giovedì 16 marzo 2017

Musica per signora



Musica per signora (1937) Regia di John G. Blystone. Scritto da Robert Harari e Gertrude Purcell. Fotografia di Joseph H. August. Musiche di Leoncavallo, Donizetti, Wagner, Mendelssohn; canzoni americane; musiche per il film di Nathaniel Shilkret. Interpreti: Nino Martini, Joan Fontaine, Alan Mowbray, Billy Gilbert, Alan Hale, e altri. Durata: 80 minuti

"Musica per signora" è un film su misura per il tenore veronese Nino Martini, che cantò per diverse stagioni al Metropolitan e con molto successo; confesso che ne ignoravo l'esistenza prima di vedere questo film. Ad ascoltarlo qui (ma un film è poco attendibile per dare un giudizio) si direbbe una buona voce, forse non eccezionale, ma si capisce il perché della sua degna carriera. Qui canta "Vesti la giubba" dai Pagliacci di Leoncavallo, un'aria da "L'elisir d'amore" di Donizetti, e molte canzoni americane scritte per il film. Si ascoltano anche Wagner (ouverture dal Tannhäuser, coro dal terzo atto del Lohengrin), Mendelssohn (scherzo da "Sogno di una notte di mezza estate"). Con Nino Martini recita Joan Fontaine, qui ventenne, destinata a una luminosa carriera: tre anni dopo arriveranno i grandi ruoli con Hitchcock, "Rebecca" e "Il sospetto". La regia è di John G. Blystone, un bravo professionista di Hollywood.
Il soggetto vede il protagonista coinvolto in una storia a lieto fine di ladri e di furti, nella quale viene contrapposto a un altro tenore, uno spagnolo (parte da caratterista); lo scioglimento della vicenda è legato al riconoscimento della voce, e non c'è dubbio su chi sia il vero tenore. Questo equivoco di per sè triste avrà un risvolto utile, perché lo porterà al successo: un Grande Direttore (l'attore Alan Mowbray, che fa la caricatura di Stokowski) lancerà alla radio il giovane tenore, oltretutto con una canzone scritta dalla bella del film (Joan Fontaine, non una qualunque). In definitiva, una cosa da poco, girato un po' frettolosamente, che però ha fatto aggiungere qualche tassello alla mia personale storia del teatro d'opera al cinema.
Il regista Blystone ha al suo attivo un film con Stanlio e Ollio, "Serenata a Vallechiara" (nel 1938, un anno dopo) e questo basta e avanza per renderlo molto simpatico.
 

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