lunedì 8 giugno 2020

Mahler secondo Ken Russell


 
Mahler (La perdizione, 1974) Regia di Ken Russell. Scritto da Ken Russell. Fotografia di Dick Bush. Musiche di Gustav Mahler, Richard Wagner, e altri. Interpreti: Robert Powell, Georgina Hale (Alma Mahler), Gary Rich (Mahler bambino), Lee Montague, Antonia Ellis (Cosima Wagner), Ronald Pickup (Old Nick), George Coulouris (dottor Roth), David Collings (Hugo Wolf), e molti altri. Durata: 1h40' circa

"Mahler" di Ken Russell, un film del 1974, non può essere considerato come una biografia del grande musicista viennese; è piuttosto una fantasia sulle musiche di Mahler, immagini suggerite dalla musica in modo molto personale, inserite in una cornice vagamente biografica.
Ken Russell, autore personalissimo, ha girato altri film su compositori ed artisti, ma non è mai attendibile come biografo e anzi costruisce immagini molto arbitrarie intorno a musiche e percorsi artistici che andrebbero verificati con molta attenzione. Russell come autore di cinema era molto dotato, quindi le immagini che si vedono sono sempre o quasi sempre molto belle; il film può piacere ancora oggi, ma va preso con molta attenzione riguardo alla verità storica e anche riguardo alla verità musicale.
Qualche nota biografica su Gustav Mahler va quindi inserita se si vuole parlare del film: Mahler nasce in Boemia nel 1860, quasi coetaneo di Puccini (che è del 1858) e morirà nel 1911; il padre è un piccolo commerciante di origini ebraiche appassionato di musica. Gustav dimostra subito un grande talento, che gli aprirà le porte del Conservatorio di Vienna. Nel 1880 inizia la carriera di direttore d'orchestra, e per tutta la sua vita sarà più conosciuto come direttore d'orchestra che non come compositore. Mahler dirigerà molti teatri d'opera, sempre come direttore d'orchestra: la Garzantina della Musica riporta i nomi delle città di Bad Hall, Lubiana, Olomouc, Kassel, Praga, Lipsia, Budapest, Amburgo, e nel 1897 arriverà a dirigere l'Opera di Vienna dove rimase per dieci anni consecutivi acquistando grande fama. La vera notorietà di Mahler come compositore arriverà solo mezzo secolo più tardi, grazie al grande impegno di Bruno Walter (suo allievo) e di Claudio Abbado, che racconta in molte interviste che Mahler era ancora poco eseguito in concerto a Vienna ancora negli anni '80. Gustav Mahler sposa Alma Schindler nel 1902: lei era molto più giovane, quasi vent'anni di meno, e scriverà libri di memorie che sono la principale fonte di notizie su Mahler, ma che oggi vengono considerati poco attendibili. Nel 1907 Mahler accetta le proposte americane, e va a dirigere al Metropolitan di New York; rientra in Europa nel 1911, ed è qui che lo troviamo nel film di Ken Russell, sul treno che lo riporta a Vienna con Alma. Mahler muore nello stesso anno del suo ritorno a Vienna, nel maggio 1911. (fonte: Garzantina della Musica).


Robert Powell non somiglia affatto a Mahler, che era più robusto e dai lineamenti più virili; e anche Alma viene presentata male, era una compositrice in proprio, donna di notevole cultura e non solo bella, disinvolta ed elegante e decisamente antipatica come viene qui presentata da Ken Russell, che le fa un torto notevole. Somigliava molto a Mahler il direttore d'orchestra Giuseppe Sinopoli, direi una somiglianza voluta e cercata al di là dell'aspetto fisico: come Mahler, Sinopoli era compositore (e molto altro: medico psichiatra, egittologo, scrittore e saggista) e da germanista conosceva molto bene il mondo in cui visse Mahler. Somigliava molto a Mahler anche il mio amico Angelo Minazzi, con il quale ho condiviso tante serate in loggione alla Scala; glielo dicevo ogni tanto, oggi non posso più dirglielo ed è per questo che lo scrivo qui. Anche il bambino che interpreta Mahler nel ricordo (l'attore è Gary Rich) non somiglia affatto a Gustav Mahler: fa piuttosto pensare ai romanzi di Dickens, ed in effetti guardando il film l'impressione è quasi sempre di trovarsi in Inghilterra piuttosto che a Vienna o in Boemia. Insomma, più vado avanti nella visione del film e più mi allontano da Gustav Mahler e dalle notizie biografiche che ho di lui. Consiglio a tutti la lettura di un libro scritto da Bruno Walter, che fu allievo e collaboratore di Mahler, per il piacere di leggerlo e anche per cogliere le differenze con Ken Russell: il libro è "Gustav Mahler", di Bruno Walter, che io ho nell'edizione Studio Tesi (spero che sia stato ristampato, ne ho messo una pagina qui).

 
Ken Russell veniva da una serie di film che avevano fatto scandalo. Titoli come "I diavoli", "Donne in amore", "L'altra faccia dell'amore" (su Ciaikovskij), e altri ancora (è stato un regista molto prolifico): forse anche per questo il film intitolato semplicemente "Mahler" uscì da noi nel 1974 con il titolo "La perdizione", del tutto fuorviante. Insomma, Ken Russell è sempre stato un autore di grande immaginazione e di poco rigore storico, e ha in effetti girato molti film interessanti almeno fino alla fine degli anni '60, quando iniziò il suo grande successo "di scandalo". Da qui, da questo successo "di scandalo" nascono molto probabilmente anche le immagini arbitrarie del film su Mahler: decisamente arbitrarie anche quando sono belle, come quella iniziale della casa in fiamme e del sogno su Alma che nasce da un bozzolo, come una farfalla. Significativa da questo punto di vista è la citazione letterale di "Morte a Venezia" di Luchino Visconti, uscito solo tre anni prima: l'abbinamento tra la musica di Mahler e il romanzo di Thomas Mann è una fantasia personale di Luchino Visconti, che non ha nulla a che fare con Mahler e con il suo mondo. Può anche essere una fantasia ben trasposta al cinema, ma rimane sempre qualcosa di arbitrario e di personale. Allo stesso modo, in tanti anni di ascolti, non mi era mai capitato di abbinare il "bimm bamm" dalla Sinfonia n.3 al suono delle campane, come si vede nel film, ma piuttosto a un gioco di bambini. E posso assicurare di non aver mai visto cavalli bianchi quando ascolto Mahler, anche questa è un'immagine molto discutibile: può piacere, come tutto il film, ma questo non è Mahler, è piuttosto l'immaginario personale di Ken Russell.

 
In questo contesto, diventano risibili anche le discussioni su Dio e sull'anima, sulla conversione di Mahler al Cristianesimo o per il paragone con la morte per l'Ottava Sinfonia - che contiene l'inno "Veni Creator Spiritus" e il finale del "Faust" di Goethe: c'era già abbastanza in queste due indicazioni per fare un film più aderente alla personalità di Mahler, ma evidentemente questo non interessava a Ken Russell, così come non interessa ai registi di teatro di oggi essere attenti alla personalità degli autori che rappresentano, preferendo piuttosto il loro ego narcisistico; ma questo è un discorso che porterebbe lontano e mi devo fermare.
Sempre in questo contesto: saranno state così le lezioni di nuoto e di scienze naturali con Old Nick? La caricatura degli ebrei, cioè della famiglia di Mahler, è molto sciatta e sembra presa da un film di Pierino (manca solo Alvaro Vitali); pessima anche la caricatura del padre vinaio, anch'essa molto sciatta (non si capisce come mai il bambino sia arrivato al Conservatorio, con una famiglia simile). Né il bambino né Robert Powell somigliano a Gustav Mahler, ed è pessima anche l'Alma Mahler di Georgina Hale, qui presentata come una qualsiasi donna ricca e viziata e anche un po' stupida (consiglio a chi ha visto il film di cercare una biografia di Alma Mahler, anche breve, anche on line). E, per concludere, riguardo a Mahler io sto con Claudo Abbado, e con Bruno Walter: sono stati loro a insegnarmi chi era Mahler, con i dischi o con i concerti dal vivo. Mahler va conosciuto attraverso la sua musica, prima di tutto: sembrerà banale, ma non bisogna mai dimenticarsene. Non è musica facile, lo so: ma se ci sono arrivato io ci può arrivare chiunque.
 

L'elenco delle musiche presenti nel film, preso da www.imdb.com  :
Gli estratti dalle sinfonie di Mahler, nove complete più l'Adagietto dalla Decima, sono eseguite dall'orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, ma manca il nome del direttore.
Un brano dai "Kindertotenlieder", il numero 5, presentato in inglese come "In Stormy Weather" (nell'originale "In diesem Wetter, in diesem Braus", su testo di Rückert) è cantato da Carol Mudie  con la National Philharmonia Orchestra diretta da John Forsyth
Si aggiungono anche:
"Sunset" arranged by Michael Moores
"Alma's Song" su testo di William Blake, musiche di Dana Gillespie, cantata da Carol Mudie
"O Du Lieber Augustine" Traditional, also attributed to Marx Augustin [Heard as a theme during the swimming scene]
Frere Jacques (Fra Martino campanaro) suonata da Old Nick (Ronald Pickup) con la fisarmonica, si merita un cenno particolare perché una sua variazione in do minore (molto famosa) è presente nella Sinfonia n.1 di Gustav Mahler.
La marcia funebre suonata dalla tromba nella sequenza del funerale è in realtà di Mendelssohn: fu ripresa e inserita da Mahler all'inizio della sua Sinfonia n.5
Di mio aggiungo una citazione dal "Tristano e Isotta" di Wagner, più o meno a tre quarti del film.
 
 
(le immagini vengono dal sito www.imdb.com )
 

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