venerdì 23 febbraio 2018

Tosca (1956)


Tosca (1956) Regia di Carmine Gallone. Tratto dall'opera di Giacomo Puccini. Soggetto di Victorien Sardou. Fotografia di Giuseppe Rotunno. Interpreti: Franco Corelli (Cavaradossi), Franca Duval (Tosca, voce di Maria Caniglia), Afro Poli (Scarpia, voce di Giangiacomo Guelfi), Vito De Taranto (sagrestano), Fernando Alfieri (Spoletta, voce di Adelio Zagonara), Antonio Sacchetti (Angelotti, voce di Franco Pugliese), Aldo Corelli (Sciarrone), Dino Conti (il secondino). Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma diretta da Oliviero de Fabritiis; maestro del coro Giuseppe Conca. Durata 1h50'

"Tosca" di Carmine Gallone, del 1956, è uno dei migliori film d'opera di quegli anni, ben fatto e ben recitato e con un'ottima compagnia di canto; è un'edizione completa dell'opera, senza tagli e in un allestimento molto fedele al testo.
Protagonista maschile è Franco Corelli, sia in voce che come attore. Corelli aveva sia il fisico che le capacità recitative adatte, e fa una bella figura in entrambi i campi. Oltretutto, nel 1956 era ancora molto giovane ed è quindi perfetto per il ruolo di Cavaradossi. Tosca è affidata all'attrice Franca Duval, che se la cava benino; la voce è però quella di Maria Caniglia, grande soprano qui vicina al termine della sua carriera ma sempre in ottima forma. Una curiosità riguarda il ruolo di Scarpia, che è affidato a due baritoni: Afro Poli recita ma la voce che ascoltiamo non è la sua, è quella di Giangiacomo Guelfi. Buono anche il resto del cast, con la curiosità di vedere e ascoltare il fratello di Franco Corelli, Aldo (nei titoli di testa indicato come Aldo Relli) nei panni di Sciarrone. Unica nota negativa del cast è il pastorello che apre il terzo atto, un bambino che ha voce poco gradevole e che appare molto preoccupato di cantare bene le note e andare a tempo, con il risultato di un'esecuzione molto monotona e fredda. Questa del pastorello è una delle parti più belle scritte da Puccini, che ai suoi comprimari dedicava spesso musiche notevoli; è il preludio al momento più famoso dell'opera, l'alba che precede "E lucevan le stelle", e purtroppo capita spesso anche in disco che l'esecuzione sia imperfetta.
La direzione d'orchestra è di Oliviero de Fabritiis, scene e costumi di Guido Fiorini e Maria de Matteis; le coreografie sono di Attilia Radice. Il film è a colori (Cinemascope Eastmancolor) e la fotografia è di Giuseppe Rotunno.
 
 
 

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