Giovanni Verga pubblica la novella
"Cavalleria rusticana" nel 1880, e la ambienta vent'anni
prima, al tempo dell'arrivo di Garibaldi in Sicilia. Pietro Mascagni
ne trae un'opera lirica di grande successo nel 1890, ancora oggi in
repertorio: è la sua prima opera ed praticamente l'unica delle tante
opere di Mascagni che viene ancora eseguita, con qualche eccezione
(L'amico Fritz, Iris). Un aneddoto non secondario in proposito è che
Verga fece causa per plagio all'opera di Mascagni, non tanto per il
musicista quanto per gli autori del libretto, Giovanni
Targioni-Tozzetti e Guido Menasci. Verga vinse la causa, i due non
avevano citato l'autore del soggetto e Verga ne ricavò una somma
notevole come risarcimento.
"Cavalleria rusticana" è un
titolo piuttosto presente al cinema, ma scorrendo l'elenco su
Internet Movie Data Base, www.imdb.com , si notano subito due cose:
che si tratta quasi sempre della novella di Giovanni Verga e non
dell'opera che ne trasse Pietro Mascagni, e che la sequenza di titoli
si ferma al 1953 con il film di Carmine Gallone. Insomma, si direbbe
che il cinema abbia messo da parte "Cavalleria rusticana",
che sia passata di moda già negli anni '50.
L'opera di Mascagni arriverà al
cinema una sola volta, assieme ai Pagliacci di Leoncavallo, con il
film di Zeffirelli del 1982; le altre versioni sono registrazioni
fatte per la tv, mentre il film di Zeffirelli fu davvero distribuito
nelle sale cinematografiche.
Nel dettaglio, prima dell'invenzione
del sonoro abbiamo quattro versioni al cinema:
1910, regia di Emile Chautard
1916, regia di Ugo Falena
1916, regia di Ubaldo Maria del Colle
1924, regia di Mario Gargiulo
Nei tempi del sonoro abbiamo due
versioni:
1939, regia di Amleto Palermi con
Leonardo Cortese, Isa Pola, Carlo Ninchi
1953, regia di Carmine Gallone, dove
tra gli interpreti spicca Anthony Quinn (Alfio), con May Britt ed
Ettore Manni negli altri due ruoli da protagonisti. Si tratta
dell'anno che precede "La strada" ed è molto probabile che
Federico Fellini abbia contattato Anthony Quinn in occasione
dell'uscita di questo film.
Qui finisce la presenza diretta della
novella di Verga al cinema, anche se lo schema su cui si basa
(gelosia, rivalità, duello, morte) è tra i più presenti nella
storia del cinema e anche della narrativa più in generale.
Per l'opera di Mascagni, imdb.com
porta quattro titoli:
1968, dirige Herbert von Karajan, regia
di Ake Falk. Con Fiorenza Cossotto, Gianfranco Cecchele e
Giangiacomo Guelfi, per la tv austriaca.
1982, regia di Franco Zeffirelli, un
film vero e proprio che uscì nelle sale cinematografiche e che
riprende l'allestimento alla Scala di quello stesso anno, in abbinata
con "Pagliacci" di Leoncavallo. Georges Pretre dirige
l'orchestra del Teatro alla Scala, gli interpreti sono Placido
Domingo, Elena Obrazova e Renato Bruson, con l'aggiunta di Fedora
Barbieri negli ultimi anni della sua carriera come contralto. Il film
è girato in esterni, a Vizzini in Sicilia.
1990, regia teatrale di Mario
Monicelli, con Shirley Verrett, il tenore Kristian Johansson e il
baritono Ettore Nova; direttore è Baldo Podic
1996, a Bologna, direttore Riccardo
Muti; con Waltraud Meier, Josè Cura, Paolo Gavanelli. La regia è di
Manuela Crivelli.
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