Ludwig (1972) Regia di Luchino
Visconti. Scritto da Luchino Visconti, Enrico Medioli, Suso Cecchi
D'Amico. Fotografia di Armando Nannuzzi (Technicolor, Panavision).
Scene e costumi di Piero Tosi, Gabriella Pescucci, Mario Chiari.
Musiche di Wagner, Schumann, Offenbach, Tosti. Interpreti: Helmut
Berger (Ludwig, voce di Giancarlo Giannini); Romy Schneider (Sissi),
Trevor Howard (Wagner, voce di Renzo Montagnani), Silvana Mangano
(Cosima Liszt), Helmut Griem (colonnello Dürkheim), Adriana Asti
(Lila von Buliowski, attrice), Gert Fröbe (padre Hoffmann), Isabella
Telezynska (la regina madre), John Moulder Brown (principe Otto),
Sonia Petrova (Sophie), Folker Bohnet (Joseph Kainz, attore), Heinz
Moog (il medico), Marc Porel, Nora Ricci, Maurizio Bonuglia, Rayka
Yurit. Durata: 3h47' (versione integrale)
"Ludwig" è uno dei tre film
di autore o ambientazione tedesca girati da Luchino Visconti
all'inizio degli anni '70; gli altri sono "La caduta degli dei"
(su soggetto originale di Visconti) e "Morte a Venezia" da
Thomas Mann. Nella sua versione completa, "Ludwig" dura tre
ore e 47 minuti, ed è stato scritto da Visconti stesso insieme a
Enrico Medioli e Suso Cecchi d'Amico. E' un film molto complesso, su
un argomento che non mi ha mai preso molto, ma che merita comunque la
visione non solo perché è un film di Luchino Visconti, ma anche per
la presenza di Richard Wagner tra i personaggi.
Non avevo mai visto prima la versione
integrale, che di fatto raddoppia in durata la versione uscita nei
cinema. Questa versione integrale è stata realizzata solo dopo la
morte di Visconti, quando fu possibile farlo perché la pellicola
(tutto ciò che venne girato) venne messa all'asta e fu acquistata e
risistemata dai suoi co-autori, Enrico Medioli e Suso Cecchi d'Amico.
La versione originale è dunque molto ben raccontata, ogni dettaglio
va al suo posto e il film si fa seguire senza problemi, anche per via
dell'ottima idea (narrativa) di far raccontare il film da alcuni dei
personaggi che furono testimoni della vicenda, ministri e altro, che
fanno da raccordo fra le varie scene.
Richard Wagner, interpretato da Trevor
Howard, ha molto spazio (come nella verità storica) ma è solo uno
dei personaggi del film, Visconti non sta facendo la biografia di
Wagner ma si limita a illustrare il periodo in cui fu invitato da
Ludwig in Baviera, e fu suo ospite. Si tratta principalmente del
periodo tra il 1864 e il 1865, quando Wagner sospende la composizione
della Tetralogia e si dedica al "Tristano" e a "I
maestri cantori di Norimberga". La Tetralogia verrà ripresa dal
1869, con il "Siegfried". L'incontro fra Wagner e Ludwig è
così riassunto nelle note biografiche che ricopio da un programma di
sala della Scala:
1864- Il 3 di maggio, a Stoccarda
dove si è temporaneamente stabilito, Richard Wagner riceve la visita
del signor Pfistermeier, consigliere aulico di Luigi II re di
Baviera, con l'invito di recarsi da lui. I due si incontrano a
Monaco; Luigi II è grande ammiratore del compositore, gli paga i
debiti e lo fornisce di tutto quanto è necessario per vivere;
desidera che Wagner possa comporre in un ambiente sereno e
tranquillo.
1865- il 10 aprile nasce Isolde,
frutto della relazione tra Wagner e Cosima von Bülow. Il 10 giugno
al Königliches Hof-und-Nationaltheater di Monaco, prima
rappresentazione di "Tristan und Isolde", diretta da Hans
von Bülow. L'amicizia con Luigi II crea risentimenti e
preoccupazione negli ambienti governativi e di corte. Si teme che il
re, per assecondare i grandiosi progetti di Wagner, impegni lo Stato
in spese eccessive. Il 10 dicembre il compositore lascia Monaco,
nuovamente diretto in Svizzera.
Wagner continuerà comunque a
frequentare Ludwig e la Baviera, e per Wagner il re tornerà a fare
spese giudicate folli dai suoi ministri, come il teatro di Bayreuth.
Visconti torna spesso su questi momenti, ma guardando il film è
difficile prendere coscienza del tempo che passa tra una scena e
l'altra. Per esempio (è una delle sequenze più belle del film) a
2h15' Visconti ricostruisce la prima esecuzione dell'Idillio di
Sigfrido, in omaggio a Cosima per il primo compleanno del figlio; la
data è il 1870. Il "Siegfried-Idyll" non fa parte del
"Siegfried" ma è una composizione a sè stante, che
contiene motivi dall'opera (Wagner stava scrivendo il "Siegfried",
che terminerà nel 1871) ma che è un brano da concerto senza alcun
legame con la Tetralogia. Nel film, Visconti non mette nessuna
ripresa in teatro, e Bayreuth non si vede proprio: né il teatro già
esistente, né quello che Ludwig farà costruire per Wagner. Non si
fa nessun cenno ai "Maestri Cantori", opera composta quasi
completamente in Svizzera (la prima è del 1866) e c'è solo un
rapido accenno alla Tetralogia appena conclusa (1874).
E' però dal "Tannhäuser"
(prima rappresentazione nel 1845) il motivo conduttore del film, con
la meravigliosa melodia alla stella della sera, "O du mein
holder Abendstern" (aria di Wolfram, atto terzo scena seconda).
La melodia, che in Wagner ha solo pochi minuti, qui si ascolta molte
volte in scene diverse; la più suggestiva è quella del planetario
con le fasi lunari, a 1h07'. Bella anche nella sequenza della grotta
di Linderhof, con l'acqua e i cigni, a 2h30'. Ma sono davvero molti i
momenti in cui torna "O du mein holder Abendstern", anche
sotto forma di carillon.
Oltre al "Tannhäuser" si
ascolta un po' di Lohengrin con l'aria di Elsa cantata da Sophie in
modo un po' scolastico ma con una discreta resa. Poco o niente della
Tetralogia, solo accenni alla prima del Tristano. Oltre a Wagner si
ascoltano musiche di Schumann, Offenbach dirette (come quelle di
Wagner) da Mannino con Santa Cecilia. In "Ludwig" vediamo
Wagner che suona al piano "Malia" di Tosti, una romanza da
camera, e poi commenta "questa è la musica che piace in Europa,
non la mia". Visconti inserisce anche l'ultima composizione per
piano di Wagner, inedita prima dell'uscita del film.
Ludwig II morirà dopo Wagner: il
musicista ci lascia nel 1883, il "re folle" nel 1886.
E' difficile per me fare una recensione
completa del film; lascio qui solo qualche appunto che mi sono
segnato:
1- le somiglianze stilistiche, più che
con "Senso" (non gli somiglia per niente), le trovo con
Rossellini, "La presa di potere di Luigi XIV" e i film
storici su Cartesio, Pascal, etc. 2- direi che anche molto Herzog
viene da questo film: anche Ludwig è un pazzo visionario, come
Fitzcarraldo, e con l'opera lirica come ideale. Ma anche "Kaspar
Hauser", non per l'argomento ma per lo stile. Idem il "Woyzeck"
di Herzog, che ha molti punti in comune con questo Ludwig. 3- non ci
sono sequenze girate in teatro, ma in teatro (di prosa) vediamo però
l'attore che recita Romeo e Giulietta di Shakespeare, Joseph Kainz,
che impressionò molto Ludwig. Del dramma di Shakespeare si ascolta
solo il finale, dietro le quinte, a Romeo già morto. 4- non so chi
sia il Didier personaggio teatrale che entusiasma Ludwig 5- i
castelli di Ludwig, grandiosi ma mai abitati come quelli del postino
Cheval a Hauterives, in Francia, che sono più o meno dello stesso
periodo storico. 6- la scena nella birreria, con Ludwig, è
abbastanza simile a quella dell'Oktoberfest nella "Caduta degli
dei" dello stesso Visconti 7- qualcosa di Dostoevskij nella
scena dell'arresto di Ludwig (i Demoni?) 8- forse anche Edgar Reitz
deve qualcosa a questo Visconti, per Heimat e per altri suoi film 9-
l'inquadratura finale è il Cristo morto di Hans Holbein il giovane
(1521), molto impressionante e già scelto per la tv da Giacomo
Vaccari per "L'idiota" di Dostoevskij in tv (1959).
Gli attori: Helmut Berger, doppiato da
Giancarlo Giannini, è Ludwig; Romy Schneider è Sissi (che appare
per tutto il film), Trevor Howard è Wagner (voce di Renzo
Montagnani), Silvana Mangano è Cosima. Helmut Griem è il colonnello
Dürkheim, l'ufficiale biondo vicino a Ludwig. Adriana Asti è
l'attrice Lila von Buliowski, respinta da Ludwig. Gert Fröbe è
padre Hoffmann. Isabella Telezynska è la regina madre, John Moulder
Brown è il principe Otto, Sonia Petrova è Sophie (mancata sposa di
Ludwig), Folker Bohnet è Joseph Kainz (l'attore di Romeo e
Giulietta), Heinz Moog è il professor von Gudden ( medico ucciso da
Ludwig per potersi suicidare), e poi Marc Porel, Nora Ricci, Maurizio
Bonuglia fra le prime parti, e anche Rayka Yurit. Direttore
fotografia è Armando Nannuzzi (Technicolor, Panavision), scene e
costumi di Piero Tosi, Gabriella Pescucci, Mario Chiari. I castelli
sono Neuschwanstein, Hohenschwangau, Linderhof. Girato anche a
Herrenchiemsee e a Kaiser Villa- Bad Ischl, in Austria.
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