Il nuovo motivo musicale, che avrebbe
dovuto essere quello ricorrente nella Settimana dell’Odio (si
chiamava, infatti, Canto dell’Odio) era già stato composto e se ne
stava già facendo un uso smodato sul teleschermo. Era fondato su un
ritmo assai insistente e primitivo che non si sarebbe potuto definire
esattamente musica, e che richiamava l’idea d'un tamburo
incessantemente battuto. Ruggito da centinaia di voci accompagnate da
robuste pestate di piedi in marcia, era davvero (come nelle
intenzioni) terrificante. Era andato a genio ai prolet e in quei loro
vagabondaggi notturni era entrato in diretta competizione con il già
popolarissimo “Fu un desiderio senza speme...". I ragazzini
dei Parsons lo sonavano e lo cantavano a tutte le ore del giorno e
della notte, invariabilmente, con il solito pettine vibrato sulla
solita carta igienica. Era intollerabile.
George Orwell, 1984, traduzione
Gabriele Baldini, Oscar Mondadori 1984, pagina 175
Il romanzo di Orwell torna sempre più
alla memoria, più si va avanti nel Nuovo Millennio e più sembra di
viverci dentro. Ma in maniera più morbida, almeno fino ad oggi
(estate 2018); e con alcune differenze per le quali Orwell sarebbe
sicuramente sorpreso. Per esempio, siamo tutti molto più controllati
che nel romanzo di Orwell, ma i controllati sono contenti e non se ne
preoccupano affatto (vedi facebook, i social network in generale...),
e la tecnologia ha compiuto passi così da gigante che, oggi, non è
più necessario spiare dalle finestre in elicottero (come accade nel
libro), basta un drone di piccole dimensioni, e anche molto meno (le
videocamere sono così piccole che chiunque può spiarvi, lo
smartphone stesso è una spia continua). In campo musicale, per
adesso nessuno è venuto a chiedermi di cantare un motivo come quello
descritto da Orwell in questa pagina, né di partecipare a
manifestazioni come quelle, ma la descrizione qui sopra ("l’idea
d'un tamburo incessantemente battuto. Ruggito da centinaia di voci
accompagnate da robuste pestate di piedi in marcia,")
ricorda molto ciò che viene diffuso ad ogni momento dalle radio
commerciali, nei negozi, negli ascensori, perfino al Bancomat di
Banca Intesa mentre faccio qualche operazione - per distrarmi,
immagino, quando invece dovrei essere invece molto vigile. La
batteria "elettronica" è così, un tamburo incessantemente
battuto, sempre quei due o tre ritmi molto elementari; e copre quasi
tutta la musica che sono costretto ad ascoltare se voglio avere un
po' di vita sociale. Per il momento manca il "ruggito da
centinaia di voci accompagnate da robuste pestate di piedi in
marcia", speriamo che almeno questo ci sia risparmiato - ma non è detto, quello che si vede in giro preoccupa molto.
(le immagini vengono da "Brazil" di Terry Gilliam, ispirato a Orwell)
(le immagini vengono da "Brazil" di Terry Gilliam, ispirato a Orwell)
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