Mai Richie avrebbe dimenticato quella
sera. Campasse mill’anni, mai. La piccionaia al vecchio Royal col
piccolo Peake. E quando la prima nota. La parola s’arrestò sulle labbra di
Richie.
Ora attacca a contar balle. Rapsodie su
tutto. Crede alle proprie menzogne. Proprio ci crede. Bugiardo
formidabile. Ma ci vuole buona memoria.
- Che aria era? chiese Leopold Bloom.
- Tutto è sciolto.
Richie sporse le labbra in fuori. Una
nota in sordina incipiente dolce fata fatale mormorava tutto. Un
tordo. Tordo canoro. Il suo alito, dolce d’uccello, i solidi denti
di cui è fiero, flautato di flebile angoscia. E sciolto.
Suono pieno. Due note in una. Quel
merlo che sentii nella valle dei biancospini. Riprendeva i miei
motivi che intrecciava e trasformava. Ogni nuovo richiamo è sciolto
in ogni. Eco. Com’è dolce la risposta. Come avviene?
Tutto sciolto ormai. Funebre fischiava.
Caduta, resa, sciolti,
Bloom inclinava l’orecchio
leopoldino, ripiegando sotto il vaso una frangia del centrino.
Ordine. Sì, mi ricordo. Bella aria. Nel sonno a lui ne andò.
Innocenza a lume di luna. Eppure la trattiene. Coraggiosi, non
conoscono il pericolo. Chiamar per nome. Toccar l'acqua. Tinnulo
calessino. Troppo tardi. Lei voleva andare. Ecco perché. Donna.
Tanto vale fermare il mare. Sì: tutto è sciolto.
- Un'aria stupenda, disse Bloom sciolto
Leopold. La conosco bene.
James Joyce, Ulisse, pag.251 Oscar
Mondadori 1973 (traduzione a cura di Giulio de Angelis)
Nella "Sonnambula" di Vincenzo Bellini
(1831, libretto di Felice Romani) due giovani stanno per sposarsi, ma
d'improvviso lei viene trovata nella stanza di un ricco signore di
passaggio. Quello che è successo noi spettatori lo sappiamo, è
perfino scritto nel titolo dell'opera: la giovane Amina è
sonnambula, quindi del tutto innocente. Ma in paese è difficile
crederlo, anche il suo innamorato Elvino non riesce a negare l'evidenza
(lei, da sola, nella stanza di quell'uomo...) e il matrimonio va a
monte. Il legame, gli accordi tra le famiglie, "tutto è
sciolto".
"Tutto è sciolto" non è
propriamente un'aria, è più un momento di passaggio, uno stato
d'animo, ma la melodia è così bella che dispiace che Bellini non
l'abbia sviluppata in modo più completo. Del resto, sono cose che
capitano a chi ha una vena melodica talmente ricca da poter "buttar
via" anche temi come questo. Il tema di "tutto è sciolto"
tornerà nel finale, quando si scoprirà la verità; una vena di
grande e toccante malinconia, prima del lieto fine.
James Joyce aveva studiato canto, e la
sua voce era di tenore, proprio questo repertorio. Si rese presto
conto di non avere le qualità per fare una carriera da
professionista, e abbandonò gli studi musicali. Suo amico, e
compagno di studi, è stato il grande tenore irlandese John Mc
Cormack.
Un po' di ascolti:
qui Juan Diego Florezqui Nicolai Gedda
qui Luciano Pavarotti (con Joan Sutherland)
(la foto di Maria Callas viene dai 33 giri della "Sonnambula" di Bellini, anni '50)
(la foto di James Joyce era disponibile on line, senza altre indicazioni)
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