Song of summer (1968) Regia di Ken
Russell. Tratto dalla biografia di Frederick Delius a cura di Eric
Fenby. Sceneggiatura di Eric Fenby e Ken Russell. Musiche di
Frederick Delius. Fotografia di Interpreti: Max Adrian (Delius),
Maureen Pryor (Jelka Rosen), Christopher Gable (Eric Fenby), David
Collins (Percy Grainger), Geraldine Sherman (la vicina di casa),
Elizabeth Ercy (Pauline), Roger Worrode (Brüder), Norman James (il
dottore), Ken Russell (un prete). Durata: 1h12'. Produzione BBC
Frederick Delius (1862- 1934),
compositore inglese nato nello Yorkshire da padre di origine tedesca,
fu amico di Edvard Grieg; studiò musica a Lipsia, abitò in Norvegia
(patria di Grieg), in Florida, e infine in Francia a Grez sur Loing,
nei pressi di Fontainebleau. Scopritore del talento di Delius fu il
grande direttore d'orchestra Thomas Beecham, che iniziò a
programmare in concerto i suoi lavori a partire dal 1907. Nei suoi
ultimi anni di vita fu gravemente invalido, pur conservando sempre
grande lucidità e possibilità di parola. A Delius accade il
contrario di ciò che accadde sempre in quegli anni a Maurice Ravel,
che stava bene fisicamente ma non riusciva più a scrivere; Delius
invece era distrutto nel fisico (e cieco) ma mente e parola
funzionarono benissimo fino all'ultimo. Assistito da un infermiere e
dalla fedele compagna di vita Jelka, ebbe bisogno di un assistente
per trascrivere la sua musica, che continuava a comporre mentalmente.
Questo assistente fu il giovane inglese Eric Fenby, ospite di Delius
per cinque anni, che lo aiutò a terminare "The song of summer",
la composizione che dà il titolo al film del 1968, con regia di Ken
Russell.
Due anni dopo la morte di Delius,
avvenuta nel 1934, Eric Fenby pubblicò un libro sulla sua
collaborazione con il compositore inglese, intitolato "Delius as
I knew him"; da questo libro è tratto il film, in bianco e nero
e della durata di 70 minuti, che fa parte di un ciclo che comprende
altri film biografici, sempre per la BBC e sempre con la regia di Ken
Russell. (qui sotto, Eric Fenby con Delius)
"Song of summer" è un bel
film, molto intenso, intimo e rigoroso, molto ben recitato, che parla
di musica, della Natura, e che tratta in modo esemplare il tema della
malattia e dell'invalidità. Ken Russell, negli anni seguenti, si
sarebbe invece fatto notare per uno stile completamente opposto,
molto colorato per usare un eufemismo, continuando a dirigere
biografie (Mahler, Ciaikovskij, Rodolfo Valentino) ma con uno stile
votato all'eccesso e con una maniera molto meno rigorosa, ponendo
l'accento sulla vita sessuale dei suoi protagonisti e prendendosi
molte libertà, e girando anche film non biografici che diedero
scandalo, come "I diavoli" e altri ancora. Confesso di
preferire di gran lunga il film su Delius ai successivi di Ken
Russell, anche se trovo molto bello "Isadora" (biografia di
Isadora Duncan, con Vanessa Redgrave).
Il film inizia con Eric Fenby in
Inghilterra, giovane musicista in cerca di una sua strada, che va a
cercare i suoni della Natura e si mantiene suonando nei cinema: per i
film di Laurel & Hardy, come specificherà lui stesso davanti a
un esterrefatto Delius, nel giorno del loro primo incontro. Forse
Delius si aspettava qualcun altro, ma va detto che anche Dimitri
Sciostakovic suonò per il cinema muto, più o meno negli stessi
anni; ovviamente Delius all'inizio degli anni '30 non poteva saperlo,
e nemmeno Eric Fenby. Gli inizi a casa Delius, per Fenby, non sono
dei migliori; Delius ha un carattere molto duro e spesso sprezzante,
peggiorato dalla grave invalidità. Però c'è Jelka, la compagna di
vita degli ultimi anni di Delius, a rincuorare il giovane inglese e a
convicerlo a rimanere; con un po' di pazienza, la collaborazione sarà
proficua e sfocerà in una sincera amicizia. La sequenza in cui
Fenby, in Inghilterra, suona il piano per i film di Stanlio e Ollio è
stata in effetti girata da Ken Russell, ma poi tagliata nel montaggio
finale.
Nel film compare anche un altro
musicista importante di quegli anni, l'australiano Percy Grainger
(1882-1961), estroverso e atletico, che fu amico e collaboratore di
Delius e che ora non lo abbandona durante la malattia, tornando
spesso a trovarlo. Nel film, Grainger rappresenta la nota
comico-brillante; porta Fenby a fare estenuanti corse (alle quali il
giovane inglese non è abituato), e migliora l'umore di Delius
portando vita nell'ambiente doloroso della malattia. Insieme, Fenby e
Grainger metteranno Delius su una portantina e lo porteranno in cima
alla collina che ha tanto amato; è una delle scene più belle del
film, e con loro c'è anche Jelka, commossa. (qui sotto, il vero Percy Grainger)
Gli attori sono tutti poco noti ma
molto bravi: Delius è Max Adrian (che ha una vaga somiglianza con
Carlos Kleiber), Fenby è Christopher Gable, Jelka è Maureen Pryor,
Percy Grainger è affidato a David Collins. L'infermiere tedesco,
chiamato Brüder (fratello, in tedesco), è Roger Worrode: quando ce
ne è bisogno trasporta in spalla Delius, inerte come un sacco, in un
gesto che è da considerarsi abituale sia per il malato che per
l'infermiere. La scena, che si ripete diverse volte nel film, è resa
molto bene sia da Worrode che da Max Adrian. Brüder sembra non
interessare per niente a Ken Russell: per il regista è come se fosse
una macchina, la cosa sorprende un po' e a tratti disturba, ma porta
alla memoria una sequenza analoga in "Arancia Meccanica" di
Kubrick, che è di qualche anno posteriore. Brüder non ha i muscoli
dell'aiutante dell'uomo che fu vittima di Alex, ma è probabile che
ne sia l'ispirazione. Pauline, la domestica (giovane e bella, parla
francese) piace ma ha pochissime battute; l'attrice si chiama
Elizabeth Ercy. Il medico è affidato a Norman James; il prete è Ken
Russell stesso, che si riserva una breve inquadratura e nessuna
parola.
Alcuni appunti presi durante la
visione: 1) Delius trova "troppo lunghi" i movimenti
sinfonici di Beethoven, Mahler, etc; dice di cercare i suoni della
Natura, si altera quando Eric accenna alla musica inglese ("esiste
una musica inglese??"), detesta gli oratori (compresi Elgar e
Parry) e la musica religiosa. Si fa leggere Edgar Wallace in tedesco
(da Brüder), e tutto Mark Twain in inglese (da Eric), e anche
Nietzsche (Così parlò Zarathustra). 2) In un momento di buon umore,
Delius fa mettere a Jelka il disco di "Old man river",
ricordando l'amicizia con i musicisti negri in Florida dove ebbe per
maestro l'organista Thomas Ward, che ricorda con affetto e
ammirazione 3) Percy Grainger arriva al minuto 38 4) al minuto 48
Jelka piange ricordando i comportamenti di Delius quando era in
salute, dopo l'ennesimo maltrattamento verbale; ma lei è
innamoratissima di Delius. 5) Fenby passa cinque anni in casa di
Delius, poi torna in Inghilterra, dove si ammala e ha tempo di
guarire; poi gli arriva un telegramma, Jelka deve essere operata (ha
un tumore) e gli chiede di tornare per assistere Delius. Jelka torna
a casa dopo l'operazione, ma Delius sta morendo e Fenby lo assiste
nei suoi ultimi giorni.
Nel film ha grande importanza il
contrasto religioso: Fenby è cattolico e devoto, invece Delius è
ateo e sprezzante nei confronti della religione. Nei primi giorni,
Jelka consiglia a Fenby di non dire a Delius che è cattolico e che
ha intenzione di recarsi alla Messa. Fenby non si fa domande sulla
vita privata di Delius, lo accetta così come è (un malato grave da
accudire, oltre che un compositore da ammirare), e rimarrà sconvolto
dalle rivelazioni di una vicina di casa, ancora giovane e bella, che
gli parlerà della vita dissoluta che si conduceva in quella casa
quando Delius stava bene. Non solo: il parroco locale era parte di
quel giro di sesso e donne. Le parole della vicina troveranno
conferma in Jelka, disperata dopo uno dei consueti scoppi di malumore
di Delius: la casa in cui vivono era un via vai continuo di donne di
ogni tipo, e Delius andava spesso a Parigi, facile immaginare per che
cosa. Il cattolico e devoto Fenby è scandalizzato dalle rivelazioni
della giovane vicina di casa, e poi di Jelka; si chiede come sia
possibile fare musica così eterea, "lovely music", pur
comportandosi in quel modo. Solo all'ultimo, quando il compositore
sta per morire, Fenby viene a sapere dal medico che la malattia che
ha portato all'infermità Delius è la sifilide.
Alcune delle composizioni di Delius
riguardanti il film, oltre a "The song of summer":
"Appalachia" (Variations on an old slave song, per
baritono, coro e orchestra) è frutto del suo soggiorno in Florida;
"A Mass of Life", oratorio profano su
testi di Nietzsche, da "Così parlò Zaratustra" è del
1909. "On hearing the first cuckoo in spring" è quasi una
manifestazione di intenti, la Natura come principale fonte di
ispirazione per Delius, così come "In a summer garden" e
la stessa "The song of summer". Delius scrisse anche opere
liriche: "A Village Romeo and Juliet" (1910), "Koanga",
"Margot la Rouge", "Fennimore und Gerda". C'è
spazio anche per un "Requiem", cosa che può soprendere
viste le posizioni filosofiche di Delius (ma non poi tanto, a
pensarci bene).
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