domenica 2 febbraio 2020

Tutto è sciolto


Mai Richie avrebbe dimenticato quella sera. Campasse mill’anni, mai. La piccionaia al vecchio Royal col piccolo Peake. E quando la prima nota. La parola s’arrestò sulle labbra di Richie.
Ora attacca a contar balle. Rapsodie su tutto. Crede alle proprie menzogne. Proprio ci crede. Bugiardo formidabile. Ma ci vuole buona memoria.
- Che aria era? chiese Leopold Bloom.
- Tutto è sciolto.
Richie sporse le labbra in fuori. Una nota in sordina incipiente dolce fata fatale mormorava tutto. Un tordo. Tordo canoro. Il suo alito, dolce d’uccello, i solidi denti di cui è fiero, flautato di flebile angoscia. E sciolto.
Suono pieno. Due note in una. Quel merlo che sentii nella valle dei biancospini. Riprendeva i miei motivi che intrecciava e trasformava. Ogni nuovo richiamo è sciolto in ogni. Eco. Com’è dolce la risposta. Come avviene?
Tutto sciolto ormai. Funebre fischiava. Caduta, resa, sciolti,
Bloom inclinava l’orecchio leopoldino, ripiegando sotto il vaso una frangia del centrino. Ordine. Sì, mi ricordo. Bella aria. Nel sonno a lui ne andò. Innocenza a lume di luna. Eppure la trattiene. Coraggiosi, non conoscono il pericolo. Chiamar per nome. Toccar l'acqua. Tinnulo calessino. Troppo tardi. Lei voleva andare. Ecco perché. Donna. Tanto vale fermare il mare. Sì: tutto è sciolto.
- Un'aria stupenda, disse Bloom sciolto Leopold. La conosco bene.
James Joyce, Ulisse, pag.251 Oscar Mondadori 1973 (traduzione a cura di Giulio de Angelis)

Nella "Sonnambula" di Vincenzo Bellini (1831, libretto di Felice Romani) due giovani stanno per sposarsi, ma d'improvviso lei viene trovata nella stanza di un ricco signore di passaggio. Quello che è successo noi spettatori lo sappiamo, è perfino scritto nel titolo dell'opera: la giovane Amina è sonnambula, quindi del tutto innocente. Ma in paese è difficile crederlo, anche il suo innamorato Elvino non riesce a negare l'evidenza (lei, da sola, nella stanza di quell'uomo...) e il matrimonio va a monte. Il legame, gli accordi tra le famiglie, "tutto è sciolto".
"Tutto è sciolto" non è propriamente un'aria, è più un momento di passaggio, uno stato d'animo, ma la melodia è così bella che dispiace che Bellini non l'abbia sviluppata in modo più completo. Del resto, sono cose che capitano a chi ha una vena melodica talmente ricca da poter "buttar via" anche temi come questo. Il tema di "tutto è sciolto" tornerà nel finale, quando si scoprirà la verità; una vena di grande e toccante malinconia, prima del lieto fine.


James Joyce aveva studiato canto, e la sua voce era di tenore, proprio questo repertorio. Si rese presto conto di non avere le qualità per fare una carriera da professionista, e abbandonò gli studi musicali. Suo amico, e compagno di studi, è stato il grande tenore irlandese John Mc Cormack.
Un po' di ascolti:
qui Juan Diego Florez
qui Nicolai Gedda
qui Luciano Pavarotti (con Joan Sutherland)

(la foto di Maria Callas viene dai 33 giri della "Sonnambula" di Bellini, anni '50)
(la foto di James Joyce era disponibile on line, senza altre indicazioni)

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