The Debussy film (1965) Regia di Ken
Russell. Scritto da Melvyn Bragg e Ken Russell. Fotografia di Ken
Westbury. Musiche di Debussy e Wagner. Interpreti: Oliver Reed
(Debussy), Vladek Sheybal (il regista e Pierre Louys), Annette
Robertson (Gaby Dupont), Izabella Telezynska (madame Bardac), Penny
Service (Lily), Vernon Dobtcheff (l'attore), Stephanie Randall
(segretaria), Jane Lumb (Sebastian) e molti altri. Durata: 1h21'
"The Debussy film" di Ken
Russell è un piccolo film divertente, in bianco e nero, su una
troupe che sta girando un film; il soggetto è ovviamente Claude
Debussy. Sotto questo aspetto, "The Debussy film" anticipa
e ricorda "I clown" di Fellini, girato più o meno allo
stesso modo ma su un altro soggetto, sempre storico e biografico.
Protagonisti sono Oliver Reed, l'attore che deve interpretare
Debussy, e Vladek Sheybal (attore anglo-polacco) che interpreta il
regista del film e anche Pierre Louys, fotografo e scrittore che fu
amico di Debussy. La musica e la vita di Debussy, dunque, o meglio le
donne di Debussy e la sua musica, con molte libertà nella
ricostruzione dei fatti, come sempre in Ken Russell. "The
Debussy film" fa parte di una serie di documentari BBC
intitolata "Monitor", Ken Russell ne gira uno anche su
Bartok ma non mi pare che sia disponibile on line.
Per mettere un po' d'ordine riguardo
alla vita privata di Debussy, che è parte consistente del film di
Ken Russell (ma Ken Russell non è quasi mai attendibile riguardo
alla verità storica), prendo qualche notizia da wikipedia:
...Debussy trascorse una vita molto
movimentata, soprattutto sentimentalmente. All'età di 18 anni iniziò
una relazione clandestina con Marie-Blanche Vasnier, moglie di un
ricco funzionario statale parigino. La relazione durò otto anni ed
entrò in crisi in seguito alla vittoria di Debussy al Prix de Rome
avvenuta il 28 giugno 1884; il prestigioso concorso prevedeva la
permanenza obbligatoria nella capitale italiana per due anni; il
musicista soggiornò presso Villa Medici dal 27 gennaio 1885 al 2
marzo 1887 studiando e componendo presso l' Accademia di Francia.
(...) Tornato a Parigi nel 1887, iniziò una tempestosa relazione di
nove anni con Gabrielle Dupont detta Gaby, figlia di un sarto di
Lisieux, con cui coabitò in Rue Gustave Doré, nel XVII
arrondissement; contemporaneamente si legò per breve periodo alla
cantante Thérèse Roger. (...) La storia con la Dupont entrò in
crisi per l'infedeltà del musicista e per la perenne mancanza di
denaro, tanto che vi fu un tentativo di suicidio da parte della
donna; Gaby era in un certo modo ancora presente nella vita di
Debussy quando lui conobbe e si invaghì di un'amica di lei, Rosalie
Texier, detta Lily, un'indossatrice di sartoria. Gaby lasciò
definitivamente il musicista e intrecciò una nuova relazione con un
banchiere. Il compositore sposò Lily nel 1899 con una cerimonia
molto semplice a cui non parteciparono neppure i genitori degli
sposi. Nonostante Lily fosse una persona innamorata, pratica, diretta
e benvoluta da amici e colleghi del marito, Debussy col tempo
sviluppò una crescente irritazione nei confronti di sua moglie per
via delle sue limitazioni intellettuali e della sua mancanza di
sensibilità e cultura musicale. Nel 1903 Debussy conobbe Emma Bardac
grazie a suo figlio Raoul, che era allievo del musicista; Emma era
moglie del banchiere Sigismond Bardac e, al contrario di Lily, era
una donna istruita, raffinata, brillante nella conversazione,
musicista dilettante e anche stimata cantante. Ben presto Debussy si
avvicinò ad Emma, per cui scrisse il pezzo per pianoforte L'isle
joyeuse, e abbandonò la Texier, la quale disperata tentò, come la
Dupont, di suicidarsi sparandosi in petto in Place de la Concorde
nell'ottobre del 1904; sopravvisse, ma il proiettile le rimase
incastrato in una vertebra per il resto della vita. Debussy dovette
subire la riprovazione della società civile dell'epoca e molti suoi
amici si allontanarono. Lo scandalo provocato da tale azione
costrinse Debussy e la Bardac (già incinta di lui) a recarsi
segretamente in Inghilterra sull'isola di Jersey nell'aprile del
1905. La coppia si sistemò nel Grand Hotel di Eastbourne, dove
Debussy completò la suite sinfonica La Mer e divorziò da Lily il 2
agosto. A giugno venne finalmente pubblicata la Suite bergamasque con
il celebre Claire de lune. Debussy ed Emma tornarono a Parigi a fine
settembre, giusto in tempo per la nascita della loro bambina
Claude-Emma (l'unica figlia avuta dal compositore) il 30 ottobre.
Chiamata affettuosamente Chou-chou, Claude-Emma era la dedicataria
del famoso Children's Corner, una raccolta di sei pezzi per
pianoforte composta nel 1908, anno in cui i suoi genitori finalmente
si sposarono. (...)
Nel disperato clima bellico che si
respirava al tempo in Francia, la sua processione funebre si tenne in
maniera veloce e sobria per le vie deserte della città fino al
cimitero del Père-Lachaise; vi parteciparono non più di venti
persone, tra cui Paul Dukas e l'editore Durand. Solo dopo la fine
della guerra, otto mesi dopo, fu possibile celebrarne degnamente la
morte e poco dopo il suo corpo venne traslato nel cimitero di Passy,
dietro il Trocadéro, dove attualmente riposa tumulato insieme con la
moglie Emma, morta nel 1934, e con la figlia Chou-chou, la quale
invece sopravvisse al padre per nemmeno un anno, perendo a soli
tredici anni in un'epidemia di difterite nel 1919.
(estratti dalla voce su Debussy su
www.wikipedia.it )
Le tre donne "di Debussy" che
vediamo nel film sono Annette Robertson (Gaby Dupont), Izabella
Telezynska (madame Bardac) e Penny Service (Lily), oltre a Chou-chou
da bambina, molto piccola. Nel film, le vicende personali degli
attori si sovrappongono a quelle dei personaggi reali che devono
interpretare; Oliver Reed, che ha stranamente una buona
rassomiglianza con Debussy (forse perché il pizzetto nero rende noi
maschi un po' tutti uguali), segue con attenzione le spiegazioni del
regista (Vladek Sheybal) anche se a tratti non sembra molto convinto;
le attrici provano le varie scene, spesso immedesimandosi nel
personaggio (soprattutto Annette Robertson, notevole la sua
prestazione), alle volte solo eseguendo le pose richieste. A un certo
punto la troupe si trova davanti a una rappresentazione teatrale
della vita di Debussy, con attori diversi da loro; in un altro
momento del film Oliver Reed e Annette Robertson si trovano a una
festa in un appartamento, ed è la "swinging London" di
quegli anni, dove si balla al ritmo di shake ma Reed vuole comunque
mettere un disco di Debussy, il concerto per arpa.
C'è molto divertimento da parte di
tutti, e ci sono parecchi voli di fantasia anche qui, ma è tutto più
accettabile rispetto a quello che poi combinerà Ken Russell negli
anni successivi, anche perché qui è molto evidente il gioco tra
realtà e finzione. Sul mio piano personale, mi è piaciuta molto la
"colt" a ventose che Oliver Reed usa contro l'attore che
interpreta Maeterlinck, e mi piacerebbe sapere se è ancora in
commercio; ma sono molte le sequenze divertenti, e anche quelle
drammatiche sono rese molto bene.
Russell ha girato diversi film anche su
pittori e scultori, e "The Debussy film" ha molte sequenze
dedicate ad artisti che furono contemporanei di Debussy e alle volte
anche suoi amici, come Dante Gabriel Rossetti e i preraffaelliti,
Whistler, Mucha e il liberty; solo un accenno per Hokusai, che
compare sulla copertina della prima edizione di "La mer".
Nel film si parla molto anche di Pierre Louys, fotografo e scrittore,
di Mallarmé, di Maeterlinck, e di Ida Rubinstein che vediamo in
frammenti di una pellicola da lei interpretata.
Non c'è, purtroppo, un elenco completo
delle musiche inserite nel film; provo a mettere qui un piccolo
tentativo di colonna sonora, ovviamente incompleto e deficitario: il
"Martirio di san Sebastiano", il Concerto per arpa, qualche
accenno all'opera "Pelleas et Melisande", Images, i
Notturni, La mer, e nel finale probabilmente "Syrinx".
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