Il maestro di musica (Le Maître de
musique, 1988) regia di Gérard Corbiau. Scritto da Gerard Corbiau,
Andrée Corbiau, Luc Jabon, Christian Watton. Fotografia di Walther
van den Ende. Musiche di Mahler, Verdi, Bellini, Schubert,Schumann,
Wolf, Mozart, Offenbach. Musiche per il film di David Miller.
Interpreti: Josè van Dam, Patrick Bauchau (principe Scotti), Anne
Roussel (Sophie, voce nel canto di Dinah Bryant), Philippe Volter
(Jean, voce nel canto di Jerome Pruett), Sylvie Fennec (Ester) Marc
Schreiber (Arcas, voce nel canto di Jerome Pruett) e molti altri.
Durata: 1h33'
Siamo agli inizi del Novecento, e un
famoso e carismatico cantante d'opera (lo interpreta Josè van Dam)
dà il suo concerto d'addio, cogliendo tutti di sorpresa. Nell'ombra
di un palco, il suo rivale principe Scotti (Patrick Bauchau) sorride
di quello che considera un suo trionfo, o forse una vendetta. Altre
notizie le apprenderemo nel corso del film, per ora vediamo il
cantante - è un basso/baritono come van Dam, e il personaggio si
chiama Joachim Dallayrac - che inizia a dedicarsi all'insegnamento.
Insegnerà a una sola allieva, Sophie (Anne Roussel, voce nel canto
di Dinah Bryant) e la moglie lo mette in guardia dalle voci e dai
pettegolezzi; ma lui non se ne cura, così come sorvola sulle voci
che lo vorrebbero in cattiva salute. Troverà un secondo allievo in
un modo strano: camminando per il mercato ascolta un giovane che
canta, e la voce gli piace ma quel giovane è un ladro, un borsaiolo.
Lo prende con sè lo stesso, e gli dà lezioni gratis portandolo un
po' alla volta a livelli di eccellenza. Lo scopo, come scopriremo
alla fine, è un concorso di canto dove i suoi allievi sfideranno gli
allievi del principe Scotti, suo antico rivale; quando arriva il
momento del concorso però Dallayrac è già morto, la malattia di
cui si parlava era dunque reale.
Al momento del concerto si scopre
l'arma segreta di Scotti: un altro giovane tenore, che ha (meraviglia
delle meraviglie) la voce identica a quella dell'allievo di Dallayrac
(li interpreta nel canto lo stesso tenore, Jerome Pruett). I due
"gemelli vocali" finiscono per sfidarsi in un vero e
proprio duello, su un'aria di Bellini; vengono mascherati per dare
giudizio senza essere influenzati ma uno dei due stona clamorosamente
e l'altro vince. Veniamo a sapere che una sfida simile c'era già
stata tanti anni fa, protagonisti proprio il principe Scotti e
Dallayrac; da allora il principe si era ritirato dalle scene, e qui
sta il motivo del suo risentimento.
C'è molto di più nel film, con Anne
Roussel protagonista di scene d'amore e di turbamenti, ma lascio
aperta a chi vorrà vedere il film la possibilità di vedere da solo
cosa succede. Devo dire che "Il maestro di canto", pur
essendo di buona fattura e ben interpretato, non mi è sembrato un
film memorabile. La storia del duello di canto non l'ho mai sentita,
e non mi sembra verosimile (non in questi termini); c'è qualcosa di
satanico in Scotti (un Mefistofele?), che tenta anche Sophie e
cercherà di appropriarsi di Jean dopo il successo. Il suo allievo
Arcas ha la voce identica a quella di Jean, e anche qui c'è qualcosa
di mefistofelico perché due voci identiche in natura non esistono
(concetto ribadito più volte nel corso del film), ma l'idea non mi
sembra ben sviluppata e forse non era Corbiau il regista più adatto
per la messa in scena del suo soggetto. Mi viene da pensare a James
Ivory, che però avrebbe di sicuro girato un film totalmente diverso.
Un duello vocale, senza armi, in
un'epoca in cui i duelli erano cosa normale; si replica qualcosa che
deve essere accaduto fra i due maestri tanti anni prima, ed è questa
la "scena madre" del film, che rischia di rimanere
incomprensibile a gran parte del pubblico, specialmente a chi non ha
molta confidenza con l'opera lirica e che magari finisce per credere
che cose simili siano la normalità: non è così, le rivalità
esistono ma si esplicano in altro modo. Per fare un esempio famoso,
esiste la celebre registrazione di una recita dal vivo dell'Aida di
Verdi tenuta a Città del Messico nel 1951, dove Maria Callas e Mario
Del Monaco, all'epoca molto giovani, che si sfidano a colpi di
"vediamo chi ha più fiato sugli acuti"; ed è spettacolare
ma si tratta, per l'appunto, di tutt'altra cosa da quella che vediamo
nel film di Corbiau.
Molta la musica nel film, con Mahler in
primo piano e "Ich bin der Welt abhanden gekommen" vero
motivo conduttore del film; vale la pena di portarne la traduzione
italiana (il testo originale è di Friedrich Rückert, Mahler lo
mette in musica nel 1905)
Io sono ormai perduto per il mondo /
con il quale da molto avevo sprecato (il mio tempo); / da tanto non ha
più sentito parlare di me / crederà forse che io sia morto. / E
anche a me non importa niente / se il mondo mi considera morto; / e
non ho proprio nulla da obiettare / perché sono davvero morto per il
mondo. / Io sono morto al tumulto del mondo / e ho trovato pace in
una zona silenziosa; / io vivo solo nel mio cielo / nel mio amore,
nel mio canto.
L'ultima strofa, da "Ich bin
gestorben dem Weltgetümmel", è cantata da Van Dam nel finale,
come voce fuori campo (il suo personaggio è già morto) dopo il
duello vocale, mentre le barche scorrono sull'acqua tra la nebbia, e
i due giovani si guardano (ma lei è già di un altro).
La musica: Josè van Dam, belga, è
davvero un cantante d'opera importante ed ha una sua fama anche come
attore, a partire dal "Don Giovanni" di Losey (1980) dove
interpretava Leporello. Ho anche alcuni miei ricordi personali su Van
Dam, nei concerti di canto e come Don Giovanni (nel ruolo del
protagonista, stavolta) alla Scala, sotto la direzione di Riccardo
Muti. Qui canta il Rigoletto nella scena iniziale, poi i lieder di
Schumann e Schubert. Non sono invece diventati voci importanti il
tenore Jerome Pruett e il soprano Dinah Bryant, che ascoltiamo in
esecuzioni buone ma non trascendentali, doppiano gli attori nelle
parti cantate. La scena da "Traviata", nel finale, è di
quelle che all'Arena di Verona ho sentito definire "applausi che
vanno direttamente a Verdi", più che all'esecuzione in sè. Nel
corso del film, Van Dam accenna alcune arie che non sono indicate nei
titoli di coda: è dal "Così fan tutte" di Mozart
l'accenno a "guardate, toccate, il tutto osservate" (in
italiano) quando presenta Jean a sua moglie; è di Rossini, dal
"Barbiere di Siviglia", l'accenno di "La calunnia è
un venticello" rivolto alla moglie che gli parla delle voci che
corrono sulla sua unica allieva e lui. Viene dal Don Giovanni di
Mozart "Là ci darem la mano" cantata in duo sul calesse
con Sophie; ed è l'inizio di "Le nozze di Figaro" (sempre
Mozart) il conteggio "Cinque, dieci, quindici" nella scena
del compleanno, soffiando sulla torta. Jean, nella sua apparizione,
rubacchia al mercato cantando "la canzone di Kleinzach" dai
"Racconti di Hoffmann" di Jacques Offenbach. La scena
finale del duello è basata su un'opera poco nota di Vincenzo
Bellini, "Bianca e Fernando".
Altri appunti presi durante la visione:
1) le maschere nel finale, per i due tenori, ricordano il "Don
Giovanni" di Losey, in particolare il Convitato di Pietra, però
in bianco. 2) Ulysse Waterlot è l'attore che interpreta il direttore
d'orchestra (pseudonimo?) 3) Dinah Bryant, soprano, è la voce di
Sophie; Jerome Pruett, tenore, è la voce di entrambi i tenori, che
per questo sono davvero identici. 4) la voce di Sophie sembra sempre
provenire da un'altra stanza, anche quando è in primo piano. 5) è
possibile insegnare a cantare partendo dal Mahler del padiglione
cinese del "Canto della Terra"? Non sono un cantante ma ho
i miei dubbi, è un'aria molto particolare e piuttosto difficile per
un principiante. 6) nel disco, "Recondita armonia" dalla
Tosca di Puccini (probabilmente cantata dallo stesso Pruett) viene
presentata come una novità; siamo agli inizi della registrazione
sonora, ma non mi sembra una ricostruzione del tutto attendibile.
Gli attori: oltre a Josè Van Dam,
molto bravo in una parte probabilmente scritta su misura per lui, il
più famoso è Patrick Bauchau, attore francese di lungo corso che ha
lavorato anche con Wim Wenders e con Rohmer. Anne Roussel, qui
ventottenne, è un'attrice ancora in attività; Philippe Volter
(1959-2005) ebbe poi un momento di notorietà interpretando "La
doppia vita di Veronica" di Kieslowski, nel 1991.
Da wikipedia in francese apprendo che
le prime sequenze, con l'annuncio del ritiro del cantante, sono
girate nel teatro del castello di Chimay; altre sequenze in interni e
in esterni riguardano il castello di La Hulpe.
L'elenco competo delle musiche e degli
esecutori, da www.imdb.com :
- Mahler: Ich bin der Welt abhanden
gekommen, cantato da Josè Van Dam
- Mahler: Symphonie No 4, 1. Ruhevoll;
dir. André Vandernoot RTBF Symphony Orchestra
- Mahler: Von der Jugend, da "Das Lied von der Erde"); tenore Jérôme Pruett, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
- Mahler: Um mitternacht ("Ruckert-Lieder: No. 5) José van Dam, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
- Schumann: Stille Tränen (da "12 Gedichte op. 35" No. 8) testo di Justinus Kerner (José van Dam, Jean-Claude Vanden al piano)
- Mahler: Von der Jugend, da "Das Lied von der Erde"); tenore Jérôme Pruett, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
- Mahler: Um mitternacht ("Ruckert-Lieder: No. 5) José van Dam, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
- Schumann: Stille Tränen (da "12 Gedichte op. 35" No. 8) testo di Justinus Kerner (José van Dam, Jean-Claude Vanden al piano)
- Schumann: Widmung (da "Myrthen,
op. 25" No. 1) testo di Friedrich Rückert (José van Dam,
Jean-Claude Vanden, piano)
- Schubert: An die Musik, su testo di Gottlieb Schober (José van Dam, David Miller piano)
- Schubert: An die Musik, su testo di Gottlieb Schober (José van Dam, David Miller piano)
- Mozart: "Alcandro, lo confesso
... Non so d'onde viene", aria da concerto K294 (Dinah Bryant,
RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman (che è però in origine per basso-baritono)
- Bellini: Sorgi, o padre (da "Bianca e Fernando"), testo di Felice Romani (Janet Baker, Keiko Kusaka)
- Bellini: A tanto duol (da "Bianca e Fernando"), testo di Felice Romani (Jérôme Pruett, tenore; RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman)
- Offenbach: canzone di Kleinzach (da "Les Contes d'Hoffmann"), Jérôme Pruett (tenore)
- Puccini: Recondita armonia, da Tosca (su disco per grammofono, senza indicazioni)
- Hugo Wolf: Wohl denk' ich oft (da "3 Gedichte von Michelangelo" Nr. 1); José van Dam, Jean-Claude Vanden pianoforte
- Verdi: Follie!... Sempre libera (da "La Traviata"); Dinah Bryant e Jérôme Pruett, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
- Bellini: Sorgi, o padre (da "Bianca e Fernando"), testo di Felice Romani (Janet Baker, Keiko Kusaka)
- Bellini: A tanto duol (da "Bianca e Fernando"), testo di Felice Romani (Jérôme Pruett, tenore; RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman)
- Offenbach: canzone di Kleinzach (da "Les Contes d'Hoffmann"), Jérôme Pruett (tenore)
- Puccini: Recondita armonia, da Tosca (su disco per grammofono, senza indicazioni)
- Hugo Wolf: Wohl denk' ich oft (da "3 Gedichte von Michelangelo" Nr. 1); José van Dam, Jean-Claude Vanden pianoforte
- Verdi: Follie!... Sempre libera (da "La Traviata"); Dinah Bryant e Jérôme Pruett, RTBF Symphony Orchestra dir. Ronald Zollman
Si ascolta anche "Waltz" di
David Miller, curatore della parte musicale del film, suonata da Anne
Leonardo (violoncello), Guy Danel (violino), Paul Declerck, Ursula
Gorniak (viola) dir. David Miller
(le immagini sono fra le poche che ho trovato on line;
ringrazio chi le ha messe a disposizione)
A me era piaciuto un sacco. L'ho visto un numero infinito di volte.
RispondiEliminail lied di Mahler è tra i più belli che io conosca, anche per il testo.
EliminaAvrai notato che nell'intestazione del post ho cambiato il titolo del film...