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Negli anni ’80 furono prodotti molti film tratti da opere liriche, che erano quasi sempre messe in scena molto fedeli. L’origine di questi film è sicuramente “Il flauto magico” diretto da Ingmar Bergman nel 1974, a cui seguì il “Don Giovanni” con la regia di Joseph Losey nel 1978; ma di questi film, e degli altri titoli che furono prodotti e messi in circuito nelle sale cinematografiche, ho già parlato molto. Uscirono anche due film per il cinema tratti dalla Carmen di Bizet, quasi contemporanei: uno diretto da Francesco Rosi e uno da Peter Brook.
Negli anni ’80 furono prodotti molti film tratti da opere liriche, che erano quasi sempre messe in scena molto fedeli. L’origine di questi film è sicuramente “Il flauto magico” diretto da Ingmar Bergman nel 1974, a cui seguì il “Don Giovanni” con la regia di Joseph Losey nel 1978; ma di questi film, e degli altri titoli che furono prodotti e messi in circuito nelle sale cinematografiche, ho già parlato molto. Uscirono anche due film per il cinema tratti dalla Carmen di Bizet, quasi contemporanei: uno diretto da Francesco Rosi e uno da Peter Brook.
Il film di Peter Brook nasce in teatro
alla fine degli anni ‘70, ebbe una lunga serie di recite in tutto
il mondo e diventa film solo nel 1983. E' un arrangiamento con
orchestra ridotta e in teatro ebbe molte interpreti diverse, in una
lunga tournée che toccò tutta l'Europa. Non lo vedo da molto tempo;
nel 1992 mi ero segnato questo appunto: «La tragedie de Carmen di
Peter Brook è ben recitato e ben fatto, Helene Delavault somiglia a
Carol Drinkwater, peccato che il testo di Merimée sia molto
appiattito, così compresso da riuscire quasi una parodia. Forse
questa “compressione” del testo (ridotto a 6-7 personaggi, niente
cori, niente esterni) funzionava a teatro, ma nel film non funziona
così bene. Inoltre, alcune modifiche sono trovate banali e ridicole,
per esempio Carmen che fa a botte con Micaela, Josè che strangola
Zuniga, Escamillo incornato e ucciso dal toro. La musica aggiunta è
bruttina. Howard Hensel è Josè, Agnes Host è Micaela, Jake Gardner
è Escamillo, la direzione della fotografia è di Sven Nykvyst, il
direttore d’orchestra è Marius Constant. (anno 1992)» Posso aggiungere che Carol Drinkwater è un’attrice
inglese che in quel periodo mi piaceva moltissimo (la si vede in “The
shout” di Skolimowski e in alcuni telefilm inglesi), e che il film
di Brook non l’ho più visto, forse oggi non sarei d’accordo col
me stesso di ventisei anni fa, ma chi può dirlo.
Ricordo invece un mio scarso
entusiasmo per la “Carmen” diretta da Francesco Rosi,
protagonisti Placido Domingo, Julia Migenes-Johnson e Ruggero
Raimondi (1984); ma a quei tempi andavo regolarmente a teatro e ai
concerti, per uno che va a teatro una ripresa tv o al cinema è quasi
sempre una sofferenza. Della protagonista si sono perse le tracce da
tempo, Domingo e Raimondi sono ancora ben presenti sui palcoscenici
di tutto il mondo.
In quello stesso anno, tra il 1983 e il
1984, uscirono altri due film sul personaggio di Carmen, uno diretto
da Carlos Saura e ambientato nel mondo del balletto, e uno di Jean
Luc Godard, "Prénom Carmen", nel quale la storia di Carmen
è oggetto di una serie di riflessioni diverse sull'oggi.
1984 il film di Francesco Rosi, con
Julia Migenes-Johnson, Placido Domingo, Ruggero Raimondi
1983 "La tragédie de Carmen",
di Peter Brook, con Helene Delavault e Zehava Gal
1983 "Carmen story" di Carlos
Saura, con Laura Del Sol e Antonio Gades
1983 una "Carmen" della tv
svedese, con Anne Marie Muhle
1984 "Carmen proibita" con
Pamela Prati, film spagnolo di Albert Lopez
1985 una Carmen di Bizet della BBC, con
Maria Ewing e Barry Mc Cauley
1987 "Kokkino-mavro Carmen"
di Stella Belessi, film greco
1987 una Carmen di Bizet diretta da
James Levine, con Agnes Baltsa, Josè Carreras, Samuel Ramey
1989 un'altra Carmen di Bizet con
protagonista Maria Ewing, sempre di produzione inglese, con Jacques
Trussel e Alain Fondary; dirige Jacques Delacote.
1990 "Carmen on ice",
spettacolo di pattinaggio con la campionessa olimpica Katarina Witt
1991 terza Carmen di Maria Ewing,
dirige Zubin Mehta. Con Luis Lima e Gino Quilico.
1998 Carmen di Bizet, protagonista
Malgorzata Walewska; dirige Giorgio Croci, Mario Malagnini tenore
1999 Carmen alla tv svedese, con
Charlotte Hellekant e Gosta Wimbergh
2001 "Karmen Gei" film
senegalese di Jospeh Gai Ramaka
2002 Carmen di Bizet da Glyndebourne,
con Anne Sophie von Otter; Marcus Haddock tenore, Laurent Naouri;
dirige Philippe Jordan
2003 film con Paz Vega, regia di
Vicente Aranda
2003 film russo con Olga Filippova,
regia di Alexander Khvan
2003 Carmen di Bizet dall'Arena di
Verona, con Marina Domashenko e Marco Berti; dirige Alain Lombard,
regia di Zeffirelli
2004 Carmen di Bizet da Avignone, con
Beatrice Uria-Monzon, Roberto Alagna e Ludovic Tezier; dirige
Myung-Whun Chung.
2005 "U-Carmen" film
sudafricano di Mark Donford May
2005 balletto di Roland Petit, abbinato
con "Le jeune homme et la mort" di Cocteau
2006 Carmen di Bizet ancora con la
Domashenko; tenore Rolando Villazon, dirige Barenboim
2007 Carmen di Bizet con Anna C.
Antonacci e Jonas Kaufmann, dirige Pappano
2009 Carmen di Bizet dalla Scala, con
Jonas Kaufmann, Anita Rachvelishvili, Erwin Schrott; dirige Barenboim
2010 Carmen di Bizet da Vienna, con
Nadia Krasteva, Massimo Giordano, Ildebrando d'Arcangelo, e Anna
Netrebko come Micaela; dirige Andris Nelsons.
2011 Carmen di Bizet ancora con la
Uria-Monzon, tenore Alagna, baritono Schrott; dirige Marc Piollet
2011 "Carmen in 3D" con
Christine Rice e Bryan Hymel, dirige Constantinos Carydis
2011 film di Jacques Malaterre con
Vicky Luengo
2012 balletto di Lina Bo
2013 Carmen di Bizet da Sydney; Rinat
Shaham è Carmen, dirige Brian Castles Onion
2015 Carmen di Bizet con Justina
Gryngite, dirige Richard Armstrong
2017 Carmen di Bizet da Bregenz, con
Gaelle Arquez; dirige Paolo Carignani
Le registrazioni in teatro sono
certamente molte di più, per esempio mi ricordo bene di una Carmen
diretta da Claudio Abbado alla Scala, con Shirley Verrett, trasmessa
dalla Rai a metà anni '80.
"Carmen" è stata censurata
non nel 1850 o nel 1948 ma di recente e in almeno due modi, la prima sul fatto che fosse sigaraia
in fabbrica, la seconda sul fatto che venga uccisa da don Josè (in
un allestimento recentissimo, è lei che uccide lui). Vedo molta
superficialità in queste riletture: al di là e al di sopra dei
pareri personali, della realtà storica bisogna in ogni modo tenere
conto. Per il tabacco, basterebbe dire che cento o duecento anni fa
non si conoscevano i pericoli legati al fumo; per la triste realtà
delle donne uccise dai mariti o dagli ex compagni, non è certo
cambiando i finali d'opera che si ottengono risultati. Caso mai, la
sorte di Carmen potrebbe essere di avviso per altre donne. E poi c'è
il rispetto per l'autore, che non dovrebbe mai mancare: con quel
finale, che oltretutto racconta una storia vera, l'autore ci sta
dicendo qualcosa. Se non si capisce quello che scrive l'autore, o se
non si è d'accordo, bisognerebbe avere il coraggio di mettere il
proprio nome in locandina, ben visibile: una riscrittura è
accettabile, un pasticcio no. Io vado a teatro per vedere l'Amleto di
Shakespeare, posso accettare qualche taglio ma non certo modifiche di
questo genere; nel caso un regista volesse modificare l'Amleto, o la
Carmen, lo metta bene in chiaro fin dal principio. Se si vuole una
nuova drammaturgia, bisogna mettersi in gioco e non fare i furbi: in
fin dei conti, "Don Giovanni" è stato riscritto molte
volte e con successo (Tirso de Molina, Molière, Da Ponte...), idem
per l'Orlando Furioso e per le storie dei Paladini, gli esempi sono
molti e non c'è che da avere il coraggio di cominciare (il rischio
d'impresa, insomma). In ogni caso, se vado a vedere o ad ascoltare la
"Carmen" di Bizet vorrei che fosse la "Carmen" di
Georges Bizet, e non un pasticcetto di qualcun altro o altra che sia.
(2-fine)
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