Boychoir (L'ottava nota, Fuori dal coro
- 2014). Regia di François Girard. Scritto da Ben Ripley. Fotografia
di David Franco. Musica di Britten, Fauré, Haendel, ed altri.
Musiche per il film di Brian Byrne. Interpreti: Garrett Wareing,
Dustin Hoffman, Kathy Bates, Debra Winger, Josh Lucas, Eddie Izzard,
e dai ragazzi di The American Boychoir School. Durata originale: 103
minuti.
- Non canterai mai più come prima.
Quella voce, quel suono, in realtà non ti apparteneva. L'avevi presa
in prestito, e poi hai dovuto lasciarla andare.
- Ma allora quale è il senso di tutto
il lavoro e di tutte le lezioni che ho fatto?
- Le lezioni sono il senso. Il senso è
nella lezione.
(il maestro giovane e il ragazzo, 1h27)
"Boychoir" è un film americano del
2014 diretto da François Girard, che aveva già al suo attivo un
ottimo film sulla musica, "32 piccoli film su Glenn Gould",
del 1997. "Boychoir", che in italiano ho trovato indicato
con due titoli, "L'ottava nota" e "Fuori dal coro",
è un film molto bello: non tanto per il soggetto, non nuovo e
abbastanza prevedibile, ma per la sua realizzazione. E' recitato
molto bene da tutti, con un Dustin Hoffmann al suo meglio, e ha la
giusta delicatezza nel raccontare una storia non facile, quella di un
dodicenne con un'infanzia drammatica ancora tutta da superare. Il
superamento avviene tramite la musica, un percorso di formazione e di
crescita aiutato dal grande talento vocale: un talento che però non
può durare, bisogna cogliere l'occasione e il ragazzo troverà il
maestro giusto per farlo. In "Boychoir", per dirla con
Giuseppe Verdi, il regista Girard ha trovato la tinta giusta, e il
risultato è eccellente. Oltretutto, le scelte musicali sono di alto
livello ed è sempre bello ritrovare Britten, Fauré, Haendel.
Il regista Girard ha l'intelligenza di
tagliare tutto ciò che è già stato visto e rivisto in occasione di
film su un soggetto simile, cioè riduce al minimo indispensabile
insulti, scazzottate, alcolismo, bullismo, la vita nel collegio, e
in questo modo pone al centro del film la musica e la maturazione
individuale del ragazzo, oltre a sottolineare i pensieri del maestro
riguardo all'età e al suo fallimento personale di quando voleva
diventare un pianista ma dovette cambiare strada perché gli mancava
quello che invece il ragazzo ha, il talento.
Il soggetto è questo: il ragazzo
protagonista, Stet, vive con la madre alcolizzata; ha dodici anni e
suo padre è un uomo sposato che praticamente non lo ha mai visto.
Quando la madre muore, il padre però si presenta e in qualche modo
si prende cura di lui: venuto a sapere del talento musicale del
ragazzo lo iscrive a un prestigioso collegio musicale dove c'è un
coro di voci bianche che fa concerti in tutto il mondo. In questo modo, il padre "scarica" il figlio indesiderato e può continuare a tenere la sua famiglia all'oscuro di questa sua paternità. Al collegio
non vorrebbero accettare il ragazzo, già troppo grande e prossimo al
cambio della voce e inoltre ancora incapace di leggere la musica, ma
un assegno cospicuo fa cambiare idea alla direttrice. Da qui in
avanti il film diventa abbastanza prevedibile nel suo svolgimento, ma
rimane sempre interessante in ogni sequenza e viene voglia di sapere
come va avanti e come va a finire.
Sull'argomento esiste anche il film
"Die Thomaner" un documentario del 2012 (cioè di poco
precedente a "Boychoir", che è del 2014) sull'attività
del grande coro di voci bianche tedesco "Thomanerchor" di
Lipsia, "un anno nella vita" dei ragazzi del coro, con
interviste e brani di concerto. Molti altri cori importanti esistono
un po' in tutto il mondo, e sono molto richiesti perché per le voci
bianche hanno scritto i più grandi compositori di
tutti i tempi, anche nell'opera lirica.
Gli attori: il protagonista si chiama
Garrett Wareing ed è molto bravo e molto credibile. Dustin Hoffman
interpreta il maestro anziano, di grande prestigio internazionale, ed
è una delle sue interpretazioni più belle. Molto brava anche Kathy
Bates, nel ruolo della direttrice del collegio. Nel casta anche Debra
Winger (qui in ruolo secondario), Josh Lucas, Eddie Izzard, e i ragazzi di The American
Boychoir School.
- Forse voi lo sapete già, ma voglio
dirvelo lo stesso: la maggior parte di voi ha un anno, due anni, al
massimo due anni e mezzo, e poi il vostro dono, il mistero del vostro
dono, quando vi sveglierete una mattina sarà scomparso. Alcuni di
voi diventeranno contraltisti, altri dei baritoni, qualcuno farà il
dentista, o l'ingegnere. Ma in ogni caso la vita vi riserverà altri
doni speciali: la cosa più importante è che quando arriveranno voi
li coltiviate come avete coltivato questo. (...)
(il maestro anziano al coro dei
ragazzi, 1h21)
Musiche eseguite nel corso del film:
- Benjamin Britten: da "A ceremony
of carols, op.28", i brani: This Little Babe, Balulalow, That
yonge child
- Thomas Tallis: Spem in Alium,
mottetto per otto cori a cinque voci, scritto intorno al 1570, tra i
più difficili e affascinanti del repertorio polifonico ("spem
in alium nunquam habui": "non ho speranza in altri se non
in Te, Signore")
- Gabriel Fauré - Piae Jesu, dalla
Messa da Requiem
- Georg Friedrich Haendel: "Coronation
Anthems, n.1" (cioè "Zadok the priest", che molti
riconosceranno come "la sigla della Champions League"),
"Queen Anne Aria", e il famoso Hallelujah dal Messia, in
un arrangiamento al quale è stato aggiunto un intervento da solista.
- Richard Wagner: un momento dal
Parsifal (la musica sullo stereo del compagno di stanza di Stet)
- Felix Mendelssohn: Denn Er Hat
Seinen... (accennata dal maestro al pianoforte, quando Stet si
accorge che ha saltato una nota)
- Rachmaninov - Prelude in C-sharp
minor (accennato dal maestro davanti a Stet)
e inoltre:
Groban: The Mystery of Your Gift.
Howe: Battle Hymn
Bottleneck: Home Grown Country Folk
Ogura: Hotaru Koi
Woolner and Sena: Lose their mind
Page: Niska Banja
Hopkins: Past life melodies
Jenkins: Adiemus
Le musiche scritte apposta per il film
sono di Brian Byrne.
I testi per Britten:
That yongë child
(di autore sconosciuto,
XIV secolo)
That yongë child when it
gan weep
With song she lulled him
asleep;
That was so sweet a melody
It passèd alle
minstrelsy.
The nightingalë sang
also:
Her song is hoarse and
nought thereto:
Whoso attendeth to her
song
And leaveth the first then
doth he wrong.
Balulalow
da un testo in tedesco
di Martin Lutero, nella versione dei fratelli Wedderburn (1548)
O my deir hert, young
Jesus sweit,
Prepare thy creddil in my
spreit,
And I sall rock thee in
my hert
And never mair from thee
depart.
But I sall praise thee
evermoir
With sangis sweit unto
thy gloir;
The knees of my heart
sall I bow,
And sing that richt
Balulalow!
This little babe
testo di Robert
Southwell (1561?-1595)
This little Babe so few
days old
is come to rifle Satan's
fold;
All hell doth at his
presence quake
though he himself for cold
do shake;
For in this weak unarmèd
wise
the gates of hell he will
surprise.
With tears he fights and
wins the field,
his naked breast stands
for a shield;
His battering shot are
babish cries,
his arrows looks of
weeping eyes,
His martial ensigns Cold
and Need
and feeble Flesh his
warrior's steed.
His camp is pitchèd in a
stall,
his bulwark but a broken
wall;
The crib his trench,
haystacks his stakes;
of shepherds he his muster
makes;
And thus, as sure his foe
to wound,
the angels' trump alarum
sound.
My soul, with Christ join
thou in fight,
stick to the tents that he
hath pight.
Within his crib is surest
ward,
this little Babe will be
thy guard.
If thou wilt foil thy foes
with joy,
then flit not from this
heavenly Boy
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