sabato 17 febbraio 2018

Harem suaré


 
Harem suaré (1999) Regia di Ferzan Özpetek. Scritto da Ferzan Özpetek e Gianni Romoli. Fotografia di Pasquale Mari. Musica: brani da "La traviata" di Verdi e da "Norma" di Bellini. Musiche per il film di De Scalzi. Interpreti: Marie Gillain, Alex Descas, Valeria Golino, Lucia Bosè, Serif Sezer, Serra Yilmaz, e altri. Durata: 110 minuti.
 
Il sultano ama l'opera lirica, ma non gli piace il finale della Traviata e così lo fa cambiare. E' una delle trovate di "Harem suaré" di Ferzan Özpetek, turco di nascita e romano d'adozione, e probabilmente racconta qualcosa che è veramente accaduto. Özpetek è tecnicamente molto bravo, sa dirigere gli attori e sa inventare buoni soggetti, ma confesso di aver lasciato perdere i suoi film dopo "Cuore sacro", e di aver voluto vedere "Harem suaré" solo perché avevo letto che vi si parlava di opera lirica. Il soggetto, così come raccontato da wikipedia.it, è questo:
L'anziana Safiyè racconta ad Anita la sua storia di favorita nell'harem del sultano, Abdul-Hamid II (1876-1909). Agli inizi del '900, alla vigilia del crollo dell'Impero Ottomano, Safiyè si innamora dell'eunuco Nadir, con il quale stringe un patto per ottenere il potere che porta Safiyè a beneficiare della preferenza del Sultano. Purtroppo tutto ciò che aveva conquistato crolla miseramente: il figlio che avrà muore avvelenato, l'harem viene chiuso e Safiyè finisce in Italia esibendosi a teatro per sopravvivere. Il film è stato girato a Istanbul e sono stati utilizzati più di 15 set. Tra quelli storicamente autentici ci sono lo studio di Abdülhamit II, la stanza della Validè, alcuni interni dello Yıldız, il teatro e la centrale elettrica del 1901 che dava la luce al palazzo del sultano. L'harem originario, distrutto in un incendio negli anni venti, è stato ricostruito in studio. Tutte le musiche sono state composte da Pivio e Aldo De Scalzi. La colonna sonora vede la partecipazione di Antonella Ruggiero, che esegue il brano Il sole al Nadir.

Prendo atto del fatto che wikipedia trova inutile anche il minimo accenno all'opera, del resto in locandina non sono indicati i nomi delle cantanti che eseguono i brani operistici. Nell'altro blog "giulianocinema" me la sbrigavo così:
Un pessimo uso dell’opera l’ho trovato anche in “Harem suaré” del turco-italiano Ferzan Özpetek , dove l’opera lirica si ascolta nel palazzo del Sultano: proprio all’inizio del film vediamo il Sultano che cambia il finale della Traviata secondo l’umore. Più avanti si ascolta anche un po’ di Casta Diva, ma la presenza dell’opera lirica in questo film è un po’ troppo confusa e accidentale per interessare davvero. La musica di Verdi e di Bellini finisce per diventare un elemento di arredo, nel film di Özpetek , e la si ascolta poco e male.

 
I miei appunti personali dopo la mia prima e unica visione del film (opinione più che soggettiva, sia ben chiaro):
Fa rabbia perché è un'occasione buttata via. Il soggetto era buono, la messinscena è eccellente e gli attori molto bravi, ma ad Özpetek (e non è una novità) manca del tutto la profondità, e si ferma al fotoromanzo. Che ci voleva, qui? Questo soggetto sarebbe stato girato magnificamente da Yussef Chahine, e Powell-Pressburger ne avrebbero fatto un capolavoro indimenticabile. Oppure Visconti, o lo Zinnemann di "Julia"... Insomma, è un peccato. Tra tanti attori e attrici che non conosco ci sono Lucia Bosè e Valeria Golino. Le arie d'opera sono eseguite così così, La Traviata e un po' di Norma che piace al sultano. Il sultano che cambia il finale a Traviata è all'inizio del film.

 
 

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