i
personaggi sono gli stessi del film di Pratelli; qualche nome è però
cambiato e ci sono delle modifiche qua e là: Ghino degli Armieri
(tenore) invece di Ghino di Tacco, Piero è un eremita e il fratello
di Pia si chiama Rodrigo e non Piero.
Germana Paolieri è Pia; Carlo
Tamberlani è suo marito Nello, che dubita di lei e conoscerà la
verità solo quando lei muore. Nino Crisman è Ghino (muore nel
finale), Cesco Baseggio è Matteo e Carlo Romano è Leone, entrambi
servitori fedeli e armati di Nello e di Pia. Lauro Gazzolo è il
frate, Achille Majeroni è il conte padre di Pia, Lydia Simoneschi è
la voce narrante, il servo fedele Momo è Emilio Baldanello. Si
tratta di attori famosi e importanti: Cesco Baseggio fu grande
interprete del teatro veneziano e di Carlo Goldoni, Carlo Romano è
una delle voci più famose nel doppiaggio (Fernandel in Don Camillo e
Eli Wallach nei film di Sergio Leone, per citare solo due dei tanti
film che ascoltiamo comunemente con la sua voce). Lauro Gazzolo,
attore e doppiatore, è anche il padre di un altro attore molto bravo
e famoso, Nando Gazzolo. Esodo Pratelli, romagnolo, 1892-1983, fu
pittore oltre che regista; al cinema si ricordano soprattutto i suoi
film con i fratelli De Filippo.
Il film è stato girato alla fortezza
di Montalcino e dintorni; ci sono le battaglie dei senesi dove muore
Piero, fratello di Pia. Bella la fotografia in bianco e nero di
Arturo Gallea, pellicola Ferrania Sincro. Il film è prodotto dalla
Anonima Manderfield, che lo presenta come "un film di sua
produzione". Le musiche sono di Francesco Mander, un po'
invadenti e che ricordano Mascagni. Niente Donizetti, quindi: le
musiche che si ascoltano sono tutte di Mander.
Il film di Pratelli non è brutto ed è
sempre un piacere ascoltare e vedere attori così bravi, però la
narrazione è poco chiara e si rischia di perdersi se già non si
conosce il soggetto. Dispiace, perché poteva uscirne un film
importante.
PS: esiste un altro film con lo stesso
titolo, degli anni 50, con Jacques Sernas, Ilaria Occhini e Arnoldo
Foà, regia di Sergio Grieco: la storia è presentata in modo
diverso, Pia è innamorata di Ghino ma va in sposa a Nello. Lo
guarderei per due sole ragioni: per Ilaria Occhini (bellissima) e per
Arnoldo Foà, magnifico cattivo e attore di bravura fuori dal comune.
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