- Illuminazione intima (Intimnì
osvětlenì,1965) Regia di
Ivan Passer. Scritto da Ivan Passer, Jaroslav Papoušek,
Vaclav Šašek,
Věra Kalabova, Radovan
Kalina. Fotografia di Josef Střecha,
Miroslav Ondřiček.
Musiche di Mozart, Brahms, Smetana, Gyrowetz, e altri. Consulenti
musicali: Oldřich Korte,
Josef Hart. Orchestra Centro Culturale di Tabor, direttore Josef
Hart. Interpreti: Karel Blažek,
Zdĕnek Bezušek,
Věra Křesadlovà,
Jan Vostrčil, Jaroslava
Štĕdrà,
Vlastimila Volkovà, Karel Uhlìk. Durata: 70 minuti
- Un pomeriggio noioso (Fàdnì odpoledne, 1963) Regia di Ivan Passer. Scritto da Bohumil Hrabal e Ivan Passer. Fotografia di Jaroslav Kučera. Musiche: canzone popolare per coro femminile. Interpreti: Kamila Turkovà, Leopold Smolik, Josef Vaništa, Jan Tožička, Miloš Končicky, Ota Hurych, Miroslav Ondřiček, e altri. Durata: 10 minuti
Ivan Passer, nato a Praga nel 1933,
vive negli Usa dal 1968, anno dell'invasione sovietica; uno degli
esuli di quell'anno del cinema cecoslovacco, come Milos Forman. In
America, dove vive tuttora, Passer ha avuto meno fortuna di Forman;
di lui conosco poco, ma questi due film, scritti con Bohumil Hrabal e
altri scrittori cecoslovacchi, sono molto belli e meritano di non
essere dimenticati. Si tratta dei suoi primi due film: raccontati non
dicono molto, sono invece molto belli per la descrizione dei
personaggi e per l'affetto con cui Passer li ritrae; non sembra di
vedere un film con attori, sono tutti molto bravi e spontanei, ogni
tanto viene da pensare a Olmi o al miglior De Sica, e anche a Ken Loach. Provo comunque a
raccontarne qualcosa.
"Un pomeriggio noioso" dura
poco più di dieci minuti. Si svolge tutto in un bar, chi può è
andato a vedere la partita, gli altri aspettano oppure non sono
interessati al calcio. Due uomini anziani parlano dei campioni del
passato, uno di loro ci ha giocato insieme. Solo uno degli avventori
è giovane: sta da solo, legge un libro, non parla e crea diffidenza
ma si dimostrerà più che corretto. Quattro donne cantano una
canzone e giocano a carte; un pomeriggio tranquillo insomma. La
quiete è interrotta dall'arrivo di quelli che erano andati a vedere
la partita, forse il risultato non è stato dei migliori. Un
gioiellino, da far vedere nelle scuole di cinema.
"Illuminazione intima", del
1965, dura un'ora e dieci minuti. Il film inizia con le prove di
un'orchestra sinfonica; il violinista invita poi il violoncellista
suo amico dai suoi genitori, in campagna. A loro si aggiunge la
ragazza del violoncellista, una donna molto giovane (l'attrice che la
interpreta, Věra
Křesadlovà, era
all'epoca moglie di Milos Forman). Anche il papà del violinista
suona, si sta costruendo la casa con le sue mani, un mattone alla
volta; padre e figlio arrotondano i guadagni suonando ai matrimoni e
ai funerali - non il violino, ma strumenti a fiato e musica
tradizionale. Dopo il pranzo, ai tre si aggiungerà un signore del
paese (il farmacista, "ma in pensione" come spiegherà lui
stesso) e suoneranno insieme "Eine kleine Nachtmusik", o
almeno ci proveranno. Alla radio, la sera, i due orchestrali
ascolteranno il Trioconcerto di Brahms. La risata della ragazza, a
metà film, è contagiosa e vale da sola la visione del film, ma
tutti i personaggi sono piacevoli, molto ben descritti e molto ben
interpretati.
Nel finale viene citato Vojtech
Jirovech (1763-1850) scritto anche Adalbert Gyrowetz (alla tedesca),
compositore importante ai suoi tempi ma oggi quasi dimenticato: le
enciclopedie dicono che studiò in Italia con Paisiello, a Vienna
conobbe Haydn e Mozart, e fu amico di Beethoven.
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