- Casta Diva (1935) Regia di Carmine
Gallone. Scritto da Walter Reisch e Corrado Alvaro. Fotografia di
Franz Planer e Massimo Terzano. Musiche di Bellini, Rossini, Paganini
arrangiate e dirette da Willy Schmidt-Gentner. Interpreti: Sandro
Palmieri (Bellini), Martha Eggerth (Maddalena Fumaroli), Gualtiero
Tumiati (Paganini), Lamberto Picasso (giudice Fumaroli), Achille
Majeroni (Rossini), Giulio Donadio (Felice Romani), Ennio Cerlesi
(Tosi), Bruna Dragoni (Giuditta Pasta), Maurizio D'Ancora
(Mercadante) Gino Viotti (Zingarelli). Durata 87 minuti
- The divine spark (1935) Regia di
Carmine Gallone. Scritto da Walter Reisch e Richard Benson.
Fotografia di Franz Planer. Musiche di Bellini, Rossini, Paganini
arrangiate e dirette da Willy Schmidt-Gentner. Interpreti: Phillip
Holmes (Bellini), Martha Eggerth (Maddalena Fumaroli), Hugh Miller
(Paganini), Donald Calthrop (giudice Fumaroli), Edmund Breon
(Rossini), Peter Gawthorne (Felice Romani), Benita Hume (Giuditta
Pasta), Edward Chapman (Mercadante), John Clements (Fiorino), e altri
attori inglesi. Durata 82 minuti
"Casta Diva" è un film di
pura fantasia, un'invenzione che si appoggia sulla vita di Bellini,
che Gallone gira tre volte: due nel 1935, versione italiana e
versione inglese (con attori diversi), e poi nel 1954, a colori. La
sceneggiatura è quasi identica, ci sono differenze (nel primo film
c'è Rossini ma non Donizetti, nel secondo c'è Donizetti e non c'è
Rossini) ma tutto sommato le due versioni possono essere considerate
identiche perché tutto ruota intorno all'amore tra Vincenzo Bellini
e la giovane napoletana Maddalena Fumaroli, figlia di un importante
giudice. Il soggetto parte probabilmente dalla biografia di Francesco
Florimo, amico e compagno di studi di Bellini, ma le libertà prese
da Gallone e dai suoi sceneggiatori sono davvero tante, direi anzi
troppe e troppo spesso inverosimili. E' vera la storia d'amore tra
Bellini e Maddalena Fumaroli: si conobbero a Napoli dove Bellini
studiava al Conservatorio, ma il padre di lei si oppose sempre alla
relazione. Del tutto inverosimile, al limite del ridicolo, l'idea che
una scena complessa come quella di "Casta Diva" possa
essere inserita nella Norma all'insaputa del compositore, basandosi
su un semplice foglio manoscritto. Mercadante, più anziano di
qualche anno, qui è solo un
manichino con un nome e cognome; Bellini non è figlio di un anonimo
maestro di canto, ma di un Maestro di Cappella, organista e
compositore, una famiglia di musicisti già a partire dal nonno (di
origini abruzzesi). Nel film sembra che Il Pirata sia la prima opera
di Bellini, ma così non è: prima del Pirata ci sono "Adelson e
Salvini" e "Bianca e Fernando". Insomma, è un film
del tutto inaffidabile dal punto di vista biografico, ma ci si può
ugualmente divertire guardandolo. Si può aggiungere qualche data:
Giuditta Pasta nacque nel 1797, Bellini nel 1801; erano quindi quasi
coetanei. Mancano del tutto, inoltre, Maria Malibran e Giulia Grisi.
Si può ancora far notare che il soggetto è di Walter Reisch, ma i
dialoghi italiani sono di Corrado Alvaro.
Il film è costruito intorno a Martha
Eggerth, importante soprano di operetta e moglie del tenore Jan
Kiepura (Lehar scrisse alcune opere sulla sua voce) che però si
dimostra del tutto inadatta alla vocalità belliniana e lascia molto
a desiderare anche come attrice. La Eggerth è presente in entrambe
le versioni, italiana e inglese.
La versione inglese, "The divine
spark" ("La scintilla divina") è purtroppo
introvabile in rete; in Germania ebbe il titolo "Maddalena".
Il film è visibile su youtube, purtroppo con un sonoro molto
malridotto; per essere più precisi direi che ad essere pessimo è il
ritocco digitale del sonoro nella versione su youtube, che ha in
parte cancellato il fruscio ma facendo più danni che utile. Si
tratta comunque di un'operazione meritevole nel rendere visibile
questo film altrimenti introvabile.
Il protagonista Sandro Palmieri è
piuttosto piatto e antipatico, la Eggerth è improbabile come attrice
e molto in difficoltà nel canto, Bruna Dragoni nell'interpretare
Giuditta Pasta rifà il cliché della diva autocompiaciuta e per
fortuna ha poco spazio (il personaggio di Giuditta Pasta sarà più
presente nel remake del 1954).
Si comincia con Paganini, a Napoli in
concerto; una sequenza piuttosto lunga, più di cinque minuti con
molta musica, incluse alcune variazioni su temi rossiniani. Paganini
è irritato con un giovane del pubblico che sembra ridere di lui; lo
fa chiamare in camerino e gliene chiede ragione. Il giovane, studente
del Conservatorio, è Bellini: l'equivoco è presto chiarito, e nel
frattempo Paganini memorizza il nome del giovane.
Al minuto 9:45 ascoltiamo i ragazzi
della scuola di musica, in coro; poi arrivano gli studenti prossimi
al diploma. Mercadante è in ritardo, il rettore Zingarelli (che
fiuta tabacco) lo sgrida; tra i presenti c'è Francesco Florimo,
amico e futuro biografo di Bellini. Florimo, così come Mercadante, è
nel film poco più di un nome buttato lì, un personaggio che serve
per scambiare qualche battuta col protagonista. Nella versione
inglese verrà chiamato Fiorino, nella versione del 1954 Fiorillo: è
probabile che sia sorta qualche questione intorno all'uso del cognome
Florimo. I giovani diplomati, secondo l'uso del Conservatorio di
Napoli, saranno invitati a cena da famiglie napoletane importanti. A
Bellini tocca la casa del giudice Fumaroli, che non ama affatto la
musica ma che si è fatto convincere dalla figlia.
Uno degli amici di Bellini, al
minuto13:35, si ritrova a una cena vegetariana che non apprezza; con
lui a tavola c'è anche una scimmietta (un cebo?). Al minuto16:00
Bellini suona il piano a casa Fumaroli, con motivi belliniani;
facilmente riconoscibile "Vaga luna che inargenti", una
delle "Sei melodie da camera". Il giudice gli chiede ben
presto di smettere di "far rumore", e Bellini si adegua; ha
però modo di conoscere Maddalena, figlia del giudice, che apprezza
molto lui e la sua musica. Al minuto 21:00, tornato al Conservatorio,
disegna per i suoi amici gli occhi della ragazza; si dispiace di non
saper disegnare, trasforma il disegno in un pentagramma e comincia a
scrivere la melodia che poi sarà Casta Diva, sul testo "occhi
puri, occhi casti".
Segue una passeggiata per Napoli, con
canti e danze di bambini, vedute e panorami, il Vesuvio. Nel film del
1954 Gallone rifarà questa scena mettendo un pazzariello (Dante
Maggio).
Al minuto 27:00 Maddalena canta (o
meglio grida, la Eggers non è molto adatta a Bellini) "Occhi
puri" davanti a suo padre e al fidanzato Ernesto Tosi,
segretario particolare di Sua Maestà.
Al minuto 32:00 Bellini va da Tosi, che
lo invita a comporre una Cantata per un ricevimento dove sarà
presente il Re; è un grande onore ma Bellini rifiuta, "non ci
tengo ad essere celebre". Bellini non cerca il successo e
vorrebe solo tornare a Catania, ma poi parla con Maddalena e scopre
che la ragazza "non è felice". Più spigliata della Lualdi
del 1954, quasi civetta, mondana, Martha Eggers rende poco il senso
del personaggio.
Vediamo quindi l'esecuzione della
Cantata, al San Carlo. Di questa Cantata non esiste traccia nelle
biografie belliniane. Al minuto 40 ecco arrivare in teatro Giuditta
Pasta (l'attrice è Bruna Dragoni), già molto famosa e celebrata;
nella realtà era quasi coetanea di Bellini ma qui non si direbbe.
Giuditta Pasta si intrattiene con re Ferdinando I, che le dice di
invidiare la sua celebrità; "vostra Maestà non sa fare i
gorgheggi" risponde la cantante. Giuditta viene presentata come
amante anche di Tosi, fidanzato di Maddalena; Bellini li vede mentre
parlano sulla scalinata del teatro. Comunque sia, la Cantata ha
successo e soprattutto Bellini può rivedere Maddalena. Bella la
scena sulle scale con Pasta, Tosi e Bellini che li ascolta,
divertente il dettaglio della gabbietta con le colombe al minuto 46.
Al minuto 46 Bellini è ancora con gli
amici, al Conservatorio; c'è un riferimento probabilmente a
Boccherini "che fuggì con una giovane", poi entra la Pasta
e chiede di Bellini, dice che lo vuole a Milano per scrivere
un'opera. Si insiste molto su Bellini biondo, ma tutti i ritratti
(tranne uno) lo mostrano piuttosto sul castano chiaro.
Al minuto 49 un ballo dove si suona
Mozart ("grazie di tanto onore", dal Don Giovanni) e poi
dei valzer. Maddalena dovrebbe partire di nascosto con Bellini, sulla
stessa nave, ma "si sacrifica" perchè ascolta la Pasta
dire "che non si riduca a fare il maestro di canto a Catania".
Al minuto 54 entra in scena Rossini (Achille Majeroni) che viene
presentato a Maddalena: "basta poco per fare di un genio uno
sciocco, basta volerlo tutto per sè" le dice, e cita di
sfuggita sua moglie (che non era una moglie qualsiasi, era la
Colbran: ma nel film non lo si dice e finisce per sembrare una
battuta del tipo di quelle del tenente Colombo). "L'Italia ha
bisogno di geni" dice Maddalena, sacrificando il suo amore per
l'arte. Maddalena resterà a Napoli, Vincenzo avrà il successo a
Milano.
Al minuto 55 la Maddalena di Martha
Eggers canta (o, meglio, grida) un'aria di Rossini, "una voce
poco fa" dal Barbiere di Siviglia; poi sta per svenire ma
Rossini accorre in suo soccorso, la abbraccia e la sostiene un attimo prima che cada.
A 1h02 il successo di Bellini è
presentato con una serie di pagine sfogliate velocemente, con le
locandine del successo di Bellini: 1828 il Pirata, 1829 La straniera,
1830 Capuleti e Montecchi, 1830 Beatrice di Tenda, 1831 Sonnambula...
A 1h03 Bellini perde molti soldi al
casinò, e si irrita con chi sottintende "sfortunato al gioco,
fortunato in amore". Il riferimento è a Maddalena,
"ispiratrice" dei suoi personaggi femminili. In questo
film, Gallone tace e glissa sul rapporto tra Giuditta Pasta e
Bellini; nel film del 1954 sarà molto più esplicito. Intanto,
Martha Eggers nei panni di Maddalena urla da Napoli "ah non
credea mirarti" (La sonnambula); il fidanzato Tosi e suo padre
giocano a scacchi e commentano il successo di Bellini leggendo i
giornali milanesi.
A 1h05 Rossini commenta l'influenza di
Maddalena sulla musica di Bellini; nel film si insiste molto sul
fatto che tutte le sue eroine siano Maddalena. Bellini si arrabbia,
dice che di Maddalena non ne vuole più sapere, e incarica Felice
Romani di scrivergli un soggetto basato sull'odio, che sarà Norma.
Alla prima rappresentazione, "Norma" viene fischiata alla
Scala; a Napoli si commenta che in "Norma" manca una
melodia del Bellini giovane (Bellini non ha ancora trent'anni...).
Maddalena ascolta tutto, parte in carrozza per Milano e affronta il
viaggio tra neve e montagne appenniniche per portare il manoscritto a
lei dedicato con l'aria "Occhi puri" all'amato Bellini, a
Milano (in sottofondo, tra neve e montagne, la sinfonia da "Norma").
A 1h11' Giuditta Pasta fa i gargarismi
davanti a Romani e Bellini; qui arriva Maddalena, che parla solo con
la Pasta e le consegna il manoscritto. L'opera va in scena nelle
repliche (a 1h14), Giuditta Pasta e Felice Romani inseriscono "Casta
Diva" a insaputa del compositore (ohibò), trionfo in scena ma
Bellini non c'è, non se l'è sentita di andare in teatro ed è
rimasto in albergo dove arriva Paganini a rincuorarlo. A 1h16
Paganini evoca i grandi fiaschi di Beethoven (Fidelio) e Mozart (Don
Giovanni) ma Bellini dei fiaschi degli altri non sa cosa farsene,
vuole il successo per lui e basta; poi arriva la notizia del trionfo.
A 1h19 Maddalena è malata a Napoli, il
viaggio le è stato fatale; nel delirio finale scambia Tosi per
Bellini, che però è a Milano a prendere gli applausi. A Milano
arriva Mercadante, che gli dà la feral notizia.
La vera Maddalena Fumaroli morì nel
1834, quando Bellini era a Parigi. A Parigi, nel 1835, dopo il
successo di "I Puritani", morirà anche Vincenzo Bellini, a
soli 34 anni, probabilmente di colera.
Per chi fosse interessato alla biografia di Bellini, su youtube è disponibile una produzione Rai del 1983, molto ben fatta, scritta da Bruno Cagli e con regia di Lorenzo Salveti: per trovarla bisognerà digitare "Epistolari celebri".
Per chi fosse interessato alla biografia di Bellini, su youtube è disponibile una produzione Rai del 1983, molto ben fatta, scritta da Bruno Cagli e con regia di Lorenzo Salveti: per trovarla bisognerà digitare "Epistolari celebri".
very informative. I agree. thanks a lot
RispondiEliminayou're welcome
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