Harem suaré (1999) Regia di Ferzan
Özpetek. Scritto da Ferzan Özpetek e Gianni Romoli. Fotografia di
Pasquale Mari. Musica: brani da "La traviata" di Verdi e da
"Norma" di Bellini. Musiche per il film di De Scalzi.
Interpreti: Marie Gillain, Alex Descas, Valeria Golino, Lucia Bosè,
Serif Sezer, Serra Yilmaz, e altri. Durata: 110 minuti.
Il sultano ama l'opera lirica, ma non
gli piace il finale della Traviata e così lo fa cambiare. E' una
delle trovate di "Harem suaré" di Ferzan Özpetek, turco
di nascita e romano d'adozione, e probabilmente racconta qualcosa che
è veramente accaduto. Özpetek è tecnicamente molto bravo, sa
dirigere gli attori e sa inventare buoni soggetti, ma confesso di
aver lasciato perdere i suoi film dopo "Cuore sacro", e di
aver voluto vedere "Harem suaré" solo perché avevo letto
che vi si parlava di opera lirica. Il soggetto, così come raccontato
da wikipedia.it, è questo:
L'anziana Safiyè
racconta ad Anita la sua storia di favorita nell'harem del sultano,
Abdul-Hamid II (1876-1909). Agli inizi del '900, alla vigilia del
crollo dell'Impero Ottomano, Safiyè si innamora dell'eunuco Nadir,
con il quale stringe un patto per ottenere il potere che porta Safiyè
a beneficiare della preferenza del Sultano. Purtroppo tutto ciò che
aveva conquistato crolla miseramente: il figlio che avrà muore
avvelenato, l'harem viene chiuso e Safiyè finisce in Italia
esibendosi a teatro per sopravvivere. Il film è stato girato a
Istanbul e sono stati utilizzati più di 15 set. Tra quelli
storicamente autentici ci sono lo studio di Abdülhamit II, la stanza
della Validè, alcuni interni dello Yıldız, il teatro e la centrale
elettrica del 1901 che dava la luce al palazzo del sultano. L'harem
originario, distrutto in un incendio negli anni venti, è stato
ricostruito in studio. Tutte le musiche sono state composte da Pivio
e Aldo De Scalzi. La colonna sonora vede la partecipazione di
Antonella Ruggiero, che esegue il brano Il sole al Nadir.
Prendo atto del fatto che wikipedia
trova inutile anche il minimo accenno all'opera, del resto in
locandina non sono indicati i nomi delle cantanti che eseguono i
brani operistici. Nell'altro blog "giulianocinema" me la
sbrigavo così:
Un pessimo uso dell’opera l’ho
trovato anche in “Harem suaré” del turco-italiano Ferzan Özpetek
, dove l’opera lirica si ascolta nel palazzo del Sultano: proprio
all’inizio del film vediamo il Sultano che cambia il finale della
Traviata secondo l’umore. Più avanti si ascolta anche un po’ di
Casta Diva, ma la presenza dell’opera lirica in questo film è un
po’ troppo confusa e accidentale per interessare davvero. La musica
di Verdi e di Bellini finisce per diventare un elemento di arredo,
nel film di Özpetek , e la si ascolta poco e male.
I miei appunti personali dopo la mia
prima e unica visione del film (opinione più che soggettiva, sia ben
chiaro):
Fa rabbia perché è un'occasione
buttata via. Il soggetto era buono, la messinscena è eccellente e
gli attori molto bravi, ma ad Özpetek (e non è una novità) manca
del tutto la profondità, e si ferma al fotoromanzo. Che ci voleva,
qui? Questo soggetto sarebbe stato girato magnificamente da Yussef
Chahine, e Powell-Pressburger ne avrebbero fatto un capolavoro
indimenticabile. Oppure Visconti, o lo Zinnemann di "Julia"...
Insomma, è un peccato. Tra tanti attori e attrici che non conosco ci
sono Lucia Bosè e Valeria Golino. Le arie d'opera sono eseguite così
così, La Traviata e un po' di Norma che piace al sultano. Il sultano
che cambia il finale a Traviata è all'inizio del film.
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