lunedì 15 giugno 2020

The Debussy film


The Debussy film (1965) Regia di Ken Russell. Scritto da Melvyn Bragg e Ken Russell. Fotografia di Ken Westbury. Musiche di Debussy e Wagner. Interpreti: Oliver Reed (Debussy), Vladek Sheybal (il regista e Pierre Louys), Annette Robertson (Gaby Dupont), Izabella Telezynska (madame Bardac), Penny Service (Lily), Vernon Dobtcheff (l'attore), Stephanie Randall (segretaria), Jane Lumb (Sebastian) e molti altri. Durata: 1h21'
 
"The Debussy film" di Ken Russell è un piccolo film divertente, in bianco e nero, su una troupe che sta girando un film; il soggetto è ovviamente Claude Debussy. Sotto questo aspetto, "The Debussy film" anticipa e ricorda "I clown" di Fellini, girato più o meno allo stesso modo ma su un altro soggetto, sempre storico e biografico. Protagonisti sono Oliver Reed, l'attore che deve interpretare Debussy, e Vladek Sheybal (attore anglo-polacco) che interpreta il regista del film e anche Pierre Louys, fotografo e scrittore che fu amico di Debussy. La musica e la vita di Debussy, dunque, o meglio le donne di Debussy e la sua musica, con molte libertà nella ricostruzione dei fatti, come sempre in Ken Russell. "The Debussy film" fa parte di una serie di documentari BBC intitolata "Monitor", Ken Russell ne gira uno anche su Bartok ma non mi pare che sia disponibile on line.

 
Per mettere un po' d'ordine riguardo alla vita privata di Debussy, che è parte consistente del film di Ken Russell (ma Ken Russell non è quasi mai attendibile riguardo alla verità storica), prendo qualche notizia da wikipedia:
...Debussy trascorse una vita molto movimentata, soprattutto sentimentalmente. All'età di 18 anni iniziò una relazione clandestina con Marie-Blanche Vasnier, moglie di un ricco funzionario statale parigino. La relazione durò otto anni ed entrò in crisi in seguito alla vittoria di Debussy al Prix de Rome avvenuta il 28 giugno 1884; il prestigioso concorso prevedeva la permanenza obbligatoria nella capitale italiana per due anni; il musicista soggiornò presso Villa Medici dal 27 gennaio 1885 al 2 marzo 1887 studiando e componendo presso l' Accademia di Francia. (...) Tornato a Parigi nel 1887, iniziò una tempestosa relazione di nove anni con Gabrielle Dupont detta Gaby, figlia di un sarto di Lisieux, con cui coabitò in Rue Gustave Doré, nel XVII arrondissement; contemporaneamente si legò per breve periodo alla cantante Thérèse Roger. (...) La storia con la Dupont entrò in crisi per l'infedeltà del musicista e per la perenne mancanza di denaro, tanto che vi fu un tentativo di suicidio da parte della donna; Gaby era in un certo modo ancora presente nella vita di Debussy quando lui conobbe e si invaghì di un'amica di lei, Rosalie Texier, detta Lily, un'indossatrice di sartoria. Gaby lasciò definitivamente il musicista e intrecciò una nuova relazione con un banchiere. Il compositore sposò Lily nel 1899 con una cerimonia molto semplice a cui non parteciparono neppure i genitori degli sposi. Nonostante Lily fosse una persona innamorata, pratica, diretta e benvoluta da amici e colleghi del marito, Debussy col tempo sviluppò una crescente irritazione nei confronti di sua moglie per via delle sue limitazioni intellettuali e della sua mancanza di sensibilità e cultura musicale. Nel 1903 Debussy conobbe Emma Bardac grazie a suo figlio Raoul, che era allievo del musicista; Emma era moglie del banchiere Sigismond Bardac e, al contrario di Lily, era una donna istruita, raffinata, brillante nella conversazione, musicista dilettante e anche stimata cantante. Ben presto Debussy si avvicinò ad Emma, per cui scrisse il pezzo per pianoforte L'isle joyeuse, e abbandonò la Texier, la quale disperata tentò, come la Dupont, di suicidarsi sparandosi in petto in Place de la Concorde nell'ottobre del 1904; sopravvisse, ma il proiettile le rimase incastrato in una vertebra per il resto della vita. Debussy dovette subire la riprovazione della società civile dell'epoca e molti suoi amici si allontanarono. Lo scandalo provocato da tale azione costrinse Debussy e la Bardac (già incinta di lui) a recarsi segretamente in Inghilterra sull'isola di Jersey nell'aprile del 1905. La coppia si sistemò nel Grand Hotel di Eastbourne, dove Debussy completò la suite sinfonica La Mer e divorziò da Lily il 2 agosto. A giugno venne finalmente pubblicata la Suite bergamasque con il celebre Claire de lune. Debussy ed Emma tornarono a Parigi a fine settembre, giusto in tempo per la nascita della loro bambina Claude-Emma (l'unica figlia avuta dal compositore) il 30 ottobre. Chiamata affettuosamente Chou-chou, Claude-Emma era la dedicataria del famoso Children's Corner, una raccolta di sei pezzi per pianoforte composta nel 1908, anno in cui i suoi genitori finalmente si sposarono. (...)
Nel disperato clima bellico che si respirava al tempo in Francia, la sua processione funebre si tenne in maniera veloce e sobria per le vie deserte della città fino al cimitero del Père-Lachaise; vi parteciparono non più di venti persone, tra cui Paul Dukas e l'editore Durand. Solo dopo la fine della guerra, otto mesi dopo, fu possibile celebrarne degnamente la morte e poco dopo il suo corpo venne traslato nel cimitero di Passy, dietro il Trocadéro, dove attualmente riposa tumulato insieme con la moglie Emma, morta nel 1934, e con la figlia Chou-chou, la quale invece sopravvisse al padre per nemmeno un anno, perendo a soli tredici anni in un'epidemia di difterite nel 1919.
(estratti dalla voce su Debussy su www.wikipedia.it )
 

Le tre donne "di Debussy" che vediamo nel film sono Annette Robertson (Gaby Dupont), Izabella Telezynska (madame Bardac) e Penny Service (Lily), oltre a Chou-chou da bambina, molto piccola. Nel film, le vicende personali degli attori si sovrappongono a quelle dei personaggi reali che devono interpretare; Oliver Reed, che ha stranamente una buona rassomiglianza con Debussy (forse perché il pizzetto nero rende noi maschi un po' tutti uguali), segue con attenzione le spiegazioni del regista (Vladek Sheybal) anche se a tratti non sembra molto convinto; le attrici provano le varie scene, spesso immedesimandosi nel personaggio (soprattutto Annette Robertson, notevole la sua prestazione), alle volte solo eseguendo le pose richieste. A un certo punto la troupe si trova davanti a una rappresentazione teatrale della vita di Debussy, con attori diversi da loro; in un altro momento del film Oliver Reed e Annette Robertson si trovano a una festa in un appartamento, ed è la "swinging London" di quegli anni, dove si balla al ritmo di shake ma Reed vuole comunque mettere un disco di Debussy, il concerto per arpa.
 

C'è molto divertimento da parte di tutti, e ci sono parecchi voli di fantasia anche qui, ma è tutto più accettabile rispetto a quello che poi combinerà Ken Russell negli anni successivi, anche perché qui è molto evidente il gioco tra realtà e finzione. Sul mio piano personale, mi è piaciuta molto la "colt" a ventose che Oliver Reed usa contro l'attore che interpreta Maeterlinck, e mi piacerebbe sapere se è ancora in commercio; ma sono molte le sequenze divertenti, e anche quelle drammatiche sono rese molto bene.
Russell ha girato diversi film anche su pittori e scultori, e "The Debussy film" ha molte sequenze dedicate ad artisti che furono contemporanei di Debussy e alle volte anche suoi amici, come Dante Gabriel Rossetti e i preraffaelliti, Whistler, Mucha e il liberty; solo un accenno per Hokusai, che compare sulla copertina della prima edizione di "La mer". Nel film si parla molto anche di Pierre Louys, fotografo e scrittore, di Mallarmé, di Maeterlinck, e di Ida Rubinstein che vediamo in frammenti di una pellicola da lei interpretata.
 

Non c'è, purtroppo, un elenco completo delle musiche inserite nel film; provo a mettere qui un piccolo tentativo di colonna sonora, ovviamente incompleto e deficitario: il "Martirio di san Sebastiano", il Concerto per arpa, qualche accenno all'opera "Pelleas et Melisande", Images, i Notturni, La mer, e nel finale probabilmente "Syrinx".
Al minuto 35 si ascolta Wagner, l'Incantesimo del fuoco e la Cavalcata da "Die Walküre"; e mi dispiace molto di non essere in grado di individuare il gruppo beat che si ascolta alla festa.

 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento