venerdì 13 aprile 2018

Cavalleria rusticana


Giovanni Verga pubblica la novella "Cavalleria rusticana" nel 1880, e la ambienta vent'anni prima, al tempo dell'arrivo di Garibaldi in Sicilia. Pietro Mascagni ne trae un'opera lirica di grande successo nel 1890, ancora oggi in repertorio: è la sua prima opera ed praticamente l'unica delle tante opere di Mascagni che viene ancora eseguita, con qualche eccezione (L'amico Fritz, Iris). Un aneddoto non secondario in proposito è che Verga fece causa per plagio all'opera di Mascagni, non tanto per il musicista quanto per gli autori del libretto, Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci. Verga vinse la causa, i due non avevano citato l'autore del soggetto e Verga ne ricavò una somma notevole come risarcimento.
"Cavalleria rusticana" è un titolo piuttosto presente al cinema, ma scorrendo l'elenco su Internet Movie Data Base, www.imdb.com , si notano subito due cose: che si tratta quasi sempre della novella di Giovanni Verga e non dell'opera che ne trasse Pietro Mascagni, e che la sequenza di titoli si ferma al 1953 con il film di Carmine Gallone. Insomma, si direbbe che il cinema abbia messo da parte "Cavalleria rusticana", che sia passata di moda già negli anni '50.
L'opera di Mascagni arriverà al cinema una sola volta, assieme ai Pagliacci di Leoncavallo, con il film di Zeffirelli del 1982; le altre versioni sono registrazioni fatte per la tv, mentre il film di Zeffirelli fu davvero distribuito nelle sale cinematografiche.
Nel dettaglio, prima dell'invenzione del sonoro abbiamo quattro versioni al cinema:
1910, regia di Emile Chautard
1916, regia di Ugo Falena
1916, regia di Ubaldo Maria del Colle
1924, regia di Mario Gargiulo
Nei tempi del sonoro abbiamo due versioni:
1939, regia di Amleto Palermi con Leonardo Cortese, Isa Pola, Carlo Ninchi
1953, regia di Carmine Gallone, dove tra gli interpreti spicca Anthony Quinn (Alfio), con May Britt ed Ettore Manni negli altri due ruoli da protagonisti. Si tratta dell'anno che precede "La strada" ed è molto probabile che Federico Fellini abbia contattato Anthony Quinn in occasione dell'uscita di questo film.
Qui finisce la presenza diretta della novella di Verga al cinema, anche se lo schema su cui si basa (gelosia, rivalità, duello, morte) è tra i più presenti nella storia del cinema e anche della narrativa più in generale.
Per l'opera di Mascagni, imdb.com porta quattro titoli:
1968, dirige Herbert von Karajan, regia di Ake Falk. Con Fiorenza Cossotto, Gianfranco Cecchele e Giangiacomo Guelfi, per la tv austriaca.
1982, regia di Franco Zeffirelli, un film vero e proprio che uscì nelle sale cinematografiche e che riprende l'allestimento alla Scala di quello stesso anno, in abbinata con "Pagliacci" di Leoncavallo. Georges Pretre dirige l'orchestra del Teatro alla Scala, gli interpreti sono Placido Domingo, Elena Obrazova e Renato Bruson, con l'aggiunta di Fedora Barbieri negli ultimi anni della sua carriera come contralto. Il film è girato in esterni, a Vizzini in Sicilia.
1990, regia teatrale di Mario Monicelli, con Shirley Verrett, il tenore Kristian Johansson e il baritono Ettore Nova; direttore è Baldo Podic
1996, a Bologna, direttore Riccardo Muti; con Waltraud Meier, Josè Cura, Paolo Gavanelli. La regia è di Manuela Crivelli.
 

Inoltre, "Cavalleria rusticana" di Mascagni è messa in scena nelle sequenze finali di "Il padrino parte terza" di Francis Ford Coppola, del 1990; ne ho già parlato per esteso su questo blog.




 

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