Milanese siciliano, o siciliano
milanese, grande e molto amato tenore, 1921-2008: Giuseppe Di Stefano
non ha certo bisogno di essere presentato. Divertente e discontinua,
in linea con il personaggio, è la sua biografia cinematografica:
- 1949: "Der Rosenkavalier"
(Richard Strauss); dirige Fritz Reiner al Metropolitan, con Eleanor
Steber, Rise Stevens, Erna Berger. Di Stefano è ovviamente il
cantante italiano.
- 1953: "La cobarde", film
messicano, regia di Julio Bracho, con Irasema Dilian; di questo film
non so niente di niente. Il personaggio di Giuseppe Di Stefano è "un
cantante".
- 1953: "Canto per te", regia
di Marino Girolami ci sono Helene Rémy, Carlo Campanini e Ave
Ninchi. Di Stefano è il protagonista, probabilmente un film su
misura “stile Gigli”
- 1963: "Bonsoir Kathryn",
serie tv tedesca in molte puntate (1957-1964) con Caterina Valente a
condurre e molti ospiti, soprattutto cantanti di musica leggera. Di
Stefano appare in un episodio solo, datato 1963.
- 1970: "Vita di Meucci", per
la Rai; regia di Daniele D’Anza, cinque puntate per la Rai,
protagonista Paolo Stoppa. La presenza di Giuseppe Di Stefano (nei
panni di un tenore) è giustificata dal fatto che Antonio Meucci
lavorava nei teatri e l'idea del telefono gli venne per far
comunicare il palcoscenico con macchinisti, maestranza, orchestra,
eccetera.
- 1995, "Lo zio di Brooklyn",
regia di Ciprì e Maresco. Giuseppe Di Stefano è uno dei due boss
mafiosi.
Una delle immagini che porto qui
proviene da un sito (tonyassante.com - editorialegliolmi.it) che va
segnalato perché rende disponibile una bella intervista di Renzo
Allegri dove Di Stefano passa in rassegna quasi tutta la sua carriera
e la sua vita. Su questo sito però c'è un refuso incredibile:
GIUSETTE DI STEFANO, con le due T belle grandi e proprio nel titolo. Spero che nel
frattempo sia stato corretto...
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