lunedì 6 febbraio 2017

Rossini di Monicelli ( III )


"Rossini ! Rossini !" (1991). Regia di Mario Monicelli. Scritto da Suso Cecchi D'Amico, Nicola Badalucco, Bruno Cagli e Mario Monicelli. Fotografia: Franco Di Giacomo Scene: Franco Velchi Costumi: Alessandra Toesca. Durata: due ore (con tagli)
Interpreti: Philippe Noiret e Sergio Castellitto (Rossini), Jacqueline Bisset (Isabella Colbran), Sabine Azéma (Olimpia Pélissier ), Assumpta Serna (Maria Marcolini) , Giorgio Gaber (Domenico Barbaja)
A Villa Passy: Paolo Baroni (Michotte), Galeazzo Benti (La Rochefoucault), Feodor Chaliapine Jr. (barone Rothschild), Claudio Gora (il dottore), Maria Grazia Bon (Cuoca), Cecilia Brandt e Barbara Chiesa (le due cameriere), David Maunsell (Giacomo, cameriere di Rossini),
Scene con Rossini bambino: Pino Toschi (Giuseppe Rossini), Giusi Cataldo (Anna Rossini), Serena Mariani (Rossini bambino), Marcello Catalano (ufficiale francese), Gianni Pala Contini (Velluti), Salvatore Jacono (capo guardie Pesaro), Andrea Garinei (sentinella Pesaro), Paolo Proietti (Generale Perrin), Tullio Sorrentino (Napoleone)
Altri interpreti: Maurizio Scarfeo (il tenore Nozzari), Enzo Turrin (l'impresario Cera), Alfredo D'Aloisio (il basso Rafanelli), Franco Marino (Re Ferdinando), Dora Ceratto (regina di Napoli), Silvia Cohen (Marietta Alboni), Roberto Corbiletto (librettista Schmidt), Michelangelo Zaccaria (Conte Nigra), Pier Luigi Cervetti (padrone locanda), Ludovico Dello Iolo (padrone locanda Roma), Mario Maffei (Morandi), Daniela Foà (signora Morandi), Cosimo Fusco (Franco), Daniel Bosch (accompagnatore nonna Rossini), Ariane Kah (signora al Bois de Boulogne), Dina Leoni (Rosina), Pia Velsi (Adina), Maurizio Mattioli (capoclaque di Barbaja), Christian Moras (Heugel), Rosa Pianeta, Gianni Baghino, Alessandra Guarino (spettatori al Teatro Argentina), Franco Potenza (Azavedo)
Nelle scene tagliate per l'edizione in due ore: Vittorio Gassman (Ludwig van Beethoven)
 
3.
Siamo giunti a 1h02', Rossini accetta una scrittura del Teatro Argentina di Roma, facendo arrabbiare Barbaja: ma Rossini ricorda che nel contratto non è prevista l'esclusiva e Barbaja se la prende con chi ha stilato il contratto. "E l'Otello?" chiede a Rossini, che lo rassicura, l'Otello si farà. Ma Barbaja medita vendetta, e sa come fare: è lui che ha inventato la claque, gli applausi a pagamento, e quindi sa bene che si può fare anche l'opposto.
A Roma va in scena "Il barbiere di Siviglia" (20 febbraio 1816), che nel film prende molto spazio, 15 minuti filati. Si tace su Paisiello, autore di un precedente "Barbiere" che riscuoteva ancora grande successo; nel film di Mario Bonnard su Rossini Paisiello è presente e dispiaciuto, perché si diceva che fossero stati i suoi fans (c'erano i fans anche allora) a guidare le proteste, ma qui tutta la contestazione appare guidata da Barbaja, e di Paisiello non si fa nemmeno il nome. C'è anche il gatto che attraversa la scena durante la "Calunnia", miagolando. Rossini fugge (proprio di corsa) dal teatro, è triste, però avrà una bella sopresa: Isabella Colbran per lui abbandonerà Barbaja. La seconda recita del Barbiere sarà un successo.

Rossini a Napoli cercherà di spiegare a Barbaja cosa è successo, ma Barbaja non capisce e pensa che si stia parlando della corte che il re Ferdinando fa alla Colbran. Rossini rimane senza parole, "lascia la gelosia ad Otello!" gli dice ridendo Barbaja, mentre ascolta la "Canzone del salice" suonata da Rossini al piano. La rivelazione dell'amore fra Rossini e Isabella viene dunque rinviata.
A 1h15 va in scena l'Otello a Napoli: Teatro del Fondo, 4 dicembre 1816. A testimonianza dell'attività frenetica di Rossini, va detto che solo poche settimane prima, il 26 settembre, a Napoli era già andata in scena un'altra opera, "La Gazzetta", e che di questo periodo è anche la cantata "Le nozze di Teti e Peleo". Nel 1817, a Roma, andrà in scena "La Cenerentola"; a Milano "La gazza ladra", a Napoli "Armida", ancora a Roma "Adelaide di Borgogna". Nel 1818, a Napoli, verrà il turno di "Mosè in Egitto".

A Parigi, Noiret-Rossini parla di Barbaja in termini affettuosi, lo ricorda come un eccellente impresario e come un vero amico nonostante i molti difetti. Dice anche che era un colossale ignorante di modi molto rozzi: è ovviamente impossibile per Giorgio Gaber sembrare così, ma Gaber è comunque bravissimo, e dispiace pensare che il nostro cinema non abbia pensato più spesso a lui.
Di seguito vediamo il Mosè a Napoli, con il comico incidente del Mar Rosso che esonda nella platea ("ma chi è quel cretino che ha deciso di usare davvero l'acqua", chiede Barbaja). Interessante l'allestimento che si vede nel film, dove è reso tutto molto bene. Barbaja se la prende con la scena del Mar Rosso, chiedendo se è davvero necessaria; Rossini allarga le braccia dicendo "è scritto nella Bibbia, cosa ci posso fare". Allora Barbaja suggerisce: mettici una preghiera. E la preghiera è uno dei brani più belli di Rossini, "Dal tuo stellato soglio".
Siamo a 1h20' e nel salotto di Rossini-Noiret l'ospite barone Rothschild, sollecitato dalla narrazione, canta la preghiera dal Mosè, alla quale tutti i presenti si uniscono. "Lei conosce il Mosè?" chiede stupito Rossini al barone, che risponde "Signore, io sono ebreo!". Il barone è interpretato da Fedor Chaliapine jr, figlio del grande basso, che quindi era in grado di cantare veramente: anche se non ha mai fatto il cantante d'opera (è stato un attore caratterista molto presente in film di ogni genere) qualcosa dal padre avrà comunque imparato o ereditato.
 

A 1h23 siamo in viaggio verso Vienna, dove Barbaja era di casa perché vi gestiva altri teatri; ma a Bologna la carrozza con la Colbran e Rossini svicola, non li si vede più e Barbaja si innervosisce. Nel film di Bonnard a questo punto si mostra Rossini in visita dai genitori a Pesaro, qui si sorvola e si fanno arrivare direttamente a Vienna, ma con tre giorni di ritardo, la Colbran e Rossini. Insieme. Qui Isabella Colbran dà a Barbaja la feral notizia: si è sposata con Rossini. Barbaja si arrabbia ma poi la prende bene, è un uomo di mondo. Barbaja però mette in guardia Rossini: attento, la voce della Colbran sta calando, e da sposati è diverso che da amanti... Più avanti vedremo Isabella Colbran dare lezioni di canto ad alcune allieve, si è già ritirata dalle scene; ma il marito non gradisce, la moglie di Rossini che si fa pagare per le lezioni di canto gli sembra un'assurdità (Rossini era ricco, guadagnava molto bene).
Qui viene tagliata la scena dell'incontro a Vienna di Rossini con Beethoven, che è stata comunque girata, con Vittorio Gassman nei panni di Beethoven. Nel film di Mario Bonnard, Beethoven era interpretato da Memo Benassi e la scena era molto bella.
(segue)

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