Armonie di Werckmeister (2000) Regia di
Bela Tarr. Scritto da Laszlo Krasznahorkay, Bela Tarr, Agnes
Hranitzky. Montaggio di Agnes Hranitzk. Musica: Mihàly Vig.
Fotografia: diversi operatori. Interpreti: Lars Rudolph, Peter Fitz,
Hanna Schygulla, e altri attori ungheresi. Durata: 145 minuti
2.
Un'eclisse sta per arrivare; Janus
Valuska, giovane, probabilmente studente, la vuole spiegare agli
amici. Un mondo di operai, contadini, muratori con la calce ancora
sui vestiti, ma capaci di ascoltare le voci più profonde e più
serie, curiosi riguardo al mondo che ci circonda.
OSTE: Sono le dieci, si chiude bottega.
UOMO (massiccio, con i baffi folti, sui
sessanta): Aspetta un attimo, Valuska deve farci vedere.
OSTE: Falla finita!
UOMO: (non si cura dell'oste, va da
Valuska) Dai, Valuska, facci vedere. (agli altri) Fate un po' di
spazio, così Valuska ci fa vedere.
Gli altri uomini spostano via i tavoli,
in silenzio, e si dispongono ad ascoltare; Valuska prende l'amico che
gli ha chiesto di raccontare e lo sistema al centro della sala vuota.
JANUS: Tu sei il Sole. Il sole non si
muove. Fai solo così (gli fa muovere le dita con le mani aperte).
Bene. (va da un uomo anziano col cappello, alto di statura, e lo
accompagna vicino all'Uomo-Sole) Tu sei la Terra. La Terra prima si
mette qui, e poi comincia a girare intorno al Sole. (gli mostra come
deve fare) Ed ora avremo una spiegazione con cui anche noi persone
semplici potremo comprendere qualcosa sull'immortalità; vi prego
soltanto di venire con me in uno spazio sconfinato dove regnano la
stabilità, la serenità, la pace, e il vuoto infinito. Immaginate
che qui, in questo infinito silenzio sonoro, tutto sia avvolto da
un'oscurità impenetrabile. (prende l'Uomo-Terra per mano). Per il
momento, percepiamo solo un movimento generico (fa girare
l'Uomo-Terra su se stesso, e intorno al Sole; lo accompagna nel
movimento e continua a spiegare). In principio non ci accorgiamo di
quali avvenimenti straordinari siamo testimoni. La luce sfolgorante
del sole diffonde sempre luce e calore sulla metà della Terra che in
quel momento è rivolta verso di esso; e noi siamo in questo
splendore. (lascia i due, luna e solo, nel loro gioco o danza, e va a
prendere un terzo uomo, più giovane e alto). Questo è la Luna.
(luna è maschile in molte lingue). La luna effettua un movimento
rotatorio intorno alla Terra (eseguono, un po' impacciati ma con
buona volontà, come danzando; poi Janos li ferma). Ma che succede
adesso? All'improvviso vediamo che il disco della luna... (fa piegare
l'uomo-luna) il disco della luna si sovrappone al globo fiammeggiante
del sole, creando come una cavità sul disco del sole; e questa
cavità, un'ombra scura che cresce, cresce sempre di più man mano
che lo copre (fa rialzare lentamente l'uomo-luna, che così copre
l'uomo-sole). Del sole non rimane che una falce sottile, una falce
accecante. Un attimo dopo, diciamo verso le tredici, improvvisamente
scoppia il dramma. (fa piegare sulla schiena l'uomo-sole). In quel
preciso momento, l'aria si raffredda inaspettatamente. Lo sentite
anche voi? (ora tutti sono fermi, immobili, in ascolto). Il cielo si
scurisce e tutto diventa buio. I cani guaiscono, la lepre si nasconde
impaurita, il cervo corre via impazzito. In questo tramonto
spaventoso e inconcepibile, anche gli uccelli... gli uccelli sono
turbati e volano nei loro nidi. Ora il silenzio è totale. (qui parte
la musica) Tutte le creature viventi ammutoliscono. Si muoveranno le
montagne? Precipiterà su di noi la volta celeste? Sprofonderà la
terra? Non lo sappiamo. Non possiamo saperlo perché ora c'è
l'eclissi totale del sole. (tutti restano immobili, con attenzione e
tensione; poi la cinepresa si sposta leggermente indietro, fino ad
inquadrare la luce del lampadario sul soffitto; poi Janos riprende a
parlare). Però... non c'è motivo di aver paura, non è ancora
finita. Sul lato opposto del globo solare, che ora arde, spunta
lentamente la luna. (va dal sole, e lo fa rialzare) Il sole torna a
splendere. (va dagli altri due e li fa muovere) e sulla Terra
lentamente torna la luce e riprende a diffondere il calore. Tutti
sono presi dalla commozione perché si liberano dall'oscurità. (i
tre riprendono il moto, e poi pian piano gli altri presenti si
uniscono a loro, imitandoli e danzando in silenzio nel moto degli
astri; l'incanto è interrotto dall'oste).
OSTE (sulla porta): Ora basta, fuori
tutti, branco di ubriaconi!
Siamo al minuto 10 dall'inizio del
film, la stanza è vuota, tutti si sono tirati in disparte. Janos si
avvicina lentamente alla porta, indossa il cappotto, si rivolge un
attimo all'oste:
JANOS: Signor Hagelmayer, non avevo
ancora finito.
Janos esce nella strada, è notte. Al minuto 12 Janos arriva nel casa del
signor Eszter Gyuri, un musicista sui sessant'anni. Più avanti
scopriremo che vive separato dalla moglie (un matrimonio sfortunato,
o sbagliato) in una bella casa con molti libri e il pianoforte. Janos
fa da segretario e da assistente al signor Eszter; c'è anche una
donna delle pulizie, che scopriremo vicina di casa di Janos. Janos
trova il signor Eszter addormentato su una poltrona, lo aiuta ad
andare a letto, sistema quello che trova fuori posto ed esce
nuovamente. Vedremo che ha un lavoro notturno (consegna dei
giornali), però prima di arrivare al giornale incontra per la strada
un enorme camion: è quello della balena.
Al minuto 22 siamo al giornale, Janos
consegna di notte il quotidiano a domicilio; prende le sue copie e le piega con cura; una donna che lavora lì
parla di violenze, di corruzione, ladri, violenze in famiglia in
continuo aumento, carenza di carbone. Al minuto 25, sempre di notte, Janos è
per strada e consegna i giornali nelle cassette per la posta; il
portinaio di uno stabile parla dell'arrivo della balena come presagio
inquietante, o forse peggio come copertura per chissà quale
manifestazione, "sai cosa intendo, vero?". P
oi siamo in esterni, Janos è sulla
strada. Al minuto 30, il sorgere del sole.
Il signor Eszter: Devo puntualizzare
che non si può dubitare nemmeno per un istante che siamo di fronte
ad una questione meramente tecnica, bensì tipicamente filosofica. Nelle ricerche sul sistema musicale in
oggetto giungiamo inevitabilmente a riesaminare le nostre
convinzioni. Dobbiamo chiederci: “Su che cosa si basa la nostra
opinione?” L’ordine armonico, al quale ogni capolavoro fa
riferimento nella propria inappellabilità, esiste davvero? Ne consegue che in effetti dobbiamo
parlare non tanto di ricerche musicali quanto piuttosto del
riconoscimento di un fatto antimusicale. Della rivelazione risoluta
di uno scandalo occultato da secoli e particolarmente sconfortante.
Infatti, la situazione vergognosa di ogni singolo accordo di
capolavori di svariati secoli è falso fino al midollo. Questo significa che l’espressione
musicale, quella magia insuperabile fatta di assonanze e di accordi,
di fatto si basa semplicemente su un inganno. Sì, senza alcun dubbio
dobbiamo parlare di un vero inganno, anche se i più insicuri, per
addolcire un po’ la faccenda, parlano di compromesso.
Che genere di compromesso? La
maggioranza ormai afferma che il tono musicale puro in realtà non è
altro che un sogno. Per essi, di fatto, non esistono accordi musicali
puri.
E’ ora di richiamare l’attenzione
sul fatto che ci sono state epoche più fortunate, per esempio quelle
di Pitagora e di Aristosseno. I nostri avi usavano strumenti
accordati in maniera naturale. Loro si accontentavano di suonare solo
in alcuni toni. Non erano tormentati da dubbi, sapevano che l’armonia
divina appartiene agli dèi.
Più tardi, tutto questo non valse più
nemmeno un fico secco. Infatti, la presunzione confusa si sarebbe
appropriata di tutta l’armonia divina. A proprio modo, in una certa misura,
c’è anche riuscita, affidando la questione ai tecnici. prima ai
pretoriani, poi ai Salinas e infine ad Andreas Werckmeister, il quale
assolse al suo compito. Suddivise semplicemente in 12 parti
uguali, prive di modulazioni, il sistema divino delle ottave. Di due
semitoni, uno è un artificio. Egli usò solo 5 tasti neri, invece di
10; suggellando così la situazione.
Dobbiamo anche affrontare senza
esitazioni la triste storia dello sviluppo dell’accordatura degli
strumenti musicali, il cosiddetto “temperamento uniforme”.
Dobbiamo anche ripristinare il diritto all’accordatura naturale.
Con cura dobbiamo correggere gli errori di Werckmeister, quelle sette
note in sequenza: è con esse che dobbiamo vedercela, dovremmo
considerarle non come equivalenti nell’unità di valore di
un’ottava bensì come 7 qualità distinte, come 7 sorelle sulla
volta celeste.
Questo è ciò che dovremmo fare. Però
dobbiamo prendere coscienza che questa accordatura naturale ha un
limite. E’ una limitazione peraltro assai preoccupante, che esclude
decisamente l’utilizzo dei toni in chiavi musicali più alte.
Al minuto 34, esterno giorno, mattina
livida e fredda, Janos arriva in piazza e cammina fra gente attonita
e silenziosa, tutti davanti al grande container che nasconde dentro
di sè la balena. E il principe, misterioso essere di cui si
sussurrano cose indicibili. Sono tutti uomini, nessuna donna; operai,
pensionati, tutti sui 50-60. Poi si apre il portellone del container,
lentamente, con una manovella manovrata da un uomo che, compiuta
l'operazione, sistema un tavolino e apre la cassa: cento fiorini è
il prezzo del biglietto per vedere la balena. Janos è il primo a
entrare, ed è anche l'unico. Qui riprende la musica.
Al minuto 43 Janos esce sulla piazza
dopo aver visto la balena (e noi con lui), appena fuori un suo
conoscente gli chiede cosa succede lì dentro, se ha visto il
principe; Janos risponde che c'è solo la balena, e che è qualcosa
che bisogna vedere:JANOS: Guardi che animale enorme ha creato il Signore! E' incredibile come il Signore si diverta a creare esseri così strani...
UOMO: Per me arriveranno solo guai,
Janos.
Janos riprende il suo cammino, torna a
casa sua, si prepara da mangiare; il pasto è però interrotto
dall'arrivo di una donna, la signora Tünde, moglie separata del
signor Eszter. E' il minuto 48; la donna spiega a Janos cosa dovrà
dire al marito separato, le condizioni per evitare il suo ritorno a
casa sono queste: Eszter dovrà diventare il presidente di un
movimento per ristabilire l'ordine e la giustizia. La signora Tünde
consegna una lista di persone da contattare, per cercare fondi per il
movimento; se il marito non intende farlo, la sera stessa lei tornerà
a vivere con lui. Per far vedere che fa sul serio, consegna a Janos
la sua valigia. Janos è riluttante, ma poi esce di casa con la
valigia e va a portare il messaggio. Fuori, il vicino di casa, il
calzolaio Harrer, sta spaccando la legna.
Al minuto 57 siamo a casa del signor
Eszter; Janos entra e trova la signora Harrer, domestica in casa
Eszter, che gli chiede notizia dei disordini e delle violenze per
strada; Janos la rassicura, può tornare a casa tranquillamente. Poi
Janos si siede non distante dal signor Eszter, e ascolta la musica di
Bach con lui. Eszter è seduto accanto al piano, la musica che si
ascolta è una registrazione:
ESZTER: Ora hai sentito anche tu come
stride, su questo strumento accordato naturalmente. Era il Preludio
in mi minore dal Clavicembalo ben temperato.
(2.segue)
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