sabato 4 agosto 2018

Mozart 1955


 
Mozart (Life and loves of Mozart, Reich mir die Hand mein Leben, 1955) Regia di Karl Hartl. Scritto da Egon Komorzynski, Franz Tassié, Karl Hartl. Fotografia di Oskar Schnirch Musiche di Mozart, altre musiche a cura di Hans Swarowsky. Interpreti: Oskar Werner (Mozart) Johanna Matz (Annie Gottlieb, doppiata nel canto da Hilde Güden), Erich Kunz (Emanuel Schikaneder / Papageno), Gertrud Kückelmann (Constanze), Nadja Tiller (Aloysia Weber, "Louise"), Chariklia Baxevanos (Sophie Weber), Annie Rosar (mamma Weber), Alma Seidler (mamma di Annie Gottlieb), Ulrich Bettac (padre di Annie Gottlieb), Angelika Hauff (Suzi Gerl), Albin Skoda (Antonio Salieri), Walter Regelsberger (Süssmayer), Hugo Gottschlich (Don Primus, portinaio), Raul Aslan (Rosenberg, Hofkämmerer), Elfie Weissenböck (Josefa Hofer, regina della Notte in teatro, doppiata nel canto da Erika Köth), Leopold Rudolf (lo sconosciuto che ordina il Requiem), Helli Servi (Lina, donna di servizio dei Mozart), Raoul Retzer (Gerl, interprete di Sarastro), Elisabeth Terval (Eleonore Gottlieb), Egon von Jordan (l'impresario Bondini), Fred Hennings (Van Swieten), Franz Böheim (ispettore del teatro), Peter Brand (Schack, interprete di Tamino), Karl Eidlitz (Hoffmeister), Karl Skraup (Valentin) Richard Szokoll (figlio di Mozart), Walter Varndal, Oskar Wegrostek, Prof. Wobisch (cornista) .
Voci dei cantanti: Anton Dermota (Tamino), Gottlob Frick (Sarastro), Hilde Güden (Pamina) Erich Kunz (Papageno), Erika Köth (Regina della Notte), Else Liebesberg (Papagena) Albert Rueprecht
Orchestra sinfonica Vienna, direttore Hans Swarowsky. Coro Opera Stato Vienna, Balletto Filarmonica Vienna. Solista al pianoforte Isolde Ahlgrimm.
Durata: 1h40'

Il film su Mozart del 1955, scritto e diretto dall'austriaco Karl Hartl, immagina un flirt fra il compositore e la prima interprete di Pamina nel Flauto Magico, la cantante Anna Gottlieb. In questo contesto viene inserito "lo sconosciuto in nero", cioè la ben nota leggenda sulla nascita della Messa di Requiem. Tutto questo ha basi storiche molto labili, siamo ben oltre l'invenzione anche perché, per questo film come per altri più famosi (compreso "Amadeus" di Milos Forman, girato trent'anni dopo) ci si "dimentica" sempre che contemporaneamente al Flauto Magico andò in scena un'altra opera di Mozart, "La clemenza di Tito". Ovviamente, la presenza di un'altra opera (e non breve, non incompiuta) sarebbe stata ingombrante e quindi non se ne fa il minimo cenno. Quantomeno, Hartl ci risparmia le leggende su Salieri, che è presente nel film ma ha una parte secondaria.
Rimane comunque un film piacevole da vedere, per la bravura degli attori e soprattutto per la presenza nella colonna sonora di grandissime voci mozartiane.

 
Il flauto magico, "Die Zauberflöte", scritto in tedesco quando l'italiano era la lingua ufficiale dell'opera lirica, nasce quando ancora i teatri erano in gran parte di corte, di proprietà di nobili o comunque di persone molto ricche; a proporlo a Mozart è l'impresario-attore-cantante Emanuel Schikaneder. Questa storia è raccontata piuttosto bene nel film di Hartl, e oltretutto Schikaneder è interpretato da un grande cantante mozartiano, il baritono Erich Kunz. Altri grandi cantanti sono in locandina, ma ne ascoltiamo soltanto la voce: il tenore Anton Dermota, i soprani Hilde Güden ed Erika Köth, il basso Gottlöb Frick. Oskar Werner, che impersona Mozart, è un attore viennese che ancora oggi molti ricordano per i suoi film con Truffaut, in particolare "Fahrenheit 451" e "Jules et Jim".
 Annie Gottlieb, cioè Maria Anna Gottlieb (1774-1856, qui a fianco in un ritratto del 1795), fu la prima Barbarina nelle "Nozze di Figaro" nel 1786, a dodici anni; per lei Mozart scrisse un'aria breve e molto bella, "L'ho perduta, me meschina". Anna Gottlieb aveva diciassette anni quando fu la prima Pamina; è certamente possibile ipotizzare un suo flirt con Mozart, così come per altre cantanti di quegli anni, ma non esiste nessuna notizia storica in merito. Nel film la Gottlieb è impersonata dall'attrice Johanna Matz, doppiata nel canto da Hilde Güden. Diventerà famosa negli anni '60 Nadja Tiller, l'attrice che impersona Aloysie, sorella della moglie di Mozart. Nel film la presenza di Aloysie (Louise) suscita un certo imbarazzo, e nelle biografie di Mozart in effetti risulta che fu da lui corteggiata prima di sposare Constanze (che nel film ha poco risalto, ma appare dolce e comprensiva). Oskar Werner non è molto alto, ed è forse l'unica cosa in cui somiglia a Mozart ma è comunque molto bravo così come tutti gli attori e le attrici di questo film.
Il regista Karl Hartl (1899-1978), viennese, è stato attivo dal 1930 al 1961, con molti film dei quali conosco soltanto il notevole "Oro" del 1934, con Hans Albers e Brigitte Helm. Hartl ha al suo attivo un altro film su Mozart precedente a questo, uscito nel 1948 (The Mozart Story), e uno "Zingaro barone" (Johann Strauss jr) nel 1935. Il titolo originale tedesco, "Reich mir die Hand mein Leben", è la versione ritmica del nostro "Là ci darem la mano", dal "Don Giovanni".

 
Cosa si vede e si ascolta nel film:
L'inizio, sui titoli di testa, è il glockenspiel di Papageno, nella scena dell'incantamento dei servitori di Monostato; si ascolta anche qualcosa dall'ouverture del Flauto Magico. Il film è a colori.
Mozart viene chiamato a corte, commentano il fatto Antonio Salieri e altre persone vicine al Re (Salieri in questo film è solo una comparsa, questo non è "Amadeus"). Arriva infine Mozart; deve fare anticamera e nell'attesa comincia a suonare, un gesto che viene considerato inopportuno. Non viene ricevuto dal Re ma da un suo funzionario, che gli rimprovera troppi corni di bassetto (strumento molto amato da Mozart), troppe note (una battuta molto famosa del Re, che va riferita a "Il ratto dal serraglio"), e infine dovrà seguire le istruzioni di Salieri se vuole ancora avere commissioni dalla Corte; Mozart accetta tutte le condizioni perché ha bisogno di soldi. L'opera che comporrà è "La clemenza di Tito", ma nel film non se ne fa mai cenno. Mozart viene presentato come giovane ed elegante, non bisognoso ma ben disposto a spendere e quindi sempre in cerca di soldi: siamo molto vicini alla realtà storica.
Segue una scena con le sorelle Weber, l'arrivo della mamma; Mozart sposò Constanze Weber ma prima corteggiava la sorella Aloyisie (Louise), e c'è ancora un po' di gelosia in giro. La mamma di lei è la suocera per Mozart; che appena si sente dire dai servitori che la suocera è arrivata si dilegua inventandosi un impegno. Queste scene sembrano prese da una sit com oppure da una commedia americana anni '30, ma sono comunque ben recitate.
 
 
Al minuto 16 Mozart sta giocando a biliardo quando arriva Schikaneder con un bel borsellino pieno di soldi, e gli propone di musicare "Il Flauto Magico" nel suo teatro, non più un teatro di corte ma aperto a chiunque paghi il biglietto. Mozart accetta subito, i soldi contanti fanno molto comodo.
Al minuto 20 siamo in taverna con Schikaneder, quando arriva Mozart viene accolto sulle note di "Non più andrai" da "Le nozze di Figaro". Quindi Schikaneder presenta a Mozart la sua compagnia di attori e cantanti: al minuto 21:45 Gottlöb Frick si esibisce sulle note basse del "Ratto dal Serraglio", e al minuto 23 entra, in ritardo, Annie Gottlieb cioè la cantante che sarà Pamina. La Gottlieb e Schikaneder proveranno il duetto "Ein mädchen oder weibchen", Mozart accompagna al piano. Al minuto 28 il tenore (di spalle, poi un po' da lontano, ma la voce è di Anton Dermota) canta l'aria di Tamino. Mozart quindi chiede di rimanere da solo con la Gottlieb, per un attimo rimane anche Schikaneder ma la ragazza è timida, non riesce a cantare, e Mozart chiede anche a lui di uscire. Dunque Mozart e la Gottlieb rimangono da soli, e fuori nascono subito pettegolezzi. Ma Anna e Mozart si limitano a continuare le prove (l'aria di Pamina davanti a Sarastro), non succede nient'altro.
Al minuto 36 si presenta a casa Mozart lo sconosciuto vestito di nero, con voce molto profonda, per commissionargli il Requiem. Lo ricevono dapprima i servitori, Mozart arriva dopo un po' e accetta quando vede i molti soldi che lo sconosciuto tira fuori da una borsa. Si tratta della famosa leggenda sulla nascita del "Requiem" di Mozart, raccontata anche in "Amadeus" di Milos Forman e mai del tutto accertata.
Al minuto 40 Mozart è in campagna con tutta la troupe del Flauto Magico, si canta il duetto "Bei männern", poi una danza tutti insieme; Schikaneder vedendo Mozart e Annie Gottlieb ballare insieme propone di giocare tutti a nascondino. Mozart e la giovane cantante si rifugiano su un albero, dove Schikaneder li trova subito ma li lascia da soli.
 
Al minuto 49 in teatro si prova "O Isis und Osiris", e continuano i pettegolezzi su Mozart e Anna; arriva l'impresario Bondini, accompagnato dal padre di Annie, che vuole portare la giovane cantante in una lunga tournée europea, in Italia, in Francia. Bisogna prendere subito una decisione, la partenza è prevista molto presto.
Al minuto 52 in teatro c'è in scena una bella sfinge egizia, "Die hölle rache" in sottofondo; arriva Aloysia (Louise) che fin lì Mozart aveva evitato: il passato è chiuso, ma Aloysia vuole una nuova aria d'opera ed essendo a conoscenza dei pettegolezzi gli ricorda di Costanza: "a new opera, a new love affair..." . Costanza è una brava moglie, che Mozart se ne ricordi. Colpito dalle parole di Aloysia, Mozart dice ad Annie di accettare l'offerta di Bondini e di andare in tournée.
Al minuto 58 Schikaneder va a casa di Mozart, nel gran disordine e sul tavolo di cucina trova l'aria di Papageno e comincia a cantarla con Mozart (alternato con le scene in teatro); però nella casa di Mozart c'è anche Anna, che si è nascosta dietro la grande stufa. Ascoltando le parole di Mozart con l'amico, Anna si convince che deve partire.
A 1h04 Anna è davanti alla carrozza di Bondini, che sta per partire; incontra però il dottore che ha in cura Mozart, che le confessa di essere molto preoccupato per la salute del compositore. La giovane va in chiesa a pregare, la segue suo padre e le ricorda che Mozart è sposato. Il padre di Anna è molto arrabbiato ma poi interviene la madre della ragazza a raddolcirlo. Annie rimarrà a Vienna, e sarà Pamina nel "Flauto Magico".
 
 
A 1h07 Mozart sta scrivendo il Requiem, e incominciano i sintomi del male che si porta dentro. E' a casa in campagna, non lontano dal posto dove ha baciato Anna per la prima volta, servito dal fedele Valentin. Anna corre da lui attraverso i campi, lui sta pensando a lei, si abbracciano. Lui la prende in braccio e la porta in casa.
A 1h11 Mozart spiega a Valentin la storia del Flauto Magico; vediamo in scena "O Isis und Osiris".
Valentin canta storpiandola "vorrei essere il Kaiser" (dovrebbe essere l'aria K539); prosegue l'idillio fra Anna e Mozart, però poi Mozart sta molto male, e sviene dopo una breve corsa. A 1h18 ascoltiamo ancora il glockenspiel della scena con Monostato, per la malattia di Mozart assistito da Anna e da Valentin.
A 1h20 Schikaneder è in in teatro in costume da Papageno, ed è molto arrabbiato perché non gli arriva nulla da Mozart; ma finalmente gli portano "Ein Mädchen oder Weibchen" e la canta. Mozart è ritornato, con lui c'è Anna. A 1h22 prove "Ach ich fühls" con Anna come Pamina; tutti sono molto commossi, c'è anche il padre di Annie che approva. A 1h27 torna Costanza, che si dimostra molto comprensiva con il marito.
A 1h30 vediamo la prima del "Flauto Magico", 5.12.1791; ma Mozart non c'è perché sta morendo, anzi è già morto. In realtà, la prima del Flauto Magico fu il 30 settembre 1791; la data della morte di Mozart è invece corretta. Il 6 settembre 1791, a Praga, c'era stata la prima di "La clemenza di Tito". Nel film, quando cala il sipario vediamo Mozart già morto; accanto a lui la moglie, Sussmayr, Aloysie. Anna arriva con Schikaneder, entrambi ancora all'oscuro del fatto; Schikaneder sale, lei rimane di sotto vicino alla porta e quando le altre donne scendono le dicono "Come hai osato presentarti qui!"
A 1h35 vediamo il funerale di Mozart, nella neve. I cantanti se ne vanno uno alla volta, fa freddo e temono per la voce. Solo Anna lo segue, per un tratto; poi anche lei torna in teatro. In colonna sonora torna il glockenspiel della scena con Monostato. A 1h37, in teatro, Schikaneder è Papageno; arriva Anna e Schikaneder le chiede se vuole essere sostituita, ma lei vuole cantare lo stesso, sarà Pamina tutte le sere per ricordare l'uomo che amava.
 
 

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