Mahler (La perdizione, 1974) Regia di
Ken Russell. Scritto da Ken Russell. Fotografia di Dick Bush. Musiche
di Gustav Mahler, Richard Wagner, e altri. Interpreti: Robert Powell,
Georgina Hale (Alma Mahler), Gary Rich (Mahler bambino), Lee
Montague, Antonia Ellis (Cosima Wagner), Ronald Pickup (Old Nick),
George Coulouris (dottor Roth), David Collings (Hugo Wolf), e molti
altri. Durata: 1h40' circa
"Mahler" di Ken Russell, un
film del 1974, non può essere considerato come una biografia del
grande musicista viennese; è piuttosto una fantasia sulle musiche di
Mahler, immagini suggerite dalla musica in modo molto personale,
inserite in una cornice vagamente biografica.
Ken Russell, autore personalissimo, ha
girato altri film su compositori ed artisti, ma non è mai
attendibile come biografo e anzi costruisce immagini molto arbitrarie
intorno a musiche e percorsi artistici che andrebbero verificati con
molta attenzione. Russell come autore di cinema era molto dotato,
quindi le immagini che si vedono sono sempre o quasi sempre molto
belle; il film può piacere ancora oggi, ma va preso con molta
attenzione riguardo alla verità storica e anche riguardo alla verità
musicale.
Qualche nota biografica su Gustav Mahler va quindi inserita
se si vuole parlare del film: Mahler nasce in Boemia nel 1860, quasi
coetaneo di Puccini (che è del 1858) e morirà nel 1911; il padre è
un piccolo commerciante di origini ebraiche appassionato di musica.
Gustav dimostra subito un grande talento, che gli aprirà le porte
del Conservatorio di Vienna. Nel 1880 inizia la carriera di direttore
d'orchestra, e per tutta la sua vita sarà più conosciuto come
direttore d'orchestra che non come compositore. Mahler dirigerà
molti teatri d'opera, sempre come direttore d'orchestra: la
Garzantina della Musica riporta i nomi delle città di Bad Hall,
Lubiana, Olomouc, Kassel, Praga, Lipsia, Budapest, Amburgo, e nel
1897 arriverà a dirigere l'Opera di Vienna dove rimase per dieci
anni consecutivi acquistando grande fama. La vera notorietà di
Mahler come compositore arriverà solo mezzo secolo più tardi,
grazie al grande impegno di Bruno Walter (suo allievo) e di Claudio
Abbado, che racconta in molte interviste che Mahler era ancora poco
eseguito in concerto a Vienna ancora negli anni '80. Gustav Mahler
sposa Alma Schindler nel 1902: lei era molto più giovane, quasi
vent'anni di meno, e scriverà libri di memorie che sono la
principale fonte di notizie su Mahler, ma che oggi vengono
considerati poco attendibili. Nel 1907 Mahler accetta le proposte
americane, e va a dirigere al Metropolitan di New York; rientra in
Europa nel 1911, ed è qui che lo troviamo nel film di Ken Russell,
sul treno che lo riporta a Vienna con Alma. Mahler muore nello stesso
anno del suo ritorno a Vienna, nel maggio 1911. (fonte: Garzantina
della Musica).
Robert Powell non somiglia affatto a
Mahler, che era più robusto e dai lineamenti più virili; e anche
Alma viene presentata male, era una compositrice in proprio, donna di
notevole cultura e non solo bella, disinvolta ed elegante e
decisamente antipatica come viene qui presentata da Ken Russell, che
le fa un torto notevole. Somigliava molto a Mahler il direttore
d'orchestra Giuseppe Sinopoli, direi una somiglianza voluta e cercata
al di là dell'aspetto fisico: come Mahler, Sinopoli era compositore
(e molto altro: medico psichiatra, egittologo, scrittore e saggista)
e da germanista conosceva molto bene il mondo in cui visse Mahler.
Somigliava molto a Mahler anche il mio amico Angelo Minazzi, con il
quale ho condiviso tante serate in loggione alla Scala; glielo
dicevo ogni tanto, oggi non posso più dirglielo ed è per questo che
lo scrivo qui. Anche il bambino che interpreta Mahler nel ricordo
(l'attore è Gary Rich) non somiglia affatto a Gustav Mahler: fa
piuttosto pensare ai romanzi di Dickens, ed in effetti guardando il
film l'impressione è quasi sempre di trovarsi in Inghilterra
piuttosto che a Vienna o in Boemia. Insomma, più vado avanti nella
visione del film e più mi allontano da Gustav Mahler e dalle notizie
biografiche che ho di lui. Consiglio a tutti la lettura di un libro
scritto da Bruno Walter, che fu allievo e collaboratore di Mahler,
per il piacere di leggerlo e anche per cogliere le differenze con Ken
Russell: il libro è "Gustav Mahler", di Bruno Walter, che
io ho nell'edizione Studio Tesi (spero che sia stato ristampato, ne
ho messo una pagina qui).
Ken Russell veniva da una serie di film
che avevano fatto scandalo. Titoli come "I diavoli", "Donne
in amore", "L'altra faccia dell'amore" (su
Ciaikovskij), e altri ancora (è stato un regista molto prolifico):
forse anche per questo il film intitolato semplicemente "Mahler"
uscì da noi nel 1974 con il titolo "La perdizione", del
tutto fuorviante. Insomma, Ken Russell è sempre stato un autore di
grande immaginazione e di poco rigore storico, e ha in effetti girato
molti film interessanti almeno fino alla fine degli anni '60, quando
iniziò il suo grande successo "di scandalo". Da qui, da
questo successo "di scandalo" nascono molto probabilmente
anche le immagini arbitrarie del film su Mahler: decisamente
arbitrarie anche quando sono belle, come quella iniziale della casa
in fiamme e del sogno su Alma che nasce da un bozzolo, come una
farfalla. Significativa da questo punto di vista è la citazione
letterale di "Morte a Venezia" di Luchino Visconti, uscito
solo tre anni prima: l'abbinamento tra la musica di Mahler e il
romanzo di Thomas Mann è una fantasia personale di Luchino Visconti,
che non ha nulla a che fare con Mahler e con il suo mondo. Può anche
essere una fantasia ben trasposta al cinema, ma rimane sempre
qualcosa di arbitrario e di personale. Allo stesso modo, in tanti
anni di ascolti, non mi era mai capitato di abbinare il "bimm
bamm" dalla Sinfonia n.3 al suono delle campane, come si vede
nel film, ma piuttosto a un gioco di bambini. E posso assicurare di
non aver mai visto cavalli bianchi quando ascolto Mahler, anche
questa è un'immagine molto discutibile: può piacere, come tutto il
film, ma questo non è Mahler, è piuttosto l'immaginario personale
di Ken Russell.
In questo contesto, diventano risibili
anche le discussioni su Dio e sull'anima, sulla conversione di Mahler
al Cristianesimo o per il paragone con la morte per l'Ottava Sinfonia
- che contiene l'inno "Veni Creator Spiritus" e il finale
del "Faust" di Goethe: c'era già abbastanza in queste due
indicazioni per fare un film più aderente alla personalità di
Mahler, ma evidentemente questo non interessava a Ken Russell, così
come non interessa ai registi di teatro di oggi essere attenti alla
personalità degli autori che rappresentano, preferendo piuttosto il
loro ego narcisistico; ma questo è un discorso che porterebbe
lontano e mi devo fermare.
Sempre in questo contesto: saranno
state così le lezioni di nuoto e di scienze naturali con Old Nick?
La caricatura degli ebrei, cioè della famiglia di Mahler, è molto
sciatta e sembra presa da un film di Pierino (manca solo Alvaro
Vitali); pessima anche la caricatura del padre vinaio, anch'essa
molto sciatta (non si capisce come mai il bambino sia arrivato al
Conservatorio, con una famiglia simile). Né il bambino né Robert
Powell somigliano a Gustav Mahler, ed è pessima anche l'Alma Mahler
di Georgina Hale, qui presentata come una qualsiasi donna ricca e
viziata e anche un po' stupida (consiglio a chi ha visto il film di
cercare una biografia di Alma Mahler, anche breve, anche on line). E,
per concludere, riguardo a Mahler io sto con Claudo Abbado, e con
Bruno Walter: sono stati loro a insegnarmi chi era Mahler, con i
dischi o con i concerti dal vivo. Mahler va conosciuto attraverso la
sua musica, prima di tutto: sembrerà banale, ma non bisogna mai
dimenticarsene. Non è musica facile, lo so: ma se ci sono arrivato
io ci può arrivare chiunque.
L'elenco delle musiche presenti nel
film, preso da www.imdb.com :
Gli estratti dalle sinfonie di Mahler,
nove complete più l'Adagietto dalla Decima, sono eseguite
dall'orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, ma manca il nome del
direttore.
Un brano dai "Kindertotenlieder", il numero 5, presentato in inglese come "In Stormy Weather" (nell'originale "In diesem Wetter, in diesem Braus", su testo di Rückert) è cantato da Carol Mudie con la National Philharmonia Orchestra diretta da John Forsyth
Un brano dai "Kindertotenlieder", il numero 5, presentato in inglese come "In Stormy Weather" (nell'originale "In diesem Wetter, in diesem Braus", su testo di Rückert) è cantato da Carol Mudie con la National Philharmonia Orchestra diretta da John Forsyth
Si aggiungono anche:
"Sunset" arranged by Michael Moores
"Alma's Song" su testo di William Blake, musiche di Dana Gillespie, cantata da Carol Mudie
"O Du Lieber Augustine" Traditional, also attributed to Marx Augustin [Heard as a theme during the swimming scene]
Frere Jacques (Fra Martino campanaro) suonata da Old Nick (Ronald Pickup) con la fisarmonica, si merita un cenno particolare perché una sua variazione in do minore (molto famosa) è presente nella Sinfonia n.1 di Gustav Mahler.
"Sunset" arranged by Michael Moores
"Alma's Song" su testo di William Blake, musiche di Dana Gillespie, cantata da Carol Mudie
"O Du Lieber Augustine" Traditional, also attributed to Marx Augustin [Heard as a theme during the swimming scene]
Frere Jacques (Fra Martino campanaro) suonata da Old Nick (Ronald Pickup) con la fisarmonica, si merita un cenno particolare perché una sua variazione in do minore (molto famosa) è presente nella Sinfonia n.1 di Gustav Mahler.
La marcia funebre suonata dalla tromba nella sequenza del funerale è in realtà di Mendelssohn: fu ripresa e inserita da Mahler all'inizio della sua Sinfonia n.5
Di mio aggiungo una citazione dal
"Tristano e Isotta" di Wagner, più o meno a tre quarti del
film.
(le immagini vengono dal sito www.imdb.com )
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