Mozart (Life and loves of Mozart, Reich
mir die Hand mein Leben, 1955) Regia di Karl Hartl. Scritto da Egon
Komorzynski, Franz Tassié, Karl Hartl. Fotografia di Oskar Schnirch
Musiche di Mozart, altre musiche a cura di Hans Swarowsky.
Interpreti: Oskar Werner (Mozart) Johanna Matz (Annie Gottlieb,
doppiata nel canto da Hilde Güden), Erich Kunz (Emanuel Schikaneder
/ Papageno), Gertrud Kückelmann (Constanze), Nadja Tiller (Aloysia
Weber, "Louise"), Chariklia Baxevanos (Sophie Weber), Annie
Rosar (mamma Weber), Alma Seidler (mamma di Annie Gottlieb), Ulrich
Bettac (padre di Annie Gottlieb), Angelika Hauff (Suzi Gerl), Albin
Skoda (Antonio Salieri), Walter Regelsberger (Süssmayer), Hugo
Gottschlich (Don Primus, portinaio), Raul Aslan (Rosenberg,
Hofkämmerer), Elfie Weissenböck (Josefa Hofer, regina della Notte
in teatro, doppiata nel canto da Erika Köth), Leopold Rudolf (lo
sconosciuto che ordina il Requiem), Helli Servi (Lina, donna di
servizio dei Mozart), Raoul Retzer (Gerl, interprete di Sarastro),
Elisabeth Terval (Eleonore Gottlieb), Egon von Jordan (l'impresario
Bondini), Fred Hennings (Van Swieten), Franz Böheim (ispettore del
teatro), Peter Brand (Schack, interprete di Tamino), Karl Eidlitz
(Hoffmeister), Karl Skraup (Valentin) Richard Szokoll (figlio di
Mozart), Walter Varndal, Oskar Wegrostek, Prof. Wobisch (cornista) .
Voci dei cantanti: Anton Dermota
(Tamino), Gottlob Frick (Sarastro), Hilde Güden (Pamina) Erich Kunz
(Papageno), Erika Köth (Regina della Notte), Else Liebesberg
(Papagena) Albert Rueprecht
Orchestra sinfonica Vienna, direttore
Hans Swarowsky. Coro Opera Stato Vienna, Balletto Filarmonica Vienna.
Solista al pianoforte Isolde Ahlgrimm.
Durata: 1h40'
Il film su Mozart del 1955, scritto e
diretto dall'austriaco Karl Hartl, immagina un flirt fra il
compositore e la prima interprete di Pamina nel Flauto Magico, la
cantante Anna Gottlieb. In questo contesto viene inserito "lo
sconosciuto in nero", cioè la ben nota leggenda sulla nascita
della Messa di Requiem. Tutto questo ha basi storiche molto labili,
siamo ben oltre l'invenzione anche perché, per questo film come per
altri più famosi (compreso "Amadeus" di Milos Forman,
girato trent'anni dopo) ci si "dimentica" sempre che
contemporaneamente al Flauto Magico andò in scena un'altra opera di
Mozart, "La clemenza di Tito". Ovviamente, la presenza di
un'altra opera (e non breve, non incompiuta) sarebbe stata
ingombrante e quindi non se ne fa il minimo cenno. Quantomeno, Hartl
ci risparmia le leggende su Salieri, che è presente nel film ma ha
una parte secondaria.
Rimane comunque un film piacevole da
vedere, per la bravura degli attori e soprattutto per la presenza
nella colonna sonora di grandissime voci mozartiane.
Il flauto magico, "Die
Zauberflöte", scritto in tedesco quando l'italiano era la
lingua ufficiale dell'opera lirica, nasce quando ancora i teatri
erano in gran parte di corte, di proprietà di nobili o comunque di
persone molto ricche; a proporlo a Mozart è
l'impresario-attore-cantante Emanuel Schikaneder. Questa storia è
raccontata piuttosto bene nel film di Hartl, e oltretutto Schikaneder
è interpretato da un grande cantante mozartiano, il baritono Erich
Kunz. Altri grandi cantanti sono in locandina, ma ne ascoltiamo
soltanto la voce: il tenore Anton Dermota, i soprani Hilde Güden ed
Erika Köth, il basso Gottlöb Frick. Oskar Werner, che impersona
Mozart, è un attore viennese che ancora oggi molti ricordano per i
suoi film con Truffaut, in particolare "Fahrenheit 451" e
"Jules et Jim".
Annie Gottlieb, cioè Maria Anna
Gottlieb (1774-1856, qui a fianco in un ritratto del 1795), fu la prima Barbarina nelle "Nozze di
Figaro" nel 1786, a dodici anni; per lei Mozart scrisse un'aria
breve e molto bella, "L'ho perduta, me meschina". Anna
Gottlieb aveva diciassette anni quando fu la prima Pamina; è
certamente possibile ipotizzare un suo flirt con Mozart, così come
per altre cantanti di quegli anni, ma non esiste nessuna notizia
storica in merito. Nel film la Gottlieb è impersonata dall'attrice
Johanna Matz, doppiata nel canto da Hilde Güden. Diventerà famosa
negli anni '60 Nadja Tiller, l'attrice che impersona Aloysie, sorella
della moglie di Mozart. Nel film la presenza di Aloysie (Louise)
suscita un certo imbarazzo, e nelle biografie di Mozart in effetti
risulta che fu da lui corteggiata prima di sposare Constanze (che nel
film ha poco risalto, ma appare dolce e comprensiva). Oskar Werner
non è molto alto, ed è forse l'unica cosa in cui somiglia a Mozart
ma è comunque molto bravo così come tutti gli attori e le attrici
di questo film.
Il regista Karl Hartl (1899-1978),
viennese, è stato attivo dal 1930 al 1961, con molti film dei quali
conosco soltanto il notevole "Oro" del 1934, con Hans
Albers e Brigitte Helm. Hartl ha al suo attivo un altro film su
Mozart precedente a questo, uscito nel 1948 (The Mozart Story), e uno
"Zingaro barone" (Johann Strauss jr) nel 1935. Il titolo
originale tedesco, "Reich mir die Hand mein Leben", è la
versione ritmica del nostro "Là ci darem la mano", dal
"Don Giovanni".
Cosa si vede e si ascolta nel film:
L'inizio, sui titoli di testa, è il
glockenspiel di Papageno, nella scena dell'incantamento dei servitori
di Monostato; si ascolta anche qualcosa dall'ouverture del Flauto
Magico. Il film è a colori.
Mozart viene chiamato a corte,
commentano il fatto Antonio Salieri e altre persone vicine al Re
(Salieri in questo film è solo una comparsa, questo non è
"Amadeus"). Arriva infine Mozart; deve fare anticamera e
nell'attesa comincia a suonare, un gesto che viene considerato
inopportuno. Non viene ricevuto dal Re ma da un suo funzionario, che
gli rimprovera troppi corni di bassetto (strumento molto amato da
Mozart), troppe note (una battuta molto famosa del Re, che va
riferita a "Il ratto dal serraglio"), e infine dovrà
seguire le istruzioni di Salieri se vuole ancora avere commissioni
dalla Corte; Mozart accetta tutte le condizioni perché ha bisogno di
soldi. L'opera che comporrà è "La clemenza di Tito", ma
nel film non se ne fa mai cenno. Mozart viene presentato come giovane
ed elegante, non bisognoso ma ben disposto a spendere e quindi sempre
in cerca di soldi: siamo molto vicini alla realtà storica.
Segue una scena con le sorelle Weber,
l'arrivo della mamma; Mozart sposò Constanze Weber ma prima
corteggiava la sorella Aloyisie (Louise), e c'è ancora un po' di
gelosia in giro. La mamma di lei è la suocera per Mozart; che appena
si sente dire dai servitori che la suocera è arrivata si dilegua inventandosi
un impegno. Queste scene sembrano prese da una sit com oppure da una
commedia americana anni '30, ma sono comunque ben recitate.
Al minuto 16 Mozart sta giocando a
biliardo quando arriva Schikaneder con un bel borsellino pieno di
soldi, e gli propone di musicare "Il Flauto Magico" nel suo
teatro, non più un teatro di corte ma aperto a chiunque paghi il
biglietto. Mozart accetta subito, i soldi contanti fanno molto
comodo.
Al minuto 20 siamo in taverna con
Schikaneder, quando arriva Mozart viene accolto sulle note di "Non
più andrai" da "Le nozze di Figaro". Quindi
Schikaneder presenta a Mozart la sua compagnia di attori e cantanti:
al minuto 21:45 Gottlöb Frick si esibisce sulle note basse del
"Ratto dal Serraglio", e al minuto 23 entra, in ritardo,
Annie Gottlieb cioè la cantante che sarà Pamina. La Gottlieb e
Schikaneder proveranno il duetto "Ein mädchen oder weibchen",
Mozart accompagna al piano. Al minuto 28 il tenore (di spalle, poi un
po' da lontano, ma la voce è di Anton Dermota) canta l'aria di
Tamino. Mozart quindi chiede di rimanere da solo con la Gottlieb,
per un attimo rimane anche Schikaneder ma la ragazza è timida, non
riesce a cantare, e Mozart chiede anche a lui di uscire. Dunque
Mozart e la Gottlieb rimangono da soli, e fuori nascono subito
pettegolezzi. Ma Anna e Mozart si limitano a continuare le prove
(l'aria di Pamina davanti a Sarastro), non succede nient'altro.
Al minuto 36 si presenta a casa Mozart
lo sconosciuto vestito di nero, con voce molto profonda, per
commissionargli il Requiem. Lo ricevono dapprima i servitori, Mozart
arriva dopo un po' e accetta quando vede i molti soldi che lo
sconosciuto tira fuori da una borsa. Si tratta della famosa leggenda
sulla nascita del "Requiem" di Mozart, raccontata anche in
"Amadeus" di Milos Forman e mai del tutto accertata.
Al minuto 40 Mozart è in campagna con
tutta la troupe del Flauto Magico, si canta il duetto "Bei
männern", poi una danza tutti insieme; Schikaneder vedendo
Mozart e Annie Gottlieb ballare insieme propone di giocare tutti a
nascondino. Mozart e la giovane cantante si rifugiano su un albero,
dove Schikaneder li trova subito ma li lascia da soli.
Al minuto 49 in teatro si prova "O
Isis und Osiris", e continuano i pettegolezzi su Mozart e Anna;
arriva l'impresario Bondini, accompagnato dal padre di Annie, che
vuole portare la giovane cantante in una lunga tournée europea, in
Italia, in Francia. Bisogna prendere subito una decisione, la
partenza è prevista molto presto.
Al minuto 52 in teatro c'è in scena una
bella sfinge egizia, "Die hölle rache" in sottofondo; arriva
Aloysia (Louise) che fin lì Mozart aveva evitato: il passato è
chiuso, ma Aloysia vuole una nuova aria d'opera ed essendo a
conoscenza dei pettegolezzi gli ricorda di Costanza: "a new
opera, a new love affair..." . Costanza è una brava moglie, che
Mozart se ne ricordi. Colpito dalle parole di Aloysia, Mozart dice ad
Annie di accettare l'offerta di Bondini e di andare in tournée.
Al minuto 58 Schikaneder va a casa di
Mozart, nel gran disordine e sul tavolo di cucina trova l'aria di
Papageno e comincia a cantarla con Mozart (alternato con le scene in
teatro); però nella casa di Mozart c'è anche Anna, che si è
nascosta dietro la grande stufa. Ascoltando le parole di Mozart con
l'amico, Anna si convince che deve partire.
A 1h04 Anna è davanti alla carrozza di
Bondini, che sta per partire; incontra però il dottore che ha in
cura Mozart, che le confessa di essere molto preoccupato per la
salute del compositore. La giovane va in chiesa a pregare, la segue
suo padre e le ricorda che Mozart è sposato. Il padre di Anna è
molto arrabbiato ma poi interviene la madre della ragazza a
raddolcirlo. Annie rimarrà a Vienna, e sarà Pamina nel "Flauto
Magico".
A 1h07 Mozart sta scrivendo il Requiem,
e incominciano i sintomi del male che si porta dentro. E' a casa in
campagna, non lontano dal posto dove ha baciato Anna per la prima
volta, servito dal fedele Valentin. Anna corre da lui attraverso i
campi, lui sta pensando a lei, si abbracciano. Lui la prende in
braccio e la porta in casa.
A 1h11 Mozart spiega a Valentin la
storia del Flauto Magico; vediamo in scena "O Isis und Osiris".
Valentin canta storpiandola "vorrei
essere il Kaiser" (dovrebbe essere l'aria K539); prosegue l'idillio fra Anna e Mozart, però
poi Mozart sta molto male, e sviene dopo una breve corsa. A 1h18
ascoltiamo ancora il glockenspiel della scena con Monostato, per la
malattia di Mozart assistito da Anna e da Valentin.
A 1h20 Schikaneder è in in teatro in
costume da Papageno, ed è molto arrabbiato perché non gli arriva
nulla da Mozart; ma finalmente gli portano "Ein Mädchen oder
Weibchen" e la canta. Mozart è ritornato, con lui c'è Anna. A
1h22 prove "Ach ich fühls" con Anna come Pamina; tutti
sono molto commossi, c'è anche il padre di Annie che approva. A 1h27
torna Costanza, che si dimostra molto comprensiva con il marito.
A 1h30 vediamo la prima del "Flauto
Magico", 5.12.1791; ma Mozart non c'è perché sta morendo, anzi
è già morto. In realtà, la prima del Flauto Magico fu il 30
settembre 1791; la data della morte di Mozart è invece corretta. Il
6 settembre 1791, a Praga, c'era stata la prima di "La clemenza
di Tito". Nel film, quando cala il sipario vediamo Mozart già
morto; accanto a lui la moglie, Sussmayr, Aloysie. Anna arriva con
Schikaneder, entrambi ancora all'oscuro del fatto; Schikaneder sale,
lei rimane di sotto vicino alla porta e quando le altre donne
scendono le dicono "Come hai osato presentarti qui!"
A 1h35 vediamo il funerale di Mozart,
nella neve. I cantanti se ne vanno uno alla volta, fa freddo e temono
per la voce. Solo Anna lo segue, per un tratto; poi anche lei torna
in teatro. In colonna sonora torna il glockenspiel della scena con
Monostato. A 1h37, in teatro, Schikaneder è Papageno; arriva Anna e
Schikaneder le chiede se vuole essere sostituita, ma lei vuole
cantare lo stesso, sarà Pamina tutte le sere per ricordare l'uomo
che amava.
Nessun commento:
Posta un commento