"La vedova allegra" (Die lustige Witwe) di Franz Lehar ebbe la sua prima rappresentazione nel 1905, a Vienna. Il soggetto originale è francese, la commedia "L'attaché" di Henri Meilhac; il libretto tedesco è stato scritto da Victor Leon e L.Stein. E' un'operetta tra le più conosciute, ed è difficile trovare qualcuno che non conosca le arie più famose, magari solo per la melodia e senza conoscerne l'autore e l'origine. La musica di Lehar è particolarmente felice, il soggetto racconta la storia di una giovane signora molto ricca, erede di una immensa fortuna, che da sola sostiene economicamente un minuscolo principato immaginario nel centro dell'Europa. La missione del protagonista, un giovane ufficiale molto amato dalle donne, sarà di evitare che la donna sposi in seconde nozze qualche straniero, togliendo così al piccolo Stato la sua principale fonte di finanziamento. L'operazione, ovviamente, andrà felicemente in porto nonostante le difficoltà iniziali: siamo dentro un'operetta, si va a teatro solo per divertirsi e qui non ci sono drammi. Deriva probabilmente da "La vedova allegra" anche la definizione di "Stato da operetta" che tutto sommato non è poi così immaginaria, nemmeno nel XXI secolo. Si può ricordare che pochi decenni prima dell'andata in scena della "Vedova allegra" erano ancora molto numerosi i piccoli Stati europei, spesso retti da un principe, e che quindi non era difficile immaginarsene un altro.
Al cinema "La vedova allegra"
ha avuto una discreta fortuna, fin dagli inizi: il primo film su
questo soggetto è del 1907, prima dell'avvento del sonoro esistono
almeno altri cinque film con questo titolo. L'ultima "Vedova
allegra" prima del sonoro è un film importante, girato da Erich
von Stroheim nella nascente Hollywood, con Mae Murray e John Gilbert.
Non si può tacere, anche se manca la
musica di Franz Lehar, uno dei capolavori dei fratelli Marx: "La
guerra lampo dei fratelli Marx" (Duck soup, 1933) è infatti una
parodia molto ben riuscita della "Vedova allegra" con
Margaret Dumont vittima dei tre Marx. Consiglio a tutti di vederlo o
di rivederlo, i Marx sono al loro meglio.
Non conosco l'edizione del 1925 diretta
da Stroheim, dovrò recuperarla in rete. Conosco bene invece
l'edizione sonora del 1934, regia di Ernst Lubitsch con protagonisti
Maurice Chevalier e Jeanette Mac Donald. E' un film molto divertente,
anche se inevitabilmente datato: la vera star è Maurice Chevalier,
allora all'apice della sua fama non solo in Francia ma anche a
Hollywood. Chevalier gigioneggia come suo solito ma piace, ottima
anche Jeanette Mac Donald; il film è stato girato in due versioni,
una in francese e una in inglese. E' un sistema che oggi può
apparire strano, ma agli inizi del sonoro si faceva spesso: il
doppiaggio era ancora complicato e non piaceva sempre, dunque si preferiva girare due volte
il film, magari cambiando attori; con questo sistema furono girati
(cioè girati due volte) anche film famosi come il secondo Mabuse di
Fritz Lang, L'opera da tre soldi di Brecht con regia di Pabst, e
anche il Don Chisciotte con Fjodor Shaliapin, sempre con regia di
Pabst. In questo caso, per "La vedova allegra" diretta da
Lubitsch, rimangono al loro posto in entrambe le versioni i due
protagonisti (buffo l'accento francese di Chevalier nella versione
inglese, diventato subito famoso e poi molto imitato) e cambia tutto
il resto del cast.
L'edizione 1952 della "Vedova
allegra", diretta da Curtis Bernhardt , è molto colorata, molto
hollywoodiana e tutt'altro che brutta, però viene dopo la versione
di Lubitsch ed è impossibile evitare il paragone. Lana Turner è una
sorpresa in positivo, invece Fernando Lamas è solo un bel ragazzo,
fa una buona figura ma non è certo paragonabile a Chevalier.
L'edizione italiana ha buone voci come cantanti (la voce di Lamas
quando recita è di Emilio Cigoli), purtroppo le voci dei cantanti
non sono indicate; cercando su internet ho trovato che nell'originale
la Turner è doppiata nel canto da Trudy Erwin, nella versione
italiana dovrebbe essere Amalia Ciampaglio oppure Tina Centi. Danilo
è un buon baritono leggero, la voce originale dovrebbe essere
proprio quella di Fernando Lamas. Siamo comunque molto lontani dalle
versioni migliori di Lehar, e anche dal grande mestiere di Chevalier.
Nel cast Marcel Dalio (il marchese nella Regola del gioco di Renoir,
e anche La grande illusione) che interpreta un poliziotto di Parigi,
e Una Merkel, che era anche nel cast del film di Lubitsch: qui è
l'amica e segretaria della protagonista, in Lubitsch era la regina.
La bella zingara dell'inizio si chiama Sujata Rubener. Lana Turner
girò questo film nel 1952, era del 1921 e qui aveva trent'anni; in
molte scene la fanno recitare in deshabillee e fa una gran bella
figura; bella anche la figura di Una Merkel, che si può permettere
davvero di scambiare con lei gli abiti pur essendo più avanti con
gli anni. Pensando a Lana Turner, si può ricordare che "l'affare
Stompanato" è del 1958, sei anni dopo questo film.
Nel dettaglio, da www.imdb.com, prendo
questo elenco che è sicuramente incompleto; le informazioni sono
frammentarie e spesso mi è difficile anche risalire a direttori
d'orchestra. Alle volte non è facile perfino capire se è un film o
se è l'operetta di Lehar (si vede ogni tanto che questo sito,
benemerito, è gestito da ottime persone che però non sono
appassionate di musica):
1907 "The merry widow" con
Louise Obermaier, Albert Kutzner
1908 "The merry widow" con
Marie Ottmann, Gustav Matzner
1909 "A viuva alegre" di
Antonio Leal, con Juanita Manny
1913 "The merry widow" di
Emile Chautard, con Alice de Tender
1925 "The merry widow" di
Erich von Stroheim, con Mae Murray e John Gilbert
1929 "The merry widow" di
Robert Land, con La Jana, Harry Liedtke
1933 "Duck soup" (La guerra
lampo dei fratelli Marx, regia di Leo McCarey), felicissima parodia
della "Vedova allegra" che però non ha la musica di Franz
Lehar.
1934 "The merry widow" di
Ernst Lubitsch, in due versioni: inglese e francese. Protagonisti in
entrambe le versioni Maurice Chevalier e Jeanette Mac Donald; la
versione inglese è impreziosita dalla presenza dell'impagabile
Edward Everett Horton (sostituito da Marcel Vallée nella versione
francese), nel cast anche Una Merkel (Danièle Parola), Minna Gombell
(Fifi d'Orsay), e molti altri.
1952 "The merry widow" di
Curtis Bernhardt, con Lana Turner e Fernando Lamas
1958 "The merry widow" per la
BBC, regia Charles Hickmann, con June Bronhill e Thomas Round
1960 "O viuvo alegre", regia
Victor Lima, produzione brasiliana
1968 "The merry widow" per la
BBC, regia di John Gorrie con Mary Costa, Jeremy Brett
1983 "The merry widow" regia
di Roger Gillioz, da Ginevra, con Mikail Melbye, Maria Mc Laughlin,
dir Armin Jordan
1988 "The merry widow",
produzione australiana, dirige Richard Bonynge; con Joan Sutherland,
Ron Stevens
1997 "The merry widow",
produzione Opera Parigi con Karita Mattila, Waldemar Kmentt, Bo
Skovhus; dirige Armin Jordan
2005 "The merry widow",
produzione Opera Zurigo, con Dagmar Schellenberger, Rodney Gilfry;
dirige Franz Welser Most
2007 "The merry widow", regia
Jerome Savary, con Bo Skovhus, Petra Schnitzer, all'Opera di Dresda
direttore Manfred Honeck
2007 "The merry widow", Opera
Lione, dir Gerard Korsten
2015 "The merry widow" al
Metropolitan di New York, direttore Andrew Davis, con Joyce Di
Donato, Renee Fleming, Thomas Allen.
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