"Palestrina princeps musicae"
(2009) Regia di Georg Brintrup. Scritto da Georg Brintrup e Mario Di
Desidero. Fotografia di Paolo Scarfò. Musiche di Pierluigi da
Palestrina curate da Flavio Colusso. Interpreti: Daniele Giuliani
(Palestrina giovane), Bartolomeo Giusti (Palestrina anziano),
Francesca Catenacci (Lucrezia Gori, moglie di Palestrina), Domenico
Galasso (Iginio, terzo figlio di Palestrina), Patrizia Bellezza
(Virginia Dormuli), Renato Scarpa (mons. Cotta), Franco Nero
(Domenico Ferrabosco), Remo Remotti (Filippo Neri), Stefano
Oppedisano (Annibale, ex allievo di Palestrina), Claudio Marchione
(Cristoforo, ex allievo di Palestrina), Achille Brugnini (Gioacchino,
ex allievo di Palestrina). Giorgio Colangeli (Leonardo Barré,
cantore della cappella papale), Pasquale Di Filippo (Severini).
Ensemble Seicento-Novecento, Cappella Musicale di San Giacomo, Coro di Voci bianche JJ Winckelmann;
maestro di cappella Flavio Colusso, maestro voci bianche Donatella
Casa. Durata: 60 minuti
"Palestrina" di Georg
Brintrup (regista tedesco, nato nel 1950) è molto bello e molto ben
fatto, sembra quasi un Herzog dei bei tempi andati; ed è un peccato
che il Gesualdo di Herzog non l'abbia fatto invece Brintrup, viene da
dire. Il cast è tutto di attori italiani: Renato Scarpa, Remo
Remotti (san Filippo Neri), Franco Nero (Ferrabosco), e altri a dar
voce a vere testimonianze su Pierluigi da Palestrina. Il film è
girato in Abruzzo, poco prima del terremoto del 2009, e si possono
vedere le immagini di affreschi ormai distrutti nel Monastero della
Beata Antonia. Oltre che ben fatto e ben recitato, e con una parte
musicale importante affidata a Flavio Colusso, il "Palestrina"
di Brintrup è molto utile perché ci fa imparare (o ricordare) molte
notizie storiche che altrimenti si perderebbero per strada. Pierluigi
da Palestrina è infatti uno di quei nomi su cui si pensa di sapere
tutto, e invece così non è.
La prima cosa che può sorprendere è
che Palestrina era sposato: un lungo matrimonio, con tre figli
maschi. L'essere sposato gli creò molti problemi nella corte romana,
e infine l'espulsione dalla Cappella Papale (insieme a Ferrabosco e a
Garré) dove non erano ammessi cantori che non fossero celibi, per
ordine diretto del Papa. Dei tre figli di Palestrina i primi due
morirono, già adulti, durante un'epidemia a Roma, e il terzo (il più
giovane, di nome Iginio) divenne giurista e qui nel film è uno dei
narratori, interpretato in maniera molto piacevole dall'attore
Domenico Galasso. Palestrina nelle testimonianze d'epoca viene
chiamato Giannetto, "maestro Giannetto", perchè il nome
completo è Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594).
Palestrina è la città natale del
musicista, che già nel 1537 è a Roma come fanciullo cantore in
Santa Maria Maggiore. Nel 1544, ventenne, viene nominato organista e
maestro di canto nel duomo di Palestrina; si sposa nel 1547 con
Lucrezia Gori e hanno tre figli: Rodolfo, Angelo, Iginio.
Papa Giulio III prima della sua
elezione era vescovo proprio a Palestrina, e lì conobbe e apprezzò
il giovane musicista. Nel 1551 lo portò a Roma quando divenne papa,
maestro della Cappella Giulia. Alla morte di Giulio III divenne papa
Marcello II, e in lui Palestrina aveva molte speranze perché sapeva
che in musica avevano posizioni simili; purtroppo Marcello II visse
solo tre settimane dopo essere stato nominato papa (a lui dedicherà
la "Missa Papae Marcelli", molti anni dopo). Il nuovo papa
è Paolo IV, che decretò l'espulsione dalla cappella Papale dei
cantori sposati; Palestrina perse il posto e si trovò in difficoltà
economiche, ma dopo qualche tempo divenne maestro del coro in Santa
Maria Maggiore.
Dopo Paolo IV arriva Pio IV, che
termina il Concilio di Trento, in corso da moltissimi anni e già
iniziato al tempo di Giulio III. Nel Concilio di Trento ci sono anche
i dettami su come dovrà essere la nuova musica di chiesa, e
apparentemente sono in contrasto con le idee di Palestrina (per il
quale la musica viene prima delle parole) ma da qui in avanti
Palestrina si affermerà come modello per la musica religiosa, e non
solo. Da Palestrina e dai suoi allievi parte infatti la grande
scuola napoletana, e ancora verso la fine dell'Ottocento sarà
Giuseppe Verdi a dichiarare la sua ammirazione per Palestrina, con il
famoso "per fare cose nuove bisogna ricominciare dall'antico".
Dato il suo successo, Palestrina verrà richiamato in San Pietro: non
più alla Cappella Papale (dove era ancora in vigore il divieto per
gli sposati) ma alla Cappella Giulia. In questi anni la città di
Roma passa molti problemi, dai turchi a fame e pestilenze. I due
figli maggiori muoiono, e Palestrina dovrà badare anche ai loro
figli rimasti orfani; rimane lui stesso vedovo, sempre a causa della
pestilenza.
Nel 1580 decide di farsi prete e prende
i primi voti, probabilmente senza una vera vocazione ma per ottenere
incarichi remunerativi (come farà anche Monteverdi nel secolo
successivo); però poi conosce una vedova benestante, Virgina
Dormuli, e la sposa, rinunciando a prendere i voti definitivi. Da qui
in avanti ricomincia a scrivere musica, anche canzoni profane. Le sue
partiture vengono stampate e diffuse in tutta Europa. Nel film si
accenna anche alla sua rivalità artistica con Orlando di Lasso,
compositore fiammingo, grande polifonista, attivo in quegli anni a
Roma.
Si parte dal 1594, a Roma, con
Palestrina anziano (l'attore è Bartolomeo Giusti), e si procede con
rapidi flashback. Gli attori: Daniele Giuliani è Palestrina giovane,
Francesca Catenacci è Lucrezia Gori, moglie di Palestrina. La
seconda moglie (Virginia Dormuli) è interpretata da Patrizia
Bellezza. Monsignor Cotta, segretario della Cappella
Papale, negativissimo su Palestrina, è interpretato dall'ottimo
Renato Scarpa. Domenico Ferrabosco è interpretato da Franco Nero:
una breve apparizione ma da grande attore. Ferrabosco, bolognese di
nascita, fu padre di Alfonso Ferrabosco, altro musicista importante
che visse a Londra nel periodo elisabettiano. Il figlio di Alfonso
Ferrabosco, violista, con lo stesso nome Alfonso, è considerato come
uno dei maggiori compositori inglesi del periodo di Shakespeare.
Iginio, terzo figlio di Palestrina e narratore fondamentale, è
affidato a Domenico Galasso. I tre allievi di Palestrina sono
Annibale (Stefano Oppedisano), Cristoforo (Claudio Marchione) e
Gioacchino (Achille Brugnini): hanno il compito di portare avanti la
narrazione in modo piacevole e ci riescono molto bene. Altri
personaggi storici che portano la loro testimonianza sono Filippo
Neri (in seguito nominato santo), interpretato da Remo Remotti;
Leonardo Barré, cantore della cappella papale, espulso da Paolo IV
perché sposato (l'attore è Giorgio Colangeli), e G. Severini
(Pasquale Di Filippo).
La parte musicale, cospicua, è
affidata ad Ensemble Seicento-Novecento, Cappella Musicale di San
Giacomo, Coro di Voci bianche JJ Winckelmann. Maestro di cappella è
Flavio Colusso, le voci bianche sono dirette da Donatella Casa.
Produzione Musica Immagine Roma, Silvia De Palma direttore di
produzione, Johann Herczog consulente musicologico.
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