lunedì 30 gennaio 2017

Terra di fuoco


 
Terra di fuoco (1939). Regia di Giorgio Ferroni e Marcel L'Herbier. Scritto da GB Angioletti, Georges Auriol, Jean Sarment. Fotografia di Robert Lefebvre. Musiche di Massenet e Gounod. Musiche per il film di Umberto Mancini. Interpreti: Tito Schipa, Mireille Balin, Marie Glory, Jean Servais, André Lefaur, Luisa Carletti, e molti altri. Durata: 90 minuti

"Terra di fuoco" è un film del 1939 con Tito Schipa, qui più attore che cantante (ma doppiato da Gualtiero de Angelis), diretto a due da Giorgio Ferroni e da Marcel L'Herbier. E' un film pieno di difetti e di tare, e per di più Schipa canta poco e quel poco è spesso coperto da dialoghi e spezzettato; per ascoltare in parte un'aria dal Werther bisogna arrivare agli ultimi cinque minuti, quando ormai non ci si sperava più. Schipa interpreta un tenore che in teatro durante una recita uccide veramente il baritono con la spada, in un duello. Per questo verrà processato, a Buenos Aires, e condannato a dieci anni, con attenuante la gelosia. Vediamo quindi Schipa da forzato, col pigiama, deriso e ferito, che però poi riesce a risollevarsi e canta un'Ave Maria (che non ho riconosciuto) per il funerale dell'uomo che in carcere lo aveva deriso e ferito. Il luogo di prigionia è nell'estremo sud dell'Argentina, da qui la "terra di fuoco" del titolo. Viene infine rimesso in libertà; torna in Europa, a Parigi, dove lavora in un night e sotto falso nome canta canzoni napoletane e altre canzoni che non direi memorabili. Qui scopre che la "vedova" del baritono che ha ucciso è una poco di buono, ma ritrova anche il piacere di cantare e un amico (Jean Servais) che lo riporta a Roma e poi a Milano, dove potrà infine riabbracciare moglie e figlia. Tornerà a riprendere il suo vero nome, ormai riabilitato, e torna anche al successo con il Werther.
Il tutto è un po' troppo raffazzonato, sia pure con qualche scena ben girata; Marcel L'Herbier è in effetti uno dei grandi registi del periodo a cavallo tra la fine del cinema muto e l'inzio del sonoro, e probabilmente è sua la scena del night, molto ben preparata. Alcuni appunti presi durante la visione: 1) con i baffetti, Schipa somiglia davvero ad Alfredo Kraus, suo erede artistico; si direbbe un Kraus un po' in sovrappeso ma la somiglianza è notevole. 2) nel dialogo con Jean Servais si dice che i toni medi non sono il suo forte e vanno rinforzati, probabilmente stava scherzando. 3) la figlia del protagonista canta l'aria mozartiana di Cherubino "Voi che sapete", da "Le Nozze di Figaro". Protagoniste femminili sono Mireille Balin e Marie Glory, che con Jean Servais completano il terzetto di attori che fanno da spalla a Schipa: si tratta infatti di una coproduzione italofrancese. In conclusione, per quel che può servire, il mio parere è che si tratta di uno tra i film più noiosi che io abbia visto, anche se non si può dire che sia brutto.


(di questo film ho trovato una sola immagine in rete, ringrazio chi l'ha resa disponibile)

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