La prima cosa da dire su Lina Cavalieri
(1874-1944) è che si tratta di un personaggio fuori dal comune,
prima ancora che di una cantante d'opera; riassumere la sua vita in
poche righe è un'impresa e ci provo meglio che posso. Nata a Viterbo
nel 1874 con il nome di Natalina Cavalieri, si impone giovanissima
come interprete di canzoni napoletane, prima a Napoli al Salone
Margherita e poi, con crescente successo, a Parigi nelle Folies
Bergères. Oltre che brava, è anche molto bella e ha modi eleganti e
raffinati; il suo successo è immediato e le apre anche le porte
dell'opera lirica. Nel 1900, al San Carlo di Napoli, debutta nella
Bohème di Puccini, opera nuovissima (la prima è del 1896, a tutti
gli effetti musica contemporanea). Le cronache dicono che la voce non
è eccezionale, ma comunque piace e da qui in avanti inizia per Lina
Cavalieri una carriera di soprano leggero di tutto rispetto, in
Europa e in America, al fianco di cantanti importanti come Enrico
Caruso, Francesco Tamagno, Giuseppe De Luca.
Insieme al successo artistico arriva
anche la notorietà mondana: Lina Cavalieri colpisce per la sua
bellezza, e con una vera e propria operazione di marketing la sua
immagine, sotto forma di fotografie, di cartoline postali e di
gadget, fa il giro del mondo. La quantità esistente di foto e di
ritratti di Lina Cavalieri è impressionante, ne porto qui qualche
esempio ma ci si potrebbe riempire un libro intero. Il culmine di
questo vero e proprio culto personale (ben orchestrato) sono
probabilmente i ritratti a lei dedicati da grandi artisti come
Giovanni Boldini, Cesare Tallone, Vittorio Corcos (qui a fianco), Tito Corbella e altri pittori di
punta del suo tempo.
Nel 1914 Lina Cavalieri lascia il teatro, e inizia la sua carriera per il cinema (che esisteva da meno di vent'anni) ma senza ripetere il successo che ebbe in teatro. Nel 1920 si ritira definitivamente a vita privata, commentando «mi ritiro dall'arte senza chiasso dopo una carriera forse troppo clamorosa». Si sposò cinque volte, il principe russo Baryatinski per lei fece follie ma non durò a lungo. Tra i suoi mariti anche Giovanni Campari (nel 1927), famoso per la fabbrica di bevande; negli anni precedenti un altro dei suoi mariti, Lucien Muratore, le fece lasciare il teatro. Morirà a Firenze in tempo di guerra, vittima dei bombardamenti. (tutte queste notizie le ho prese da www.wikipedia.it).
Dal sito straordinario di Internet Movie Database (www.imdb.com ) prendo invece la lista dei suoi film, purtroppo non reperibili in rete. Su youtube è invece possibile ascoltare la voce della Cavalieri.
1914 - Manon Lescaut, regia di Herbert
Hall Winslow, con Lucien Muratore (suo marito)
1915- Sposa nella morte! , regia di
Emilio Ghione, autore anche del soggetto. Emilio Ghione è uno dei
grandi registi degli inizi del cinema. Con lei recitano Ida Carloni
Talli, Diomira Jacobini, e ancora Lucien Muratore.
1916- La rosa di Granata, soggetto e
regia di Emilio Ghione. Con Ida Carloni Talli, Lucien Muratore.
1917- The eternal temptress, regia di
Emile Chautard, soggetto di Madame de Gresac. Il personaggio di Lina
Cavalieri si chiama "princess Cordelia".
1918- Love's conquest, regia di Edward
Josè su soggetto di Sardou (Gismonda): Lina Cavalieri è Gismonda,
parte che fu scritta per Sarah Bernhardt. Il regista belga Edward
Josè è autore anche dei film con Enrico Caruso, realizzati nello
stesso periodo.
1918- A woman of impulse, regia di
Edward Josè, soggetto di Louis Anspacher. Lina Cavalieri è Leonora
"la Vecci".
1919- The two brides, regia di Edward
Josè, soggetto Alicia Ramsey. Lina Cavalieri è "Diana di
Marchesi".
1920- L'idole brisée, regia di Maurice
Mariaud, soggetto di Albert Dieudonné.
Lina Cavalieri appare anche in due
documentari, datati 1916 e 1921; è rimasto famoso (fu un grande
successo al botteghino) un film liberamente tratto dalla sua vita,
"La donna più bella del mondo", produzione americana del
1955, regia di Robert Z. Leonard, con Gina Lollobrigida, Vittorio
Gassman, Robert Alda, Gino Sinimberghi.
(Lina Cavalieri, ritratto di Cesare Tallone)
(Lina Cavalieri, ritratto di Giovanni Boldini)
Nessun commento:
Posta un commento