domenica 15 gennaio 2017

Song of summer (Frederick Delius)


 
Song of summer (1968) Regia di Ken Russell. Tratto dalla biografia di Frederick Delius a cura di Eric Fenby. Sceneggiatura di Eric Fenby e Ken Russell. Musiche di Frederick Delius. Fotografia di Interpreti: Max Adrian (Delius), Maureen Pryor (Jelka Rosen), Christopher Gable (Eric Fenby), David Collins (Percy Grainger), Geraldine Sherman (la vicina di casa), Elizabeth Ercy (Pauline), Roger Worrode (Brüder), Norman James (il dottore), Ken Russell (un prete). Durata: 1h12'. Produzione BBC
 
Frederick Delius (1862- 1934), compositore inglese nato nello Yorkshire da padre di origine tedesca, fu amico di Edvard Grieg; studiò musica a Lipsia, abitò in Norvegia (patria di Grieg), in Florida, e infine in Francia a Grez sur Loing, nei pressi di Fontainebleau. Scopritore del talento di Delius fu il grande direttore d'orchestra Thomas Beecham, che iniziò a programmare in concerto i suoi lavori a partire dal 1907. Nei suoi ultimi anni di vita fu gravemente invalido, pur conservando sempre grande lucidità e possibilità di parola. A Delius accade il contrario di ciò che accadde sempre in quegli anni a Maurice Ravel, che stava bene fisicamente ma non riusciva più a scrivere; Delius invece era distrutto nel fisico (e cieco) ma mente e parola funzionarono benissimo fino all'ultimo. Assistito da un infermiere e dalla fedele compagna di vita Jelka, ebbe bisogno di un assistente per trascrivere la sua musica, che continuava a comporre mentalmente. Questo assistente fu il giovane inglese Eric Fenby, ospite di Delius per cinque anni, che lo aiutò a terminare "The song of summer", la composizione che dà il titolo al film del 1968, con regia di Ken Russell.


Due anni dopo la morte di Delius, avvenuta nel 1934, Eric Fenby pubblicò un libro sulla sua collaborazione con il compositore inglese, intitolato "Delius as I knew him"; da questo libro è tratto il film, in bianco e nero e della durata di 70 minuti, che fa parte di un ciclo che comprende altri film biografici, sempre per la BBC e sempre con la regia di Ken Russell. (qui sotto, Eric Fenby con Delius)

 
"Song of summer" è un bel film, molto intenso, intimo e rigoroso, molto ben recitato, che parla di musica, della Natura, e che tratta in modo esemplare il tema della malattia e dell'invalidità. Ken Russell, negli anni seguenti, si sarebbe invece fatto notare per uno stile completamente opposto, molto colorato per usare un eufemismo, continuando a dirigere biografie (Mahler, Ciaikovskij, Rodolfo Valentino) ma con uno stile votato all'eccesso e con una maniera molto meno rigorosa, ponendo l'accento sulla vita sessuale dei suoi protagonisti e prendendosi molte libertà, e girando anche film non biografici che diedero scandalo, come "I diavoli" e altri ancora. Confesso di preferire di gran lunga il film su Delius ai successivi di Ken Russell, anche se trovo molto bello "Isadora" (biografia di Isadora Duncan, con Vanessa Redgrave).
Il film inizia con Eric Fenby in Inghilterra, giovane musicista in cerca di una sua strada, che va a cercare i suoni della Natura e si mantiene suonando nei cinema: per i film di Laurel & Hardy, come specificherà lui stesso davanti a un esterrefatto Delius, nel giorno del loro primo incontro. Forse Delius si aspettava qualcun altro, ma va detto che anche Dimitri Sciostakovic suonò per il cinema muto, più o meno negli stessi anni; ovviamente Delius all'inizio degli anni '30 non poteva saperlo, e nemmeno Eric Fenby. Gli inizi a casa Delius, per Fenby, non sono dei migliori; Delius ha un carattere molto duro e spesso sprezzante, peggiorato dalla grave invalidità. Però c'è Jelka, la compagna di vita degli ultimi anni di Delius, a rincuorare il giovane inglese e a convicerlo a rimanere; con un po' di pazienza, la collaborazione sarà proficua e sfocerà in una sincera amicizia. La sequenza in cui Fenby, in Inghilterra, suona il piano per i film di Stanlio e Ollio è stata in effetti girata da Ken Russell, ma poi tagliata nel montaggio finale.

Nel film compare anche un altro musicista importante di quegli anni, l'australiano Percy Grainger (1882-1961), estroverso e atletico, che fu amico e collaboratore di Delius e che ora non lo abbandona durante la malattia, tornando spesso a trovarlo. Nel film, Grainger rappresenta la nota comico-brillante; porta Fenby a fare estenuanti corse (alle quali il giovane inglese non è abituato), e migliora l'umore di Delius portando vita nell'ambiente doloroso della malattia. Insieme, Fenby e Grainger metteranno Delius su una portantina e lo porteranno in cima alla collina che ha tanto amato; è una delle scene più belle del film, e con loro c'è anche Jelka, commossa. (qui sotto, il vero Percy Grainger)

Gli attori sono tutti poco noti ma molto bravi: Delius è Max Adrian (che ha una vaga somiglianza con Carlos Kleiber), Fenby è Christopher Gable, Jelka è Maureen Pryor, Percy Grainger è affidato a David Collins. L'infermiere tedesco, chiamato Brüder (fratello, in tedesco), è Roger Worrode: quando ce ne è bisogno trasporta in spalla Delius, inerte come un sacco, in un gesto che è da considerarsi abituale sia per il malato che per l'infermiere. La scena, che si ripete diverse volte nel film, è resa molto bene sia da Worrode che da Max Adrian. Brüder sembra non interessare per niente a Ken Russell: per il regista è come se fosse una macchina, la cosa sorprende un po' e a tratti disturba, ma porta alla memoria una sequenza analoga in "Arancia Meccanica" di Kubrick, che è di qualche anno posteriore. Brüder non ha i muscoli dell'aiutante dell'uomo che fu vittima di Alex, ma è probabile che ne sia l'ispirazione. Pauline, la domestica (giovane e bella, parla francese) piace ma ha pochissime battute; l'attrice si chiama Elizabeth Ercy. Il medico è affidato a Norman James; il prete è Ken Russell stesso, che si riserva una breve inquadratura e nessuna parola.

 
Alcuni appunti presi durante la visione: 1) Delius trova "troppo lunghi" i movimenti sinfonici di Beethoven, Mahler, etc; dice di cercare i suoni della Natura, si altera quando Eric accenna alla musica inglese ("esiste una musica inglese??"), detesta gli oratori (compresi Elgar e Parry) e la musica religiosa. Si fa leggere Edgar Wallace in tedesco (da Brüder), e tutto Mark Twain in inglese (da Eric), e anche Nietzsche (Così parlò Zarathustra). 2) In un momento di buon umore, Delius fa mettere a Jelka il disco di "Old man river", ricordando l'amicizia con i musicisti negri in Florida dove ebbe per maestro l'organista Thomas Ward, che ricorda con affetto e ammirazione 3) Percy Grainger arriva al minuto 38 4) al minuto 48 Jelka piange ricordando i comportamenti di Delius quando era in salute, dopo l'ennesimo maltrattamento verbale; ma lei è innamoratissima di Delius. 5) Fenby passa cinque anni in casa di Delius, poi torna in Inghilterra, dove si ammala e ha tempo di guarire; poi gli arriva un telegramma, Jelka deve essere operata (ha un tumore) e gli chiede di tornare per assistere Delius. Jelka torna a casa dopo l'operazione, ma Delius sta morendo e Fenby lo assiste nei suoi ultimi giorni.
 

Nel film ha grande importanza il contrasto religioso: Fenby è cattolico e devoto, invece Delius è ateo e sprezzante nei confronti della religione. Nei primi giorni, Jelka consiglia a Fenby di non dire a Delius che è cattolico e che ha intenzione di recarsi alla Messa. Fenby non si fa domande sulla vita privata di Delius, lo accetta così come è (un malato grave da accudire, oltre che un compositore da ammirare), e rimarrà sconvolto dalle rivelazioni di una vicina di casa, ancora giovane e bella, che gli parlerà della vita dissoluta che si conduceva in quella casa quando Delius stava bene. Non solo: il parroco locale era parte di quel giro di sesso e donne. Le parole della vicina troveranno conferma in Jelka, disperata dopo uno dei consueti scoppi di malumore di Delius: la casa in cui vivono era un via vai continuo di donne di ogni tipo, e Delius andava spesso a Parigi, facile immaginare per che cosa. Il cattolico e devoto Fenby è scandalizzato dalle rivelazioni della giovane vicina di casa, e poi di Jelka; si chiede come sia possibile fare musica così eterea, "lovely music", pur comportandosi in quel modo. Solo all'ultimo, quando il compositore sta per morire, Fenby viene a sapere dal medico che la malattia che ha portato all'infermità Delius è la sifilide.
 
Alcune delle composizioni di Delius riguardanti il film, oltre a "The song of summer": "Appalachia" (Variations on an old slave song, per baritono, coro e orchestra) è frutto del suo soggiorno in Florida; "A Mass of Life", oratorio profano su testi di Nietzsche, da "Così parlò Zaratustra" è del 1909. "On hearing the first cuckoo in spring" è quasi una manifestazione di intenti, la Natura come principale fonte di ispirazione per Delius, così come "In a summer garden" e la stessa "The song of summer". Delius scrisse anche opere liriche: "A Village Romeo and Juliet" (1910), "Koanga", "Margot la Rouge", "Fennimore und Gerda". C'è spazio anche per un "Requiem", cosa che può soprendere viste le posizioni filosofiche di Delius (ma non poi tanto, a pensarci bene).
 


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