Carmen Jones (1954) Regia di Otto
Preminger. Tratto dall'opera "Carmen" di Georges Bizet e
dal racconto di Prosper Merimée. Sceneggiatura di Harry Kleiner.
Fotografia di Sam Leavitt (a colori) Musiche di Georges Bizet. Testi
riadattati da Oscar Hammerstein. Titoli di testa di Saul Bass. Interpreti: Dorothy Dandridge, Harry
Belafonte, Olga James (Cindy Lou), Pearl Bailey (Frankie), Diahann
Carroll (Mynt), Joe Adams (Husky Miller), Brock Peters (sergente),
Max Roach (batterista), Carmen de Lavallade (ballerina)
Voci nelle parti cantate: Marilyn Horne
(Carmen), LeVern Hutcherson (Joe), Marvin Hayes (Husky Miller), Olga
James (Cindy Lou), Pearl Bailey, Brock Peters, Bernice Peterson, Nick
Stewart
Durata: 105'
"Carmen Jones" è stato un
film di grande successo, una "modernizzazione" dell'opera
di Georges Bizet con attori afroamericani. Di Bizet sono conservate
le musiche, praticamente identiche all'originale, mentre libretto e
ambientazione scenica sono molto differenti.
Andando con ordine, l'opera di Bizet è
del 1875, su libretto di Henry Meilhac e Ludovic Halévy, ed è
tratta da un racconto di Prosper Mérimée. Nella versione del 1954,
tratta da un successo teatrale a Broadway, l'azione è spostata negli
Usa al tempo della seconda guerra mondiale; Carmen lavora nella
fabbrica di paracadute e don Josè è un giovane caporale che sta per
iniziare una promettente carriera di aviatore, o almeno così spera.
Il sergente, che non lo ha in simpatia, lo costringe a portare Carmen
in prigione (una prigione molto distante dalla caserma/fabbrica,
chissà perché) nonostante sia lì presente la fidanzata (non
Micaela, ma Cindy Lou). Ciò che segue è molto simile all'opera di
Bizet, almeno fino all'arrivo del terzo incomodo; date le premesse
non può essere un torero, e quindi Escamillo diventa un pugile, una
star del pugilato che risponde al nome di Husky Miller. Il finale
sarà sempre tragico, anche perché Joe (cioè don Josè) è
ricercato dalla polizia militare dopo l'aggressione al sergente,
fatto non voluto ma che lo ha costretto alla clandestinità. Nel film
non ci sono i contrabbandieri, sostituiti non da gangster come
sarebbe stato facile immaginare ma da componenti del seguito del
pugile.
Visto da oggi, l'interesse principale
del film consiste nella voce di Marilyn Horne, che nel 1954 aveva
meno di vent'anni, essendo nata nel 1934. La Horne doppia Dorothy
Dandridge nelle parti cantate, mostrando una voce notevolissima ma
molto lontana da quella di contralto rossiniano con cui diventerà
famosa negli anni '60. Una scelta felice, quindi, che le cronache
d'epoca raccontano nata per una serie di fortuite circostanze, una
sostituzione dell'ultimo momento come accade spesso a teatro (la
prescelta era Leontyne Price). La scelta di mantenere le musiche di
Bizet, un'ottima scelta, portò alla decisione di doppiare il cast
anche se molti degli attori erano cantanti (Harry Belafonte ebbe
enorme successo in quegli anni con "Banana boat" e altre
canzoni di successo, ma non era certo un tenore). Nel cast originale
a Broadway erano protagonisti Wilhelmenia Fernandez e Damon Evans.
Meno bene va con le altre voci: Harry
Belafonte è doppiato come don Josè dal tenore LeVern Hutcherson, la
parte di Escamillo tocca al baritono Marvin Hayes che doppia l'attore
Joe Adams. Due voci appena passabili, spesso in difficoltà nella
parte. Canta con la sua voce la Micaela di Olga James, così come
Pearl Bailey nel ruolo dell'amica di Carmen. Il quintetto "dei
contrabbandieri" nel secondo atto dell'opera è quindi
interpretato in voce da Marilyn Horne, Pearl Bailey, Brock Peters,
Bernice Peterson, Nick Stewart. Su www.imdb.com è indicata un'altra
cantante ("Margaret Lancaster, singing voice") ma non
saprei dire a che punto del film si può ascoltare. Gli arrangiamenti
sono di Herschel Gilbert, e il tutto proviene da un successo di
Broadway, in teatro. L'aria di Carmen all'inizio dell'atto secondo
passa a Pearl Bailey, cioè a Mercedes o a Frasquita ("Les
tringles des sistres tintaient / avec un éclat mechanique / et sur
cette étrange musique / les zingarellas se levaient"); i
tamburi dei baschi evocati da Carmen nel testo originale si
trasformano nella batteria di Max Roach.
Il libretto originale viene sostituito
da testi scritti da Oscar Hammerstein, un paroliere molto conosciuto
grazie ai musical. Direi che il risultato è buono: "L'amour est
on oiseau rebelle" diventa "Love is a baby that grows up
wild" , versione libera, ma molto meglio della versione italiana da teatro
"è l'amore uno strano augello". "Toreador, en garde" si
trasforma in "Stand up and fight / until you hear the bell",
e anche questo ci può stare ("the bell" è ovviamente il
suono che ferma i pugili alla fine di ogni ripresa). Quanto ai nomi,
Lillas Pastia diventa Billy Pastor; don Josè diventa Joe, Micaela
diventa Cindy Lou (l'attrice che la interpreta, Olga James, è
davvero minuscola: o almeno così sembra di fianco ad Harry
Belafonte), Escamillo diventa Husky Miller, Mercedes e Frasquita
diventano Frankie (Pearl Bailey) e Mynt (Diahann Carroll). Solo
Carmen conserva il suo nome, con l'aggiunta di un cognome inglese:
Carmen Jones. Dancairo e Remendado non sono più contrabbandieri ma
due manager al servizio del pugile; Zuniga e Morales sono riuniti
nella figura del sergente.
Su "Carmen Jones" esistono
molte notizie e molte recensioni positive; il regista Otto Preminger
(europeo) è uno dei migliori di quegli anni e il film è ben
recitato e ben diretto, con colori molto belli. L'operazione va
quindi considerata pienamente riuscita, anche se a mio parere si
tratta di un film molto invecchiato, che mi sembrava già vecchio
negli anni '70, tranne che per la musica di Bizet.
"Carmen
Jones" contiene anche una brevissima citazione di "Stormy
Weather" (al minuto 40, con Pearl Bailey), omaggio affettuoso a
un film importante che è stato il primo interpretato completamente
da attori afroamericani, nel 1943.
Va anche segnalata la presenza del
grande jazzista Max Roach, in un a solo di batteria che ha solo il
difetto di essere molto breve - e questo è davvero un peccato.
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