domenica 26 marzo 2017

Colonne sonore


L'ultima volta che mi è successo è stato con un film recente: "Maraviglioso Boccaccio" dei fratelli Taviani. Sui titoli di testa c'è scritto "musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia", ma quello che si è ascolta è Verdi, Rossini, Puccini. Impossibile non riconoscere il Macbeth di Verdi, la scena del sonnambulismo, le streghe, la citazione anche in immagini del fantasma di Banco nella scena del banchetto (il primo episodio, la giovane donna creduta morta). Il Macbeth è la colonna portante del film, si ascolta per tutti gli episodi. Nell'episodio di Calandrino c'è anche Rossini: il Barbiere di Siviglia, se non sbaglio (non ho qui il film per controllare); nel racconto del falco si ascolta Puccini, uno degli intermezzi (Manon Lescaut, Le Villi?) o magari il Preludio in la maggiore; avrei voluto controllare con maggior cura ma anche sul sito www.imdb.com non viene riportata la lista completa della colonna sonora, segno che nessuno si è preoccupato di farlo. E, infine, il pessimo vizio dei funzionari televisivi di tagliare i titoli di coda mi impedisce di capire se, almeno in fondo in fondo, vengono citati i nomi dei veri autori delle musiche che si ascoltano. Poi, certo, qualcosina degli autori citati nei titoli di testa c'è: un motivo che sembra ripreso da Allonsanfan, e poco più.
E' un vizio antico, antico come il cinema sonoro: quante volte mi è capitato di vedere "musica di" e intanto si ascoltava Beethoven, o Wagner, o Verdi, o Mahler... Mi si obietterà: sono musiche famose, la gente le conosce. Ma non è così, per esempio io a diciott'anni non le conoscevo ancora; e non sapendo si pensa: ma come è bravo questo autore della colonna sonora! (invece no, era Rossini, era Mahler, era Beethoven...)
Ci sono delle musiche che non vengono mai citate nei titoli di testa o di coda, tutti le conoscono ma sarebbe anche bello metterlo bene in chiaro: i matrimoni, per esempio. Wagner o Mendelssohn, il coro del terzo atto di "Lohengrin" o le musiche di scena per "Sogno di una notte di mezza estate". Elsa di Brabante, oppure Oberon e Titania? Avrei voluto dedicare un post alla musica per il matrimonio, ma mi sono accorto che ci sarebbe voluta un'enciclopedia in ventinove volumi...
E poi c'è Rossini, con in primissima fila l'ouverture dal "Guglielmo Tell", un pezzettino alla volta ma la conoscono tutti, e ancora oggi molti associano la "cavalcata" finale al cartoon di Lone Ranger, ormai è musica universale. Chissà se Rossini ne sarebbe contento; di sicuro chiederebbe le royalties, era uno che stava molto attento ai suoi diritti.
Una serie di film della RKO, negli anni '40, si apriva con le prime note della Quinta di Beethoven: non ho mai visto nessuna indicazione in merito. Ma, fin qui, siamo alla citazione più o meno integrale e letterale, e posso anche farmi andare bene la scusa che ho già scritto cominciando questo ragionamento, sono musiche famose e forse è perfino superfluo indicarne l'autore.
Quello che invece mi dispiace sempre è quando si "attinge" dalla grande musica ma non lo si dice. Metto qui sotto qualche esempio (la lista completa sarebbe infinita), non senza aver prima detto che qui ci vorrebbe un musicista di professione, uno che abbia studiato composizione e che sia in grado di spiegare bene cosa succede; da parte mia, andando a orecchio, posso dire che:
1) il coro al minuto 12:40 di Dumbo, quando si costruisce il tendone sotto il temporale, è molto simile al coro dei fantasmi da "L'Olandese Volante" di Wagner.
2) Ryuichi Sakamoto, musiche per Il piccolo Buddha di Bertolucci; se non ricordo male ci vinse l'Oscar. Il film è sempre bello, il finale è toccante. Quanto a Sakamoto, ecco cosa ho trovato: Parsifal, Tristano, Charles Ives (The unanswered question), Arvo Part (requiem for Benjamin Britten), e soprattutto la Quinta di Shostakovic (mancava solo la celesta). Forse è un record, chissà.
3) l'ottimo Alex North, musicista di fiducia di John Huston, in "L'onore dei Prizzi" fa largo uso delle musiche di Puccini, soprattutto del "Gianni Schicchi".
4) Michael Nyman divenne famoso con le musiche per i film di Peter Greenaway, poi riprese in sigle tv, stacchetti, pubblicità. Penso che tutti abbiano ascoltato almeno una volta Nyman, anche se non ne conoscono il nome. Poi mi capita di ascoltare Michael Nyman per tv, in un documentario tutto celebrativo con interviste, in cui impiega un'ora per dire "ho messo delle finestre con Haendel e Purcell" (e Mozart, aggiungo io): no, non sono finestre, sono stanze, arredi, mobilio, appartamenti interi, facciate, fondamenta... anche il tetto, vien da dire. In particolare, la scena del freddo (l'inverno) dal King Arthur di Henry Purcell: è identica.
5) Spiace dirlo, perchè Maurice Jarre mi è sempre piaciuto, ma la colonna sonora per "Lawrence d'Arabia" è presa di peso da Carl Nielsen, "Aladdin - suite per orchestra", perfino l'orchestrazione è molto simile. (Bella invece, in "Lawrence d'Arabia", la canzone "I'm the man who broke the bank of Montecarlo", dal music hall dell'anno 1892, scritta da Fred Gilbert)
6) Bernard Herrmann, fedele collaboratore di Hitchcock, in "Vertigo" (La donna che visse due volte) si appoggia molto a Prokofiev e a Wagner. Herrmann è molto bravo, lo fa con garbo e a tempo, ma è impossibile non pensare al Tristano a 1h24 dall'inizio, quando James Stewart ritrova la macchina verde che fu di Kim Novak. A 1h34, quando Kim Novak rivede la sequenza sulla torre, ci si ricorda molto di Wagner, il tema dei giganti Fafner e Fasolt, "L'oro del Reno". E, per il tema conduttore (quello che apre il film) consiglio di ascoltare Prokofiev, "L'angelo di fuoco" oppure la Terza Sinfonia. Herrmann, insomma, fa un po' quello che fa Gustav Mahler nella sua Prima Sinfonia con il tema di Fra Martino Campanaro: agli scettici che non lo conoscono consiglio di ascoltare bene, Mahler lo porta in tonalità minore e poi fa delle variazioni da maestro. Così, insomma, ci può anche stare: ma Wagner e Prokofiev (e Mahler) sono ben dentro al lavoro di Bernard Herrmann.
7) La musica della caccia alla volpe nel film di Huston "The list od Adrian Messenger" (in Italia "I cinque volti dell'assassino") è firmata da Jerry Goldsmith, ma è un calco abbastanza sfacciato dai Troiani di Berlioz. Bella e appropriata, ottimo gusto: ma è un vero ricalco, leggermente virato al gaelico.
  8) James Last firma come suo il tema da "Elvira Madigan" (1967): complimenti! E' di Mozart, il Concerto n.21 per pianoforte e orchestra.
9) il motivo di "Stranger in paradise", famosa canzone anni '50 di Tony Bennett, è ripreso tale e quale dall'inizio delle danze polovesiane di Borodin (l'opera è "Il principe Igor").
10) Il "Concierto de Aranjuez" di Joaquin Rodrigo, e le musiche di Ennio Morricone in "Per un pugno di dollari" e gli altri film di Sergio Leone.

Alla lista va aggiunto George Fenton, che in "The Lady in the van" (2015, regia di Nicholas Hytner) riesce a spacciare per suo nientemeno che il valzer più famoso di Dimitrij Shostakovich, quello che apre "Eyes wide shut" di Stanley Kubrick, per intenderci, e che è parte delle "Suites per orchestra jazz". Il valzer è riconoscibilissimo, ma nei titoli di coda non se ne fa la minima menzione.
Teo Usuelli, che ha scritto belle colonne sonore per Marco Ferreri, nel "Michele Strogoff" di Eriprando Visconti (1970) fa largo uso della Quinta Sinfonia di Mahler, del Tristano e Isotta di Wagner, e di altro ancora, in una colonna sonora peraltro bruttina. Dai titoli di testa apprendo che a dirigere queste musiche c'era Alberto Zedda, grande musicologo rossiniano e direttore d'orchestra importante nei decenni successivi.



 
Per me, concludo, questo più o meno piccolo "furto" non è una novità: tra i più grandi successi degli anni in cui sono cresciuto c'erano i dischi dei Procol Harum: Bach e Haendel neanche tanto nascosti. E poi Emerson Lake and Palmer: "Pictures at an exhibition" è di Modest Petrovic Mussorgskij, e in "Brain salad surgery" c'è la "Sinfonietta" di Leos Janacek. E molto altro ancora, più o meno dichiarato. Se volete ascoltare Bach e non sapete da dove cominciare, potete cominciare dai Procol Harum: su youtube ci sono tutte le loro canzoni più belle, "A whiter shade of pale" (in Italia divenne "L'ora dell'amore") per esempio, o magari "Homburg". Tanto, i grandi musicisti non ci sono più da tanto tempo, e non possono pretendere i diritti d'autore; e nemmeno gli Oscar, a dirla tutta.
 
PS: "L'arte sta in questa massima: rubar con garbo, e a tempo": è di Giuseppe Verdi, nel Falstaff (1893, libretto di Arrigo Boito)
(dall'alto in basso: Airplane - L'aereo più pazzo del mondo; Notorious di Alfred Hitchcock; Scrappy farm, un cartoon del 1933; Peter O'Toole in Lawrence d'Arabia; The list of Adrian Messenger; James Last alias Amadé; ancora The list of Adrian Messenger, e ancora Airplane; un'immagine di Harold Feinstein)
 
 
 
 

14 commenti:

  1. Bel post, Giuliano, in effetti gli esempi sono così tanti che ci si potrebbe scrivere un intero blog. Recentemente ho scritto un post sulla colonna sonora di "Flash Gordon", firmata dai Queen; ebbene, la marcia nuziale di Wagner è praticamente accreditata come un pezzo di Brian May.
    La storia della musica è tuttavia piena di furti e "citazioni", si dice che nessuno inventa niente, ma che sia tutto un rielaborare più o meno efficacemente quello che si è sentito (e a volte anche in maniera inconscia, c'è da dire). Ricordo che uscì un libro, un po' di anni fa, intitolato "Anche Mozart copiava", di Michele Bovi. E' un libro che vorrei leggere, per l'appunto. Chissà quanti altri esempi illuminanti.

    RispondiElimina
  2. beh, su Mozart ci andrei cauto! Ci sono motivi che sono antichi e noi non sappiamo quanto, ci sono anche melodie facili da trovare. Nel dettaglio, penso che il mio quasi omonimo si riferisca a Muzio Clementi, il tema di una sua sonata è praticamente identico a uno di Mozart. Ma è solo un tema di una sonata, e quando si parla di questi compositori bisogna tener presente di tutto il resto, una Sonata o una Sinfonia non è solo il tema. Su deladelmur avevo messo un post, Tema con variazioni mi pare sia il titolo se lo vuoi cercare. Le Variazioni su un tema sono tra le mie musiche preferite, ci sono capolavori come le Variazioni su un valzer di Diabelli, scritte da Beethoven: si parte da un valzerino da poco (di Anton Diabelli) e vedere cosa ne tira fuori Beethoven è impressionante. E poi, tutti i musicisti avevano ben presenti quelli che li avevano preceduti, ma questo non è mica copiare - anzi.
    Di mio, posso dirti che vent'anni fa prendevo lezioni di pianoforte e dopo un po' ho trovato da solo alcune canzoni famose... alle volte bastano anche i soli tasti bianchi.
    Tornerò sull'argomento, meglio che posso. Intanto posso consigliarti di cercare la Sinfonietta di Leos Janacek, sono sicuro che ti piacerà :-) e anche la suite Aladdin di Carl Nielsen

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'altronde è' noto che Mozart nel suo viaggio in Italia da nord a sud rimase molto impressionato ed assorbì come una spugna temi e strutture, in particolare dell'opera napoletana di Domenico Cimarosa, vedi "Il ritorno di Don Calandrino"

      Elimina
    2. c'era e c'è sempre stato un interscambio continuo fra i grandi musicisti, tutti ascoltavano tutto e spesso è difficile distinguere al primo ascolto se è Chopin o Schubert, se è Schubert o Beethoven, se è Brahms o Dvorak o Schumann... ma questo non è affatto copiare, anzi - il passato è importante e bisogna tenerne conto. Stravinskij in Jeu de Cartes include temi di Mozart e di altri compositori, Sciostakovic nell'ultima sinfonia... è un bell'argomento :-)
      Mozart deve molto anche a Paisiello, spesso è difficile distinguere chi è l'uno e chi è l'altro. Gli esperti dicono che Paisiello ascoltava Mozart e Mozart ascoltava Paisiello, ma poi ognuno rimaneva se stesso.

      Elimina
    3. verissimo; traslando Picasso, una bravo artista copia, un grande artista ruba!

      Elimina
    4. tornando a Stravinskij: "voi rispettate, io amo" (per il Pergolesi di Pulcinella")
      :-)
      ma il più bello è sempre Verdi nel Falstaff, "L'arte sta in questa massima: rubar con garbo, e a tempo". Tutta la grande arte è una citazione continua del passato, anche in pittura e nei libri; ma una cosa è collegarsi al passato, un'altra è il copia e incolla...

      Elimina
    5. sui tasti neri avevo trovato (è molto facile) della musica "cinese", poi il mio insegnante mi ha spiegato che sono scale pentatoniche
      tasti bianchi voleva significare le scale più facili da imparare, do maggiore e la minore

      Elimina
  3. La Sinfonietta di Janacek m'è piaciuta, infatti! L'altra devo ancora sentirla... poi ti dirò.

    RispondiElimina
  4. Carl Nielsen è un sinfonista danese, da noi è poco eseguito ma nei Paesi anglosassoni è ben conosciuto.

    RispondiElimina
  5. Bell'articolo, mi permetto di aggiungere un compositore molto saccheggiato in particolare per la sua "Sacre du Printemps"; due esempi eclatanti sono quelli di Morricone ne "The Thing", brano One Last Thing/End Title e John Williams in "Star Wars", The dune Sea of Tatooine, entrambi rubati a "le Sacrifice"

    RispondiElimina
  6. Devo dire che sono rimasto perplesso davanti al concerto di un giovane direttore d'orchestra tra i più quotati che ha messo John Williams in uno dei suoi concerti, la marcetta simpatica di Star Wars. Io ero abituato a Claudio Abbado e Pierre Boulez che eseguivano sempre musica contemporanea nei loro concerti, ma era tutt'altra musica... C'è musica e musica, come diceva Luciano Berio :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Però lo stesso Berio nella sua mitica trasmissione non disdegnava incursioni nel pop, come i Beatles :-) Ho come l'impressione che la scelta della marcetta sia una piccola ruffianata nei confronti di una platea sempre più appiattita su pochi e conosciuti temi.
      Lo stesso John Williams ha composto centinaia di colonne sonore con interpeti eccellenti, come Itzhak Perlman per il tema di Schindler's List.
      Poi è chiaro che Bach eseguito da Gould o Strawinskij diretto da Boulez sono un'altra cosa...

      Elimina
    2. Berio (nel 1970) presenta i Beatles ma dice "canzoncine" :-) nella trasmissione tv è più attento ad Alan Lomax (vedi Folksongs). Dudamel ha inserito in un concerto più di un'ora di musiche di John Williams con finalino di maschere da Star Wars... se serve per portare pubblico nuovo, a me va comunque bene; ma ho i miei dubbi su queste operazioni.

      Elimina