Il merlo maschio (1971) Regia Pasquale
Festa Campanile. Soggetto di Luciano Bianciardi ("Il complesso
di Loth"). Musiche di Rossini e Verdi. Musiche scritte per il
film: Riz Ortolani. Interpreti: Laura Antonelli, Lino Toffolo,
Gianrico Tedeschi, Lando Buzzanca, Luciano Bianciardi, Ferruccio De
Ceresa, Elsa Vazzoler, e altri. Durata: 112 minuti
"Il merlo maschio", film tra
i più brutti che io abbia mai visto in vita mia, trova il suo posto
in un blog dedicato all'opera nel cinema per via dell'Arena di
Verona, che fa da sfondo narrativo, con molte belle immagini sia
dell'Arena che di Verona. Purtroppo, questi fotogrammi del film sono
difficili da trovare in rete, come si potrà facilmente immaginare;
dovrò quindi provvedere prima o poi a trovare le immagini giuste per
questa mia breve recensione.
Il soggetto di partenza è di Luciano
Bianciardi, scrittore di ottime qualità ("La vita agra")
che però si guadagnava da vivere anche con collaborazioni (spero ben
retribuite) a giornali e film di dubbia qualità. Bianciardi appare
qui anche come attore, nel ruolo di Mazzacurati. (qui sotto, Lino Toffolo che fa finta di essere un orchestrale)
Non mi dilungo su ciò che succede nel
film, anche perché il riassunto lo si può trovare facilmente in
altri siti; i protagonisti maschili sono presentati come orchestrali
dei teatri veronesi, dunque anche dell'Arena. Uno di loro si scopre
compositore e, preso da furore creativo, scrive di getto un
meraviglioso brano orchestrale: decide di chiamarlo "Il merlo
maschio" e lo fa ascoltare a un collega d'orchestra (che è Lino
Toffolo). Il collega gli dice che sì, è bello, ma non può mica
chiamarlo con quel titolo: è infatti "La gazza ladra" di
Rossini. L'ouverture dall'opera "La Gazza Ladra" di Rossini
è un brano così famoso che quasi mi vergogno a scrivere la
giustificazione che viene data nel film: "non l'ho mai ascoltata
in vita mia". Si vuol far credere che un violoncellista di
un'orchestra sinfonica non abbia mai ascoltato le ouvertures di
Rossini? Mi sembra davvero una fesseria, e non è certo l'unica che
si trova in questo film.
Ho visto questo film quando avevo
tredici anni, al cinema del mio paese. Me lo ricordo bene perché era
vietato ai minori di quattordici anni; ma io ne dimostravo di più e
nessuno mi fece storie al botteghino. Mi ricordo che trovai Laura
Antonelli immensamente bella e il film immensamente brutto,
soprattutto per la presenza come protagonista di uno dei peggiori
attori della storia del cinema italiano; è per questo che metto qui
una foto di Laura Antonelli non con questo partner ma con quello che
ebbe nella vita reale, Jean Paul Belmondo. Un piccolo risarcimento,
in memoria.
Lando Buzzanca si è lamentato spesso
delle recensioni negative ai suoi film, arrivando perfino a dire che
"la sinistra" (i perfidi comunisti, insomma) lo aveva
boicottato sapendolo destrorso. Vale la pena di fare l'elenco degli
attori che erano attivi in quegli anni nel cinema italiano: Ugo
Tognazzi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi,
Alberto Sordi, Gian Maria Volonté, Giancarlo Giannini, Gabriele Ferzetti, Giulio Brogi,
Enrico Maria Salerno, Gastone Moschin, Adolfo Celi, Franco Nero, e anche Jean
Louis Trintignant, Lino Ventura, Michel Piccoli, Philippe Noiret,
perfino Dustin Hoffman (in "Alfredo Alfredo"). Le parti
maschili erano tutte per questi attori, davvero grandi. E bisognerà
poi aggiungere Giuliano Gemma, Terence Hill, Lino Capolicchio, e
l'elenco rischia di essere molto lungo ancora: erano ancora attivi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, e scendendo a un livello più basso stavano per arrivare Celentano, Pozzetto, Villaggio... Che in quel periodo un
mediocre caratterista come Lando Buzzanca abbia fatto dei film da
protagonista è cosa che sorprende, e direi che Buzzanca dovrebbe
ringraziare la sua buona stella per come è andata la sua carriera,
invece di lamentarsi. Per maggiore chiarezza e maggiori dettagli,
basterà guardare come recita Buzzanca in questo film, "Il merlo
maschio".
Nel cast c'è anche Lino Tòffolo,
veneziano, che a me è sempre piaciuto molto anche per la sua
modestia. I suoi compagni di teatro, al Derby di Milano, dicono
ancora oggi che era quello che faceva più divertire il pubblico; ma
al cinema non ha avuto molta fortuna, la sua parte migliore è
probabilmente quella dell'interprete universale nel "Brancaleone",
accanto a Vittorio Gassman. Gianrico Tedeschi, altro bravo attore,
qui se la sbriga con poco facendo la caricatura del direttore
d'orchestra. Altro bravo attore di teatro è Ferruccio De Ceresa, che
ho avuto la fortuna di vedere e ascoltare molte volte al Piccolo
Teatro di Milano.
Sullo sfondo di questo pastrocchio c'è
Verona, e l'Arena. Nella colonna sonora, oltre a qualche frammento
dall'Aida di Giuseppe Verdi, ricordo l'ouverture da "La Gazza
Ladra", che io tredicenne non avevo davvero mai ascoltato per
intero, quindi ringrazio chi, nonostante tutto, mi fece prendere
coscienza dell'esistenza di questa musica. Un anno dopo, sarebbe
arrivato Stanley Kubrick con "A clockwork orange", dove
Rossini ha parte consistente, e ancora con La Gazza Ladra.
E' da rimarcare in negativo anche il
fatto che nei titoli di testa e nelle locandine del film si indichi
la musica soltanto come opera di Riz Ortolani: un gran brutto vizio.
Quello che rimaneva nelle orecchie, all'uscita del cinema, non era
certo la musica di Ortolani: era Rossini, era Verdi. Poco dopo avrei
compiuto i quattordici anni, e avrei cominciato ad allargare gli
orizzonti: per fortuna, il mondo era grande e pieno di cose belle da
conoscere.
(le immagini dell'Arena di Verona vengono da www.wikipedia.it ; le immagini di Laura Antonelli vengono da altri film)
invito chi ha lasciato il commento sull'attore citato a provare a riformulare le sue idee in termini più civili.
RispondiEliminaRicordo che l'attore in questione ha sempre lavorato, e che ha condotto e sta conducendo una vita agiata. Se questa è una persecuzione, la auguro a tutti quanti e di cuore: che possiate avere una persecuzione simile a quella di Lando Buzzanca!
PS: dall'elenco che ho fatto mancano anche i nomi di Michele Placido e di Giulio Brogi.