sabato 15 settembre 2018

Orwell's 1984 ( I )


« E quel quadro lassù - disse Julia indicando la stampa sulla parete opposta - anche quello è vecchio di cent'anni?»
« Ah, più di cent’anni. Duecento, forse. Non si può dire. E' impossibile dire l'età esatta delle cose, oggi.»
Julia si alzò e andò a guardarlo da vicino.
«Qui è dove quello schifoso ha mostrato il muso» disse, toccando il pannello di legno sotto la stampa. « Che posto è? Mi pare di averlo veduto da qualche parte. »
«E' una chiesa, o almeno era. una chiesa, una volta. Si chiamava San Clemente. »
Il frammento della canzoncina che gli aveva insegnato il signor Charrington gli tornò in mente.
E aggiunse, con una specie di nostalgia: « Aranci e limoni, dicon le campane di San Clemente!».
Con sua grande meraviglia, lei completò i versi:
« Mi devi tre farthings, dicon le campane di San Martino.
Quando mi saldi il conto? dicono le campane di Old Bailey.»
« Non ricordo come continua» aggiunse Winston « ma ricordo come va a finite: "Viene una candela per accompagnarti a letto, viene una scure per tagliarti la testa...”.»
Era come fossero le due metà d’un segno di riconoscimento. Ma ci doveva essere un verso, dopo “le campane di Old Bailey". Forse si sarebbe potuto cavarlo fuori dalla memoria del signor Charrington, a saper fare.
« Chi te l’ha insegnato?» chiese Winston.
« Mio nonno. Me lo recitava quando ero piccola. Fu vaporizzato che avevo appena otto anni... Ad ogni modo, è scomparso. Mi chiedo che cosa potesse essere mai un limone» aggiunse. « Gli aranci li ho visti: sono certi frutti rotondi e gialli con la scorza dura e spessa.»
(George Orwell, 1984, traduzione Gabriele Baldini, Oscar Mondadori 1984 pagine 172-173)


Si tratta di una canzone molto popolare in Gran Bretagna, una filastrocca o qualcosa di simile, una di quelle che recitano i bambini durante i loro giochi; per bambini, nonostante il finale cruento e il testo tutt'altro che infantile. Anche da noi esistono filastrocche di questo tipo; nel libro di Orwell il finale sarà altrettanto cruento, e quindi il ricordo della canzone, nonostante il piacere infantile nel ricordarla, è il presagio di qualcosa di nefasto che sta per accadere. Il testo originale completo è questo:
"Oranges and lemons,/ Says the bells of St. Clement's."
"You owe me five farthings,/ Says the bells of St. Martin's."
"When will you pay me?/ Says the bells of Old Bailey."
"When I grow rich,/ Says the bells of Shoreditch."
"When will that be?/ Says the bells of Stepney."
"I do not know,/ Says the great bell of Bow."
"Here comes a candle
to light you to bed,
And here comes a chopper
to chop off your head!”
“Chip chop Chip chop
the last man is dead.“
Su youtube ne esistono molte versione, ne ho scelte tre ( qui e qui e qui ) ma volendo ci si può sbizzarrire ascoltandole tutte, se avete tempo è anche divertente farlo. Si può ancora aggiungere che per gli appassionati di musica il nome completo di una di queste chiese, St. Martin in the fields, porta diritti a sir Neville Marriner e alla sua Academy of St. Martin in the fields: direi che tutti abbiamo in casa uno dei loro dischi, o lo abbiamo avuto. Mozart, soprattutto.

 
(l'immagine a metà post viene dal film "Brazil" di Terry Gilliam, ispirato a "1984")
 

2 commenti:

  1. Se le campane di san Martino hanno suonato e continuano a suonare le note di questa canzone non posso non pensar che il testo svolga la stessa funzione di un memento mori pittorico..

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    1. sì, il senso credo proprio che sia quello. Oltretutto, ricorderai che il Mr. Carrington si rivelerà diverso da quello che sembra.
      All'origine del testo ci sono sicuramente i richiami del mercato: sweet the apple, sweet the oranges... (questa la trovi sul live dei Pentangle).
      la prima traccia musicale che ho messo dovrebbe essere degli Steeleye Span (riconosco le voci) ma su youtube non l'hanno indicato.

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