Samuel Ramey, basso americano nato nel
1942, non ha certo bisogno di presentazioni; dato che questo è un
blog dedicato al cinema, per chi davvero non ne sapesse niente lo si
potrebbe definire il Gary Cooper dell'opera lirica, per la presenza
fisica e per la personalità che dimostra in ogni ruolo. Ha cantato
di tutto e tutto bene, ma lo si può definire basso rossiniano per
eccellenza dato che per lui (si direbbe proprio per lui...) Rossini
scrive entrate da applausi: Maometto II, il Podestà nella Gazza
Ladra, Lord Sidney nel Viaggio a Reims). Ramey è però grande in
ogni repertorio, da Mozart a Verdi (da leggenda il suo Attila) a
Offenbach, e via elencando. Sul piano mio personale, ho un ricordo
nitido del suo debutto italiano nel 1981 alla Scala, per Le Nozze di
Figaro dirette da Riccardo Muti. Il mio ricordo riguarda la delusione
di molti davanti alla locandina: chi erano mai quegli sconosciuti
stranieri, quando ancora c'erano tanti altri bravi cantanti in giro?
Uno di loro, protagonista come Figaro, era proprio Samuel Ramey, che
poi si rivelerà formidabile sia per il canto che per la recitazione.
Formidabile è la parola adatta per descrivere Ramey: avendo trovato
la giusta definizione, mi fermo e guardo cosa dice www.imdb.com
Samuel Ramey non ha girato film come
attore, a parte forse "Il buio nella mente" di Chabrol nel
1995, ma è un film che non ho mai visto e non so dirne altro. Ci
sono però molte sue registrazioni d'opera, tra le quali devo
deplorare l'assenza del suo Mefistofele in "La dannazione di
Faust" di Berlioz (magari si trova, dovrò cercare). Questo è
l'elenco di ciò che ho trovato su Internet Movie Data Base:
- 1976 Live Lincoln Center; arie per
basso-baritono dalla Manon di Massenet, e dal Barbiere di Siviglia
come Basilio
- 1979 The Rake's Progress di
Stravinskij, dir. Bernard Haitink a Londra. Uno dei ruoli più
formidabili di Samuel Ramey, il diavolo chiamato Nick Shadow.
- 1980 Le Nozze di Figaro (Mozart),
dirige Neville Marriner, con Barbara Hendricks
- 1980 Semiramide (Rossini), dirige
Jesus Lopez Cobos, con Montserrat Caballé e Marilyn Horne
- 1984 Il Viaggio a Reims (Rossini), a
Pesaro con Claudio Abbado; Ramey è Lord Sidney
- 1984 è di Samuel Ramey la voce di
Figaro quando canta, in Amadeus di Milos Forman
- 1984 Moise (Rossini), diretto da
Georges Pretre all'Opera di Parigi
- 1985 Hommage à Rossini, gala a
Versailles con tanti grandi cantanti e Claudio Abbado sul podio
- 1987 Carmen (Bizet) diretta da James
Levine, con Agnes Baltsa e Josè Carreras
- 1987 Macbeth (Verdi): Ramey è Banquo
nel film di Claude D'Anna, con Shirley Verrett e Leo Nucci; dirige
Riccardo Chailly
- 1987 Don Giovanni (Mozart) diretto da
Karajan a Vienna
- 1989 Great Performances, tv
americana: Ramey canta arie dal Mefistofele di Boito
- 1991 Attila (Verdi) diretto da Muti
alla Scala
- 1992 Il Viaggio a Reims (Rossini)
l'allestimento di Pesaro ripreso da Claudio Abbado a Vienna, sempre
come Lord Sidney
- 1992 Don Carlo (Verdi); Ramey è
Filippo II, dirige Muti alla Scala, con Luciano Pavarotti nel ruolo
del titolo
- 1995 Il buio nella mente, film di
Claude Chabrol con Isabelle Huppert e Jacqueline Bisset
- 1995 I Racconti di Hoffmann
(Offenbach) diretto alla Scala da Riccardo Chailly
- 2000 Don Quichotte (Massenet) diretto
da James Conlon all'Opera di Parigi
- 2001 Attila (Verdi) a Parigi, dirige
Pinchas Steinberg
- 2002 Nabucco (Verdi) al Metropolitan
con James Levine; Ramey è Zaccaria, con lui Juan Pons e Maria
Guleghina
- 1990-2002 Ramey appare come ospite
della tv americana in "Live Met", dove canta arie da
Nabucco, Semiramide, Don Giovanni
- 2007 Manon di Massenet, con Nathalie
Dessay e Rolando Villazon, dirige Victor Perez
- 2009 dal Metropolitan, la
trasmissione "Opera HD", aire di Puccini con momenti dalla
Turandot e dalla Rondine (Rambaldo)
- 2013 Boris Godunov (Mussorgskij) dir
Vassili Sinaisky, da San Francisco
- 2014 "Over the garden wall"
telefilm a cartoni animati dove Ramey la "voce della Bestia"
L'immagine qui sotto, invece, testimonia con abbondanza cosa sta veramente a cuore ai nostri funzionari televisivi. Un anticipo della stupidità del Nuovo Millennio, insomma: l'Attila del 23 gennaio 1987, alla Fenice di Venezia, direttore Gabriele Ferro (questo video non è indicato nel sito imdb). Oggi si fa di peggio, le scritte indesiderate sono talmente numerose che viene da domandarsi a cosa serva l'alta definizione. Mah. Chissà chi aveva segnato i tre gol del Genoa - e povero Attila, povero Verdi. (Spero che Samuel Ramey riesca a farsi una risata...)
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