venerdì 30 giugno 2017

Amata immortale (1994)


 
Amata immortale (Immortal beloved, 1994). Scritto e diretto da Bernard Rose. Fotografia di Peter Suschitzky. Musiche di Ludwig van Beethoven. Interpreti: Gary Oldman, Jeroen Krabbé, Isabella Rossellini, Valeria Golino, Johanna ter Steege, Marco Hofschneider, Luigi Diberti, e altri. Durata: due ore.
 
"Amata immortale" è un film di fantasia sulla vita di Ludwig van Beethoven, uscito nel 1994, scritto e diretto da Bernard Rose. Si parte da Anton Schindler, amico e assistente di Beethoven, che dopo la morte del compositore trova una lettera tra le sue carte, un nuovo testamento a tutti gli effetti, che però non porta il nome della destinataria. C'è scritto solamente, oltre alle volontà del defunto, "all'amata immortale". Il regista Bernard Rose immagina quindi che Anton Schindler vada alla ricerca di questa donna, contrastato dal fratello di Beethoven che vorrebbe per sè l'eredità. Tutto questo va considerato come una fantasia, in quanto le notizie certe sulla vita privata di Beethoven sono pochissime. Beethoven era molto riservato, e questo è quasi tutto quello che sappiamo della sua vita e della sua personalità, a parte i "Quaderni di conversazione" scritti per comunicare con le persone che venivano a trovarlo quando fu afflitto dalla sordità.

La storia della lettera "testamento" è così ricostruita da www.wikipedia.it:
In seguito alla morte di Beethoven, tra le sue carte fu rinvenuta una lettera in tre parti indirizzata a una donna definita "amata immortale" dal compositore. Scritta nell'estate del 1812 nella cittadina termale di Teplitz, la lettera ha dato origine a un vivace dibattito e a numerose speculazioni sulla sua identità tra numerosi studiosi e scrittori. Nel tempo, sono state proposte diverse candidate, tra le quali si annoverano Giulietta Guicciardi e Anna-Marie Erdödy, che fanno la loro comparsa nella pellicola, le sorelle Thérèse e Josephine von Brunsvik e, infine, Antonie Brentano.
Il regista e sceneggiatore del film, Bernard Rose, ha dichiarato di aver identificato con successo l'amata immortale in Johanna Reiss, avanzando quindi una teoria inedita nell'ambito degli studi su Beethoven. Di conseguenza, il film sottintende che Karl, il nipote di Beethoven, fosse in realtà il figlio illegittimo. Secondo lo studioso Maynard Solomon, invece, l'amata immortale sarebbe Antonie Brentano, la cui figura è totalmente assente nella pellicola.

 
Meno brutto del più recente film su Paganini dello stesso Bernard Rose (che ha il sobrio e originalissimo titolo "Il violinista del diavolo", altro parto di pura fantasia), "Amata immortale" mi sembra comunque un esercizio abbastanza inutile, oltretutto senza reali appoggi alla verità storica. Anche l'ipotizzare che il nipote Karl fosse suo figlio, figlio di Ludwig e della cognata, è un esercizio decisamente sterile, una pura supposizione che non porta a niente di utile né di interessante. Di utile e interessante, in Beethoven, c'è la musica: piuttosto che concentrarsi su ipotesi e pettegolezzi sulla sua vita privata, sarebbe meglio ascoltare e riascoltare gli ultimi Quartetti, le Sonate per pianoforte, il Fidelio, ce n'è per tutta una vita. Dal punto di vista cinematografico, sarebbe invece bello (invece dei soliti luoghi comuni) ripercorrere gli anni del Beethoven più giovane: l'incontro con Haydn, le musiche per il teatro, ci sarebbe tanto da scrivere e anche da immaginare, senza cadere nelle fantasie più o meno lecite sulla sua vita privata. Di tutto questo, degli amori e della vita privata di Beethoven, o della dedica a Napoleone poi cancellata, confesso che non so che cosa farmene; per un commento più preciso, dico che preferisco rileggermi i Peanuts di Charles Schulz. Sono più divertenti dei film di Bernard Rose, e direi che l'espressione di Charlie Brown davanti alle ipotesi sugli amori di Beethoven è anche la mia.

Gli attori: Gary Oldman, reduce dal "Dracula" di Francis Ford Coppola (del 1992) è Beethoven; Jeroen Krabbé è Anton Schindler. Isabella Rossellini è Anna-Marie Erdödy, Valeria Golino è Giulietta Guicciardi, Luigi Diberti è Guicciardi, poi tutti gli altri. Per chi volesse farsene un'idea, magari diversa dalla mia, il film è attualmente visibile su youtube, in italiano.






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