sabato 3 novembre 2018

Gertrud (Dreyer, 1964)


Gertrud (1964) Regia Carl Theodor Dreyer. Soggetto: Hjalmar Soderberg. Musica per il film di Jorgen Jersild; "Ich grolle nicht" è di Robert Schumann. Interpreti: Nina Pens Rode, Bendt Rothe, Ebbe Rode, Baard Owe, Axel Strobye, Anna Malberg, Vera Gebuhr, Edouard Mielche. Durata: due ore.

In “Gertrud” di Dreyer (1964) viene eseguita dalla protagonista un’aria da camera. La metto qui perché è bellissima e mi permette di rendere omaggio a due grandi autori: testo di Heinrich Heine, musica di Robert Schumann; nel film è cantata però in lingua danese (qui)
“Dichterliebe”, n.7
Ich grolle nicht, und wenn das Herz auch bricht,
Ewigverlor'nes Lieb ! Ich grolle nicht.
Wie du auch strahlst in Diamantenpracht,
Es fällt kein Strahl in deines Herzens Nacht.
Das weiß ich längst.
Ich grolle nicht, und wenn das Herz auch bricht,
Ich sah dich ja im Traume,
Und sah die Nacht in deines Herzens Raume,
Und sah die Schlang', die dir am Herzen frißt,
Ich sah, mein Lieb, wie sehr du elend bist.
 

Io non serbo rancore, anche se il cuore mi si spezza - amore perduto per sempre! Io non serbo rancore. Anche se tu splendessi nella luce del diamante, nella notte del tuo cuore non cadrebbe un raggio - questo lo so da tempo. Io non serbo rancore, anche se il cuore mi si spezza. Ti ho visto in sogno,e ho visto la notte nel tuo cuore; ho visto il serpente che ti divora il cuore, ho visto, amore mio, quanto soffri.
Musica di Robert Schumann (1810-1856), op. 48
Testo di Heinrich Heine (1797-1856)
 

I film di Dreyer non si possono raccontare, vanno proprio visti: il più famoso è certamente "Wampyr", anche per il soggetto: è del 1932 ma fa ancora impressione, ed è stato copiato infinite volte (quasi sempre senza citare la fonte, antico vizio del cinema che si è aggravato negli ultimi decenni). Forse ancora più famoso, almeno tra gli appassionati di cinema, la "Giovanna d'Arco" del 1926: un cinema basato sulle immagini, più che sul soggetto in sè. Seguiranno "Dies irae" (1943), "Ordet" (1955) e altri film fino a questo "Gertrud" del 1964, che segna la fine dell'attività registica del maestro danese.
Porto qui la trama del film come è riassunta da www.wikipedia.it , ma il suggerimento più sensato, soggetto a parte, è di andare a cercarsi i film di Carl Theodor Dreyer. Richiedono pazienza (anche Wampyr) , ma si è sempre ripagati e in abbondanza.
Gertrud è una donna dell'alta società svedese con una carriera di cantante lirica alle spalle ed è sposata con un facoltoso avvocato, Gustav Kanning, che sta per ottenere una nomina a ministro. Nello stesso giorno in cui il marito attende la chiamata da parte del capo del governo, Gertrud viene a sapere che il suo amante di un tempo, il poeta Gabriel Lidman, è rientrato in città per prendere parte al banchetto organizzato dall'università in occasione del suo cinquantesimo compleanno. Gertrud, presagendo che la nomina del marito a ministro la legherà ancor di più a lui, gli confessa che è innamorata di un altro uomo e che dunque non resta loro che la separazione; alle richieste di chiarimenti del marito, la donna risponde di non essersi mai sentita veramente amata e di aver sempre avuto la certezza che il suo lavoro venisse prima di ogni altra cosa, compreso l'amore, che per lei invece è tutto.
Più tardi, con il pretesto di volersi recare al teatro dell'opera da sola, Gertrud incontra in un parco il suo amante, il giovane musicista Erland Jansson. Insieme ricordano i tempi del loro primo incontro e poi trascorrono la notte assieme a casa di lui. La sera del banchetto, mentre Gustav sta facendo un discorso, Gertrud ha un malore e si ritira in un'altra stanza, dove rivede un vecchio amico dottore, Axel Nygen, che sta compiendo studi di psicologia e di psichiatria a Parigi. Poco dopo la donna ha un colloquio intimo con Gabriel, il quale le confessa di essere ancora innamorato di lei e di aver sofferto molto nel sentire Erland che ad una festa privata si vantava con gli invitati parlando di Gertrud come della sua ultima conquista. Il poeta, vedendo che Gertrud non lo ama più, si abbandona alla disperazione e si allontana. Gustav raggiunge la moglie e le propone di cantare qualcosa facendosi accompagnare al pianoforte da Erland, ignorando il fatto che proprio il musicista è l'amante di Gertrud. Lei inizia a cantare ma, vinta dall'emozione, si sente male e perde conoscenza. Il giorno seguente la donna chiede a Erland di partire con lei; egli rifiuta, rivelandole che ha un'altra amante dalla quale aspetta un figlio.
Gertrud ritorna a casa e trova Gabriel che vorrebbe convincerla a riprendere la loro relazione. Lei allora gli racconta di quando, molto tempo prima, trovò per caso nello studio del poeta un foglio di appunti con scritte alcune righe sull'inimicizia tra l'amore della donna e il lavoro dell'uomo. Quella breve nota fu considerata da Gertrud come una prova che Gabriel non l'amava e da lì ebbe fine il loro rapporto. Gustav si unisce a Gertrud e Gabriel e li invita a festeggiare con un brindisi la sua avvenuta nomina a ministro. Rimasto solo con la moglie, egli le propone di restare ugualmente accanto a lui anche se non lo ama più; la donna non intende scendere a un simile compromesso e Gustav, in preda all'ira, la scaccia. Gertrud si reca a Parigi per studiare alla Sorbona con l'amico medico.
Passano circa quarant'anni. La donna vive adesso in una piccola casa di campagna, con la sola compagnia di un vecchio domestico. Assieme al dottor Nygen, che le fa una breve visita, ricorda i tempi di Parigi e gli restituisce alcune lettere che lui le aveva scritto. Consapevole di aver sempre amato, Gertrud trascorre serenamente i suoi ultimi giorni pensando alla vecchiaia e alla morte.

 
Dopo la prima proiezione a Parigi, nel dicembre del 1964, il film sollevò diverse critiche negative. Non passò tuttavia molto tempo prima che quei giudizi venissero rettificati, fino a quando, nel 1968, Jean-Luc Godard affermò che “Gertrud uguaglia in follia e bellezza le ultime opere di Beethoven”. Orson Welles, in un'intervista rilasciata a Peter Bogdanovich, affermò di amare i cosiddetti film noiosi di Dreyer e quindi anche Gertrud, che, secondo lui, andava difeso dai primi giudizi sommari e inappellabili.
(fonte: www.wikipedia.it)

 
 
 

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