- Culastrisce nobile veneziano (1976)
Regia di Flavio Mogherini. Soggetto di Maurizio Costanzo. Fotografia
di Carlo Carlini. Musiche di Vivaldi, Albinoni, Mendelssohn, e altri;
flautista Giorgio Zagnoni. Musiche per il film di Detto Mariano.
Interpreti: Marcello Mastroianni, Lino Toffolo, Claudia Mori, Anna
Miserocchi, Flora Carabella, Nikki Gentile, Silvano Bernabei (voce di
Claudio Amendola). Durata: 110 minuti
- Il merlo maschio (1971 - vedi archivio blog) Regia Pasquale Festa Campanile. Soggetto di
Luciano Bianciardi ("Il complesso di Loth"). Musiche di
Rossini e Verdi. Musiche scritte per il film: Riz Ortolani.
Interpreti: Laura Antonelli, Lino Toffolo, Gianrico Tedeschi, Lando
Buzzanca, Luciano Bianciardi, Ferruccio De Ceresa, Elsa Vazzoler, e
altri. Durata: 112 minuti
Lino Tòffolo, veneziano doc,
1934-2016, è stato uno dei comici più divertenti della sua
generazione; non è mai arrivato ad essere una star strapagata, e di
questo mi dispiace molto. Di carattere schivo, probabilmente timido e
riservato, di lui si racconta che al Derby di Milano, negli anni '60,
fosse quello che aveva più successo di pubblico. Era Lino Toffolo
quello che "faceva venir giù il teatro", insomma: e a
dirlo sono i suoi stessi compagni d'avventura, Cochi e Renato,
Jannacci, Walter Valdi, e tutti gli altri. Al cinema non ha reso
molto, direi che è stato quasi sempre utilizzato male; io lo ricordo
soprattutto per il suo "interprete veneziano" in
"Brancaleone alle Crociate", a fianco di Vittorio Gassman.
I veneziani, si sa, erano grandi viaggiatori e commercianti, al tempo
di Brancaleone da Norcia; da qui l'utilità di avere un interprete in
tempi di invasioni barbariche e saracene. Un interprete placido ed
efficientissimo, quello di Lino Toffolo: e chi ricorda il film
probabilmente a questo punto si troverà a sorridere.
Curiosamente,
al cinema hanno dato spesso ruoli da musicista a Lino Toffolo. Non so
se fosse davvero musicista di formazione, di certo suonava la
chitarra come documenta il bel filmato dove Toffolo suona e canta
"Addio Lugano bella" in quintetto con Giorgio Gaber, Enzo
Jannacci, Otello Profazio e Silverio Pisu (il video è disponibile su
youtube).
Toffolo interpreta un violoncellista in
un film tra i peggiori del cinema italiano, "Il merlo maschio"
di Pasquale Festa Campanile (1971); ne ho già parlato in questo blog
perché è ambientato dentro l'Arena di Verona. Si tratta di un ruolo
di spalla dove Lino Toffolo non ha una gran parte; è invece più
articolato il suo ruolo, quasi da protagonista, in un film girato
cinque anni dopo, nel 1976, "Culastrisce nobile veneziano",
che ho voluto guardare per rispetto verso Marcello Mastroianni.
Un'altra boiata, verrebbe da dire, ma con qualche motivo d'interesse
musicale che riporto qui sotto. Il giudizio
perfetto lo trovo su wikipedia.it : «curato
nell'impaginazione ma progressivamente scadente nel contenuto...
pretenziosi ammiccamenti a Fellini.»
"Culastrisce nobile veneziano"
è invece un film diretto nel 1976 da Flavio Mogherini su soggetto di
Maurizio Costanzo; non è un film d'epoca come avevo pensato fino a
oggi ma si affida a Mastroianni uno di quei personaggi che di solito
in quegli anni spettavano a Gassman, il ricco signore ancora giovane
ma un po' fuori di testa che nella sua bella villa veneziana con
servitù immagina di vedere la moglie che non c'è (o che non c'è
più?) e si comporta come se lei ci fosse sempre. Nella villa del
marchese, che è violoncellista, arriva Lino Toffolo che nel film
interpreta un ottimo organista ridottosi a fare una vita vagabonda
che sbarca il lunario suonando a matrimoni e funerali. I due fanno in
qualche modo amicizia, e Toffolo ha per combinazione sottomano una
prostituta somigliantissima al ritratto della moglie del marchese
(Claudia Mori) e grazie a lei impedisce l'interdizione del marchese
chiesta dai suoi parenti. Il soprannome "Culastrice"
sarebbe incomprensibile se non fosse per un veloce accenno, quasi
incomprensibile, a un antenato del marchese (cioè Mastroianni) che
servì il Papa in secoli lontani; immagino per via di un costume
d'epoca sul tipo di quello delle guardie svizzere. Nella storia
vengono introdotti personaggi loschi (Celentano) ma qui la
storiellina già esile sbraga, siamo di fronte a un filmetto come
tanti nonostante le apparenze e la bella confezione. Le apparenze
sono Venezia e i suoi palazzi storici, con belle riprese sulle quali
bisognerà andare a intuito o a memoria, perché manca qualsiasi
indicazione sui luoghi del film: dov'è la villa di Mastroianni,
interni ed esterni? E' forse Ca' Rezzonico per gli interni? Di sicuro
c'è il Teatro Olimpico di Vicenza, con belle riprese: ci suonano
Lino Toffolo e Mastroianni (Vivaldi). Si vedono e si citano Tiepolo
("La rivolta delle baccanti", "La fustigazione")
e Veronese. Si accenna a un concerto di Karajan a Venezia, sempre in
luoghi storici (è mai avvenuto?).
All'inizio, l'organista Toffolo suona
la marcia nuziale di Mendelssohn a un funerale (nella fretta si è
confuso) poi suona un brano più consono che non è certo il Requiem
di Mozart a cui si accenna: «mi hanno dato solo cinquemila lire,
la prossima volta gli suono Pergolesi». Si cita e si ascolta (in
parte) Albinoni, l'adagio dalla Sonata n.7 op.15 per violoncello e
basso continuo (è la scena dell'incontro fra Mastroianni e Toffolo).
Altri appunti: 1) Mastroianni suona il
violoncello come in Mastorna 2) Toffolo come Sancio, Mastroianni
come Don Chisciotte, Luisa come Dulcinea (Claudia Mori, popolana ma
anche marchesa) 3) il flautista che si ascolta è Giorgio Zagnoni, ma
noi vediamo suonare una modella di bella presenza 4) il personaggio
di Toffolo si chiama Agostino Nebiolo, quello di Mastroianni è un
Luca Maria (sic) 5) passaggi per Venezia di preti e discorsi
anticlericali, spunti non necessari alla narrazione e subito
dimenticati, puro e semplice pretesto per sequenze con pretese che
vorrebbero essere felliniane e invece risultano molto di maniera. 6)
Mongolfiere e auto a trecento all'ora per le strade del Veneto
completano l'opera, e non manca un tuffo nei canali di Venezia,
obbligatorio o quasi nei film ambientati a Venezia.
Le musiche scritte apposta per il film
sono di Detto Mariano, nel cast Anna Miserocchi, Flora Carabella,
Nikki Gentile, la voce romanesca di Claudio Amendola che doppia il
Vincenzo di Silvano Bernabei. Un film con buoni spunti, però
sprecati o dalla regia o dalla produzione, chissà.
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