John Mc Cormack, grande tenore
irlandese (1884-1945), è passato alla storia, oltre che per la
bellezza della voce e per la tecnica di canto perfetta, per essere
stato amico di James Joyce. Joyce, più vecchio di due anni, studiò
canto e probabilmente sperava di poter fare carriera, ma si rese
presto conto di non avere una voce all'altezza. Forse a convincere
Joyce a rinunciare fu proprio il paragone della sua con la voce di
John Mc Cormack; ma dato che non abbiamo registrazioni della voce di
Joyce queste rimangono solo supposizioni. Sta di fatto che
nell'Ulysses di James Joyce le citazioni di canto e di cantanti sono
molte.
Mc Cormack ebbe una lunga carriera in
teatro, che inizia nel 1906 a Savona con "L'amico Fritz" di
Mascagni e proseguì per vent'anni nei teatri di tutto il mondo;
dalla metà degli anni '20 si dedicò prevalentemente ai concerti di
canto. La Garzantina della Musica definisce così la voce di John Mc
Cormack: « ...voce chiara, dolce, timbrata e duttilissima; per le
sue eccezionali attitudini al canto elegiaco e sfumato va considerato
come uno dei maggiori "tenori di grazia" del Novecento». Come voce e come repertorio, John Mc Cormack è parente stretto di Gigli, Schipa, Kraus.
John Mc Cormack ha interpretato un buon
numero di film al cinema, anche da protagonista; ma probabilmente la
sua apparizione più famosa è quella (da comprimario) con Orson
Welles, in uno dei film più importanti nella storia del cinema. Scorrendo la lista degli interpreti di
“Citizen Kane” di Orson Welles (1941, da noi conosciuto col
titolo “Quarto potere”) ho trovato anche il nome di John
McCormack; mi sono chiesto se fosse davvero il grande tenore
irlandese oppure un suo omonimo, e la risposta è che si tratta
proprio di lui. Nei titoli di testa il suo nome non c’è, ma nei
libri è indicato che appare brevemente come "man singing at
Inquirer party" cioè l'uomo che canta alla festa per l’arrivo
di Kane alla direzione dell’Inquirer. Siamo al minuto 42
dall'inizio di "Citizen Kane": si tratta di una festa con
ballerine danzanti, c’è molta gente. Welles costruisce una sequenza
intorno all’uomo che conduce la danza; è difficile pensare a John Mc
Cormack perché si tratta piuttosto di un numero da vaudeville o del
nostro varietà, non una canzone ma una serie di strofe recitate. Il
fermo immagine è questo.
John McCormack era già stato
protagonista di “Song of my heart” del 1930, regia di Frank
Borzage; il nome del suo personaggio è Sean e con lui recitano
Maureen O’Sullivan e Alice Joyce. C'è molta musica, niente arie
d'opera ma molte canzoni irlandesi e arie da camera; il soggetto è
molto simile a quelli che hanno per protagonista Gigli e altri tenori
dell'epoca. Dato che è stato girato nel 1929, si tratta di uno dei
primi film sonori nella storia del cinema.
McCormack compare anche in “Wings of
the morning” (Sangue gitano, 1937, regia di Harold Schuster)
accanto a Henry Fonda e all’attrice francese Annabella, e nel
documentario “Cavalcade of Faith”, sempre del 1937. La lista
degli “interpreti” di questo documentario è davvero curiosa: un
papa, molti cardinali, ministri e capi di Stato dell'epoca, incluso
il buce. La spiegazione della presenza del tenore irlandese in questo
cinegiornale l’ho trovata su wikipedia in inglese. John Mc Cormack
ebbe il titolo di conte, che figura sulla copertina di molti suoi
dischi, non dalla regina d’Inghilterra ma da papa Pio XI; pare
infatti che il tenore irlandese sia stato molto generoso in opere di
carità. Accanto al papa e a John Mc Cormack c’è anche il
cardinale Pacelli, che di lì a poco sarebbe diventato papa Pio XII.
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