giovedì 2 marzo 2017

Dumka


Dumka (1957) Regia di Sergej Paradzhanov. Documentario sul coro ucraino Dumka, direttore O. Soroka. Musiche di Lysenko, Leontovic, Veriovka, Zhukovskij, Egorov, Filipenko. Durata 25 minuti, in bianco e nero.

"Dumka" è un filmato di 25 minuti, girato nel 1957, che documenta l'attività di una società corale ucraina diretta da O. Soroka (nei titoli di testa il nome di battesimo è indicato solo con l'iniziale). Il coro si chiama "Dumka", che nei titoli di testa dell'edizione italiana curata da Raitre viene tradotto come "pensierino": il che è sicuramente vero, però "dumky" o "dumka" è un termine musicale preciso, che l'Enciclopedia Treccani on line definisce così:
dumka Genere di canto popolare slavo, di origine ucraina, di carattere narrativo ed elegiaco, in tempo lento o moderato e tonalità minore. Dumka strumentali sono state composte da diversi musicisti slavi, tra cui A. Dvořák, L. Janáček e P. I. Čajkovskij.
La Garzantina della Musica scrive:
dumka o duma, canto popolare slavo di carattere narrativo e ricco di improvvisi mutamenti di umore e di accento. (...)
Di Antonin Dvorak conosco il "Trio per pianoforte in re minore op.90 - Dumky", che è molto bello, elegiaco, nostalgico. Un tema del ricordo, verrebbe da dire.

Sergei Paradzhanov, qui ai suoi inizi (è la sua terza regia, comprendendo anche il cortometraggio girato alla scuola di cinema come saggio finale) per “Dumka” sceglie uno stile di regia molto semplice, riprendendo il coro e i solisti in maniera seria e professionale; il regista si mette completamente al servizio della musica, e inserisce in alcuni brani dei brevi filmati realizzati in studio o in esterni con attori, sempre con attenzione alla musica, illustrando il testo cantato. Non è richiesto un intervento come autore, e Paradzhanov è molto bravo nel fare quello che gli è richiesto; segnalo questo film perché oggi, nelle medesime circostanze, si realizzano spesso pastrocchi insopportabili. Nel 1957 girare questi filmati su cantanti e musicisti era ancora un'eccezione, da quando esiste la tv ne sono stati invece girati moltissimi, non sempre con risultati piacevoli.
I brani presentati, tutti di compositori ucraini, sono questi:
1) Nikolai Lysenko (1842-1912) "Ideale rivoluzionario". Un brano un tantino retorico, realizzato da Paradzhanov limitandosi a filmare i cantanti.
2) Boris  Lyatoscinski (1895-1968)  "L'acqua scorre", tema nostalgico sulla guerra e la lontananza da casa.
3) Nikolai Leontovic (1877-1921); "Il pifferaio". Qui Paradzhanov segue il testo cantato mostrando un bambino che costruisce un flauto; le immagini, sempre molto lineari, ricordano Eisenstein, in particolare "Que viva Mexico".
4) sempre di Nikolai Leontovic, "Canto augurale per l'Epifania", direi che è il brano più bello fra quelli del film.
5) di Grigori Veriovka (1895-1964 ) l'arrangiamento di un canto popolare, "Tuona e risuona"
6) il compositore viene indicato come Kropyvnitski, sui motori di ricerca ho trovato solo la corrispondenza con il nome di una città ucraina. Il titolo è "L'usignolo", ma il tema è la guerra, il cosacco lontano da casa che pensa alla pace.
7) Herman Zhukovskij (1913-1976) "Sul Dnepr", che celebra l'amicizia fra russi e ucraini. Paradzhanov mette qui un filmato chiaramente di propaganda, gli innamorati che dicono "io sono russo e tu ucraina"; visto da oggi, anno 2017, fa un effetto un po' particolare - speriamo che in futuro l'amore trionfi davvero, e non solo fra russi e ucraini.
8) Aleksandr Egorov (1887-1959), "E' scesa la nebbia", il tema è sempre la guerra e la nostalgia di casa.
9) conclusione con Arkadi Filipenko (1912-1983) "gloria al PCUS", tradotto in italiano. Finale d'obbligo, considerando la data in cui fu commissionato "Dumka" al giovane Paradzhanov.
Per trovare notizie su questi compositori ho dovuto fare qualche ricerca su internet, spero di non aver fatto troppi errori nella trascrizione.

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