lunedì 1 maggio 2017

Armonie di Werckmeister ( II )


Armonie di Werckmeister (2000) Regia di Bela Tarr. Scritto da Laszlo Krasznahorkay, Bela Tarr, Agnes Hranitzky. Montaggio di Agnes Hranitzk. Musica: Mihàly Vig. Fotografia: diversi operatori. Interpreti: Lars Rudolph, Peter Fitz, Hanna Schygulla, e altri attori ungheresi. Durata: 145 minuti

2.
Un'eclisse sta per arrivare; Janus Valuska, giovane, probabilmente studente, la vuole spiegare agli amici. Un mondo di operai, contadini, muratori con la calce ancora sui vestiti, ma capaci di ascoltare le voci più profonde e più serie, curiosi riguardo al mondo che ci circonda.
OSTE: Sono le dieci, si chiude bottega.
UOMO (massiccio, con i baffi folti, sui sessanta): Aspetta un attimo, Valuska deve farci vedere.
OSTE: Falla finita!
UOMO: (non si cura dell'oste, va da Valuska) Dai, Valuska, facci vedere. (agli altri) Fate un po' di spazio, così Valuska ci fa vedere.
Gli altri uomini spostano via i tavoli, in silenzio, e si dispongono ad ascoltare; Valuska prende l'amico che gli ha chiesto di raccontare e lo sistema al centro della sala vuota.
 
 
JANUS: Tu sei il Sole. Il sole non si muove. Fai solo così (gli fa muovere le dita con le mani aperte). Bene. (va da un uomo anziano col cappello, alto di statura, e lo accompagna vicino all'Uomo-Sole) Tu sei la Terra. La Terra prima si mette qui, e poi comincia a girare intorno al Sole. (gli mostra come deve fare) Ed ora avremo una spiegazione con cui anche noi persone semplici potremo comprendere qualcosa sull'immortalità; vi prego soltanto di venire con me in uno spazio sconfinato dove regnano la stabilità, la serenità, la pace, e il vuoto infinito. Immaginate che qui, in questo infinito silenzio sonoro, tutto sia avvolto da un'oscurità impenetrabile. (prende l'Uomo-Terra per mano). Per il momento, percepiamo solo un movimento generico (fa girare l'Uomo-Terra su se stesso, e intorno al Sole; lo accompagna nel movimento e continua a spiegare). In principio non ci accorgiamo di quali avvenimenti straordinari siamo testimoni. La luce sfolgorante del sole diffonde sempre luce e calore sulla metà della Terra che in quel momento è rivolta verso di esso; e noi siamo in questo splendore. (lascia i due, luna e solo, nel loro gioco o danza, e va a prendere un terzo uomo, più giovane e alto). Questo è la Luna. (luna è maschile in molte lingue). La luna effettua un movimento rotatorio intorno alla Terra (eseguono, un po' impacciati ma con buona volontà, come danzando; poi Janos li ferma). Ma che succede adesso? All'improvviso vediamo che il disco della luna... (fa piegare l'uomo-luna) il disco della luna si sovrappone al globo fiammeggiante del sole, creando come una cavità sul disco del sole; e questa cavità, un'ombra scura che cresce, cresce sempre di più man mano che lo copre (fa rialzare lentamente l'uomo-luna, che così copre l'uomo-sole). Del sole non rimane che una falce sottile, una falce accecante. Un attimo dopo, diciamo verso le tredici, improvvisamente scoppia il dramma. (fa piegare sulla schiena l'uomo-sole). In quel preciso momento, l'aria si raffredda inaspettatamente. Lo sentite anche voi? (ora tutti sono fermi, immobili, in ascolto). Il cielo si scurisce e tutto diventa buio. I cani guaiscono, la lepre si nasconde impaurita, il cervo corre via impazzito. In questo tramonto spaventoso e inconcepibile, anche gli uccelli... gli uccelli sono turbati e volano nei loro nidi. Ora il silenzio è totale. (qui parte la musica) Tutte le creature viventi ammutoliscono. Si muoveranno le montagne? Precipiterà su di noi la volta celeste? Sprofonderà la terra? Non lo sappiamo. Non possiamo saperlo perché ora c'è l'eclissi totale del sole. (tutti restano immobili, con attenzione e tensione; poi la cinepresa si sposta leggermente indietro, fino ad inquadrare la luce del lampadario sul soffitto; poi Janos riprende a parlare). Però... non c'è motivo di aver paura, non è ancora finita. Sul lato opposto del globo solare, che ora arde, spunta lentamente la luna. (va dal sole, e lo fa rialzare) Il sole torna a splendere. (va dagli altri due e li fa muovere) e sulla Terra lentamente torna la luce e riprende a diffondere il calore. Tutti sono presi dalla commozione perché si liberano dall'oscurità. (i tre riprendono il moto, e poi pian piano gli altri presenti si uniscono a loro, imitandoli e danzando in silenzio nel moto degli astri; l'incanto è interrotto dall'oste).
OSTE (sulla porta): Ora basta, fuori tutti, branco di ubriaconi!

Siamo al minuto 10 dall'inizio del film, la stanza è vuota, tutti si sono tirati in disparte. Janos si avvicina lentamente alla porta, indossa il cappotto, si rivolge un attimo all'oste:
JANOS: Signor Hagelmayer, non avevo ancora finito.
Janos esce nella strada, è notte. Al minuto 12 Janos arriva nel casa del signor Eszter Gyuri, un musicista sui sessant'anni. Più avanti scopriremo che vive separato dalla moglie (un matrimonio sfortunato, o sbagliato) in una bella casa con molti libri e il pianoforte. Janos fa da segretario e da assistente al signor Eszter; c'è anche una donna delle pulizie, che scopriremo vicina di casa di Janos. Janos trova il signor Eszter addormentato su una poltrona, lo aiuta ad andare a letto, sistema quello che trova fuori posto ed esce nuovamente. Vedremo che ha un lavoro notturno (consegna dei giornali), però prima di arrivare al giornale incontra per la strada un enorme camion: è quello della balena.

Al minuto 22 siamo al giornale, Janos consegna di notte il quotidiano a domicilio; prende le sue copie e le piega con cura; una donna che lavora lì parla di violenze, di corruzione, ladri, violenze in famiglia in continuo aumento, carenza di carbone. Al minuto 25, sempre di notte, Janos è per strada e consegna i giornali nelle cassette per la posta; il portinaio di uno stabile parla dell'arrivo della balena come presagio inquietante, o forse peggio come copertura per chissà quale manifestazione, "sai cosa intendo, vero?".  P oi siamo in esterni, Janos è sulla strada. Al minuto 30, il sorgere del sole.
 
 
Janos arriva a casa del signor Eszter, che si è già alzato e sta registrando su nastro il discorso sulla musica:
Il signor Eszter: Devo puntualizzare che non si può dubitare nemmeno per un istante che siamo di fronte ad una questione meramente tecnica, bensì tipicamente filosofica. Nelle ricerche sul sistema musicale in oggetto giungiamo inevitabilmente a riesaminare le nostre convinzioni. Dobbiamo chiederci: “Su che cosa si basa la nostra opinione?” L’ordine armonico, al quale ogni capolavoro fa riferimento nella propria inappellabilità, esiste davvero? Ne consegue che in effetti dobbiamo parlare non tanto di ricerche musicali quanto piuttosto del riconoscimento di un fatto antimusicale. Della rivelazione risoluta di uno scandalo occultato da secoli e particolarmente sconfortante. Infatti, la situazione vergognosa di ogni singolo accordo di capolavori di svariati secoli è falso fino al midollo. Questo significa che l’espressione musicale, quella magia insuperabile fatta di assonanze e di accordi, di fatto si basa semplicemente su un inganno. Sì, senza alcun dubbio dobbiamo parlare di un vero inganno, anche se i più insicuri, per addolcire un po’ la faccenda, parlano di compromesso.
 
Che genere di compromesso? La maggioranza ormai afferma che il tono musicale puro in realtà non è altro che un sogno. Per essi, di fatto, non esistono accordi musicali puri.
E’ ora di richiamare l’attenzione sul fatto che ci sono state epoche più fortunate, per esempio quelle di Pitagora e di Aristosseno. I nostri avi usavano strumenti accordati in maniera naturale. Loro si accontentavano di suonare solo in alcuni toni. Non erano tormentati da dubbi, sapevano che l’armonia divina appartiene agli dèi.
Più tardi, tutto questo non valse più nemmeno un fico secco. Infatti, la presunzione confusa si sarebbe appropriata di tutta l’armonia divina. A proprio modo, in una certa misura, c’è anche riuscita, affidando la questione ai tecnici. prima ai pretoriani, poi ai Salinas e infine ad Andreas Werckmeister, il quale assolse al suo compito. Suddivise semplicemente in 12 parti uguali, prive di modulazioni, il sistema divino delle ottave. Di due semitoni, uno è un artificio. Egli usò solo 5 tasti neri, invece di 10; suggellando così la situazione.

Dobbiamo anche affrontare senza esitazioni la triste storia dello sviluppo dell’accordatura degli strumenti musicali, il cosiddetto “temperamento uniforme”. Dobbiamo anche ripristinare il diritto all’accordatura naturale. Con cura dobbiamo correggere gli errori di Werckmeister, quelle sette note in sequenza: è con esse che dobbiamo vedercela, dovremmo considerarle non come equivalenti nell’unità di valore di un’ottava bensì come 7 qualità distinte, come 7 sorelle sulla volta celeste.
Questo è ciò che dovremmo fare. Però dobbiamo prendere coscienza che questa accordatura naturale ha un limite. E’ una limitazione peraltro assai preoccupante, che esclude decisamente l’utilizzo dei toni in chiavi musicali più alte.


Al minuto 34, esterno giorno, mattina livida e fredda, Janos arriva in piazza e cammina fra gente attonita e silenziosa, tutti davanti al grande container che nasconde dentro di sè la balena. E il principe, misterioso essere di cui si sussurrano cose indicibili. Sono tutti uomini, nessuna donna; operai, pensionati, tutti sui 50-60. Poi si apre il portellone del container, lentamente, con una manovella manovrata da un uomo che, compiuta l'operazione, sistema un tavolino e apre la cassa: cento fiorini è il prezzo del biglietto per vedere la balena. Janos è il primo a entrare, ed è anche l'unico. Qui riprende la musica.
Al minuto 43 Janos esce sulla piazza dopo aver visto la balena (e noi con lui), appena fuori un suo conoscente gli chiede cosa succede lì dentro, se ha visto il principe; Janos risponde che c'è solo la balena, e che è qualcosa che bisogna vedere:
JANOS: Guardi che animale enorme ha creato il Signore! E' incredibile come il Signore si diverta a creare esseri così strani...
UOMO: Per me arriveranno solo guai, Janos.
 

Janos riprende il suo cammino, torna a casa sua, si prepara da mangiare; il pasto è però interrotto dall'arrivo di una donna, la signora Tünde, moglie separata del signor Eszter. E' il minuto 48; la donna spiega a Janos cosa dovrà dire al marito separato, le condizioni per evitare il suo ritorno a casa sono queste: Eszter dovrà diventare il presidente di un movimento per ristabilire l'ordine e la giustizia. La signora Tünde consegna una lista di persone da contattare, per cercare fondi per il movimento; se il marito non intende farlo, la sera stessa lei tornerà a vivere con lui. Per far vedere che fa sul serio, consegna a Janos la sua valigia. Janos è riluttante, ma poi esce di casa con la valigia e va a portare il messaggio. Fuori, il vicino di casa, il calzolaio Harrer, sta spaccando la legna.
Al minuto 57 siamo a casa del signor Eszter; Janos entra e trova la signora Harrer, domestica in casa Eszter, che gli chiede notizia dei disordini e delle violenze per strada; Janos la rassicura, può tornare a casa tranquillamente. Poi Janos si siede non distante dal signor Eszter, e ascolta la musica di Bach con lui. Eszter è seduto accanto al piano, la musica che si ascolta è una registrazione:
ESZTER: Ora hai sentito anche tu come stride, su questo strumento accordato naturalmente. Era il Preludio in mi minore dal Clavicembalo ben temperato.
(2.segue)

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