Cantante fra i più amati e ammirati,
personificazione esemplare dell'uomo grande e buono per eccellenza, Nicolai
Ghiaurov non è mai davvero cattivo nemmeno quando impersona
Mefistofele (Gounod e Boito). Magari fa impressione o soggezione
(tutti i grandi bassi sanno come si fa) ma non paura, anzi desta
curiosità con la sua bonomia di fondo e in questo modo si capisce
meglio perchè Faust si fidi di lui invece di fuggire terrorizzato.
Di conseguenza, il suo Boris Godunov (Mussorgskij) e il suo Filippo
II (Verdi, Don Carlos) non sono tiranni duri e sanguinari
(interpretazione più che legittima) ma sempre molto umani,
sfaccettati. E' un cantante che certo non ha bisogno di
presentazione, e a livello personale posso dire di averlo ascoltato
molte volte e sempre con piacere. Impossibile dimenticare il suo
Banquo nel Macbeth di Verdi (quel suo "è morto assassinato il
re Duncano", che dà il via a quel finale d'atto straordinario),
il suo Fiesco nel Simon Boccanegra (sempre Giuseppe Verdi), nelle
edizioni dirette da Claudio Abbado con regia di Strehler.
Alla Scala Nicolai Ghiaurov era di casa, per anni non ha mai saltato una stagione e io sono contento di averlo potuto vedere e ascoltare tante volte e in ruoli diversi. Sempre a livello mio personale (in questo caso, personalissimo) l'affetto per Ghiaurov nasce anche dall'aspetto fisico: la corporatura, e quel naso, quasi lo stesso di un mio carissimo zio, me lo rendono ancora più vicino e mi piace pensare di avere qualche tratto di DNA in comune. Non la voce, purtroppo.
Ghiaurov nasce in Bulgaria nel 1929, ma si trasferisce presto in Italia e diventerà con gli anni cittadino italiano. La pronuncia giusta del cognome, come raccontava lui stesso, sarebbe Ghiaùrov, ma tutti in Italia dicono Ghiàurov e ormai ci si era rassegnato. Ghiaurov è stato marito di Mirella Freni, un bel matrimonio a quello che si racconta: ed è facilissimo crederci, basta guardare qualche immagine di loro due insieme. Ghiaurov ci ha lasciati nel 2004, e ci manca moltissimo.
Alla Scala Nicolai Ghiaurov era di casa, per anni non ha mai saltato una stagione e io sono contento di averlo potuto vedere e ascoltare tante volte e in ruoli diversi. Sempre a livello mio personale (in questo caso, personalissimo) l'affetto per Ghiaurov nasce anche dall'aspetto fisico: la corporatura, e quel naso, quasi lo stesso di un mio carissimo zio, me lo rendono ancora più vicino e mi piace pensare di avere qualche tratto di DNA in comune. Non la voce, purtroppo.
Ghiaurov nasce in Bulgaria nel 1929, ma si trasferisce presto in Italia e diventerà con gli anni cittadino italiano. La pronuncia giusta del cognome, come raccontava lui stesso, sarebbe Ghiaùrov, ma tutti in Italia dicono Ghiàurov e ormai ci si era rassegnato. Ghiaurov è stato marito di Mirella Freni, un bel matrimonio a quello che si racconta: ed è facilissimo crederci, basta guardare qualche immagine di loro due insieme. Ghiaurov ci ha lasciati nel 2004, e ci manca moltissimo.
Nicolai Ghiaurov non ha girato nessun
film come attore, ma esistono moltissime sue registrazioni d’opera,
per nostra fortuna.
Questo è l'elenco che ho trovato su
internet movie database ( www.imdb.com):
- "Sluchaen konzert", film
bulgaro del 1960 di Kosta Naumov, che ruota intorno alla ricerca di
un basso in grado di cantare nel Faust.
- Don Carlos di Verdi, 1965, direttore
Georg Solti; Ghiaurov protagonista, poi Carlo Bergonzi, Renata
Tebaldi, Grace Bumbry, Dietrich Fischer Dieskau
- un documentario sul Requiem di
Giuseppe Verdi, 1967
- La Messa di requiem di Giuseppe
Verdi,1970, orchestra Rai direttore Claudio Abbado, con Marilyn
Horne, Luciano Pavarotti e Renata Scotto
- Faust di Gounod, 1973 in Giappone,
dir. Paul Ethuin, con Alfredo Kraus, Lorenzo Saccomani, Renata Scotto
- "Le grand echiquier" 1975,
programma della tv francese in cui appare Ghiaurov
- Macbeth di Verdi, 1976, l'edizione
scaligera con Claudio Abbado, Piero Cappuccilli e Shirley Verrett.
- Simon Boccanegra di Verdi, due
edizioni, 1976 e 1978, una con Abbado in Giappone con la Ricciarelli,
una a Parigi con Mirella Freni.
- La forza del destino, di Verdi, anno
1978 alla Scala. Dirige Giuseppe Patanè, con Montserrat Caballé,
Josè Carreras, Piero Cappuccilli
- Seneca nell'Incoronazione di Poppea di
Monteverdi, 1978 a Parigi. Con Gwyneth Jones, Jon Vickers, Christa
Ludwig. Dirige Julius Rudel, è l'edizione orchestrata da Raymond
Leppard
- Ernani di Giuseppe Verdi, 1982,
l'edizione della Scala diretta da Riccardo Muti con Domingo, Freni,
Bruson.
- "Live Metropolitan", tv
americana 1983, Ghiaurov canta l'aria di Filippo II
- Eugenio Onegin di Ciaikovskij, nella
parte di Gremin; anno 1984. Protagonista Mirella Freni, con Wolfgang
Brendel e Peter Dvorsky, dirige Bruno Bartoletti
- Aida di Giuseppe Verdi, come Ramfis,
1985 alla Scala. Dirige Lorin Maazel, con Luciano Pavarotti, Maria
Chiara, Ghena Dimitrova, Juan Pons
- Great Performances, tv americana,
1987. Ghiaurov interpreta Ramfis
- La Bohème di Puccini, 1988, edizione
per il centenario dell'opera. Dirige Tiziano Severini, con Mirella
Freni e Luciano Pavarotti
- un film dall'Eugenio Onegin,1988,
regia di Petr Weigl. Recitano attori doppiati da voci registrate;
Ghiaurov è come sempre Gremin, protagonista Bernd Weikl, entrambi
solo in voce.
- Ivan Khovanskj nella "Chovanscina"
di Mussorgskij, l'edizione 1989 con Claudio Abbado, a Vienna
- Faust di Gounod, anno 1989, con
Alfredo Kraus e Mirella Freni (mancano altre indicazioni)
- Janacek, "Da una casa di morti",
anno 1992, dirige Claudio Abbado
- Don Basilio nel "Barbiere di
Siviglia" di Rossini, anno 2001, dirige Nello Santi. Con
Vesselina Kasarova e il tenore Manuel Lanza
Così a occhio direi che è un elenco
incompleto, non vedo per esempio la magnifica produzione del Requiem
di Verdi alla Scala, con Herbert von Karajan, con Leontyne Price,
Fiorenza Cossotto e Luciano Pavarotti (anni '60, Pavarotti senza
barba e la Scala senza pubblico), e inoltre so per certo che ci sono
molti sequenze di documentari e servizi tv, compreso un bellissimo
servizio sulle prove del Simon Boccanegra alla Scala: Ghiaurov con
Abbado, Mirella Freni, Piero Cappuccilli, Veriano Luchetti.
Nessun commento:
Posta un commento