2.
- Un’aria da camera di Donizetti
viene eseguita per intero, in un salotto e davanti a un Edmond Dantès
molto annoiato, nel “Conte di Montecristo” tv girato nel 1966 per
la Rai, con la regia di Edmo Fenoglio (forse la penultima puntata,
sesta o settima). Purtroppo, la esegue un attore e non un cantante;
l’interpretazione è dilettantesca e molto scarsa, ma nel copione a
Dantès tocca dire “che bella voce”. L’aria è comunque molto
bella, chissà se esiste cantata da Schipa. Lo sceneggiato è stato
replicato tempo fa su Rai Storia; pensavo di poter recuperare
facilmente quest’aria e invece su www.lieder.org ho scoperto che
Donizetti ne ha scritte moltissime, anche con titoli molto simili, ed
è quindi impossibile rintracciarla senza riascoltare lo sceneggiato,
peccato.
- Un “serpentone”, strumento
musicale ormai desueto detto anche oficleide, si può vedere in opera
all’inizio del film "Primula rossa" del 1934, regia di
Zoltan Korda, della London film, che si svolge subito dopo la
Rivoluzione francese, protagonisti Leslie Howard, Merle Oberon,
Raymond Massey. Il serpentone / oficleide apre il corteo della banda
militare, è tenuto in orizzontale ed è probabilmente più piccolo
di quello che si vede nell'illustrazione (di poco).
- "Totò contro Maciste" è
zeppo di citazioni dall’Aida, e prenderne nota è motivo di
divertimento ancora maggiore; ma chi vuoi che se accorga, oggi?
- In "A woman under the influence"
di Cassavetes, sono accennate e molto spesso storpiate diverse arie
d’opera; c'è spazio anche per il Lago dei Cigni di Ciaikovskij.
- In "Hereafter" di Clint
Eastwood (2010), film drammatico che inizia con il maremoto in
Thailandia, c'è una sequenza dove un cuoco italiano dà lezioni di
cucina. Sullo sfondo, in pessime esecuzioni, si ascoltano arie
d'opera: "Una furtiva lacrima" (Donizetti, L'elisir
d'amore) e "Nessun dorma" (Puccini, Turandot). Una
rappresentazione molto rozza e da incompetenti di che cosa è
l'opera, il film poi non dispiace ma da Eastwood non mi aspettavo
questa manifestazione di superficialità e conformismo. Probabilmente
il difetto sta nell'origine, questo film non doveva essere diretto da
lui ma ha accettato il progetto già pronto da Steven Spielberg, il
che spiega tante cose ma un po' più di attenzione non avrebbe
guastato.
- Il pianista Van Cliburn è tra le
celebrità messe in parodia in "Let's make love" di George
Cukor, insieme ad Elvis Presley e a Maria Callas; la Callas è
presentata come una silhouette che fa gorgheggi in stile anni '30
(quindi lontanissimi dal suo stile), Van Cliburn è presentato come
un giovanotto con tastiera al collo (ma le tastiere di oggi nel 1960
non c'erano ancora). Mi è difficile capire il significato di questa
scelta, ma può ben darsi che Van Cliburn fosse apparso di frequente
alla tv americana in quegli anni.
(fine - per ora)
(fine - per ora)
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