lunedì 4 dicembre 2017

I Nibelunghi ( II )

 
Die Nibelungen (1924) Regia di Fritz Lang. Tratto da Die Nibelugenlied e dalle saghe nordiche Sceneggiatura di Fritz Lang, Thea von Harbou. Fotografia: Carl Hoffmann, Gunther Rittau e Walter Ruttmann (per la sequenza del "sogno del falcone"). Scenografia: Otto Hunte, Erich Kettelhut, Karl Vollbrecht, ispirata in parte alle pitture di Arnold Böcklin; costumi: Paul Gerd Guderian, Anne Willkomm; armature, costumi e armi degli Unni: Heinrich Umlauff. Musica originale: Gottfried Huppertz. I parte: Siegfried (La morte di Sigfrido); II parte: Kriemhilds Rache (La vendetta di Crimilde) Produzione Decla-Bioscop-Ufa. Prima proiezione, col sottotitolo Ein Deutsches Heidenlied (Un'epopea tedesca). Durata totale: 4 ore e 50 minuti
Interpreti: Paul Richter (Sigfrido), Margarete Schön (Crimilde), Rudolph Klein-Rogge (Attila-Etzel, re degli Unni) Georg August Koch (Ildebrando), Theodor Loos (Gunther), Bernhard Goetzke (Volker von Alzey), Hans Adalbert von Schlettow (Hagen Tronje), Georg John (Alberico e Blaodel), Gertrude Arnold (la regina Ute), Hanna Ralph (Brunilde), Rudolph Ritter (Rüdiger), Fritz Albert (Dietrich), Hans Carl Müller (Gerenot), Erwin Biswanger (Giselher), Hardy von Francois (Dankwart), Frieda Richard (lettrice, I), Georg Turowski (sacerdote, I), Iris Roberts (paggio, I) Grete Berger (Unno, II), Fritz Alberti (II), Rose Leichtenstein (II).
 
A 1h05' comincia il "quarto canto" (così dice la didascalia originale), dove Brunilde mai doma viene portata a Worms e a 1h15 vediamo il doppio matrimonio tra Crimilde e Sigfrido e tra Brunilde e Günther (si direbbe un rito cattolico, nella cattedrale), però prima tocca ancora a Sigfrido domare la recalcitrante Brunilde per conto del cognato Günther.
A 1h22 il quinto canto: viene portato a Worms il tesoro dei Nibelunghi, con molti carri, e iniziano i litigi fra Brunilde e Crimilde. Brunilde le dice che è moglie di un vassallo (cioè Siegfried) , quindi inferiore a lei che è regina; poi Brunilde chiederà a Günther e Hagen di far uccidere Sigfrido (che ormai sospetta). Hagen conosce il segreto della foglia sulla spalla di Sigfrido, glielo ha rivelato Crimilde stessa fidandosi di Hagen che (così le ha detto) voleva "proteggere meglio" la sua unica zona vulnerabile (ci si riferisce all'episodio del drago, una delle prime scene del film).
 
A 1h42 comincia il sesto canto. Su suggerimento di Hagen, che dice di voler proteggere Sigfrido, Crimilde (che si fida del fratello) cuce una x sul punto della spalla del vestito là dove cadde la foglia, l'invulnerabilità di Sigfrido ha un unico punto debole ed è questo. Poi Crimilde sogna l'orso che sbrana e le montagne che franano travolgendo Sigfrido, eccetera; glielo racconta e Sigfrido ne ride. Segue la caccia, e a ore 2:00 la morte di Sigfrido. Hagen dopo averlo ucciso dice a tutti i presenti: "La caccia è finita."
Il settimo canto inizia a 2:04, con Crimilde a letto (come la Gutrune di Wagner) che attende notizie del marito Siegfried. A 2:10 visione del teschio-albero; poi viene portato il cadavere di Sigfrido. Hagen e Günther fanno quadrato intorno a Brunilde, "his deed is ours, his fate is ours, our breast is his shield" dice la didascalia, sul corpo di Sigfrido.
A 2:22 termina la prima parte, e inizia " La vendetta di Crimilde".
 
 
Crimilde è in lutto per la morte di Sigfrido suo marito, e il re Attila degli Unni (Etzel nell'originale: visibilmente orientale, mongolico, un selvaggio; ma i nobili della sua corte sono eleganti e raffinati) le invia come ambasciatore Rüdiger, per chiederla in sposa. Hagen intanto prende per sè il tesoro dei Nibelunghi e lo getta in acqua per nasconderlo.
A 2:42 il secondo canto: Crimilde ha accettato la proposta e va da Attila, che si è impegnato ad esaudire i suoi desideri in caso di nascita di un figlio. A 2:44 si vede Crimilde che durante il viaggio verso la dimora di Attila si ferma sul luogo dove fu ucciso Sigfrido; c'è la neve, lei scava nella neve fino a raccogliere la terra ancora intrisa del sangue del marito e la mette da parte; la porterà sempre con sè. A 2h53 Crimilde arriva dagli Unni, barbarici e vagamente mongolici, con tanti cavalli. A 2:56 ecco Attila, seduto su un trono di corna; si sottolinea il contrasto con la raffinata Worms in cui è cresciuta Crimilde. Vediamo Blaodel, fratello di Attila. A 3:00 Attila manda via tutti per rimanere da solo con Crimilde.
Il terzo canto inizia a 3:05; Attila è intento ad assediare Roma, un giullare ironizza su Attila che dorme e che si è fatto incantare dalla sua sposa, e quindi perde tempo invece di fare la guerra. A questo punto giunge un messo che dà notizia della nascita del figlio di Attila e di Crimilde.
A 3:15 vediamo il bambino, che è molto bello anche se qui suo padre Attila sembra piuttosto un parente stretto di Nosferatu. Nella scena successiva Crimilde apre lo scrigno dove tiene la terra intrisa del sangue di Sigfrido, e rinnova il suo giuramento di vendetta. Crimilde ha sempre in testa una curiosa corona che sembra di quelle fatte in casa, magari col cartone...
 
Rientra Attila contento e commosso, e a 3:21 Crimilde chiede come desiderio per la nascita del figlio che Attila inviti a corte i suoi fratelli, Günther e Hagen. Crimilde sta preparando la sua vendetta, ma all'apparenza è solo un normale invito per la festa e per la presentazione del figlio.
Il quarto canto inizia a 3:23, con le nozze fra Rüdiger (ambasciatore di Attila) e una dama dei Burgundi, a suggellare l'alleanza. A 3:36 , davanti a un'esplicita richiesta della moglie, Attila si rifiuta di far uccidere Hagen (l'ospite è sacro) e allora Crimilde si rivolge ai suoi soldati offrendo uno scudo pieno d'oro a chi lo ucciderà. Hagen, che in ogni scena è sempre armato e sempre con in testa l'elmo alato, per tutto il film, quasi un costume da pupo o da Balanzone, è in compagnia di un bardo; vede i soldati minacciosi e si mette in allarme.
Il quinto canto inizia a 3:40; a 3h42 Hagen e i suoi si presentano a tavola armati di tutto punto, e Attila se ne stupisce. Stavolta la corona di Crimilde è ben fatta, da regina vera. Nei locali inferiori gli Unni intrattengono i soldati di Hagen con canti e danze, ma intanto preparano le armi.
In queste scene la reggia sembra un termitaio, un formicaio brulicante; gli Unni soldati sono selvaggi seminudi, i soldati nibelungici sono vestiti come cavalieri medievali; i dignitari Unni sono però vestiti elegantemente, come i nibelungici. Il giullare di Attila, scimmiesco, balla sul tavolo e diverte le truppe. Di sopra, Attila si fa portare il figlioletto. A 3h50 Hagen guarda il bimbo, che è bello e in salute, e sorprendendo i presenti dice che ha poco da vivere.
Di sotto, gli Unni assaltano i soldati di Hagen e ne fanno strage; uno però riesce a fuggire e a dare l'allarme; sia pur ferito entra nella sala del trono di Attila. Nel vederlo, i Nibelunghi fanno subito quadrato e Hagen uccide il bambino, figlio di sua sorella Crimilde e di Attila.
 Il sesto canto comincia a 4:00. Hagen e i suoi sono vittoriosi; da fuori, Crimilde guida gli Unni alla riscossa. I Nibelunghi si rinchiudono nella reggia di Attila e inizia l'assedio. Da qui in avanti, Crimilde somiglia ai dipinti di Klimt (Igea, Tragedia 1897, Minerva o Atena 1898), immobile e ieratica, gli occhi fiammeggianti. Si sfiora il ridicolo, ma tutto sommato funziona (rimane immobile fino alla fine del film!). A 4:08 il fratello minore vede Crimilde in questa posa, lei gli risponde che lui e Günther possono andare via salvi, perché per la sua vendetta vuole solo Hagen, uccisore di Sigfrido. Ma i Nibelunghi sono leali fra di loro, difenderanno Hagen a ogni costo. E' un concetto che da qui in avanti verrà spesso ripetuto, e che a me sembra assurdo: Hagen è traditore e infanticida, e la loro lealtà germanica sembra davvero un prologo alla mentalità nazista. (siamo nel 1922, è bene ricordarlo: i nazisti prenderanno il potere solo nove anni dopo). A 4:13 Crimilde fa chiamare Rüdiger e gli ricorda il giuramento a lei fatto quando accettò di seguirlo da Attila; lui cerca di ritrarsi perché sua figlia ha sposato Giselher fratello di Hagen e di Günther (e quindi anche di Crimilde), ma poi deve cedere e va all'attacco della reggia. In tutto questo frangente, Attila è sempre rimasto sul trono come impietrito, col figlio morto fra le braccia.
 
Il settimo canto inizia a 4:20, "La fine dei Nibelunghi"; a 4:25 Crimilde appare se fosse in un nido, quasi un'arpia, ma solo per il tempo di un'inquadratura; poi torna la sua versione klimtiana. Dopo aver visto la morte del fratello minore, però, Crimilde si muove e va davanti alla reggia dove sono asserragliati i suoi fratelli, ora nemici. Rüdiger ha attaccato la reggia, ma l'invincibile Hagen ha ucciso anche lui.
A 4:31 Attila esce dal suo torpore e va accanto a Crimilde, che ha fatto appiccare il fuoco alla reggia. Attila le dice che ora sono uniti dall'odio, se non dall'amore; ma Crimilde lo respinge perché continua ad amare solo Sigfrido, e Attila si va a nascondere come un cagnolino. Da dentro il rogo, nella reggia, il bardo Volker continua a cantare e a far sentire la sua voce.
Crimilde viene rimproverata dai suoi: sono guerrieri invincibili, stanarli col fuoco è vergogna. Alla fine, Hagen e Günther vengono presi vivi. Crimilde chiede dove è il tesoro, Hagen dice che risponderà solo al re; ma ecco apparire la testa di Günther, giustiziato. Hagen ride in faccia a Crimilde, che estrae la spada di Sigfrido e lo uccide, per poi morire a sua volta. Sipario. (e Brunilde? non si sa, di lei non si parla più)
Il restauro della pellicola è del 1986, realizzato a Monaco di Baviera a cura di Enno Patalas.
Su youtube sono visibili altre delle versioni disponibili, alcune sono a colori con viraggi d'epoca; anche la colonna sonora è presentata in versioni differenti.


 
 

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