2.
Un'altra curiosità riguardo ai
compositori più o meno immaginari del cinema è legata a Francesco
Ceruomo: la sua "Appassionata op.69" è lo spartito sul
piano di Alida Valli in "Il caso Paradine" di Alfred
Hitchcock. Si tratta in realtà di Frank Waxman, autore delle musiche
per il film: in inglese "wax" è la cera e "man"
significa uomo, "uomo di cera". Francesco Ceruomo è
dunqua una traduzione del nome e cognome di Frank Waxman, e lo
spartito sul pianoforte è la musica del film in quel punto.
Altri aneddoti e biografie
più o meno immaginarie, sempre da "La vita istruzioni per
l'uso" di Georges Perec:
(...) la signora de
Beaumont era stata invitata come presidente onorario al festival
Alban Berg dato a Berlino per commemorare contemporaneamente il
novantesimo anniversario della nascita del compositore, il
quarantesimo della sua morte (e del Concerto à la mémoire d'un
ange) e il cinquantesimo della prima mondiale di Wozzeck (...)
pag.503
Morellet non aveva nessuna
delle conoscenze tecniche necessarie per risolvere un problema di
questo genere, ma indirizzò Bartlebooth dal suo capo, un chimico di
origine tedesca che si chiamava Kusser e vantava una lontana
discendenza dal compositore
KUSSER o COUSSER (Johann
Sigmund) compositore tedesco di origine ungherese (Pozsony 1660 -
Dublino 1727). Lavorò con Lulli all'epoca del suo soggiorno in
Francia (1674-1682). Maestro di cappella al servizio di varie corti
principesche in Germania, fu direttore d'orchestra ad Amburgo dove
fece rappresentare numerose opere: Erindo (1693), Poro (1694), Piramo
e Tisbe (1694), Scipione l'Africano (1695), Giasone (1697). Nel 1710
diventò maestro di cappella della cattedrale di Dublino e lo rimase
fino alla morte. Fu uno dei creatori dell'opera amburghese in cui
introdusse "l'ouverture alla francese" e uno dei precursori
di Haendel nel campo dell'oratorio. Di questo artista si conservano
sei ouverture e varie altre composizioni.
pag.29-30
(la voce su Kusser
della Garzantina è quasi identica, salvo che nel luogo di nascita
indicato come Bratislava)
Emmanuel de Dinteville
(1814-1849): amico di Liszt e di Chopin, è conosciuto soprattutto
come autore di un valzer turbinoso giustamente soprannominato La
trottola.
pag.60
(non ho trovato notizie
su Dinteville)
Uno dei due, un giovanotto in abito di
tela, a piedi nudi, sprofondato nei cuscini, sul punto di accendersi
una sigaretta con uno zippo, è un musicista svedese, Svend
Grundtvig. Allievo di Falkenhausen e di Hazefeld, adepto della musica
postweberniana, autore di costruzioni sapienti quanto discrete, la
più celebre delle quali, Crossed Words, offre una partitura
stranamente simile a uno schema di parole incrociate, con la lettera
orizzontale o verticale corrispondente a sequenze di accordi dove le
"caselle nere" hanno funzione di pausa, Svend Grundtvig è
nondimeno smanioso di accostarsi a musiche più popolari e ha appena
composto un oratorio, "Proud Angels", il cui libretto si
basa sulla storia della caduta degli angeli. La riunione di questa
sera studierà mezzi e modi di promozione prima che venga
rappresentato al festival di Tabarka.
pag.195
(non ho trovato notizie
su Falkenhausen e Hazefeld)
A sinistra, dietro al
banco, il padrone, un uomo obeso in maniche di camicia e bretelle
scozzesi, guarda con aria circospetta un manifesto che una ragazza
sembra timidamente chiedegli di mettere in vetrina: in alto, una
lunga cornetta metallica molto appuntita, con molti fori; al centro,
l'annuncio della prima mondiale nella chiesa di Saint Saturnin a
Champigny, sabato 19 dicembre 1960 alle 20.45, di Malakhitès opus
35, per quindici ottoni, voci umane e percussioni, di Morris
Schmetterling, eseguita dal New Brass Ensemble of the Michigan State
University at East Lansing, diretto dal compositore. Proprio in
basso, una carta di Champigny-sur-Marne precisa gli itinerari da
seguire uscendo dalle porte di Vincennes, Piepus e Bercy.
pag.223
(...) il famoso
telegramma, "Shut up, you singing boy!", che aveva fatto
spedire a Caruso pochi minuti prima del suo debutto sulle scene del
Metropolitan (...)
pag.273 (il telegramma
viene spedito da un personaggio che si chiama Grace Twinkie)
(...) Enrico Romagnesi,
compositore di romanze, 1781-1851 (...)
pag.302 (nessuna
notizia anche su Romagnesi, fa parte delle "voci cancellate dal
Larousse")
Sulla parete di fondo,
accanto alla porta che dà sul vestibolo, a sinistra, tre quadri di
formato più o meno identico: il primo è il ritratto di Morrell
d'Hoaxville, pittore inglese del secolo scorso, dei fratelli Dunn,
clergymen del Dorset, entrambi esperti in materie oscure, la
paleopedologia e le arpe eolie. Herbert Dunn, lo specialista in arpe
eolie, è a sinistra (...)
pag.341
(...) la partitura
manoscritta di Incertum op.74 di Pierre Block, per voci umane e
percussioni, rilegata in una pelle di bufalo incrostata d'osso e
avorio.
pag.342
(...) avevano un comune
amore per la musica antica tedesca: Heinrich Finck, Breitengasser,
Agricola. (...) (due dei protagonisti del libro, Bartlebooth e
Beaumont)
(Heinrich Finck 1445-1527, Martinus Agricola 1483-1556)
pag.378
Ci si sarebbe potuti
aspettare che un simile personaggio impressionasse Gertrude. Ma la
robusta cuoca della signora Moreau aveva visto ben altro, e non per
niente aveva nelle vene sangue di Borgogna. Dopo tre giorni di
servizio, e a dispetto del severissimo regolamento che il primo
segretario di lord Ashtray le aveva imposto al suo arrivo, andò a
trovare il nuovo padrone. Che era in sala da musica, dove assisteva a
una delle ultime prove dell'opera che intendeva offrire come primizia
ai suoi invitati la settimana seguente, Assuero, lavoro ritrovato di
Monpou (Hippolyte). Esther e quindici coriste, inspiegabilmente
vestite da alpiniste, iniziavano il coro che chiude il secondo atto:
Quand Israel hors d'Egypte sortit, quando Gertrude fece irruzione.
Senza badare minimamente allo scompiglio che provocava, buttò il
grembiule in faccia al lord dicendogli che i prodotto forniti erano
pessimi e che non aveva nessuna intenzione di farci qualcosa.
pag.461
(esiste Federico
Mompou, catalano, nella prima metà del Novecento; Lord Ashtray è,
alla lettera, Lord Portacenere)
(...) un compositore
famelico che scrive febbrile in una mansarda un'opera, L'Onda bianca,
in cui è leggibile il titolo (...)
pag.469 (descrizione di
una delle incisioni appese al muro)
(...) uno studio a
pastello di Joseph Ducreux per il ritratto del violinista Beppo. Quel
virtuoso italiano la cui popolarità rimase ben viva nel periodo
rivoluzionario ("Zonerò il violino", rispose quando, sotto
il Terrore, gli domandarono come contasse di servire la Nazione), era
arrivato in Francia all'inizio del regno di Luigi XVI. Carezzava
allora l'ambizione di diventare Violino del Re, ma la nomina toccò a
Louis Guéné. Divorato dalla gelosia, Beppo sognava di eclissare il
rivale in tutto: essendo venuto a sapere che François Dumont aveva
appena dipinto una miniatura su avorio raffigurante Guéné, Beppo si
precipitò da Joseph Ducreux ordinandogli il proprio ritratto. Il
pittore accettò, ma fu presto evidente che il focoso strumentista
era incapace di mantenere la posa per più di qualche secondo; il
miniaturista, dopo aver vanamente tentato di lavorare con quel
modello volubile ed eccitato che lo interrompeva ad ogni momento, vi
rinunciò quasi subito, e dell'ordinazione non rimase che questo
schizzo preparatorio in cui Beppo, scomposto, gli occhi al cielo, il
violino impugnato, l'archetto pronto all'attacco, sembra sforzarsi di
avere un'aria ancora più ispirata del suo nemico.
pagina 478
(...) il baritono belga
Léo Van Derckx, l'italiano Martiboni, il verbalista spagnolo
Tortosa, il fotografo Arpad Sarafian e la saxofonista Estelle
Thierarch' , la cui influenza su certe tendenze precipue dell'arte
contemporanea non ha ancora finito di farsi sentire.
( lista di
persone presente ai "martedì del pittore Hutting", anni '50)
pag.486
(...) una serata con
l'orchestra da camera di Bregenz diretta da Hal Montgomery con
Virginia Fredericksburg solista (Corelli, Vivaldi, Gabriel Pierné)
(....)
Brani da
Georges Perec, da "La
vita istruzioni per l'uso", ed. Rizzoli 1989, traduzione di
Dianella Selvatico Estense
(il dipinto in apertura è di Carl Holsoe; la donna con l'arpa è di Antoine Hébert, 1858; il ritratto di Louis Guéné ad opera di Ducreux; un autoritratto dello stesso Ducreux)
(Georges Perec è nella sua foto più famosa; il dipinto sulla copertina del libro è di Felix Vallotton)